Venti - vent'anni

2.3K 196 112
                                    

Erano finalmente in quel locale, a festeggiare i vent'anni del piccolino, urlando di gioia e scatenandosi come matti.

A quella festa erano circa una cinquantina gli invitati, tra cui molti ragazzi di Amici (21 e 22) che erano arrivati a Bari per celebrare quell'importante giornata.

E Mattia era davvero il ragazzo più bello del mondo, con quella camicia che gli fasciava il corpo perfettamente, ed i pantaloni neri aderenti che mettevano in risalto le gambe toniche ed il culo perfetto.

E Giovanni non si era staccato un secondo dal biondo.

Era così appiccicoso, dannazione.

E invece, Rebecca dopo quella discussione aspra si era drasticamente allontanata dal moro, iniziando a scherzare in modo civettuolo con Simone, l'amico storico del barese.

Che stronza.

Anche Christian aveva trovato in Dario un ottimo amico/psicologo, con cui si era aperto, seduto ad un tavolo mentre guardava il festeggiato ballare.

«Perché Rebecca ti evita?»

«Perché abbiamo litigato»

«Ah»

«Cosa?»

«No, niente, è che sembrate la coppia perfetta, quindi immaginarvi litigare mi risulta difficile»

«Litighiamo così tanto che ora si mette a flirtare con chiunque abbia il cazzo in questa stanza»

«E... e ti dà fastidio?»

«Beh è... è ridicola»

«Ti dà fastidio o punge solo il tuo orgoglio?»

Ma perché cazzo Dario centrava sempre il punto?

Sbuffò, frustrato.

«Mi dà fastidio che non mi dia così tanto fastidio...»

«Come immaginavo»

«Lo immaginavi?»

«Sì, Chri. Non per essere cattivo ma... io vedo solo una gran voglia di scopare in entrambi. Per il resto non... non mi sembrate così presi»

E Christian di Dario adorava quella schiettezza; si era seduto al tavolo da trenta secondi e già gli aveva spiattellato in faccia la verità.

«È così.»

«...e secondo te questo è amore?»

«No... ma che dovrei fare...? Lasciarla dopo tutto quello che ha fatto per me?»

«Chri... stare insieme per ringraziare una persona non ha senso, te ne rendi conto? Dovresti stare con una persona per amarla e non per essere amato.»

«Puoi smetterla di essere saggio?»

«Non posso.»

«Hai diciannove anni e sei più saggio dei miei genitori messi insieme»

«Bene, grazie. A proposito, ci sei al mio compleanno, vero? È letteralmente tra-»

«Sì, ci sono, ma devo prima convincere Rebecca a salire a Bergamo. Ho bisogno di starle lontano per un po'»

Il minore tra i due ridacchiò, convincendo poi l'altro ad alzarsi da quelle sedie.

«Andiamo a ballare, dai. Mattia e Giovanni stanno facendo i piccioncini da troppo, per i miei gusti»

Scherzò Dario.

«Che poi sei tu che li hai fatti incontrare, no?»

Annuì orgoglioso mentre li guardava ballare allegri.

qualcosa di grande [zenzonelli]Onde as histórias ganham vida. Descobre agora