Problemi di anelli

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Kylian:

Neanche il tempo di gioire per la vittoria contro il Saint-Etienne che sabato affrontevamo il Nizza. Era infatti un periodo pieno di partite, non avevo tempo per respirare... Da un aereo, a un treno passando per i taxi di Marcolino per le partite. Intanto, avevo instaurato un bel rapporto con Xavi, anche se a fine stagione, sarebbe partito direzione Rotterdam: dopo ciò che successe quella notte, diventammo molto più amici, anche se non sapevamo ancora chi fosse stato a fare quel gesto. In ogni caso, avevo avuto finalmente un po' di tempo per una questione che mi rimbalzava nella testa da qualche giorno. La gara con il Nizza andò alla grande... 4-0 in scioltezza con 2 gol per me 2 per Ney. Penso di aver già parlato della mia poca attenzione ai social: non mi va di stare lì ore e ore a guardare le storie, mettere like, fare il coglione mettendo storie. Preferisco godermi la vita con i miei occhi. Ma per una volta, volevo mettere da parte la mia abitudine. Perciò, aprii Instagram dopo la partita, per vedere cosa i miei fans avessero scritto riguardo la mia prestazione. Ed è lì che si fermò di nuovo il tempo. La stessa ragazza dell'altra volta, mi apparse in cima ai direct con una risposta alla storia. Ne misi solo una, ed era quella del mio secondo gol: uno-due con Gini, dribblo due difensori del Nizza e la metto sotto l'incrocio dei pali. Mi immedesimai nella ragazza: non le avevo mai visualizzato una storia,  e poi dal nulla lo feci... In realtà non volontariamente, ma lo feci. Non poteva essere una coincidenza che me la ritrovai di nuovo in cima ai direct. Mi ricordavo del suo nome, Nafris, e soprattutto dell'emoji di saturno di fianco. Così riaprii la chat di nuovo, e trovai il messaggio che tradussi: "Kiki non ti prende nessuno amore mio, piango". Kiki... Mi suonava bene, come la canzone di Drake. Pensai poi a come si sarebbe potuta sentire se le avessi risposto. Prima però decisi di fare un salto nel suo profilo visto che ormai questa situazione mi aveva preso. Era  carino il suo profilo: ha buon gusto ed é molto bella. Non ho mai avuto un prototipo di ragazza, ma lei mi colpì, così, a pelle. Sembrava una ragazza semplice, ma da come mi scriveva, sembrava che avessi davanti una ragazza intelligente. Perciò, decisi di fare un gesto abbastanza carino... O almeno, mi sembrava carino. Ricambiai il suo follow e le misi like ai due messaggi, sia quello della gara prima del Saint-Etienne e sia quello di poco fa, non altro. Mi fece piacere però che non tutti i miei follower sono delle persone qualsiasi: risposte alle storie o commenti con emoticon, messaggi di andare nella loro squadra del cuore o anche insulti a volte, erano all'ordine del giorno. In questo momento di grande riflessione interiore mi squilla il cellulare: era Presnel, che non aveva giocato per via di un problema fisico. Mi spaccò un timpano esclamando: "KYLIAN HAI FATTO IL PANICO ANCHE STASERA? GUARDA CHE SE CI FOSSI STATO IO A DIFENDERE NON SARESTI PASSATO". Mi venne da ridere e continuammo un po' la conversazione parlando del più e del meno. La settimana prossima avremmo dovuto affrontare il ritorno con il Real, quindi si augurava di poter recuperare da questo problema...Lo rassicurai e poi ci salutammo. Neanche il tempo di poggiare il telefono che arrivo una seconda chiamata. Era papà in videochiamata! Inizialmente mi fece i complimenti per la gara. Poi però il suo tono di voce cambiò totalmente ed esordì con la più classica frase: "Kylian, comunque c'é una cosa di cui dobbiamo parlare". Era strano. Papà è uno allegro. Era difficile vederlo triste, ma soprattutto SERIO in quella maniera.     "Ho appena parlato con Al Khelaifi... Il club non riesce più a sostenere il tuo ingaggio. I conti non tornano e sembrerebbe che dopo questa stagione, la società dovrà per forza ridimensionarsi. Kylian tu sai benissimo di avere l'interesse del Real, per questo non ti vorrei vincolare in nessun modo, ma credo sia arrivato il momento di lasciare questo club".

Quello che mi disse papà, non mi fu molto nuovo. Ney ricevette lo stesso avviso qualche settimana fa. Io in realtà stavo bene a Parigi però mi sarebbe piaciuto andare a giocare nei Blancos. Ma questo avrebbe significato allontanarmi da casa e dai miei amici. Papà continuò il discorso con alcuni commenti: "Quell'arabo é furbo: si é preso i calciatori migliori pur sapendo di non poter permetterseli, per poi vincere la Champions... Se la FIFA dovesse scoprire questo sarebbe nei guai seri. Noi per il momento manteniamo questo segreto, ma al primo sbaglio, parliamo". Mi sorse una domanda però: io e Ney non eravamo i calciatori più pagati della squadra... Sopra di noi c'era Messi. Anche a lui hanno fatto sapere questo? Avevo una brutta sensazione. L'altra sera quel bastardo non me l'ha passata una volta. Vabbé, forse sono solo delle coincidenze. Salutai papà e il telefono mi aveva rimandato alla chat con Nafris. Ma chiusi tutto e mi misi a fare altro. Anche se continuai a pensarla: Non riuscivo a immaginarmi le sue emozioni in quel momento: Positive? Negative? Stupore? Amore? Non so. Non ho mai vissuto una situazione simile. Mi ero promesso di una cosa però: il prossimo gol che avrei fatto, l'avrei dedicato a lei. C'era un problema però: come posso dedicare una cosa a una persona se non sa che gliela sto dedicando? Ma soprattutto... Cosa le dedico? Non posso fare una maglietta con sù scritto "Nafris". Sarebbe stato davvero ridicolo. Stavo per rinunciarci, quando però mi venne il lampo di genio...

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