Capitolo 12.

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Chloé - Due giorni dopo

"Sarai sicuramente andata benissimo, Chlo! Sapevi tutto e non avresti potuto studiare meglio di così. Sono fiera di te!" esclama mia sorella dopo aver ascoltato attentamente il racconto che le ho fatto sul mio esame scritto appena finito. Mi scruta con un sorriso dipinto sulle labbra e allaccia le braccia dietro al mio collo per abbracciarmi.

La stringo forte a me e sorrido, consapevole del fatto che quello che dice è la verità. L'esame è andato come doveva, sono soddisfatta e ora devo solo aspettare una mail con il voto.

Sono contenta più che altro perché negli ultimi giorni non ho pensato ad altro che a Carlos e averlo continuamente nella testa non mi ha di certo aiutata a concentrarmi e a studiare.

Le immagini della nostra notte insieme si susseguono senza sosta nella mia mente; le sue mani su di me, i gemiti trattenuti, i sospiri che riempivano il silenzio di quella stanza così fredda.

E poi il mio risveglio, il pentimento, la confusione e la decisione di andarmene dopo aver scritto quel bigliettino.

"Che vuoi fare per festeggiare?" mi chiede Juliette, facendomi girare a guardarla.

"Niente" dico semplicemente, scrollando le spalle. "Non si festeggia finché non si sa il voto, e poi ho già da fare" aggiungo tagliando corto.

"Che devi fare di così importante?" chiede aggrottando le sopracciglia e salendo in macchina dopo averla aperta.

"Ho bisogno di comprare un vestito nuovo. Dopodomani devo accompagnare Carlos alla cena di fine anno della Ferrari" mormorò ruotando gli occhi.

"Ma è fantastico, Chlo!" esclama lei entusiasta come al solito. "Perché non sembri affatto contenta?" mi chiede poi confusa.

"Non lo so, è che..." mi blocco per qualche secondo, sospirando. "Mi sento così diversa dalle persone di quell'ambiente... Specialmente le ragazze, mi sembro così inferiore" sospiro, passandomi una mano fra i capelli e sistemandomi sul sedile.

"Chlo..." mi ammonisce, prendendomi la mano. "Ma che stai dicendo? Lo sai che sei bellissima, non hai assolutamente nulla in meno rispetto a quelle ragazze, anzi!" esclama, intrecciando le sue dita con le mie. "E poi sono sicura che Carlos ti tratti come una principessa, sarebbe impossibile in ogni caso sentire la differenza" afferma con un sorrisetto sul viso.

Alzo gli occhi al cielo e lascio la sua mano, girando la faccia verso il finestrino. "Non lo so, Ju" sussurro. "Le cose con lui non vanno proprio benissimo ultimamente..." dico con tono piatto.

Avrei bisogno di sfogarmi, anche se so che non posso farlo perché non posso raccontarle tutta la verità.

"Ma come?" chiede dispiaciuta, corrugando la fronte. "Mi sembravate molto in sintonia. Che c'è che non va?"

"Non mi va di parlarne, scusa Juli" taglio corto per cambiare drasticamente argomento. "Ora accompagnami a trovare questo vestito, ti va?" le chiedo subito dopo, forzando un sorriso.

***

"Non ti convince nemmeno questo, vero?" mi chiede Juliette incrociando le braccia al petto e appoggiando la spalla allo stipite della porta.

Sposto il mio sguardo dallo specchio alla sua faccia e scuoto la testa, facendo uscire un lamento dalla mia bocca.

"Secondo me, quello era molto bello" mi consiglia, indicando un vestito blu notte corto e attillato appoggiato sulla poltrona.

"Questo?" le faccio eco, afferrandolo distrattamente e stendendolo sul mio busto.

"Ti stava divinamente, Chlo. Sembrava cucito addosso a te" sorride dolcemente, incrociando il mio sguardo dal riflesso.

"Lo riprovo..." sussurro rientrando nel camerino e tirando la tenda.

Qualche minuto dopo, esco nuovamente e raggiungo Juliette, che mi guarda sorridendo sempre di più man mano che mi avvicino.

"Non credi sia troppo attillato? Mi fa due cosce enormi..." commento girandomi e guardando di nuovo la mia immagine allo specchio.

Juliette si affretta a venire dietro di me e ad appoggiarmi le mani sulle spalle, parlandomi all'orecchio. "Non voglio più sentire queste cose uscire dalla tua bocca, ok? Sei perfetta" afferma facendomi sorridere.

"In effetti, piace anche a me" ammetto, alzando lo sguardo e osservandomi meglio. "Lo prendo" aggiungo poi, dopo averci pensato qualche secondo. È arrivato il momento di zittire una volta per tutte la vocina asfissiante nella mia testa.

Juliette mi sorride e batte le mani un paio di volte, poi apre la bocca per dire qualcosa ma viene interrotta dalla suoneria del mio telefono, che mi segnala un messaggio appena arrivato.

Lo afferro e mi porto lo schermo davanti agli occhi, leggendo subito il nome di Carlos sullo schermo.

Hai fatto l'esame? Voglio sapere com'è andato, anche se onestamente non ho dubbi.

Sorrido e scuoto leggermente la testa leggendo quelle parole, mentre inizio a digitare velocemente la risposta.

Ho finito un paio d'ore fa. Ti mando la mail con il voto non appena arriva.

"A me non sembra proprio che le cose tra voi vadano male..." commenta Juliette, alzando le braccia e ridacchiando.

"Cosa?" mi giro a guardarla confusa.

"È Carlos, no? Guarda come sorridi ai suoi messaggi!" mi schernisce.

"Ma smettila..." mormoro tornando con lo sguardo sullo schermo e reprimendo un sorrisetto.

Andata.
Quando torni in Italia?

Sospiro leggendo quel messaggio e mi affretto a rispondere.

Dopodomani. Credo che dovremmo parlare, Carlos.

Un altro suo messaggio arriva dopo pochissimi secondi; potrei giurare che fosse fermo sulla mia chat ad aspettare che gli scrivessi.

Lo penso anch'io. Ti aspetto, allora.

Paid-for love - Carlos SainzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora