capther 8- M I S T A K E

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Pensava e ripensava a quel maledetto bacio. Aveva una sensazione di rimorso.

Sapeva che non avrebbe dovuto farlo, ma ormai ciò che è fatto è fatto, ma non poteva impedire alla sua mente di tralasciarlo, di tralasciare Ethan, non poteva o forse non ci riusciva.

Per quanto le sia piaciuto quel bacio, sapeva che era stato un errore. Lui aveva una ragazza e aveva una carriera davanti, lei non aveva nulla, solo un' idea per la testa.

Magari in un' altra vita sarebbe andata diversamente, ma questo chi può saperlo?

Proprio in quel momento, come se il distino lo sapesse, le arrivo una lettera dal postino.

Chi diavolo usa ancora le lettere per comunicare? pensò fra sé e sé.

'Dobbiamo parlare.
Sono lì per le 10
E. '

Quasi sorrise al pensiero che le avesse mandato addirittura una lettera, ma subito dopo scacciò quell' idea dalla sua testa e fece un respiro profondo.

Scese in cucina in cerca di qualcosa da sgranocchiare, trovandoci i loro genitori.

"Cosa c'è per cena?" chiese lei dando un piccolo morso ad un biscotto.

"Noi mangiamo fuori questa sera, tu cucina qualcosa" rispose bruscamente sua madre, sospirando.

"Okay..."

Aveva la serata libera, anche se sapeva già come si sarebbe conclusa: musica e una bella vaschetta di gelato.

Erano le dieci in punto ed era appena suonato il campanello.

"Ehy, accomodati" disse lei nervosa, schiarendosi la voce.
Il ragazzo si sedette composto in una sedia della cucina, di fronte a lei.

"Ti va qualcosa da bere?"
Lui scosse il capo.
"Faccio del caffè se ti va-"

"So cosa stai facendo" disse lui interrompendola bruscamente, continuò calmo, "non cercare di prolungare la cosa Sere".

"Okay, ti ascolto" rispose lei, cercando di calmarsi.

"E' stato un errore, tutto. E' stata colpa mia, ho una ragazza."
"Deve rimanere fra noi" continuò il ragazzo.

"Non hai intenzione di dirglielo?" chiese la ragazza stupita.

"A meno che non lo faccia tu, no, perché dovrei?" chiese lui sorpreso.
"No, hai ragione, hai perfettamente ragione" controbattè subito lei.

"Adesso devo andare" disse improvvisamente lui, dirigendosi vero la porta d' uscita.

Serena annuì, accompagnandolo alla porta.

Era successo tutto così velocemente che non riusciva quasi a realizzare il fatto che l'avrebbe visto costantemente con lei, ma infondo lo capiva, Emma era così bella..

Non era gelosa, solo realista.

Se pensava che avrebbe rotto la sua relazione di 3 anni con una ragazza più bella, per lei, si sbagliava di grosso.

Una rosa piena di spine | Ethan, MåneskinOn viuen les histories. Descobreix ara