Capitolo 45

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*Il giorno dopo*

Mi svegliai e accanto a me trovai Phil, ma non stava dormendo, più che altro stava al telefono, parlava con qualcuno, quasi con un bambino di malapena quattro anni.
Parlava così tranquillo a bassa voce, in modo dolce e con tono quieto con il bambino allo schermo del suo telefono.
Nonostante Phil sia così giovane, non credo che esso avesse un fratello oltre la sua sorellina più piccola.
Ma appena sentì le parole uscire dalla bocca del bambino, rimasi paralizzata.

-Ti voglio bene papà!- Disse con dolce tono, come se non lo vedesse da anni.
Phil aveva un figlio. I miei occhi al solo pensiero, rimasero spalancati. Non ci credevo e non ci volevo credere. Mi sentivo male, tanto, ma non per me, ma per la sua piccola famiglia.
Ero riuscita a far lasciare una coppia di qui aveva un dolce bambino, di cui non si aspettava una famiglia separata.
Avrei dovuto lasciare, con dolore, Phil e dirgli che doveva ritornare da suo figlio, dalla sua famiglia. Io lo amavo e lo amo tantissimo più di qualsiasi altra persona, ma non poteva continuare così.

-Anche io piccolo, non vedo l'ora di rivederti- Affermo Phil. Mi si strinse il cuore. Sapevo che l'avrebbe visto per poco tempo.
Avrei voluto poterlo sapere prima che mi metessi con lui, per non causare così problemi. Appena sentì la ragazza al telefono, mi venne un colpo allo stomaco.

-Allora, come va?- Domandò. Phil sospirò, io rimasi con gli occhi chiusi per non farmi scoprire che stessi ascoltando tutto e sentì ridere leggermente il ragazzo accanto.

-Si va... tu?- Disse scherzando e la ragazza rimase al gioco ridendo anche lei.
-Bene. Grazie per restare comunque con Ronnie- Disse nominando il figlio. Ronnie, quel nome, nemmeno farlo apposta, mi ricordò così tanto mio nonno Ron, anche se non è uguale identico al nome del bambino, ma io lo chiamavo così quando ero piccola.

-É e sarà per sempre mio figlio- Disse sorridendo, con voce quasi dispiaciuta per aver lasciato suo figlio. Sentì la ragazza sorridere anche se non la vedevo.
Dovevo dirlo a Phil. Dovevo dirgli che avevo sentito tutto, che avevo capito tutto, che doveva tornare nella sua famiglia, riprendere i rapporti con la ragazza, divertirsi con la sua famiglia, dedicare i gol a loro e non a me, imparare al figlio Ronnie a giocare a calcio, a portarlo in campo all'inizio di ogni partita, fargli sognare di diventare anche lui un fututro calciatore professionista, guardare le partite la sera insieme alla ragazza e con suo figlio. Gli avrei dovuto dire di dimenticarsi di me.

A pensare tutto questo fa male, tanto. Avevo finalmente trovato una persona che festeggiava il mio compleanno con me, che mi portò un grande mazzo di fiori alla laurea, che mi portò in riva al mare in un ristorante a cena, che giocava con me alla play, che mi faceva stare bene.
Ma la sua famiglia prima di tutto.

Appena Phil staccò la chiamata mi alzai e mi misi dietro di lui, aspettando che si girasse verso di me per guardarmi, in modo da dirgli tutto.
Quando
si girò, il suo sorriso scomparve dal suo volto appena mi vide con le lacrime agli occhi, seria, consapevole che sentì tutta la conversazione.

-Beth- -No Phil...- Lo interruppi. Avrei voluto spiegarglielo a tutti i costi.

-É colpa mia. Hai ragione tu. Devi tornare dalla tua famiglia e far finta che io non esista.- Lui scosse la testa negando tutto ciò che ho detto fino ad ora.

-No. nono Elizabeth che stai dicendo, io ti...- amo? la parola che io li impedí di dire fu quella.

-Phil, lasciami e torna da loro.- Dissi sicura avvicinandomi a lui.
Le mie lacrime caddero dai miei occhi appena lo abbracciai, mentre lui rimase sorpreso, quasi incredulo dal mio comportamento.

-Ho sentito tutto, non volevo, ma mi sono svegliata al punto in qui stavi parlando con tuo figlio. Ti ho fatto lasciare la tua famiglia quando ti ho a malapena conosciuto, senza nemmeno volerlo. Con te mi sono sentita perfetta, ho avuto la relazione più bella che potessi desiderare, anche se è durata più di poco. Io ti amo Phil, ma voglio tantissimo che tu tornassi dalla tua famiglia, da tuo figlio e dalla tua ex-ragazza che diventerà tua moglie. Capito?- Dissi inclinando il capo da un lato. Lui mi abbracciò forte, come se non mi volesse lasciare. Mi staccai dal suo abbraccio e lo presi per le spalle, guardandolo nei suoi occhi ormai diventati lucidi. Accennai con un sorriso mentre la mia lacrima caddé sul lenzuolo bianco facendolo scurire di poco.

-Resteremo comunque in buoni rapporti?- Mi domandò temendo la mia risposta.

-Certo Phil, per qualunque cosa ci sono- Dissi. Ci saremo comunque visti, dato che lavoravo nelle sue stesse entrambe le squadre.
Lui mi guardò sorridendo e con voce debole accennò.

-Allora, ti lascio...- Disse costretto. Lo riabbracciai un'altra volta accennando un grazie. Stavo meglio, ero felice per la sua famiglia.

Sorrisi e mi alzai dal letto e, appena mi avvicinai alla porta della stanza per uscire e andare a far colazione con gli altri, mi soffermai.

-Mi raccomando, dopo va da loro- Dissi riferendomi alla sua famiglia ed esso mi sorrise. Appena aprí la porta mi fermò.

-Beth! Grazie mille- Disse e sorrisi uscendo dalla stanza. Alzai lo sguardo in alto e tirai un sospiro continuando a sorridere.

Spazio autrice

Ecco finalmente il capitolo 45😂 scusate il ritardo! Come vi pare? Fatemi sapere come state🥰 Ps. vi consiglio di leggere il capitolo con la canzone lasciata all'inizio!

"Fidati di me..." Where stories live. Discover now