Qatar 2022: Ti porto via con me, in questa notte fantastica...

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Kylian
Venerdì

Tanta felicità mista a tanta stanchezza accompagnavano questi ultimi due giorni: ottavi di finale raggiunti e finalmente si sa la nostra sfidante. Sembra quasi fatto a posta dopo tutto quello che é successo in questi ultimi mesi ma domenica giocheremo contro l'Argentina. E quando si parla dell'Argentina non si può non parlare di quel fenomeno con il numero 10, o 30 al Paris, che in questi anni ha fatto la storia. Una delle persone più antipatiche che ho incontrato fuori dal campo, ma tutto direttamente proporzionale alle sue magie che fa dentro il rettangolo di gioco. 
Mi riaffiorano nella mente quegli ottavi di finale di 4 anni fa con la nostra vittoria e la mia doppietta. Leo usciva dal campo sconfitto quasi come se avesse perso l'ultimo treno della sua vita per vincere quell'unico trofeo che gli manca e che, quella volta, io alzai al cielo sul tetto del mondo a soli 19 anni. 
Questa volta sarà diverso però: stavolta per lui é l'ultima occasione per davvero e ci troveremo davanti una grande Argentina che farà di tutto per andare avanti.
Dall'altra parte noi, carichi come molle dopo il girone passato a punteggio pieno e modestamente grazie anche al mio contributo. Con la tripletta dell'ultima gara sono balzato al primo posto in classifica come capocannoniere del mondiale. E indovinate un po' con chi condivido il primato? Proprio Leo e Ney, anche loro con rispettivamente 4 gol. Neanche ci fossimo messi d'accordo.
In ogni caso, gli ultimi due giorni non sono stati semplici: la sera dopo la partita contro la Tunisia faccio fatica a ricordarla. C'era tanta musica dove siamo andati a festeggiare e c'erano anche altre persone oltre a noi della squadra. Tanta confusione, solo di quello ho ricordo. La mattina dopo mi sono svegliato con nausea e un fortissimo mal di testa. Collegando le situazioni, non é improbabile pensare che mi abbiano versato qualcosa di forte nel bicchiere: magari vino, birra o chissà che cazzate alcoliche hanno qui in Qatar. Resta il fatto che oltre ad essermi distrutto fisicamente e mentalmente, sarei potuto essere anche punibile penalmente visto che qua è vietato.
Forse nessuno lo sa, nemmeno Nafris a cui ho raccontato soltanto ciò che realmente ricordo. E al proposito di lei... La situazione non é cambiata granché: la sento sempre come se fosse presa da altro. Dal vivo non dava questa idea, e nemmeno prima di questi giorni é mai stata così... Ma anche se non vorrebbe, il messaggio che passa è che non gliene freghi molto del rapporto in questo momento. 
Cerco comunque di evitare la conversazione almeno dalle chat, e quando tutto questo sarà finito magari capirò qualcosa di più. Presumo sia solo un caso isolato, ma lei sembra far perdurare la cosa nonostante tutto. Non ho dubbi che tra noi ci sia un'intesa e un amore che non si possa spiegare a parole. Io la amo tantissimo e penso anche lei. Al mattino è il mio primo pensiero ormai. Mi risale l'autostima se ripenso alla chiacchierata con Marco il giorno della partita con la Tunisia, però il quadro non mi fa stare benissimo.

Ore 13:00

Mezza giornata e già volevo tornarmene a dormire. Il caldo torrido di stamattina mi ha stordito completamente, in più la seduta di allenamento é stata davvero dura. Tanto spazio alla tattica e molto meno alla tecnica: movimento, scatta, corri, passa, taglia... Ecco qualche parola, le poche che ho sentito, da parte del mister. 
Eravamo già tutti in sala per mangiare e anche gli altri non sono messi proprio bene: Ousmane è fuori come un balcone da qualche ora per via del sole e sta blaterando cose senza senso. Presnel e io di starlo a sentire non abbiamo granché voglia e stavo per chiedere una padella o qualcosa di tosto da tirargli in testa per stenderlo definitivamente.
Ma a un certo punto Ousmane esclama un qualcosa che mi ha gelato completamente: "Regarde Kylian, c'est toi" (guarda Kylian, quello sei proprio tu).
Ousmane ha indicato verso il televisore dove, come al solito, era sintonizzato su Skysport arabo. Le parole incomprensibili, ma le immagini ben chiare: era la nostra festa di due giorni fa. Carrellate di foto e video visibili al mondo intero, alcune davvero imbarazzanti. Ho posato la forchetta perché il mio stomaco si stava lentamente chiudendo, quando é apparsa un'immagine che avrei preferito non vedere: era molto sfocata ma mi potevo tranquillamente riconoscere con indosso un cilindro e con in mano un bicchiere. La parte peggiore arriva dopo: sulla mano sinistra il bicchiere con chissà che cosa dentro, l'altra mano, o meglio, l'altro braccio attorno ad una donna. E non avevo idea di chi fosse quella lì.
"Qui est cette femme ?" (Raga, ma chi é quella donna?) Chiesto a Presnel e il moribondo mentre mi stava per venire un infarto.

Quello Che FuWhere stories live. Discover now