Capitolo 39

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Guardai la ragazza sdraiata su quel letto, fasciata sul capo e con alcuni aghi che le oltrepassarono la sua pelle. Pensai se ormai questa fu l'ultima volta ad essere qui in questo posto.
Abassai lo sguardo sul pavimento, finché una voce non ruppe il silenzio.

-Mi dispiace.- Perché Mason si scusò? Infondo, come esso disse, non era colpa sua o sbaglio?

-Non scusarti. Perché ti scusi? Infondo non è colpa tua, giusto?- Domandai da una domanda all'altra. Esso sembrò non rispondere. Forse ero stato un po' scoburtico a pronunciare quelle parole. Girai lo sguardo lentamente verso Mason, il quale fu ancora al mio fianco nella stessa posizione in qui io arrivai.

Esso aprì la bocca per dire qualcosa ma da essa non uscì nemmeno una lettera.

-Si è svegliata?- Domandò qualcuno al mio fianco e mi girai al lato opposto, dove quella persona si posizionò per vedere Elizabeth. L'analizzai per un po' di secondi, creando un silenzio tombale. Era una ragazza. Indossava un cappuccio, come se avesse paura di farsi riconoscere.

-Non lo sappiamo- Disse Mason. La ragazza continuò a guardare Elizabeth con uno sguardo come se fosse terrorizzato. Fece un passo indietro e, senza voltare sguardo a nessuno, se né andò con le mani in tasca.
Mi rigirai e vidi Mason che mi guardò stranito. Dal suo sguardo si poteva notare la domanda che mi stesse per fare.

-Chi era?- Ovviamente lui non la vide, il poiché non girò tutta l'ora il suo viso dalla vetrata della stanza. Feci cenno di no facendogli capire che io sapevo quanto lui.
Ci guardammo in silenzio per poi girare lo sguardo dov'era rimasto.
Una mia lacrima bagnò la mia guancia. Non mi accorsi nemmeno che stessi piangendo. I miei occhi bruciarono aa causa della lacrime che salirono su essi.

-Mi manca- Disse Mason. Asciugando le mie lacrime e tirando su il naso, risposi.

-Manca a tutti- Ma soprattutto a me, pensai tra me e me. Il mio tono era stanco, triste. Forse anche Mason se né accorse.

Per un attimo sembrò che sognai a vedere la ragazza fare una smorfia dal dolore, finché non mi accorsi che era la realtà appena il ragazzo al mio fianco pronunciò il suo nome.

Corsi sulla porta, pensando che Mason potesse entrare da un momento all'altro prima lui, ma non si mosse nemmeno di mezzo milimetro.
Appena entrai mi fiondai su Elizabeth.
Le presi la mano e, stringendola delicatamente a me, la guardai, cercando di farmi sentire con lei.

-Elizabeth sono qui...- Dissi io.

*Pov Elizabeth*

Qualcuno mi nominò, ma io continuai a fare smorfie a causa del dolore che sentì da tutte le singole parti del mio corpo. Cercai di aprire gli occhi, ma una luce mi abbagliò gli occhi.
Girai lo sguardo ed eccolo il ragazzo che volevo vedere. L'unico.

-Phil...- Dissi. Sembrò che non parlai da una vita. La mia voce era davvero fine, per poco si sentiva.

Il ragazzo che nominai, aveva un sorriso sul suo viso, ma le sue lacrime continuarono a bagnare le sue guancie in continuazione.
La sua mano mi accarezzò i capelli, mentre l'altra teneva stretta la mia, come se tra un momento all'altro me né sarei andata.

*Ecco il capitolo 39, fatemi sapere se ci sono degli errori e se vi sta piacendo la storia🥰*

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