Chicago 3 Parte

1 0 0
                                    

Kiki rifletteva silenzioso, osservando la meraviglia dei colori che emergevano dal buio pesto, così faceva Logan, abituato a porsi quotidianamente le stesse domande senza trovare risposte.

«Capite che dobbiamo trovare quel posto? Perché la sconfitta più grande è rinunciare a essere felici.»

Questa volta non fu il vento a interromperla, ma uno di loro.

«Semplicemente non esiste quel posto» le rispose Jacob, sorprendendo tutti, poiché non interveniva mai nei discorsi altrui.

E spense la sigaretta sotto lo stivale, schiacciandola con tutta la forza che aveva. Frugò nel giubbino in cerca di altre sigarette e dell’accendino, mentre gli occhi di tutti erano catalizzati su di lui e non più sui colori in lontananza.

«Perché sei qui, allora?»

«Sono qui perché non ho più niente da perdere o nulla per cui valga la pena combattere. In fondo non c’è differenza! Credo fermamente che ci siano verità, che dobbiamo solo accettare. E io ne conosco solo una: il dolore.»

E aspirò con freddo cinismo il fumo della sigaretta, volendo sfogare su di essa la rabbia che non poteva contenere, tra le pareti fragili del suo corpo.

«Forse c’è un motivo se sei qui con noi. Forse c’è un motivo più grande per tutto. Ogni sognatore non può rassegnarsi all’idea che ci siano sogni irraggiungibili!»

Jacob fece un ghigno e aspirò ancora una volta.

«Le tue parole sono nobili, Amber, ma non c’è un modo per arrivare in quel posto, semplicemente perché non esiste. Dalla nascita il nostro destino è soffrire. È questo il grande scopo, è questo che ci aspetta!»

E fece una pausa.

«Non esistono le favolette su Dio, sull’aldilà o sulla scienza miracolosa che vince la morte, ibernandoti in attesa dei suoi progressi. Il nostro compito è morire. Non esiste nessuna speranza o consolazione!»

«E i nostri sogni?»

«Amber, provo a spiegarti ciò che ti vuole dire Jacob.»

«Se noi sognassimo di raggiungere la stella più vicina, dopo il sole, ci impiegheremmo con i mezzi a propulsione settantamila anni, più di quattro anni, invece, viaggiando alla velocità della luce. Dovremmo perciò viaggiare alla velocità della luce se volessimo raggiungere la stella in tempo.»

«Vedi, allora è possibile, basta non arrendersi!»

«No, Amber, non è così. La teoria della relatività di Einstein afferma che non è possibile avvicinarsi alla velocità della luce perché questo comporterebbe un’energia infinita. Perciò semplicemente non è possibile. Ci sono progetti sui quali non abbiamo possibilità di successo.»

«Possibilità di successo? Che significa? Il mio cuore sogna sempre e tutte le notti mi parla di un mondo in cui posso essere ciò che voglio. Solo felice. Lo capite questo?»

Dal buio della notte emerse la figura composta di Logan, mentre il vento continuava a soffiare.

«Dovremmo imparare a lasciare andare la vita che avevamo progettato, per la vita reale che ci attende, anche se non sarà come l’avevamo immaginata.»

«Certo, Amber, che puoi essere felice. I sogni si realizzano con questa» intervenne Aberdeen, estraendo una carta di credito.

«Andiamo a comprarne qualcuno in qualche bel locale. Ti va?»

La sua domanda fu ignorata da tutti, specie da Amber che non demordeva.

«Perché siete qui? Perché avete deciso di partecipare a questo viaggio? Dovremmo essere sinceri tra di noi, visto che passeremo le prossime settimane assieme!»

«Beh, io per divertirmi!» disse Aberdeen. «Ma a quanto pare, ci si annoia parecchio da queste parti. Andiamo a bere qualcosa?» chiese di nuovo, ma nessuno gli diede retta.

Sbuffò, evidentemente contrariato.

«Per dimenticare!» esclamò Jacob senza aggiungere altro.

«Cosa vorresti dimenticare? A parte questa triste serata persa, invece di andare a ballare in qualche locale alla moda qui intorno. Chissà quante ragazze ci stanno aspettando!»

«Sei libero di andare se non vuoi rimanere.»

Aberdeen fece spallucce e di nuovo i loro silenzi si confusero con il soffiare del vento. Fu Brenda a riprendere il discorso.

«Ho deciso di partecipare a questo viaggio per comprendere, se esiste una remota possibilità per me di dedicarmi ad altro al di fuori all’astronomia. Ho sempre messo al centro il mio lavoro e ora, per restare in tema, dovrò cercare una nuova stella a cui affidarmi.»

Nord Sud Ovest Est Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu