capther 19- F R A N C E

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Il 3 giorno del tour è appena iniziato, e la band è stanca quanto entusiasta.

I ragazzi si svegliarono alle 7 circa, hanno fatto colazione con calma e sono saliti nuovamente in aereo.

Probabilmente Serena non si sarebbe mai immaginata di osservare la Tour Effeil o qualsiasi altro monumento dalla piccola finestrella dell'aereo, ma era già un inizio.

"We Serè" disse Damiano sedendosi accanto a lei.
"We Damià" disse imitando la sua voce.
"Tutto bene?"
"Certo, tu?"
"Si tutto bene, piuttosto hai parlato con Ethan?" disse frettolosamente.
"In verità non parliamo da ieri sera, era molto stanco" spiegò lei.
"Non so, lo vedo un po' turbato" disse quasi preoccupato.
"Turbato?" chiese stupita.
"Guardalo, sembra sovrappensiero"
Si voltò.
"Vado da lui" disse lei alzandosi dal suo posto.

"Vi comunichiamo che l'aereo sta per partire"

"Perfetto, non posso nemmeno alzarmi, ci mancava solo questo"
"Tranquilla, dopo il concerto di questa sera potrai parlargli" disse Damiano, rassicurandola.
Annuì.

"Si può sapere che hai? Non mi parli e a stento mi guardi" disse sedendosi sul soffice letto della albergo

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"Si può sapere che hai? Non mi parli e a stento mi guardi" disse sedendosi sul soffice letto della albergo.
"Sono stanco, non mi va di parlare"
"Ho fatto qualcosa di sbagliato o ho detto qualcosa che ti ha dato fastidio?" chiese preoccupata.
"Ma no, è ovvio che tu non c'entri, sono solo stanco per il tour" spiegò.
"No, sappiamo tutti e due che non è così"
"Ti go già detto che è così, sono solo stanco cazzo, mi fai dormire adesso?" urlò.
"Va bene, allora non ti darà mica fastidio se resto da Thomas questa notte" disse dirigendosi verso la stanza del chitarrista.
"Tu non vai da nessuna parte" ringhiò afferrandola per il braccio.
"Non provare mai più a toccarmi, hai capito?" disse in lacrime.
Ethan mollò la presa.
Serena si diresse nella stanza di Thomas.

"Scusa il disturbo, ti dispiace se questa notte sto qui?" disse asciugandosi le lacrime con i polpastrelli.
"Vieni qui" disse dopo aver chiuso la porta, stringendola a sé.

"Non so cos'è successo e non voglio saperlo, ma sai com'è fatto"
"Si ma non può prendersela con me, senza neanche dirmi cosa c'è che non va"
"Sono sicuro che ti ama più di chiunque altro, ricordi la festa organizzata da noi alla quale non siamo venuti?"
Annuì.
"Ecco, non fece altro che ripetermi quanto fossi bella" disse accennando un sorriso.
"Thomas io sono innamorata, e non dico che lui non lo sia, ma cazzo, in una relazione ci deve essere del dialogo.
Io sono preoccupata, non vorrei che mi stesse nascondendo qualcosa" spiegò lei.
"Non lo so Sere, magari è stanco per via di tutto questo" disse riferendosi al tour.
"Fatti una bella dormita e domani mattina vedi di risolvere la cosa, adesso però non pensarci va bene?" continuò.
Annuì.

Thomas era davvero un ottimo amico, sapeva sempre cosa dire, specialmente a lei.
Non c'era mai stato un giorno in cui lui non fosse stato lì accanto a lei, pronto ad aiutarla, o anche solamente a confortarla.
Fra i due c'era un forte legame d'amicizia, e non si facevano scrupoli a dormire insieme nello stesso letto.
Per Serena, Thomas è sempre stato il fratello che non ha mai avuto.

"Ti voglio bene"
"Ti voglio bene anch'io"

Una rosa piena di spine | Ethan, MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora