Quattordici - Oscar Wilde

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«Lo vedo cosa stai cercando di fare, stronzetto»

Gli stampò un bacio sulla tempia e poi sciolse quella presa calda, lasciando uno stormo di uccelli rabbiosi nello stomaco del minore, altro che timide farfalle.

Christian si diresse verso Rebecca, scacciando via ogni reazione fisica che era prossimo ad avere.

A lui piacevano le donne.

Ed era evidente, perché si eccitava a guardare il corpo sinuoso da ballerina della sua fidanzata.

Certo che... che Mattia poteva pure smetterla di muovere il culo in quel modo. Dov'era Giovanni quando serviva? Non era uno possessivo? Uno geloso? Non teneva d'occhio il suo ragazzo?

Dopo una ventina di minuti in cui aveva assecondato Rebecca che si strusciava - piacevolmente, ovvio - su di lui, non aveva più resistito, e si era avvicinato nuovamente al suo fratellino, che ora ballava ubriaco ad un bancone, bevendo un drink rosso.

«Ma Giovanni dov'è?»

«Ma che te ne frega?»

«Boh... non- non ti tiene d'occhio?»

«Di nuovo, è il mio fidanzato, non mio padre, Chri»

Rispose puntandogli un dito al petto nudo, provocandogli dei brividi evidenti.

Ma che aveva Christian quella sera? Perché rabbrividiva per tutto?

«Tu, piuttosto... perché mi giri sempre intorno? Lo vedo che mi fissi tutto il tempo, ma non ti mancava "Rebe"?»

E davvero, Mattia geloso era ancora più sensuale di Mattia arrabbiato, ma era sempre l'alcol a parlare, per forza.

«Io- non devi bere.»

«Perché no?»

Ridacchiò il minore, portandosi alle labbra quel liquido rosso.

«Guarda, è anche il tuo colore preferito»

Insistette il biondo con un risolino.

«Perché ti fa male, e a te non piace bere.»

«Ora mi piace... i gusti cambiano, Chri, sei l'unico che non lo accetta»

Perché continuava a provocarlo in quel modo?

«Posalo.»

«Non credo che lo farò»

Christian gli strappò il drink dalle mani, e lo mandò tutto giù al posto suo, mentre il piccolo si sentiva violato da quella prepotenza.

«Tu! Sei- sei cattivo!»

Il moro si sentiva un malato a voler esercitare costantemente potere sul minore, ma era così, e Mattia non riusciva mai ad impedirglielo; perché avrebbe dovuto smettere?

Sorrise sornione, mentre fissava il piccolo imbronciarsi. Ed era irresistibile.

Stupido drink che mi fai pensare cose che non penso.

«Adesso ne chiedo un altro.»

«Fallo, mi bevo pure quello»

qualcosa di grande [zenzonelli]Where stories live. Discover now