Capitolo 9.

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Chloé

Faccio scorrere il dito sullo schermo del telefono per controllare la home di Instagram e continuo ad osservare senza troppo interesse i post e le storie delle persone che seguo.

Vado avanti così da almeno dieci minuti e la mia pazienza sta decisamente per esaurirsi.

"Ti annoi?"

Una voce dietro di me, che lì per lì mi sembra quasi un angelo spedito dal cielo per salvarmi dalla monotonia di quel momento, mi risveglia dai miei pensieri.

Mi giro e davanti ai miei occhi trovo la figura di Caco che mi sorride.

Ormai lo conosco abbastanza bene, anche perché in queste settimane lui è stato uno dei pochi a parte Carlos con cui ho passato la maggior parte del tempo.

Lo saluto ricambiando il sorriso prima di rispondergli. "Decisamente sì"

"Carlos dovrebbe aver quasi finito. Sai, le interviste in questi giorni si sono moltiplicate dopo la vittoria del mondiale" mi spiega.

"Me ne sono accorta..." commento con tono piatto, ruotando gli occhi.

Lui ridacchia e annuisce. "Ti va un caffè?" domanda indicando l'hospitality con un cenno della testa.

Annuisco decisa e lo seguo, guardandomi intorno e scrutando attentamente tutte le persone che ci passano accanto.

"Quanto zucchero?"

Caco si rivolge a me agitando una bustina.

"Lo prendo amaro" dico scuotendo la testa e stringendo le labbra.

Lui scrolla le spalle e mi passa la tazzina, facendola scivolare lentamente sul tavolo di fronte a noi.

***

"Che fai, mi rubi la ragazza?" sento dire da Carlos mentre mi mette un braccio attorno al collo e mi lascia un bacio tra i capelli.

Questo suo gesto mi risulta alquanto strano. È vero, siamo in pubblico, ma suo cugino è a conoscenza del nostro accordo, quindi non c'era bisogno che enfatizzasse la questione.

Io e Caco abbiamo passato l'ultima ora a chiacchierare passando da un argomento all'altro come se nulla fosse, e il tempo è praticamente volato.

"Vi ho cercato dappertutto e nessuno sapeva dove foste" ci fa notare con una nota di fastidio nella voce.

Lo guardo aggrottando le sopracciglia e gli rispondo distrattamente. "Eravamo qui" dico soltanto, alzando la tazzina di caffè. "Vado un secondo in bagno, ragazzi" aggiungo poi, alzandomi dalla panca e allontanandomi in fretta.

***

Carlos

"Come mai eravate qui insieme?" chiedo a Caco non appena Chloé si allontana.

Lui aggrotta la sopracciglia e mi risponde un po' confuso. "L'ho vista lì da sola che si annoiava e le ho proposto di prendere qualcosa" mi spiega.

Annuisco piano e stringo tra le mani la mia bottiglietta d'acqua. "Ti è sembrata... a suo agio, con te?" domando ancora, facendogli alzare di nuovo lo guardo verso di me.

"Ma che stai dicendo? Dove vuoi arrivare?" chiede stranito, corrugando la fronte.

"Non lo so, magari ti piace davvero..." mormoro scrollando le spalle e suscitando in lui una grande risata.

"Sei ubriaco? O stai solo recitando la parte del fidanzato geloso? Perché se sei serio io penso che tu ti sia calato un po' troppo nel personaggio" mi schernisce, con un sorriso divertito sul viso.

"Dico solo che a vedervi da lontano sembravate molto affiatati. Tutto qua" dico alzando le mani in segno di resa e contraendo la faccia in una smorfia.

Lui scuote la testa e decide di non rispondermi, tornando con lo sguardo abbassato a leggere alcune mail sul cellulare.

Dopo pochi secondi, Chloé torna dal bagno e appoggia le mani sulle mie spalle. "So che non è scritto nel contratto..." esordisce cantilenando. "Ma posso chiederti di aiutarmi a ripetere per un esame? Non ci vorrà molto, promesso" mi chiede tutto d'un fiato sbattendo le ciglia per intenerirmi.

"Va bene, tanto non ho di meglio da fare" dico scrollando le spalle ed alzandomi dalla panca.

Lei mi abbraccia velocemente da dietro e fa passare le sue mani sul mio addome, coperto solo da una maglietta a maniche lunghe. "Grazie! Mi stai salvando" mi fa sapere, avvolgendomi un dito con la mano e trascinandomi con lei.

"Ciao, Caco! Ci vediamo più tardi" esclama verso mio cugino, che alza lo sguardo verso di noi e ci saluta con un cenno della mano.

***

Fisso attentamente le pagine del capitolo di sociologia che Chloé sta ripetendo da circa quaranta minuti e provo a capirci il più possibile, per aiutarla a studiare in modo giusto.

Lei è molto preparata, infatti ripete con meticolosità, non perde neanche una riga e spiega alla perfezione tutto quello che dice.

Cammina avanti e indietro per la stanza mentre gioca con una matita con la quale si sta letteralmente massacrando le mani, mentre io sono disteso sul mio letto e la ascolto, facendole qualche domanda nel remoto caso in cui si dimentichi qualcosa.

"Chlo, quest'esame potresti anche non darlo. Sai già tutto; spieghi meglio del manuale" sentenzio chiudendo il libro e appoggiandolo sul comodino di fianco a me.

"Credi?" chiede in ansia, mordendosi un'unghia e giocando con i lembi della sua felpa. "Ho paura che mi facciano delle domande strane e contorte, magari su cose che pensano di aver spiegato a lezione ma che in realtà non hanno neanche mai nominato!" esclama ricominciando a camminare da una parte all'altra della stanza e straparlando.

Con un sorriso divertito dipinto in faccia, mi alzo dal letto e mi avvicino a lei, non ascoltando praticamente neanche una parola di ciò che sta dicendo. Le prendo le mani e le metto tra le mie, fermandomi in piedi di fronte a lei. "Chlo..." la ammonisco, zittendola.

Lei alza un po' il viso e mi guarda con quegli occhioni verde smeraldo che si inchiodano nei miei.

"Sai tutto alla perfezione, ok? Sta' tranquilla" mormoro calmandola.

Annuisce piano, ma nessuno dei due cambia posizione. Rimaniamo l'uno di fronte all'altra, senza parlare, a fissarci.

I nostri nasi quasi si sfiorano e le nostre labbra sono a pochi centimetri di distanza; il mio sguardo si alterna fra la sua bocca socchiusa e i suoi occhi spalancati e profondi come due pozzi.

Sento che stiamo per baciarci, stavolta sul serio e non per recitare, ma nel giro di un millesimo di secondo, Chloé si allontana e mi sorride imbarazzata.

"Vado a farmi una doccia, ok?" mi dice. "Grazie per avermi fatto da compagno di studi" ridacchia.

"Figurati" dico facendole un cenno con la mano mentre la guardo sparire dietro la porta del bagno.

Paid-for love - Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora