24° - Epilogo.

1.5K 135 276
                                    

La giornata sarebbe stata probabilmente abbastanza noiosa, così come le solite giornate di scuola, ma era comunque abbastanza felice di poterci tornare.
I medici avevano insistito per fargli fare un bel due settimane di riabilitazione, anzi, di prigionia in ospedale, e non aveva avuto la possibilità di obiettare.
Così non aveva fatto altro che attendere impaziente di poter lasciare quella stanza troppo bianca e luminosa per i suoi gusti e poter tornare alle sue amate felpone nere troppo larghe per lui. Quindi giganti.
Certamente, aveva ricevuto visite: Aizawa, Present Mic ed Eri, i suoi compagni di classe e Kaminari.

O Pikachu, come preferiva dire lui.

Era grato a Kaminari, tanto grato.
Lo aveva salvato.
E no, non parlava della malattia, perché in quel senso era stato il ragazzo stesso la causa.
Aveva fatto scattare qualcosa nel suo carattere, era riuscito a fare scoppiare quella bolla nella quale i suoi genitori lo avevano rinchiuso per tutta la sua vita, per tutta la sua infanzia.
Finalmente poteva essere sé stesso, senza dover far finta di credere a delle stupide e insensate regole sottoposte da quelli che dovevano essere degli educatori, che dovevano amarlo e che dovevano trattarlo come un figlio, perché lo era. Ma evidentemente, per quelle sottospecie di persone lui rappresentava solo un peso.
In realtà, non ci pensava quasi più a loro. Erano completamente scomparsi, dissolti, non si erano fatti sentire e certamente lui non era andato a cercarli.
Viveva bene ormai, non aveva più troppe preoccupazioni e aveva una situazione anche fisica e mentale serena.
Inoltre, Present Mic si era trasferito a casa loro. Certo, la sua relazione con Aizawa rimaneva segreta, ma tanto non avevano troppi occhi indiscreti come altre persone più famose.
In generale, si poteva dire che fosse arrivato finalmente un periodo di tranquillità dopo una vera e propria tempesta. Sembrava tutto scorrere per il verso giusto e anche a scuola si trovava bene.
Quella mattina aveva un sonno più pesante del solito. Avrebbe voluto solamente starsene sotto le sue amate coperte e riposare ancora un po', ma la sua fame lo obbligò ad alzarsi. Si stropicciò gli occhi, ancora assonnato, e scese a fare colazione.
- Pancakes? - sussurrò, sentendo il profumo proveniente dalla cucina.

- Toshi! Sì, papà ha lasciato dei pancakes! - rispose una vocina, mentre correva verso di lui.

- Buongiorno anche a te, Eri. -

- Toshi! Papà e pa' sono già andati a scuola, io però volevo aspettarti! Anche perché poi devo accompagnarti! -

Lui annuì e si mise a mangiare.
Una volta finito si cambiò e finì di prepararsi. Mise in ordine la cucina e si sedette sul divano, dato che era ancora in anticipo.
Mentre guardava la televisione insieme a Eri, udì il suono del campanello.
- Vado io - disse, dirigendosi verso la porta. Un po' svogliato e stanco si avvicinò alla maniglia e la girò.

- Shin! - esclamò una voce dall'altra parte.

Il ragazzo dai capelli viola sorrise leggermente.
- Hey Pikachu. Che ci fai qui? Abbiamo scuola oggi, lo sai no? -

- Certamente! - rispose quello - Ma volevo accompagnarti! -

- Avevi paura che mi fossi dimenticato la strada, per caso? -

- Eddai, volevo solo farti un favore! -

Il viola scosse la testa, divertito. Scompigliò con una mano i capelli del ragazzo biondo.
- Infatti mi stai facendo un favore, Pikachu. Adesso chiamo Eri e ci sono. -

Lui annuì.
Poco dopo, erano davanti all'ingresso della scuola. Dopo aver salutato la bambina, diretta verso dalla Recovery Girl, i due iniziarono ad avviarsi insieme verso la loro classe. Ormai sapevano tutti della loro relazione, ovviamente dopo degli eventi del genere era una notizia arrivata alle orecchie di tutti.
Sinceramente, Shinsou non se ne vergognava. Anche perché non aveva nulla di cui vergognarsi.
Solo che c'era certa gente che faceva la stupida. Era il primo giorno che ritornava, vero, ma vedeva le occhiatine di alcuni studenti e gli era capitato di sentire da Kaminari episodi non propriamente piacevoli.
Ed effettivamente, vide il volto del ragazzo leggermente nervoso, quasi avesse avuto paura di ricevere insulti o commenti fuori luogo.
- Hey - disse, poggiandogli una mano sulla spalla - C'è qualcosa che non va? -

- No, no - rispose lui, accennando un sorriso - Solo che non sono abituato ad avere così tanti sguardi addosso, ecco - mormorò, ridacchiando e tenendo uno sguardo basso.

