lei: scrittrice,
coraggiosa,generosa,solare, splendente,timida,affettuosa.
lui: batterista,
gelido, misterioso,silenzioso,dolce,freddo,
travolgente, calamitante.
《Non devi aver paura di amare, devi imparare ad accettare una rosa piena di spine》
"Un nome, un dolore" lo corresse, ancora assonnata, piena di occhiaie.
Un terribile dolore che la lacerava dall' interno. Sapere di non poter avere una cosa, o peggio, una persona, la rendeva vulnerabile ed odiava esserlo.
Si era ripromessa più volte di mettere se stessa al primo posto, di smetterla di preoccuparsi per lui.
Ma in fondo, il mondo non è poi così crudele, dopo una tempesta c'è sempre il sole, e forse per Serena, era il momento di scacciare via le nuvole e di far spuntare il sole.
"Notizia dell'ultima ora: Ethan Torchio, batterista dei Maneskin, ha ufficialmente lasciato la ragazza, Emma Rossi" diceva un post di una fanpage.
Un post, due, tre dicevano tutti la stessa cosa.
La mora non poteva credere ai suoi occhi.
Certamente; da una parte era quasi felice, ma dall' altra era stupita, perplessa. Aveva lasciato una ragazza così bella perché? Cercando di scacciare quei pensieri dalla sua testa, chiamò Victoria per farle gli auguri.
"Buon compleanno stronza!" urlò lei ridendo. "Ti sei ricordata" sussurrò la bionda, sorpresa. "Certo, come potevo scordarmi del compleanno della mia migliore amica?" "Dai che questa sera si troieggia" esclamò Victoria. "Tu non cambi mai eh? Neanche il giorno del tuo compleanno" chiese la mora ridendo. "Mai tesoro, mai. Ci sentiamo dopo che gli altri dormono" sussurrò la chitarrista. "Va bene, ed ancora auguri" concluse Serena chiudendo la chiamata.
Non se la sentiva di chiederle della rottura di Ethan, forse perché era fin troppo educata, o forse perché non voleva sembrare esagerata.
Fatto sta che questa sera l'avrebbe rivisto dopo giorni, e non poteva fare una brutta figura.
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Oggi, 18 Novembre, è il compleanno di Victoria de Angelis, chitarrista dei Maneskin e migliore amica di Serena Scott.
Vic non ha mai amato particolarmente il suo compleanno, e ha categoricamente espresso di non voler regali, perciò ogni anno organizza una festa nella terrazza di casa sua.
Serena indossava il suo classico 'vestito per le occasioni importanti': un tubino aderente di un morbido tessuto, di un color azzurro, proprio come i suoi occhi, che metteva in risalto le sue morbide forme e l' olivastra carnagione. I punti luce sparsi fra la legata capigliatura la rendevano elegante e composta.Una collana di perle le contornava il collo.
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Victoria, in seguito, fece la sua magnifica entrata dalle scale,accompaganta da Damiano.
Era stupeda. Indossava un abito aderente,interamente color verde smeraldo che metteva in risalto il colore dei suoi occhi.
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"Buon compleanno Vic! Sei bellissima" disse la ragazza abbracciando l'amica. "Anche tu lo sei Sere, davvero" "Buon compleanno stronzetta" disse Thomas. "Grazie belli, adesso saliamo di sopra, gli altri ci stanno aspettando" concluse lei.
La festa era graziosa, piena di alcool e di ragazzi che Serena non aveva mai visto.
La mora prese un bicchiere di acqua e si soffermò su una coppia che stava giocando a biliardo insieme.
"Annamo, chi vuole giocare a obbligo o verità?" urlò un ragazzo dai capelli color fragola. "Io passo" rispose Serena sorridendo, scendendo le scale in cerca di una fresca boccata d'aria.
Ethan, davanti a lei, immobile.
Nessuna parola, nessun suono, il silenzio più totale accomunava i loro sguardi. La tensione che c'era fra i due aumentava sempre di più, si stavano mangiando con gli occhi.
Il ragazzo si avvicinò improvvisamente tutto in una volta ed iniziò a baciarla con foga. La ragazza indietreggiò institintivamente, sorridendo ancora fra le sue labbra. Lui si abbassò leggermente per poi prenderla per le ginocchia e sollevarla.
Arrivati in camera, la mise giù, davanti a lui e riprese a baciarla, questa volta più lentamente mentre lei gli sfilava la soffice camicia di lino.
"Posso fermarmi, se vuoi" disse fra un respiro ed un altro, marcando la parola 'se vuoi'. La ragazza scosse la testa, come a dire 'no'.
Continuarono a baciarsi finché non si ritrovarono nudi, ad esplorare ogni singolo centimetro della loro pelle.
"Cosa stiamo facendo? Io, tu,qui, è così strano" disse lei imbarazzata. "E' ancora strano?" chiese lui sfiorandole lentamente la coscia. "Si" "E adesso?" disse baciandole la clavicola . "Un po' di meno" "E adesso?" disse baciandola. "Adesso no" concluse lei accennando un sorriso.
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"Ma dove vi eravate cacciati? Vi stavamo cercando, vogliamo suonare" disse la bionda. "Daje suoniamo!" urlò euforico Damiano. "La nostra nuova canzone si intitola 'Zitti e Buoni' " Un lungo periodo di applausi coprì le risate circorcostanti. La band inizio a suonare.
《... Io ho scritto pagine e pagine Ho visto sale poi lacrime Questi uomini in macchina E non scalare le rapide Ho scritto sopra una lapide "In casa mia non c'è Dio" Ma se trovi il senso del tempo Risalirai dal tuo oblio E non c'è vento che fermi La naturale potenza Dal punto giusto di vista Del vento senti l'ebrezza Con ali in cera alla schiena Ricercherò quell'altezza Se vuoi fermarmi, ritenta Prova a tagliarmi la testa Perché Sono fuori di testa, ma diverso da loro E tu sei fuori di testa, ma diversa da loro Siamo fuori di testa, ma diversi da loro Siamo fuori di testa, ma diversi da loro...》
