capther 20- N E W Y O R K

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Questa mattina Serena e Thomas si sono svegliati di buon umore, fra una risata ed un'altra.

"Ma sei seria? Il pistacchio fa schifo" disse quasi disgustato.
"Il pistacchio è chiaramente superiore" disse tirandogli un cuscino.
"Non ti conviene iniziare una guerra di cuscini"
"Ah si, è perché?" chiese con aria di sfida.
"Per questo" disse tirandole un cuscino.

"Ragazzi dobbiamo andare" disse Damiano entrando in stanza.
"Ao anch'io voglio fa la battaglia di cuscini" continuò.
"Non abbiamo tempo, magari un'altra volta" disse Vic, dietro Damiano.
"Prima o poi me la pagherai" controbbattè la mora, riferendosi al cuscino lanciatosele poco dopo.
"Adesso andiamo che l'aereo ci sta aspettando"

"Vuoi che mi sieda accanto a te in aereo?" le chiese Thomas, avendo percepito il disagio fra i due.
Annuì, "grazie".

"Io sto dalla parte del finestrino" disse lei, prendendosi il posto.
"E va bene" disse roteando gli occhi.

Il telefono della ragazza cominciò a squillare.
"È lui, vero?"
"Si, mi ha mandato dei messaggi"
"Avanti, rispondigli" disse incitandola.

*non evitarmi*
*per favore*
*ti prego*
*possiamo parlare dopo il concerto?*

"Vuoi parlare con lui, no?"
"Si che voglio"
"Allora questa sera parlerete con calma, senza scendere subito alle conclusioni, va bene?" disse calmo.
Annuì.
"Dai digli qualcosa, ti sta guardando da quando siamo seduti"

*va bene, ma solo dopo il concerto* rispose lei, digitando le lettere sulla tastiera del telefono.

*va bene, ma solo dopo il concerto* rispose lei, digitando le lettere sulla tastiera del telefono

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Il concerto è andato incredibilmente bene.
Tutti i presenti hanno applaudito e cantato fino allo svenimento.

"Grandi, avete spaccato" disse complimentandosi con la band.

I ragazzi si diressero verso le loro camere, seguiti dai proprietari dell'albergo che continuavano a fare loro complimenti.

Fra i due c'era molta tensione.
Serena non aveva voglia di litigare, in quel momento avrebbe solo voluto dormire e non pensare più a nulla.

Ethan chiuse la porta, iniziando a parlare.

"Mi dispiace, davvero" disse prendendo un lungo respiro, "Sono stato uno stronzo, non so cosa mi sia preso".
Continuò, "Voglio stare con te, e se stare con te significa dirsi tutto va bene, lo farò".
"Posso giurarti che sono semplicemente stanco.
Andare da un posto all'altro, svegliarsi ogni mattina presto, suonare sempre le stesse 10 canzoni è stancante,  è ancora più stancante quando tutto ciò che vorrei in questo momento è stare con te" spiegò.
"Perdonami, scusa se sono stato così duro con te, non accadrà più" disse prendendole le mani.

Deglutì, "Va bene" era l'unica cosa che seppe dire.
"Va bene, non dire altro, voglio solo sapere se mi ami ancora"
"Certo che ti amo ancora, l'ho sempre fatto"
"E continua a farlo perché quello che è successo ieri, non succederà più" disse sedendosi affianco a lei.
"Va bene, davvero, non preoccuparti, è tutto apposto", continuò, "Sono innamorata di te Ethan, non voglio più litigare"
"E cosa ti andrebbe di fare in questo momento?" chiese incuriosito.
"Questo" disse prendendolo delicatamente per il viso, avvicinandolo a sé sempre di più, fin quando le loro lingue non si intrecciarono fra loro.

Finalmente era tutto risolto, Ethan e Serena avevano iniziato a dirsi di tutto, o così pensava lei...

Una rosa piena di spine | Ethan, MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora