𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐕𝐈

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EVELINE POV
Ancora una volta mi ritrovo circondata dall'oscurità. A differenza di quella precedente, anche se a fatica, riesco ad sollevare le palpebre che fino a pochi secondi prima parevano due fessure; in lontananza scorgo un puntino lucente che si avvicina sempre di più alla mia figura fino ad avvolgermi in un bagliore quasi accecante.

È proprio in quell'istante che, come per magia, mi ritrovo in un posto a me familiare: la mia camera.

Essa sembra spenta rispetto a come la ricordo, il tutto è rivestito da una tonalità di grigio che solo a guardarlo provoca in me un senso di nostalgia e tristezza "perché mi trovo qui?" la domanda la pronuncio ad alta voce, come se qualcuno possa sentirmi per davvero.

Il mio sguardo attento si sposta su ogni singolo oggetto e particolare dell'ambiente circostante, ma dopo poco viene attirato dalla presenza di una bambina seduta davanti ad una specchiera la quale mi fissa dal riflesso dandomi le spalle.

Rimango immobile e la osservo di conseguenza con estrema curiosità, non avendo idea di chi possa trattarsi. Rimaniamo entrambe a guardarci per qualche istante finché la piccola si alza e dirige a passo svelto nella mia direzione fermandosi poco più lontano "Isabel sai dove si trova la mamma?" solo dopo aver messo bene a fuoco riesco a vederla bene in viso e ciò mi fa capire che forse sono diventata pazza perchè ha lo stesso colore dei miei occhi.

La bimba, non ricevendo risposta da parte mia, continua a parlare con un tono parecchio scocciato "Isabel perché non mi rispondi? Ti ho chiesto dove si trova la mamma, voglio farmi pettinare i capelli da lei"

Nonostante in questo momento nella mia mente non vi è altro che confusione, mi piego sulle ginocchia per raggiungere la sua altezza e osservarla per bene: è spaventosamente identica a me.

"Tu sai chi sono?" la sua espressione diventa improvvisamente seria.

"Tu sai chi sono io?" la domanda mi lascia perplessa e inizio a provare un senso di inquietudine non indifferente.

"Per caso ti chiami Eveline?" non appena finisco di pronunciare queste parole mi sfodera un sorriso radioso e innocente.

"Sì, è proprio questo il mio nome! A dir la verità so che non sei Isabel, volevo assicurarmi che non mi avresti mentito"

"Quindi io e te siamo la stessa persona?" la situazione in cui mi trovo è talmente assurda che non riesco neanche a ragionare. Forse sono morta, deve essere per forza così, non potrebbe mai succedere una cosa del genere, inoltre ero nella foresta con Yeonjun perciò come potrei essermi smaterializzata qui?

Lentamente la bimba tende la piccola mano e la posa delicatamente sulla mia guancia "io rappresento i tuoi rimpianti, sono ciò che saresti dovuta diventare"

"Cosa intendi dire?"

"Sono gentile e amorevole con tutti mentre tu sei scontrosa e allontani persino gli amici che ti stanno accanto"

"Lo sono diventata a causa di quel principe che ora si trova sul trono al posto di mio padre"

"Signorina stai andando totalmente fuori strada, quella vita non fa per te. Anche se sei in una brutta situazione stai imparando a vivere, se non fosse accaduta quella disgrazia cinque anni fa avresti trovato un altro modo per fuggire dal tuo destino"

"Per essere solo una bambina sei davvero strana lo sai?"

"Dopotutto sono te, noi siamo complicate" dice, rivolgendomi un sorriso sincero che mi fa scappare una piccola risata "ora devi svegliarti però, non puoi arrenderti adesso"

"Non ti seguo"

La piccina alza gli occhi al cielo "in questo momento sei svenuta, devi stare più attenta, per poco non ci rimettevi la vita. Devi tornare da quel ragazzo"

𝖨𝗅 𝖲𝖾𝗀𝗋𝖾𝗍𝗈 𝖽𝗂 𝖤𝗏𝖾𝗅𝗂𝗇𝖾Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora