capther 21- F I G H T

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Il tour stava procedendo davvero bene, e purtroppo era arrivato il momento di tornare a casa.

Casa dolce casa, pensò lei sull'uscio di casa.
Inserì la chiave nella fessura, ed aprì la porta.
"Bentornata figlia mia" le disse suo padre.
"Grazie papà, vado a disfare la valigia"

Camera sua non era cambiata di un millimetro, probabilmente non c'era entrato nessuno dalla sua mancanza.
C'erano i soliti fogli, i soliti taccuini e il tipico odore di libro appena comprato.

Sistemò i vestiti nell' armadio, le felpe nei cassetti e le scarpe nel loro ripiano apposito.
Estrae un abito rosso dalla valigia, l'abito che ha indossato alla prima festa, dove era rimasta da sola con Ethan.
Estrae subito dopo l'abito indossato al compleanno di Vic.

Cosa avrebbe fatto adesso?
Le andava del sushi.
Chiamò istintivamente Ethan.
"Se non sei troppo stanco ti andrebbe di prendere del sushi da me?"
"Se invece lo prendessimo qui? Vic e Damiano sono usciti e Thomas ha un compleanno, abbiamo casa libera" spiegò.
"Va bene, arrivo subito" disse chiudendo la telefonata.

"Eccomi, ho portato il nostro amato sushi" disse entrando in cucina.

"Dio quant'è buono" disse poco dopo,
"Silenzioso sta sera?" continuò, "c'è qualcosa che non va?" chiese preoccupata.
"In realtà si"
"Ti ascolto" disse portandosi un nighiri alle labbra.

"Ho promesso di dirti tutto, perciò, io ed Emma ci siamo rivisti" disse tutto d'un colpo.
"Quando?"
"Prima del tour, so che avrei dovuto dirtelo prima ma non volevo rovinare il tuo primo viaggio" spiegò con calma.
Non rispose.
"C'è stato un bacio, le ho detto di smetterla ma non ha mai smesso.
Abbiamo scopato, ma giuro che non è come sembra"
"E come dovrebbe essere? Adesso vuoi dirmi che non provi niente per lei giusto? Hai fatto a me ciò che lei ha fatto a te, te ne rendi conto?" disse singhiozzando, quasi in lacrime.
"Non piangere ti prego"
"Hai tradito la mia fiducia e so che non ti sentirai mai davvero in colpa per come mi stai facendo sentire" disse con le lacrime agli occhi.
"Ti prego, non sprecare le tue lacrime così" disse poggiando la mano sul suo viso, per rassenerarla.
"Non toccarmi cazzo!" urlò, uscendo poco dopo dalla stanza.
"Dove stai andando?"
Non rispose.
Si sentì solo il rumore della porta che sbatteva contro il muro.

Non aveva idea di dove andare, nè di cosa fare.
Provò a chiamare Victoria, che non rispose.
Chiamò subito dopo Thomas che corse subito da lei.
"Mi trovo all'entrata del parcheggio, sto arrivando, sta' tranquilla" le scrisse in un messaggio.

Ed eccolo lì, correre come se non ci fosse un domani, in cerca della ragazza.
La trovò seduta su un muretto piena di mascara rigorosamente sciolto per via delle lacrime.
"No, non ti ridurre così" disse abbracciandola.
"È successo di nuovo, ma cosa diavolo sbaglio?" chiese fra un singhiozzo di disperazione e un altro.
"Tu non sbagli niente, anzi sei anche troppo buona" disse stringendola più forte.

"Mi dispiace, mi dispiace davvero" disse guardandola.
Mise le sue mani sul suo volto, guardò le sue soffici labbra per un po', fiondandosi subito sopra.

Cosa diavolo stavano facendo?

"Scusa" sibilò timidamente.
"Non scusarti" disse asciugandosi le lacrime.

Era stato un bacio in 'amicizia', nessuno dei due sapeva cosa stesse facendo, stava succedendo e basta.
Forse avevano bisogno di calma, e l'avevano trovata a vicenda.

"Ho bevuto, non sono cosciente" ammise sincero.
"Io si però" disse tirandolo a sé, baciandolo nuovamente.

Aveva bisogno di questo per adesso, di affetto.
Voleva essere compresa, essere amata.
Ethan aveva avuto solo un pezzettino di ciò che è Serena Scott.

"Sere che stai facendo?" chiese interrompendo il bacio.
"Non ne ho idea, ma non posso evitarlo"
"Probabilmente domani dimenticherò tutto e vomiterò l'anima, ma non smettere mai" disse sincero.

Iniziarono a togliersi i vestiti, assaporarono ogni centimetro della loro pelle.
Non si sentiva in colpa, era cosciente e voleva tanto farlo, voleva fare l'amore con Thomas, forse per riuscire a calmarsi, o forse per vendicarsi.
Era come se fosse sulle stelle, voleva concedersi a Thomas perché sapeva che era un bravo ragazzo e sapeva che avrebbe capito la situazione.
In un primo momento immaginò involontariamente che ci fosse Ethan al suo posto, in un secondo momento si ricordò di ciò che le avesse fatto.

"Mi sento molto in colpa" le disse passandole una mano fra i capelli.
"Lo volevamo entrambi, non sentirti in colpa di qualcosa che vuoi"
"Ti voglio bene"
"Anche io te ne voglio"

Una rosa piena di spine | Ethan, MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora