Nord Sud Ovest Est

Philadelphia 1 Parte

Philadelphia

La primavera era nell’aria, mentre dopo aver lasciato «La Grande Mela» con le istruzioni del Pastore, si dirigevano verso la prima meta del viaggio.  Nelle settimane a venire avrebbero attraversato diversi Stati dello sconfinato continente americano fino a giungere a Los Angeles, la loro ultima destinazione, dove finalmente avrebbero conosciuto di persona l’ideatore di quell’indimenticabile avventura.  

Si erano organizzati in questo modo: avevano noleggiato un pick-up a due posti, sul quale mettere le valigie e un van per il trasporto del resto dei passeggeri. Avevano predisposto una sorta di cassa comune per le spese quali carburante, acqua, ingressi a parchi e musei, noleggio delle vetture e per emergenze varie. Per le sistemazioni in albergo avrebbero deciso per votazione, di volta in volta, prenotando qualche giorno prima di arrivare, mentre per i pasti giornalieri ognuno era libero di decidere per sé.

Brenda era stata incaricata di annotare e controllare le spese, in particolare le avevano attribuito la responsabilità di effettuare i pagamenti con la carta di credito comune, su cui ognuno, prima di partire, aveva versato una determinata somma, per poter pagare gli hotel e gli altri oneri da condividere tutti assieme.

Il sole brillava nel cielo sgombro di nuvole e Brenda, in prima fila nel van guidato da Jacob, cominciò come una professoressa indottrinata a descrivere la prima città prevista dal loro itinerario, mentre nel pick-up ricolmo di bagagli li seguiva Logan, visibilmente concentrato sulla rotta da seguire.

«La città di Philadelphia si trova a due ore da New York, tre da Washington DC e un’ora da Atlantic City. È famosa per essere stato il luogo dove nel Millesettecentottantasei fu firmata la prima Costituzione degli Stati Uniti. Si trova nello Stato della Pennsylvania ed è la sesta città più popolosa del nostro paese, con circa un milione e quattrocentomila abitanti e con una popolazione metropolitana di circa cinque milioni e ottocentomila abitanti. È considerata la culla della democrazia americana, infatti tra queste strade ebbe inizio la rivoluzione verso la conquista di diritti civili, di cui in un certo senso oggi tutti noi godiamo.

Philadelphia infatti, prima di Washington DC, fu la capitale degli Stati Uniti tra il Millesettecentonovantuno e il Milleottocento.» Tanto era precisa nei numeri e nelle date, che non potevano essere buttate a caso o approssimate.

«La città, conosciuta comunemente come Philly, è composta da molti quartieri, ognuno dei quali ha caratteristiche davvero uniche che la contraddistinguono; inoltre possiede due arterie principali: una si sviluppa da nord a sud, la Saint Broad Street, mentre da est-ovest è attraversata dalla Market Street.»

Si fermò un attimo per capire il grado di attenzione che la sua spiegazione stava ottenendo. Gli sguardi distratti esprimevano con eloquenza il disinteresse quasi totale degli ascoltatori, fatta eccezione per Emily che sembrava seguirla con una certa costanza.

«Philadelphia è il luogo di incontro per molti studenti universitari e non a caso ospita importanti istituzioni come l’Università di La Salle. Possiamo ricordare anche l’Università della Pennsylvania e l’Istituto d’Arte di Philadelphia.»

«Potremmo visitarne qualcuna, che ne dite?» A quella proposta tutti si guardarono in giro, aspettandosi che qualcuno rispondesse. Erano già stanchi della spiegazione dell’astrofisica che non smetteva di elencare numeri e luoghi da visitare.

Amber, annoiata all’idea della ripresa della lezione di storia e di geografia, irruppe con una domanda che non c’entrava niente.

«Che lavoro fate nella vita?»

«Io sono ricco» rispose ridacchiando l’eccentrico Aberdeen. «Spendo i soldi di mio padre e nel frattempo cerco di finire la facoltà di economia. Prima o poi prenderò quel pezzo di carta, ma intanto penso solo a divertirmi!» esclamò fregandosene di quello che avrebbero potuto pensare i suoi compagni. Poi prese le cuffiette e tornò al suo cellulare di ultima generazione.