𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐗𝐗

210 25 11
                                    

"Dove si trova la principessa?" chiede Yeonjun, sporgendo la testa di lato per cercare di intravedere qualcosa all'interno della casa.

"Nella sua stanza, ma questo non ti riguarda. Ti invito ad andartene" gli risponde il castano con tono acido.

"Invece penso proprio che mi riguardi visto che sono venuto a conoscenza della sua indentità, voglio solamente parlarle niente di più. Non sono venuto con cattive intenzioni, sono disarmato e non intendo rivelare a nessuno questo suo segreto. Se me l'ha tenuto nascosto ci deve per forza essere un motivo ed è proprio questo che lo voglio sapere"

"Beomgyu fallo entrare" ordina Viktor, avvicinandosi e posando una mano sulla spalla del ragazzo che, ancora restìo all'idea, lo fa entrare. Il generale varca la soglia dell'umile struttura inchinandosi alla vista di una persona più anziana "grazie per la vostra gentilezza, scusate il disturbo"

"Ti avevo detto di non tornare più qui e dimenticarti dell'esistenza di Eveline. Ormai sai tutto e non posso fare più niente per tornare indietro, ma stai attento a quel che fai"

L'anziano rivolge al soldato uno sguardo severo che fa comprendere a quest'ultimo di essere finito in una situazione più grave di quel che pensasse "non vi preoccupate, non intendo farle alcun male. Tengo molto a lei nonostante tutto e non mi permetterei mai di ferirla. Vorrei solo capire perchè è in pericolo"

"Non penso sarà semplice, è chiusa in camera da giorni. Nemmeno noi siamo riusciti a farla uscire" si intromette Beomgyu, indicando la porta con un cenno del capo.

Il rosa cammina fino ad arrivare davanti alla stanza della minore, ma l'altro giovane lo afferra per un braccio "solo perchè quella sera ci hai aiutati a scappare non vuol dire che mi fidi di te. Se la farai soffrire dovrai vedertela con me e ti assicuro che a colpirti non sarà una balla di fieno come al nostro primo incontro"

Yeonjun con uno strattone si libera dalla sua presa "non ho paura delle tue minacce" dopo aver pronunciato queste parole, inizia a bussare sperando che la ragazza all'interno lo ascolti "principessa sono Yeonjun. Aprite, per favore"

Nessuna risposta proviene dall'altra parte, così egli ricomincia a parlare, preoccupato per lo stato in cui potrebbe trovarsi "non sono più arrabbiato. Mi scuso per la reazione che ho avuto nei vostri confronti, ho capito di aver sbagliato e non essere stato abbastanza comprensivo"

"Vattene Yeonjun"

"Non me ne andrò. Non vi abbandono. Sono qui per capire, ma se voi non avete intenzione di spiegarmi e raccontarmi la vostra storia come faccio a comprendere? Non sono qui per giudicarvi, ma per ascoltarvi" continua il maggiore, appoggiando una mano sulla superficie della porta.

"Non voglio essere ascoltata"

"Allora vorrei che ascoltaste me, nemmeno io sono stato del tutto sincero e posseggo un segreto che nascondo da molti anni. Vi chiedo solo qualche minuto, nulla di più. Dopo vi lascerò in pace"

"Perchè mi parli formalmente?" chiede la castana, con voce ovattata a causa del legno che li separa.

"Siete una reale, non voglio mancarvi di rispetto"

"Se tieni così tanto che io apra questa porta abbi almeno il coraggio di pronunciare il mio nome, se non ci riesci vuol dire che non abbiamo niente di cui parlare"

Il rosa inspira facendo entrare l'aria dentro ai suoi polmoni e senza indugio soddisfa la richiesta "Eveline, aprimi"

Dopo svarianti secondi la porta della camera si apre di poco, lasciando un piccolo spiraglio da cui si intravedono solo gli occhi spenti della principessa, essi sono di un colore grigiastro e Yeonjun quasi non la riconosce.

𝖨𝗅 𝖲𝖾𝗀𝗋𝖾𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝖤𝗏𝖾𝗅𝗂𝗇𝖾Wo Geschichten leben. Entdecke jetzt