22.Strategia di coping.

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«Guarda che imparo da sola se la smetti di starmi addosso»

Il biondo è seduto dietro di me con le mani sul manubrio.
Dà gas al nostro quad, facendoci riemergere dal fosso, fuori dal fango.
Strillo, appoggiandomi a lui con la schiena quando saltiamo di colpo.

Ok, non ero preparata.

Lo stomaco mi cade fino ai piedi e mi aggrappo ai suoi avambracci.
Rido per come potrei apparire da fuori.

«Beh, se ti mettessi il casco sarei più tranquillo!», urla agitato.

«Ma non vedrei nulla!! E poi neanche voi lo indossate!!» strillo mentre fa una curva stretta e per poco non cadiamo.
Stiamo sguazzando nel fango.
Voglio dire, non stiamo mica sfrecciando a sessanta chilometri orari, andiamo, si e no a venti all'ora, ma è fantastico!
Corriamo lungo la sponda, il fango schizza sugli stivali e i jeans.
Sento qualche goccia gelata sulle mani e sui capelli ogni tanto.
Per fortuna il cappellino di lana.

Sinceramente, dopo quello che è successo la scorsa notte al FireFly, essere in mezzo a loro è un'occasione di gioia per me, come un balsamo per la mia anima in pena.
Stamattina sono andata a lezione, e come promesso Oliver mi ha aspettato all'uscita.
Per tutta la mattinata ho avuto mal di testa perché non ho praticamente chiuso occhio stanotte, ma adesso va già molto meglio.
Tutto è iniziato quando ho deciso di andare avanti.
L'unico brio della mia vita è paradossalmente il padre del mio ex ragazzo che con la sua intrusione constante nella quotidianità la rende frizzante e movimentata.
Mi piace il suo carisma, onestà e più di tutto la sua maturità.
Perché ne vogliamo parlare di quando è protettivo?
Ok, il più del tempo è asfissiante e paternale ma è gratificante sentirsi importante per qualcuno.
Ogni sua maledetta parola mi incanta come un serpente a sonagli pronto a scannarsi nel momento di più vulnerabile.
E così ha fatto quando è apparso al FireFly Insieme alle sue parole prorompenti.

Mi passo una mano sulla fronte.
Devo smetterla di dargli troppa importanza.
Non ha senso.
Arriverà il momento in cui passerò di moda ed è allora che sarò nei guai.
Ma per ora preferisco illudermi che sia tutto magnificamente perfetto.
Oliver e i suoi amici mi hanno trascinato con loro e non mi sono sbagliata sul loro conto.
I Lost Soul sono prima di tutto degli skaters.
Con le tavole di legno erano pronti a mostrarmi le loro acrobazie se non avesse iniziato a piovere.
I piani sono sfumati via insieme alle mie alte aspettative di svago.
Fin quando non ho avuto la bellissima idea.
I quad.
Perché non ci ho pensato prima?

Nessuno di loro aveva intenzione di assecondarmi.
Ho lottato invano, ho scalato le montagne, affrontato il freddo e il gelo delle terre straniere, combattuto i nemici quando... Ok, va bene.
Li ho minacciati che me ne sarei tornata a casa se non mi avessero accontenta.
Insomma i maschi vanno messi alle strette.

Il primo che ha ceduto è stato Dom, dopodiché è stata una reazione a catena.
E ora guardateli!
Sembrano dei maiali eccitati.
Quei tre sono sconsiderati.

Ho scoperto che lo zio di Ash ha uno stabilimento fuori città che affitta le moto.
Sono soliti ad andarci quando è bel tempo per godersi il paesaggio Canadese.
Oggi invece con la pioggia, è anche meglio.

A parte me e Oliver, gli altri due stanno facendo la gara a chi compie più giri su se stessi, senza fermarsi.
Siamo dietro di loro.
Un tornado di fango che segue le loro scie ci offuscano la visuale, le risate fanno la lotta per sovrastare il rombo delle moto, ed è tutto così surreale.
Non mi serve aggiungere nient'altro.
Sorrido, ripensando a quanto è assurda la vita.
Un attimo prima sono una povera ragazza e l'attimo dopo una qualsiasi ventenne.
Quando Oliver frena, spegne il motore poggiandomi una mano sul fianco.

Lo Strano Québec.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora