50.Sei arrabbiata

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Ma sono la solita smemorata che non riesce a pensare a più di due cose insieme.

Fortunatamente scuola non è molto lontana da casa, dunque arrivo un minuto esatto prima che suoni la campanella.

Sono grondante di acqua, e spero davvero di non ammalarmi di nuovo.

Una volta giunta nel corridoio che pullula di studenti, raggiungo il mio armadietto sentendo le suole delle mie scarpe scivolare sul pavimento.

Da lontano riesco a scorgere una chioma rosso fuoco accanto ad una mora davanti al mio armadietto, e so benissimo a chi appartengono.

La prima a notarmi è Miranda che come al solito storce il naso.

Ma io l'adoro anche così, forse.

"Hai per caso fatto il bagno in una pozzanghera?"

Alzo gli occhi al cielo.

"Sì! È stato davvero rinfrescante, vuoi farlo anche tu?" domando per poi aprire il mio armadietto e prendere il libro di letteratura.

"No grazie, non ci tengo a fare Peppa Pig" sorride falsamente.

"Smettetela voi due!" esclama Anne facendoci ammutolire "Hai novità su Blake?"

Chiudo l'armadietto con un gesto secco.

Parlare di lui in questo momento mi fa innervosire.

"Ma certo!" estraggo dalla tasca posteriore dei miei jeans zuppi d'acqua il cellulare.

Rilascio un sospiro di sollievo quando noto che almeno quest'ultimo non si è bagnato.

"Due giorni fa mi ha scritto, e cito sue testuali parole: Ciao Phoebe, in questi giorni non potrò passarti a prendere per andare a scuola perchè ho gli allenamenti di football, mi dispiace. Nessuna scusa o altro" mi lascio scappare uno sbuffo.

"Che coglione!" esclama Miranda con una nota di disgusto nella voce.

"Non offendere i coglioni, Blake meriterebbe insulti peggiori" la riprende Anne. Poi ci incamminiamo tutte e tre verso l'aula di letteratura.

"Ho proprio voglia di prendere il suo bel faccino e sbatterglielo ripetutamente al muro!" la rossa sembra essere anche più arrabbiata di me, e come biasimarla.

Siamo quasi arrivate davanti all'aula, quando sento delle voci maschili provenienti dalla fine del corridoio.

Contemporaneamente io e le mie amiche ci giriamo, ed è come essere stata catapultata in uno di quei film americani dove i ragazzi della squadra di football, come se fossero dei modelli su una passerella, sfilano in mezzo agli studenti salutando qualche conoscente con strette di mano mentre le ragazze si gettano ai loro piedi con ammirazione.

Mancano solo il rallentatore e il vento.

"Eccolo lì!" esclama Anne riportandomi con i piedi per terra "Andiamogli a parlare" prende per la mano me e Miranda, ma pianto i piedi per terra.

"No!" asserisco "Non andremo a parlargli. Ho un piano, sto aspettando solo il momento giusto per attuarlo"

Le mie amiche mi guardano con fare sospetto.

"Fidatemi di me, ora andiamo o faremo tardi!" dico facendo segno di continuare a camminare.

Ma prima di raggiungerle sposto il mio sguardo sul fondo del corridoio, dove incrocio gli occhi grigi tempesta di Blake.

Sono la prima però a distoglierlo.

Nonostante sia furiosa e pronta a vendicarmi, non voglio che capisca che sono anche molto delusa e ferita.

E se ci ritrovassimo?Where stories live. Discover now