- Non hai niente di cui preoccuparti, Pikachu - lo rassicurò lui - Se ti guardano tutti è perché sono attratti dalla tua bellezza. - ghignò, scompigliandogli nuovamente i capelli.

- SHIN! - lo rimproverò lui, arrossendo un po' - Eddai, così mi metti in imbarazzo! -

- Cos'è, vuoi che ti dica che sei brutto? -

- No, certo che no, solo che... -

- E allora non hai nulla di cui preoccuparti - gli disse, ridacchiando. Fece un'espressione un po' più seria.
- Se qualcuno ti infastidisce, non esitare a dirmelo, va bene? - gli mormorò, leggermente preoccupato. - Non voglio che ti facciano sentire a disagio o che ti facciano stare male. -

- Stai tranquillo Shin - rispose il biondo, sorridendogli - Ti prometto che se mi diranno qualcosa te lo dirò, ma dubito. Grazie, Shin - finì, stavolta scompigliandogli lui i capelli.

Arrivarono finalmente in classe, dove videro Uraraka che girava intorno a Midoriya.
Si avvicinarono un po'.

- Senti, sei libero oggi alle sette? - gli domandò. Lui annuì, un po' confuso.
- Sì... -

Lei si allontanò un po', avvicinandosi poi a Todoroki.
- Todoroki, saresti libero alle sette oggi? - chiese.

- Sì, perchè? - rispose, un po' perplesso.

- Bene, io no, esco con Tsuyu. Divertitevi al vostro appuntamento! - esclamò ghignando, andando a sedersi poi al suo posto.

- Sbaglio o ha appena combinato un appuntamento tra Todoroki e Midoriya? -

- Sì Pikachu, lo ha fatto. Quella ragazza merita stima. -

Così i giorni iniziarono a passare più sereni e veloci, in modo piacevole e tranquillo, dove stranamente tutto andava bene.
Avevano una verifica di inglese la mattina dopo, ed erano in biblioteca a ripassare, lui, il suo ragazzo, Mina e la coppietta che 'assolutamente nessuno si aspettava', ovvero Kirishima e Bakugou.
- Eddai, non è così difficile! -

- Invece sì Shin! Te lo assicuro! Faccio proprio pena in inglese! -

- Prova a comporre almeno una frase! -

- Ma è complicato! -

- Almeno provaci! -

Il biondo qualche secondo, poi ghignò.
- Tutto bene Pikachu? - domandò allora Shinsou, vedendolo.

- Shin - iniziò lui, ghignando - I love you. -

- Pikachu - rispose allora lui
- I love you too. -

-----------~•FINE•~-----------

Questa storia è giunta al termine.
Dispiace anche a me.
Li ho fatti soffrire, non ne dubito, ma mi sono abbastanza divertita nel scriverla.
Ma attenzione: NON È FINITA!
Non so se farò un sequel (devo decidere), ma farò sicuramente degli spin off, o meglio, altre due fanfiction collegate a questa, dove parlerò meglio della Kiribaku e della Tododeku.
In pratica come si sono svolte le loro storie rimanendo in questo AU! e linetime.


E questo è tutto!

Grazie mille a tutti voi lettori che mi avete supportata (e riempita di commenti), che avete apprezzato questa storia e che mi avete fatto raggiungere traguardi che sinceramente non mi aspettavo!

Ditemi: sequel; o no?
(Gli spin off sono già programmati, li faccio di sicuro)


Grazie ancora!

Bye,

Kin.

𝐒𝐇𝐈𝐍𝐊𝐀𝐌𝐈❞ˌ˚» 𝘀𝗶𝗹𝗲𝗻𝗰𝗲 ˡˡ 𝚑𝚊𝚗𝚊𝚑𝚊𝚔𝚒 𝚍𝚒𝚜𝚎𝚊𝚜𝚎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora