Capitolo 1.

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Chloé

"E se non mi fanno passare come è successo quella volta a Monza a Charlotte?" chiedo infastidita, mordendomi un'unghia. "Charles, lo sai che poi perdo la pazienza" lo avverto, incrociando le braccia al petto.

Lui ridacchia e mi mette il pass al collo. "Se non ti fanno entrare mi fai chiamare e ci penso io" dice soltanto. "Devo scappare, Chlo. Ci vediamo dopo" mi saluta di fretta, lasciandomi un bacio sulla guancia.

Lo guardo uscire velocemente dalla mia camera d'hotel e chiudersi la porta alle spalle, sbuffando e guardando l'orario sul cellulare.

Charles ed io siamo amici da molto tempo, ma a causa dell'università che mi occupa davvero il novantanove percento del tempo, questa è la prima volta che riesco a venire a vedere un suo Gran Premio.

Charlotte, la sua fidanzata, è una delle mie migliori amiche da tutta la vita, e in effetti è stato grazie a me se si sono conosciuti e messi insieme.

Purtroppo, per impegni di lavoro, questa settimana lei non è potuta venire in Belgio con Charles, così ha chiesto a me di prendere il suo posto per dargli supporto morale.

***

"Ti hanno fatta passare senza problemi, hai visto?" mi sorride Charles non appena mi vede. 

Gli rivolgo un sorrisetto forzato e mi guardo intorno mentre continuo a camminare per il paddock, seguendo il mio amico fino al box Ferrari.

"Praticamente è una piccola città..." commento mormorando.

Lui annuisce. "Potremmo dire di sì. Vieni, ti presento un po' di persone" mi dice, prendendomi per il braccio e trascinandomi con lui nel suo garage.

"Ragazzi, lei è Chloé" esordisce sorridendo e attirando l'attenzione su di me. "È una mia cara amica e sarà con noi questo weekend" spiega velocemente, mentre tutti si girano a sorridermi e salutarmi.

Abbozzo anch'io un sorriso e muovo la mano a destra e sinistra, agitandola distrattamente, poi mi avvicino con la bocca all'orecchio di Charles. "Era necessario mettermi al centro dell'attenzione?"

Lui mi ignora e continua a camminare verso la sua macchina, spostando il suo sguardo su un punto ben preciso. "Allarme intruso, allarme intruso!" esclama simulando una voce robotica e facendo ridere i suoi meccanici.

Il ragazzo a cui si riferiva, che aveva lo sguardo fisso sul telefono fino a quel momento, alza la testa e la gira verso di lui.

Suppongo sia il suo compagno di scuderia, dato che è vestito esattamente come lui.

"Che fai qua? Vuoi rubarmi i dati della macchina o le strategie?" lo schernisce Charles, avvicinandosi a lui e incrociando le braccia al petto con un sorriso.

"Idiota" sussurra il ragazzo, ridacchiando. "Cercavo te per scaldarci insieme prima delle prove libere" gli fa sapere, mettendo via il cellulare.

Solo in quel momento, si accorge anche di me. I suoi occhi si posano su di me ed inizia a scrutarmi, come se avessi chissà quale cosa interessante disegnata in faccia.

Ricambio velocemente lo sguardo con una smorfia dipinta sulle labbra; mi sta fissando da troppo tempo e questo mi mette a disagio.

Il momento di imbarazzo viene interrotto da Charles, che rompe il silenzio. "Carlos, questa è Chloé, una mia amica d'infanzia. Chloé, lui è Carlos, il mio teammate" ci presenta, indicandoci e sorridendo.

"Chloé..." ripete Carlos dopo avermi stretto la mano. "Gran bel nome" commenta annuendo. "Ora andiamo a fare un po' di warm up? È tardi" aggiunge, guardando Charles.

Il mio amico annuisce e mi indica una seduta con delle cuffie. "Tu guarderai tutto da lì, ok? Tra poco torno, ma intanto prendi posto e fai come se fossi a casa tua" mi sorride.

Sto per rispondergli, ma una voce abbastanza
potente mi interrompe. "Carlos! Che stai facendo qua? Vieni, devi prepararti"

***

Carlos

"Carlos! Che stai facendo qua? Vieni, devi prepararti" esclama Caco, raggiungendomi nel garage di Charles e afferrandomi per un braccio.

Lo guardo stranito e mi libero immediatamente dalla sua presa. "Sto aspettando Charles, mi scaldo con lui" lo informo, infastidito.

Sono già pronto a ricevere una risposta polemica delle sue, ma mi stupisco quando mi accorgo che in realtà il suo sguardo si è posato sull'amica di Charles.

"Effettivamente una così sembra proprio il tuo tipo, lo sai? Sembrava che mi stesse facendo un favore a rivolgermi la parola, prima" commento, abbassando la voce.

Per tutta risposta, lui mi afferra per il polso e mi trascina nel mio garage, iniziando a parlarmi dopo aver intimato a Charles di raggiungerci lì. "È perfetta, Carlos" dice soltanto, con tono entusiasta.

"Addirittura? Ti sei innamorato così?" gli chiedo aggrottando le sopracciglia.

"Ma che hai capito, cabrón. È perfetta per te" chiarisce, battendomi un dito sul petto.

Fisso la sua mano per pochi secondi, ancora più confuso di prima, finché non realizzo quello a cui si riferisce. Strabuzzo gli occhi e sposto la sua mano, continuando a camminare verso la mia monoposto. "Assolutamente no. È amica di Charles" dico con tono fermo.

"E con questo?" ribatte lui seguendomi. "Anzi, è ancora meglio! La convincerà sicuramente ad accettare" continua, battendo le mani. "È perfetto"

"Non è perfetto, Caco. Non la conosco neanche, non possiamo chiedere una cosa del genere ad una sconosciuta!" esclamo gesticolando.

"Ay, pero que tienes en la cabeza? Proprio perché non la conosci è perfetta! Ci guadagnate entrambi, non lo capisci?" dice avvicinandosi e guardandomi negli occhi.

Mi fermo un attimo a rifletterci e, in effetti, per una volta, credo abbia ragione. Se accettasse mi toglierebbe un peso non indifferente e mi aiuterebbe davvero a risolvere il più grande problema delle ultime settimane.

Ancora un po' titubante, annuisco lievemente, slacciandomi la tuta fino ai fianchi. "Va bene, proviamoci. Ma parlo io con Charles"

Paid-for love - Carlos SainzWhere stories live. Discover now