Capitolo 10.

2.4K 86 16
                                    

Chloé

Giro e rigiro la forchetta nella mia porzione di spaghetti che Carlos ha preparato per me, lui e Caco.

Fisso i loro piatti e li ascolto distrattamente mentre parlano delle ultime partite del Real Madrid, sperando che almeno Carlos non si accorga del fatto che ho mangiato davvero pochissimo.

"Siete pronti per domani? C'è il gala di fine anno, dovete essere impeccabili" si raccomanda Caco cambiando argomento all'improvviso e puntando un dito verso me e Carlos.

Lui sbuffa e ruota gli occhi, girandosi verso di me e facendo una smorfia. "Lo sappiamo. Abbiamo già comprato i vestiti, ho già scritto un piccolo discorso ed è tutto sotto controllo" lo informa, bloccandolo subito.

Caco annuisce e ci rivolge un sorriso soddisfatto prima di sparire dietro la porta della cucina, rapito da una delle mille chiamate in cui è impegnato ogni giorno.

Quando rimaniamo da soli, abbasso lo sguardo verso le mie unghie e le osservo come se fossero la cosa più interessante del mondo quando mi accorgo che Carlos sta guardando dentro il mio piatto.

"Chlo" mi richiama.

Faccio finta di non sapere di cosa voglia parlare, quindi gli rispondo distrattamente. "Mh?"

"Perché non hai mangiato? Devi almeno provarci, stavi andando così bene ultimamente..." mormora prendendomi la mano sul tavolo.

Alzo lo sguardo e punto gli occhi nei suoi, captando immediatamente la dolcezza con cui mi parla. "Alcuni cibi non riesco ancora ad affrontarli..." dico in un sussurro, quasi con vergogna.

Lui mi fissa con aria dispiaciuta e accarezza il dorso della mia mano con delicatezza. "Vuoi che ti prepari qualcos'altro? Oppure che stia qui con te mentre provi a mangiare un altro po' di pasta?" propone scrutandomi.

Solitamente non ho la forza di mangiare i cibi che mi spaventano in presenza di altre persone, ma con Carlos è tutto diverso. Lui sa come parlarmi, come supportarmi. Quindi accetto e gli dico che mi impegnerò piano piano per finire quel piatto che mi terrorizza così tanto.

Carlos mi parla, mi fa ridere, mi distrae e fa in modo che non pensi a quello che sto davvero facendo in quel momento, aiutandomi incredibilmente a superare buona parte delle mie paure, tanto che quando metto in bocca l'ultimo boccone neanche mi accorgo che la pasta sia effettivamente finita.

"Sei stata bravissima" sussurra lui, alzandosi dal suo posto e raggiungendomi per lasciarmi un bacio tra i capelli.

"È merito tuo" mormoro nascondendo un sorriso e alzando gli occhi verso di lui.

Lui scuote la testa. "È solo merito tuo, invece. Sei fortissima, Chlo. Devi mettertelo in testa"

***

La sera dopo, ci presentiamo al gala di fine anno in perfetto orario, mano nella mano e sorridenti, come la più felice delle coppie.

Carlos indossa un completo nero molto classico con una cravatta; io ho scelto per l'occasione un vestito lungo, leggermente ampio alla fine e argentato.

Tutti si congratulano con Carlos per la sua vittoria e si fermano a parlare con lui, riservando dei complimenti anche a me.

La serata passa in tranquillità e, subito dopo la consegna ufficiale dei premi, Carlos inizia a dare il meglio di sé. Passa praticamente venti minuti al bancone del bar della grande sala in cui si svolge la serata e, quando torna da me, è praticamente ubriaco.

Mi mette un braccio attorno alla vita e mi stringe a sé, interrompendo bruscamente la mia conversazione con Charles e Charlotte. Lo guardo confusa e aggrottando le sopracciglia, mettendogli una mano sulla spalla per farlo girare completamente verso di me ed osservarlo meglio.

"Carlos, va tutto bene?" sussurro guardandomi intorno per assicurarmi che nessuno noti lo stato in cui si trova; direi che non è proprio la situazione adatta per mostrarsi ubriaco.

"Benissimo!" esclama scoppiando a ridere subito dopo.

"Quanto hai bevuto?" gli chiede Charles con un sorriso divertito in faccia.

