Quindici - cagnolino

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Quella colazione era stato esattamente ciò di cui i due avevano bisogno.

Avevano appena riacquistato gran parte della complicità che li aveva resi unici negli anni, e sembrava quasi che tutto il dolore fosse stato cancellato - o per lo meno, archiviato - e che fossero in grado di riprovare ad essere amici.

Christian gli aveva promesso che sarebbe sceso a Bari il mese successivo, magari con Rebecca, per fare un'uscita a quattro, ed il biondo aveva finto di esserne elettrizzato.

Non c'era nulla di elettrizzante nel comprendere che quel ragazzo, per cui la notte precedente si era eccitato, sembrasse sempre più innamorato di una ragazza perfetta ma noiosa.

Tornato a casa si era dovuto sorbire le mille prediche della mamma, su quanto quel suo sorriso sul viso non la convincesse e su quanto fosse in disaccordo con Mattia per quell'amicizia ritrovata.

"Se fosse un vero amico non ti avrebbe abbandonato".

Sì, aveva decisamente ragione, ma ci stava riprovando. E poi, tutti sbagliano: l'amico perfetto non esiste.

Con il passare dei giorni, Mattia e Giovanni stavano maturando un sentimento sempre più serio, e a metà dicembre, il giorno del compleanno del grande, il piccolo era stato rapito per una giornata intera: aveva trascorso il pranzo con i parenti - zii e cugini compresi - ed era uscito a festeggiare con gli amici e colleghi dell'ormai ventiquattrenne.

Ma soprattutto, aveva dormito a casa sua e sì, avevano fatto l'amore. Ed era andata bene, era stato piacevole, bello, giusto, perché Giovanni ci sapeva fare alla perfezione e dopo il disagio iniziale, Mattia si era rasserenato.

Però faceva strano.

Ma erano attratti l'uno dall'altro, e poi il castano gli voleva davvero bene: lo coccolava, se ne prendeva cura come nessuno aveva mai fatto e lo faceva sentire il più bello del mondo.

Cos'altro avrebbe dovuto desiderare?

Era ancora più sereno dopo essersi concesso, e aveva compreso di meritare qualcuno che lo amasse e proteggesse anche a costo di... di farlo sentire ordinario qualche volta.

Nel mese di dicembre tutto sembrava aver riacquistato un senso: aveva un fidanzato bellissimo, due migliori amici - Dario e Christian - che avevano ricucito i rapporti, rendendo un trio il loro gruppo, e aveva trovato lavoro in una compagnia di ballo prestigiosa.

Eppure, sembrava tutto un dannato cliché.

Alla fine, purtroppo, Christian era dovuto partire per lavoro ed era rimasto a Napoli per due settimane intere, quindi avevano deciso che si sarebbero direttamente incontrati per il compleanno del moro, ed intanto trascorrevano spesso del tempo insieme, in videochiamata, a raccontarsi come stessero procedendo le loro vite belle ma - a volte - noiose.

Christian era felice, di nuovo.

A Napoli il suo lavoro stava procedendo liscio come l'olio, e tra lui e Rebecca era passione pura - nonostante la ragazza non si comportasse sempre nel modo ideale, ma fosse eccessivamente corteggiata dai colleghi - tanto che si ritrovavano a scopare in ogni angolo di quella città magica, che avevano sognato di visitare insieme infinite volte.

E poi Mattia era di nuovo nella sua vita, ed era per questo che anche tutto il resto aveva riacquistato un colore, ma questo non glielo avrebbe mai detto.

qualcosa di grande [zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora