Detroit 10 Parte

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La band, dopo un paio d’ore di concerto, quasi esclusivamente cover di canzoni di gruppi famosi, arrivato a mezzanotte si congedò dal suo pubblico. La cantante, poco più che ventenne, dopo aver ringraziato i presenti, fece volare il reggiseno sulla folla. L’indumento intimo cadde sul capo di Aberdeen, il quale era collassato con la testa sul tavolo per quanto aveva bevuto. Ridacchiava felice di quel trofeo che gli era planato sulla testa, circondato dalle bottiglie ormai vuote che lo avevano accompagnato ancora una volta nel suo mondo, in cui divertirsi era l’unico e il solo scopo.

Tuttavia anche per il resto dei partecipanti era stata una piacevole serata, in cui ognuno aveva mostrato un nuovo pezzetto di sé, come tanti cocktail con un proprio gusto, di cui tutti avevano avuto un piccolo assaggio. Arrivati in hotel, si congedarono tra loro e stanchi morti finirono immediatamente sotto le coperte, per essere pronti e riposati per l’indomani verso la prossima tappa del viaggio: Chicago.

Per Aberdeen invece la notte, che tanto voleva celebrare, non era ancora finita e sarebbe terminata vis-à-vis con il water, sopra il quale non smetteva di vomitare. L’epilogo sempre uguale delle sue serate all’insegna dell’eccesso e della sua insaziabile voglia di vita.

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