"Il giusto per potermi permettere di andare via di qui, questa cena è di una noia mortale" confessa sbuffando e girandosi verso la mia direzione. "Vieni con me?" mi chiede a pochi centimetri di distanza dal mio viso.

Deglutisco a vuoto quando noto la troppa vicinanza fra le nostre bocche e cerco di concentrarmi su altro, annuendo distrattamente. "Certo, non posso mandarti da nessuna parte da solo in queste condizioni. Charles, puoi avvertire tu tutti? Inventati una scusa" gli chiedo, afferrando il braccio di Carlos e mettendolo attorno alle mie spalle per trascinarlo con me verso l'uscita.

***

Dopo aver preso un taxi e aver fatto qualche passo a piedi, finalmente riusciamo a raggiungere l'appartamento che Caco ha  affittato per noi per questi giorni.

"Siete già qui?" ci chiede lui, guardando l'orologio. I suoi occhi si posano subito su Carlos e gli permettono di capirne subito le pessime condizioni. "Dio mio..." commenta, passandosi una mano sul viso.

"Lo porto a letto" dico soltanto, tirandolo con me verso la sua camera.

Spalanco la porta e la richiudo immediatamente alle mie spalle, credendo ingenuamente che Carlos avrebbe potuto resistere per un paio di secondi in piedi senza essere sorretto.

Ovviamente mi sbaglio, infatti inciampa e per non cadere si aggrappa al mio braccio, facendomi atterrare sopra di lui, proprio sul bordo del letto.

Sono praticamente spalmata sopra di lui e mi sento nettamente a disagio, quindi faccio per alzarmi velocemente, ma lui afferra il mio polso e mi tiene appiccicata a sé. I suoi occhi vengono attraversati da una scintilla di desiderio e vagano per tutto il mio viso prima di posarsi sulle mie labbra.

Si avvicina sempre di più, in modo lento e delicato, fino a baciarmi avidamente, facendo incontrare le nostre lingue e legandole insieme per un lunghissimo minuto.

Le sue mani scendono fino ai miei fianchi e al mio sedere, stringono i miei glutei e alzano prontamente il mio vestito, infilandosi sotto di esso nel giro di pochi secondi.

Per tutta risposta, decido di lasciarmi completamente andare e di sistemarmi meglio su di lui, posizionandomi a cavalcioni sopra alla sua ormai evidente erezione.

Inizia ad abbassarmi le spalline del vestito fino a farlo scendere lungo il mio busto, lasciandolo completamente scoperto e osservandolo con uno sguardo carico di passione.

"Carlos..." mormoro chiudendo gli occhi e beandomi del suo tocco sicuro e delicato allo stesso tempo.

"Shhh" dice lui mettendomi un dito sulle labbra. "C'è Caco di là, dobbiamo fare piano" continua, scambiando le posizioni e mettendosi sopra di me, tra le mie gambe.

In un batter d'occhio, si slaccia i pantaloni del completo e li abbassa insieme ai boxer, sfilandoli rapidamente ed alzando subito dopo il mio vestito.

Sposta il tessuto delle mie mutandine e inizia a muovere due dita dentro di me. Mi porta quasi al limite e si ferma solo quando mi legge in faccia che sto per raggiungere l'apice del piacere. A quel punto, indossa un preservativo che ha appena recuperato dal suo portafogli ed affonda in me con un colpo secco che mi lascia senza fiato.

Inizia a muoversi sempre più velocemente, premendo una mano sulla mia bocca per soffocare i gemiti che escono dalle mie labbra in maniera incontrollata e tirandomi leggermente i capelli.

Riesce a farmi raggiungere l'orgasmo contemporaneamente a lui, in pochi minuti, con una scarica di piacere che mi provoca una fila infinita di brividi lungo la schiena e mi impedisce di respirare regolarmente.

Dopo avermi lasciato un piccolo bacio sulla fronte, Carlos si stende accanto a me senza dire nulla e si addormenta in pochi secondi, vittima dell'alcol e della stanchezza del momento, lasciandomi da sola con i miei pensieri in quella stanza così grande.

***

Spazio autrice:

Capitolo un pochino più lungo in onore della prima notte di fuoco di Carlos e Chloé😂

Spero vi piaccia!

Paid-for love - Carlos SainzWhere stories live. Discover now