25.Fottiti vita.

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Mi sveglio di colpo.
Osservo la piccola sveglia sul comodino e noto che ho dormito si e no un'ora dall'ultima volta che ho controllato che ora fosse.
Dalla finestra filtra il buio della notte e non riesco a muovermi sentendo i muscoli intorpiditi e il corpo pesante di Doug per metà avvolto al mio.
Ci siamo appostati quasi subito e ora che sono di nuovo sveglia provo un insolito, intenso dolore tra le mie gambe.
La stanza sa di sesso e di Doug, e la sensazione di averlo così vicino mi frastorna, così come la consapevolezza che è stato tutto reale.

I gemiti.
Le carezze.
Gli sguardi.

Non riesco a pensare ad altro che alle sue braccia, alle gambe, all'addome scolpito mentre si faceva strada dentro di me.
Cosa sarebbe successo se avesse scoperto le mie sensazioni?
Avrebbe condiviso i suoi con me?
Mi domando se per lui sono stata una delle tante donne con cui e stato.
Se le abbia possedute allo stesso modo, se si sia lasciato andare agli stessi gemiti, se anche a loro ha promesso che sarebbe stato altrettanto bello.
Non so nulla sulla sua situazione privata.
È vero, Doug trascorre molte sere con me, ma ciò non esclude l'altro.
Eppure sapere la verità è la peggior arma per uno stato altalenante come il mio.
Mi passo una mano tra i capelli scompigliati.
I suoi occhi erano stupiti quando mi hanno visto entrare nello scantinato davanti ai suoi amici e allo stesso tempo maliziosi quando si è presentato alla mia porta.
Ripenso alle cose che abbiamo fatto e a come mi sono sentita nel farle.
Non ho mai immaginato che il sesso potesse essere così, tenero e appassionato allo stesso tempo.
È stato rude.
Le sue mani e suoi denti con molta probabilità mi hanno lasciato dei segni piacevoli, e ci sono stati momenti in cui ho addirittura pensato che sarei andata in mille pezzi se si fosse spinto ancora più a fondo dentro di me.
Un leggero sbuffo fuoriesce dalle sue labbra carnose, le palpebre oscillano come se stessero lottando contro sogno fastidioso, e lentamente si schiudono mostrando il colore verde delle sue iridi.
Piccole venuzze rosse si mischiano in quelle gemme vistose e non riesco a smettere di fissarlo.
Sono seduta a gambe incrociate sul letto rivelando il mio corpo ancora denudato.
Riesco a sentire il cuore pulsarmi nelle orecchie.
Avrei voluto toccarlo.
Ancora una volta.
Ma più di ogni altra cosa, avrei voluto assaggiarlo un po' come una drogata in astinenza.
Si è così che mi sento.
Non riesco a non osservare mentre si tira su con il busto.

«Cos'hai? Non riesci a dormire?»

Muovo il capo in segno negativo.

Lui si ferma proprio di fronte a me lasciando perdere le lenzuola che non lo ricoprono più mostrandomi in tutta la sua interezza l'erezione giù formata.

«Parlami Maeve»

Doug mi passa delicatamente le dita fra i miei capelli aggrovigliati, poi mi accarezza lungo il viso e mi percorre le labbra con il pollice.

«Io... io... » ho la gola secca e la mia intimità pulsa.

«Tu?» mi guarda con insistenza

«Mi sento...» mormoro sottovoce sentendo tutto il corpo prender fuoco di fronte a quello spettacolo.

«Cosa? Ti senti vuota proprio qui?» mi accarezza delicato in mezzo alle gambe. Appena percepisce l'umidità i suoi occhi sembrano guizzare dallo stupore come se avessi appena confermato i suoi sospetti.

«Sembra tu voglia qualcosa da me» dice lui, con la voce spessa e rauca.

Io deglutisco, annuendo.

«Voglio sentire che sapore hai» riesco infine a sussurrare.

Doug si accerta di aver compreso bene la mia richiesta, quando si tira su sulle ginocchia sovrastandomi con la sua corporatura massiccia,se lo prende in mano e accarezzandomi le labbra con il pollice, mi spinge alla sua altezza.

Lo Strano Québec.Where stories live. Discover now