28.Utile dulci miscere.

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Nella vita bisogna improvvisare.
Conoscere Douglas Lavoie mi ha fatto comprendere con chiarezza come il mondo in realtà sia pieno di gente molto dotata.
La differenza tra quelli che ce la fanno e quelli che invece sono destinati al fallimento è tutta questione di energia, determinazione e costanza.
Senza impegno non si va da nessuna parte.

È andata esattamente così quando stamattina alle prime luci dell'alba mi sono svegliata aggrappata a Doug.
Sì, pare che dopotutto io sia corruttibile.
Ho ricordi molto vaghi della festa a casa di Raven, ma ciò che cattura maggiormente la mia attenzione è la mia testa sul suo petto nudo, il braccio intorno a lui come se fosse un orsacchiotto e una gamba a intrappolare le sue.

Vi è mai capito di sentire quella vicina dentro di voi che vi urla: "Bam, Bam, attacco nemico! Attacco nemico!"?
A me sì.

Ho aperto gli occhi richiudendo nell'attimo successivo come se fossi stata colpita direttamente in fronte da un masso.
Ho sepolto la testa sotto il cuscino come uno struzzo e ho intravisto che la stanza non era più buia, eppure avrei tanto voluto che lo fosse per far sembrare la mia presenza meno dannosa.
Mi sono girata da una parte, calcolando mentalmente quanti passi avrei dovuto fare per evadere dalla stanza senza farmi beccare in fragrante.

Con uno sbuffo, ho chiuso gli occhi altri pochi secondi per ritrovare quello spirito combattivo che mi ha sempre caratterizzato e poi... l'ho fatto.

Mi sono alzata dal letto, senza voltarmi indietro, sono corsa nella mia stanza evitando con attenzione qualsiasi specchio lungo il percorso per poi chiudermi dentro contenta di essere in salva.

Dovevo resistere solo un altro po' e poi sarei ritornata alla mia vita.

Ce l'avrei fata?
Stanca e sotto gli effetti del poco sonno?

Riesco a sentire il peso delle borse sotto agli occhi, eppure una scarica di adrenalina mi scorre nelle vene, essere stanca e sfatta non aiuta granché una donna a sentirsi padrona della situazione.
Questo svantaggio psicologico non mi piace per niente.

Mi infilo la prima cosa che mi capita a fuggo nella bella palestra che ho scoperto George ha fatto costruire al piano terreno.

È presto.

Sono sola.
Ho tempo di scaricarmi come piace a me quando...

«Sorellina», su un tremendo divano di pelle blu, siede niente meno che Oliver Parker.

Pare rilassato e del tutto suo agio, come solo lui potrebbe essere, dati i nostri precedenti.
La sfacciataggine non gli manca di certo.

«Ma chi è che corre a quest'ora?», mi domanda avvicinandosi con aria da saccente.

«Io. Ho bisogno di distrarmi»

Idiota.

«La mattina dovresti dormire»

«e chi lo ha stabilito? Tu? Per carità, ognuno di noi ha un proprio metodo, però, fino a prova contraria, il mio si sta dimostrando più efficace del tuo. Prova a farlo anche tu e poi ne parliamo», rispondo battagliera.

I suoi occhi si aprono sconvolti.

« Ma tu sei fuori di testa... Posto che molto spesso vado a dormire all'alba...»

«Che abitudine demenziale», lo interrompo senza pietà.

«E poi ti stupisci di non riuscire a studiare niente. Se dormi in piedi il tuo cervello non ti aiuterà a trovare idee brillanti, non trovi?»

«No, non trovo.».

Mi scocca quello che lui crede sia un sorriso irresistibile.
I suoi occhi lo indicano chiaramente.
Per inciso, su chiunque altro quel visetto angelico lo farebbe apparire assolutamente sexy, a me invece mi fa solo ridere.

Lo Strano Québec.Where stories live. Discover now