Detroit 1 Parte

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Detroit   

Al mattino la partenza veniva fissata solitamente per le otto e mezza, a volte prima e raramente più tardi. L’orario veniva deciso tra tutti la sera prima, dopo che Brenda, avendo calcolato attentamente i tempi per gli spostamenti, le soste, le visite e gli orari di svago, suggeriva al gruppo a che ora e dove fare il ritrovo. Non era ammesso il ritardo, pena, dopo più di tre volte, l’esclusione dal viaggio.

Chi non aveva problemi a svegliarsi di buon’ora era Jacob, abituato ad alzarsi presto quando faceva il manovale. Ora la sveglia suonava di buon mattino per l’immancabile corsa mattutina. Anche Logan si alzava presto, ma nessuno aveva ancora capito dove finisse per un’ora, di certo non Aberdeen e Amber, che dormivano fino a quando qualcuno non li tirava giù dal letto. La ragazza si infilava in bagno e non usciva se non truccata e vestita di tutto punto, Aberdeen invece si trascinava giù dal letto a fatica, dopo diversi inviti, più o meno perentori, fatti da chi era in stanza con lui per fare in modo che si alzasse. Emily era abituata a una vita regolare, scandita da appuntamenti ai quali non poteva mancare, per cui obbediva senza fiatare e si faceva sempre trovare puntale per la sveglia e la colazione. Kiki, infine, poteva rimanere alzato per l’intera notte come appisolarsi in qualsiasi posto. Tuttavia, essendo stato abituato fin da piccolo alla disciplina, non sforava negli orari imposti. Il suo unico problema era la valigia, non era ordinato e così una mattina sì e una no si trovava a frugare tra gli indumenti perché gli mancava sempre qualcosa: lo spazzolino, la macchina fotografica, la maglia pulita, il paio di calzini.

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