Capitolo 14

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Le sue mani scendevano fino ad arrivare ai miei fianchi. La mia mano scese al suo collo mentre l'altra era ancora tra i suoi capelli.

Ci staccammo, e mi guardò negli occhi come se si fosse perso. Lo vidi sorridere, e venne automatico anche a me farlo.

-É permesso?- Una voce femminile rimbombò nella stanza.

-Ecco qui gli esami...- La dottoressa mi pose dei fogli.

-Se tutto va bene, domani si può dismettere- Sorrisi, ma rimasi perplessa per un attimo.

-In che senso se tuttto va bene?- Phil mi precedette con le stesse parole che volevo chiedere.

La dottoressa mi guardò, spostando lo sguardo da me a Phil.

-Mi dispiace dirlo ma il 70% prevede, che a causa delle ferite nella parte bassa del cranio, potrebbe causare delle crisi gravi durante la notte fino a perdere anche la vita...- Disse.

-...nel 30% può andare tutto bene, dipende da lei signorina. Vi lascio soli- Concluse per poi lasciare la stanza.

Ero impaurita, molto. Vidi Phil voltarsi verso di me. Le mie lacrime caddero dai miei occhi ormai distrutti. Sentì delle braccia avvolgermi stringendomi. Mi sentì debole. Avrei mai avuto una vita serena e tranquilla?

-Andrà tutto bene...- Mi assicuró il ragazzo accanto a me, ma feci cenno di no.

-Andrà tutto bene, fidati di me...- Mi continuò a ripetere, tranquillizzandomi. Mi accarezzò i capelli, e lo sentì borbottare.

-Sei forte Beth...- Piansi ancora di più a quella affermazione.

Non credevo a quelle parole della dottoressa. Stavo per perdere davvero tutto questo? Phil, i ragazzi conosciuti appena da un giorno. Stavo per perdere davvero i momenti passati con il ragazzo di cui mi ero innamorata? La mia infanzia, i miei ricordi ormai sarebbero andati persi in quella notte. Quel 30% per me era ormai diventato l'1%.

Aspettammo entrambi la notte in silenzio.

-Buona fortuna- Mi disse la dottoressa per poi accarezzarmi la mano, e andarsene.

Phil rimase accanto a me tutto il giorno, e nonostante gli continuai a ripetere di andare a riposare, non voleva.

-Phil...- Lo chiamai.

Appoggiò la sua fronte sul mio petto, e sentì una lacrima cadere sulla mia pelle.

-Ti ringrazio per tutto...- Alzò di scatto il viso sul mio sguardo.

Sapeva che io pensai che non ce l'avrei fatta e mi prese il viso guardandomi negli occhi ormai socchiusi, rossi dal pianto, e circondati dalle occhiaie.

-Ti prego, fallo per me. Tu c'è la farai...- Mi assicuró con gli occhi lucidi.

-Non dormirò sta notte...- Gli dissi, ma fece cenno di no sforzando un sorriso.

-Ci sono io qui, devi dormire. Resterò qui, al tuo fianco- Mi assicuró, e sforzai un sorriso.

Sentì gli occhi appesentirmi sempre di più. Appena si chiusero li aprì di scatto.

Phil mi accarezzò la guancia guardandomi, e mi addormentai.

*Pov Phil*

Si addormentò a causa della mia mano che accarezzò il suo viso, e le lasciai un bacio sulla fronte. Avevo paura di perderla. Avevo paura che sia stata l'ultima volta per vederla. Avevo paura che non ci sia mai stato più il tempo di dirglielo, di dirgli tra anni di sposarla.

...

La notte passava e non mi addormentai per nessuna ragione, non me lo permisi. Le rimasi accanto stringendole la mano.

Ormai passarono anche le otto, e Beth sembrava non svegliarsi.

-Phil...- sentì il mio nome pronunciare dalla sua voce.

-Elizabeth...- Mi avvicinai sorridendo.

-Elizabeth c'è l'hai fatta...- Le mie lacrime caddero dall'emozione. Sapevo che c'è l'avrebbe fatta.

La vidi sorridere.

-Phil...- Continuò a ripetere, ma perché?

-Phil svegliati...- Mi propose, e sentì un fischio tremendo alle mie orecchie.

...

Mi svegliai di scatto, mi ero addormentato, non ci potei credere.

Mi girai vedendo Elizabeth addormentata, finché non scoppiò un forte fischio.

-Beth...- Mi alzai, e il mio sguardo si spostò sul monitor che calcolò il battito e il respiro.

Notai la linea continua. Segnò che il respiro mancò, e che il cuore iniziò a battere sempre più di meno.

-BETH...- Urlai, corsi fuori dalla stanza il più veloce possibile.

-AIUTO, VI PREGO...- Chiamai i dottori che corsero subito nella camera di Beth.

Appena entrarono chiuserò la porta, senza nemmeno il tempo di lasciarmi passare. Mi affacciai alla vetrata ma chiusero le tende di essa.

Era finita. Mi misi le mani in testa, e scoppiai a piangere. Passai le mani davanti alla bocca così coprendola.

Perché... Perché non sono stato svegliò? Perché è capitato proprio ad Elizabeth?

Il sogno che feci mi indicò qualcosa.

Mi sedetti davanti alla sua camera, e aspettai tra le lacrime.

*Ecco il capitolo 14, l'ho dovuto rimettere poiché me l'ha salvato con parti messe in disordine, fatemi sapere comne sempre🥰!*

"Fidati di me..." Where stories live. Discover now