20.Giusto compromesso.

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Non so come diavolo facciano gli psicologi ad analizzare certi casi umani tutti i giorni tornare a casa e funzionare come normali allo stesso tempo.
Ammesso che siano normali.
In effetti, ora che ci penso, è altamente probabile che non lo siano.
Io ho una tale confusione dentro al mio cervello che se mi capitasse un paziente come me, scapperei e non mi farei più vedere.

Senza prevederlo il mio declino è iniziato quella sera stessa del concerto.

Avrei preferito che mi venisse notificato in modo da aver l'imbracatura giusta per affrontare lo tempesta che mi avrebbe investito lentamente giorno dopo giorno.
Voglio dire, che l'attrazione per Doug c'è stata dalla prima volta che ci siamo incontrati, ma dopo gli eventi delle ultime settimane è quadruplicato.
In sette giorni seguenti siamo riusciti a stabilire una nuova routine, il che mi andava benissimo, dato che ciò che è prevedibile mi dà sicurezza.
Ma tutta questa tranquillità paradossalmente mi ha sempre reso irrequieta.

Mi sveglio da sola.
Percepisco Doug che mi guarda mentre studio in cucina.
A volte lo individuo a cucinare.
Altre volte ad oziare sul divano.
Lavoro, vado al college e quando ritorno a casa mi agito un po' quando devo portate Flash al parco perché l'unica cosa che vorrei fare è riposarmi.

Non lo tocco da quel dì.
Neanche a pensare di baciarlo.
I sogni ad occhi aperti sono aumentati, il desiderio è alle stelle, ma i fatti concreti sono meno di zero.
E lo so che non dovrei lamentarmi dopo tutti quei focosi baci che ci siamo dati quella notte.
Ok, non solo.
Ma vorrei vedere voi al mio posto!
Non è facile tenere le mani ferme quando si ha sopra un fusto del genere.
Però non siamo andati oltre ciò che implicasse mani e bocche.
Preferisco andarci ancora con i piedi di piombo.
È già un miracolo se sono riuscita a frenare il mio caratteraccio di fronte ad Aida... che poi, che nome ridicolo.
Almeno non mi sono più imbattuta in poliziotte sbottonate in giro per casa, ringraziando il cielo!

Tuttavia ho consapevolezza che nella mia vita c'è così tanta disarmonia, che diffido da tutto ciò che non mi fa stare tranquilla.
Non ho mai creduto all'apparente calma.
Ho bisogno di dare un senso ad ogni tassello della mia vita, posizionarlo nel posto giusto per passare al successivo.
E attualmente c'è solo una cosa che non torna: Lance.
Non dimentico proprio niente.

E questa notte c'è qualcosa di strano nell'aria.

Può sembrare banale, ma nell'epoca in cui telefonate e massaggi non fanno altro che distrarci dalle cose importanti, il silenzio e la concentrazione sono
essenziali soprattutto se avrei voluto dormire tutta la notte.
Chi m i conosce davvero sa che non tollero le interruzioni.
Quindi, chi è che osa chiamarmi alle... cinque del mattino?

Se avessi avuto il buon senso, e soprattutto lucidità, cosa che mi è impossibile visto l'orario indecente, non avrei risposto.
La voce squillante di mia madre mi perfora un timpano, e sono costretta a staccare il telefono dall'orecchio per qualche secondo.
È sempre la stessa sinfonia.
Niente la distoglie dai suoi obiettivi.
Neanche il fuso orario.
Avrebbe sfidato persino le leggi della fisica oltrepassando il buco nero se ne fosse stato il caso.
Sinceramente da quella donna mi sarei aspettata di tutto.
Ha esordito con un "come stai?".
Nemmeno un briciolo di emozione mi ha balenato la mente.
Quel suo mancato spirito materno è la prova dei miei insuccessi.

Dopo dieci minuti di conversazione, con inutili e superficiali dettagli sulla Francia, Spagna e Germania che in quella circostanza non avrebbero mai equiparato un buon sonno, è arrivata al nocciolo della questione: lei e il suo nuovo marito sarebbero rientrati in America, questo weekend.
Non ho capito il senso della notizia fin quando non mi ha chiesto di vederci.
O meglio, di trascorrere le vacanze natalizie nello chalet di montagna di George insieme al suo figliastro e a mia sorella Hyd.
Ovvio, il suo nuovo marito è anche ricco.
Un colpo di fortuna bello grosso, mammina cara.
La proposta mi è sembrata una visione distorta della perfetta famiglia delle pubblicità delle merendine.
Al che sono riuscita a emettere solo un grugnito.
Mi ci è voluto un attimo prima che le sue parole, il tono di voce venissero recepite dalla mia mente.

Lo Strano Québec.Место, где живут истории. Откройте их для себя