𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗𝐗𝐈𝐕

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"Soobin potresti smetterla di recitare poesie? Mi stai facendo innervosire" il principe dai capelli rossi cerca un modo per evadere dalla prigione, strabuzzando gli occhi nel sentire la cantilena del più alto.

"Non è colpa mia se sono molto più colto di voi, sto cercando di rendere l'atmosfera meno pesante" risponde il blu mantenendo il suo solito tono calmo.

"Guarda te con chi devo avere a che fare, se non la smetti immediatamente giuro che ti metto le mani addosso" lo minaccia Taehyun alzandosi in piedi.

Il più alto ignora le parole del compagno e si schiarisce la voce "S'ì fosse foco, arderei' il mondo. S'ì fosse vento, lo tempesterei.." inizia per infastidire apposta l'amico.

"Se ti prendo!" urla il principe del regno di fuoco infilando il braccio attraverso le sbarre per cercare di prendere il ragazzo più grande.

"Tae calmati" interviene il castano cercando di calmare gli animi "agitarsi non serve a nulla"

"Ringrazia che siamo in celle diverse o non avresti superato la notte, ti avrei strozzato prima" ribatte l'altro sedendosi sul freddo pavimento in pietra.

Ad interrompere il momento comico è l'entrata improvvisa di due uomini che tengono per le braccia il corpo inerme del generale. Essi lo trascinano fino alla prigione di fianco a quella di Soobin per poi buttarlo dentro, chiudendo a chiave il cancello.

"Yeonjun" lo chiama il minore dei quattro notando il viso sporco di sangue e pieno di lividi "quei bastardi l'hanno pestato parecchio"

"È ridotto malissimo" sussurra il rosso abbassando la testa.

"È cosparso di sangue ovunque ma non credo sia il suo visto che non riporta nessuna ferita grave" aggiunge il blu visibilmente preoccupato "aspettiamo che si svegli, non possiamo fare altro. Siamo stati preceduti dalla folle mente di Jung-su ed ora ne stiamo pagando le conseguenze"

Poche ore più tardi il generale si sveglia, l'effetto del veleno è completamente sparito ma il corpo è indebolito a causa delle percosse ricevute dai soldati. Egli si rende conto del posto in cui si trova nonostante sia ancora spaesato, si guarda intorno agitato finché si accorge della presenza dei tre principi "cosa ci fate qui?"

"Jung-su ci ha rinchiuso, probabilmente per evitare che gli mettessimo i bastoni fra le ruote" a rispondere è Soobin "tu sei ridotto uno schifo"

Nel giro di un attimo nella mente di Yeonjun riemergono i ricordi della battaglia, sopratutto l'immagine del corpo senza vita della piccola Margaret giacente fra le sue braccia, insieme ad essa c'è la visione dell'espressione soddisfatta del Re che l'ha uccisa senza esitazione "era solo una bambina" tutta l'ira che prima non si era manifestata ora lo assale, le pupille si restringono, i pugni si serrano fino a che le unghie penetrano nel primo stato di pelle facendolo sanguinare e i muscoli si contraggono "devo uscire da qui"

"È successo qualcosa ad Eveline?" la domanda di Kai porta altri numerosi ricordi, infatti il generale si blocca per cercare di ricostruire gli avvenimenti.

"Ero andato lì per salvarla" quest'ultimo sbatte i pugni contro le sbarre, perdendo quasi completamente la ragione "hanno preso Eveline, devo andare da lei. Fatemi uscire da qui!" urla facendo qualche passo indietro per poi prendere la rincorsa e fiondarsi sulle sbarre cercando di sfondarne l'entrata "io" la forza con cui si spinge contro di esse aumenta sempre più "devo" ancora "uscire" ancora "da qui!" e ancora finché iniziano a colare innumerevoli strisce rosso scuro dalla spalla.

Dopo circa un'ora finalmente i tre riescono a placare di poco l'ira di Yeonjun che si accovaccia a terra senza dire una parola "mi dispiace" dice Soobin rompendo il silenzio "non sono riuscito a proteggervi, non merito di diventare Re"

𝖨𝗅 𝖲𝖾𝗀𝗋𝖾𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝖤𝗏𝖾𝗅𝗂𝗇𝖾Where stories live. Discover now