Capitolo 12

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*Pov Phil*

Non volevo che Elizabeth facesse questo lavoro. Per lei potrebbe essere facile, ma potrebbe rischiare anche danni. Già da oggi mi sentivo che, se sarebbe successo qualcosa, si sarebbe presa tutte le colpe e molte altre cose.

Era tutta colpa mia. La vidi correre fuori e la inseguì per fermala.
Forse, anzi ero stato troppo traumatico con lei. Non si aspettava mai un mio atteggiamento così, lei aveva conosciuto un ragazzo gentile, premuroso, dolce, pronto a far qualsiasi cosa per lei, ma doveva conoscere anche la piccola parte negativa di me.

La vidi piangere davanti ai miei occhi, e subito mi sentì un orrore, un ragazzo debole.

Continuai a chiamarla, e a richiamarla ma appena la raggiunsi lei corse in strada appena mi notò.

All'improvviso si bloccò. Pericolo.
Cercai di andarla a prendere ma le macchine che passarono me lo impedirono.

-ELIZABETH ATTENTA!- Dissi ma, appena si girò verso di me, fu presa in pieno.

La macchina non si fermò e se né andò senza nemmeno rallentare.

Corsi immediatamente da lei, lì in mezzo alla strada, stesa con il sangue che le colava da diverse parti del corpo. Le mie lacrime iniziarono a bagnarmi il viso, il mio cuore rallentava.

Con la voce spezzata che avevo iniziai a chiedere aiuto, urlando, mentre tra le mie braccia avevo la ragazza di cui mi ero innamorato.

Le macchine si fermarono e tutti iniziarono a chiamare. Vidi i ragazzi della mia squadra venirmi incontro.

-PHIL...- La voce di Gabriel mi richiamò, e io mi girai verso di loro, ormai tutti affiancati a me.

-É tutta colpa mia...- Dissi singhiozzando, e un'altra mia lacrima caddè ma stavolta sul viso di Elizabeth.

-Sta tranquillo, i soccorsi stanno arrivando- Un ragazzo si avvicinò dicendo ciò.

Il suo respiro c'era, ma non si mosse.
Come potevo stare tranquillo? La ragazza tra le mie braccia stava per andarsene.

I soccorsi, dopo due minuti, arrivarono, e solo vederla salire sull'ambulanza, mi salirono i brividi.

Fecero salire anche me, non volevo lasciarla sola, e ringrazio il Mister che mi lasciò.

Intanto le fecero manovre per fermagli il sangue, e le presi la mano.

*La sera*

I dottori non uscivano ormai da stamattina, ero preoccupato, avevo paura, ero distrutto. La senzazione di avere la colpa non si liberò da me.

Dopo un po', una dottoressa giovane uscì dalla sala operatoria venendomi così incontro.

-La ragazza si è salvata per poco- Disse, io tirai un sospiro, ero felice ma allo stesso tempo triste.

-Posso vederla?- Chiesi con la speranza che mi diede il permesso.

-Certo, ma ancora non si è svegliata- Mi assicuró, e mi accompagnò nella sua stanza.

-Prego...- Indicò con la mano la stanza, ed io entrai.

Appena la vidi scoppiai in lacrime.
Mi sedetti accanto a lei, e le presi la mano baciandogli il dorso.

-Ciao Beth- Cercai di sorridere ma non ci riuscì.

-Non mi piace vederti con tutte queste cose attaccate- Dissi riferendomi agli aghi che le attraversarono la pelle.

-Domani ti dedico un gol. Te lo prometto Beth.- Le dissi, e cercherò di mettere tutto l'impegno per farlo.

-Mi manchi tanto. Mi dispiace, è tutta colpa mia- Mi scese una lacrima sulla sua mano.

Gli accarezzai i capelli, lasciando così un bacio sulla sua fronte prima di andarmene.

*Il giorno dopo durante la partita*

Novantanovesimo minuto, zero a zero. Non credo di farcela, stavo per fallire. Non volevo mentire a Elizabeth.

D'improvviso Grealish mi passò il pallone, cercai di correre verso la porta la passai a Jesus che la passò a De Bruyne, mi avvicinai il più possibile alla porta e dopo che mi passarono il pallone la calciai e gol.

Corsi, inseguito dai miei compagni, intorno gli spalti.

Mi avvicinai alla telecamera e con le dita feci l'iniziale del nome di Elizabeth. Dopo di questa feci il cuore sorridendo.

*Dopo la partita*

La partita era finita. Faticosa ma c'è l'abbiamo fatta, 2-0 con l'ultimo goal di Sterling al novantottesimo minuto.

Appena rilassati, decisi di andare in ospedale per vedere Elizabeth.

Non vidi l'ora di rivederla, con la speranza che si sia svegliata anche se di possibiltà c'è ne sono poche.

Volevo solo abbracciarla, e accettare il suo lavoro che essa voleva fare. Volevo vederla felice.

*Ecco il 12 Capitolo, fatemi sapere come sempre🥰!*

"Fidati di me..." Where stories live. Discover now