capther 16- L O V E

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Per Serena era giunto il momento di parlare con i suoi genitori.

"Cosa avevi da dirci?" chiese la madre, a braccia conserte.
"Mi ha contattata un importante produttore e fra qualche mese inizierò a scrivere per delle band famose e i ragazzi mi hanno proposto di andare al loro tour" spiegò lei.
"E in cosa consiste?" chiese il padre, incuriosito.
"Staremo circa una settimana in diverse località del mondo in aereo e ogni giorno loro faranno un concerto"
"Puoi andarci, a patto che ci comunichi sempre dove sei, va bene?"
"Va bene, graziee" disse chiamando Vic.

"Hai chiesto?"
"Yes! Indovinaa, ci sono!" esclamò felice.
"È fantastico! Adesso muoviti che vogliamo il tuo aiuto con le valige"
"Arrivo" disse chiudendo la chiamata.

Prese le sue cuffiette, che non potevano mai mancare, mise la riproduzione casuale ed uscì di casa.

Prese le sue cuffiette, che non potevano mai mancare, mise la riproduzione casuale ed uscì di casa

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Arrivata in studio, si diresse dagli amici, che stavano preparando le valige.

"Vic vuoi na mano?"
"Piegami questa maglietta" ripose la bionda.

L'amica iniziò a piegare la maglietta, prima in due, successivamente in quattro.

"Sono felice che tu venga"
"Immagino che non sarà la prima volta in cui vado in tour, o almeno spero" disse tirando le labbra.

"Ma sì, andrà tutto perfettamente, stai tranquilla" disse dandole una pacca sulla spalla.
"E tu a che punto sei con la valigia?"
"Non credo di portare una valigia, alla fine dovrò stare dietro le quinte, porterò qualcosina, nulla di che" spiegò lei.
"Va bene" disse annuendo.

"Hai visto cosa dicono le notizie su instagram?"
"Non ci ho fatto caso" disse Serena facendo spallucce.

"Chi sarà mai la nuova ragazza misteriosa di Ethan, batterista dei måneskin?" disse Victoria leggendo le notizie.
Continuò, "non hanno ancora scoperto il tuo nome, bizzarro no?"
"A breve sapranno tutti chi sono"

"Mi fa molto piacere che avete ufficializzato la cosa, noi per il momento preferiamo tenerla fra noi" disse la bionda.
"L'importante è che siate felici, quando ve la sentirete la renderete ufficiale"
La chitarrista annuì.

"Adesso vado di là, va bene?"
"Vai, il tuo bello ti sta aspettando" disse ridacchiando.

"Ehy, hai finito la valigia?" gli chiese lasciandogli e bacio sulla guancia.
"Quasi" rispose freddo.
"Vuoi una mano?"
"No, ho finito" disse chiudendo la zip della valigia.
"Sei sicuro di star bene?" chiese preoccupata.

Ethan non rispose, si mise di fronte a lei, a guardarla.
Il suo sguardo di ghiaccio era posato sulle sue iridi.

"Cosa c'è che non va?"
"Tu, tu non vai" disse tirando le labbra.
Deglutì, "Perché dici così?"
"Perché non mi hai detto che hai incontrato Emma?"
"Non lo trovavo importante"
"Per te nulla è importante"
"Perché devi farne una questione? Ti ha trattato di merda, ricordi?" sottolineò lei.
"Perché io sono così, ne faccio sempre una questione"
"Ma ti sembra che io ci sia stata bene quando quella puttana ha chiesto di te?" urlò lei.
"Sai che c'è? Vaffanculo Serena, vaffanculo" esclamò uscendo dalla stanza.
"Oh no, non te ne vai e mi lasci così" urlò.
"E invece si" disse sbattendo la porta.

Cercando di non scoppiare in lacrime, prese le sue cuffiette e si diresse in quella che era la sua vecchia camera.

Okay, calmati e respira continuava a ripetersi insistentemente.

Cosa gli era preso?
Perché dava ancora tutta questa importanza ad Emma?
Probabilmente era ancora innamorato di lei... o forse non era in grado di dimenticarla.

Erano passate le 9 e Serena non era ancora riuscita a capire lo strano comportamento del batterista

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Erano passate le 9 e Serena non era ancora riuscita a capire lo strano comportamento del batterista.
Ma era stufa di aspettare che si venisse a scusare, anche perché molto probabilmente non l'avrebbe mai fatto.

Si diresse nella sua stanza, trovandoci Ethan seduto su un pouf, senza maglietta e con una sigaretta fra le labbra.

"Possiamo parlare?" chiese intimidita.
"Ho tutt'altro che voglia di parlare"
"Beh, io ho voglia di parlare quindi adesso parliamo" spiegò.
"C'è qualcosa di meglio del parlare" disse lui con aria di sfida.
"Ah sì?" disse lei alzandosi lentamente.
Il ragazzo annuì, avvicinandosi a lei.

I due presero a baciarsi con foga, togliendo pian piano ogni indumento, che volava sul pavimento.
Si ritrovarono sul letto, uno sopra l'altro, lui sopra di lei.
Iniziò a baciarla dal collo, scendendo sempre di più, soffermandosi sul seno un paio di volte, scendendo nuovamente, fino alla parte più gradita.
Riprese a lasciarle baci per tutto il perimetro del corpo.

"Chi è stata la tua prima?" le chiese lei, guardandolo negli occhi.
"Una ragazza di prima, ero in seconda superiore ed ero convinto che cambiasse la vita farlo con una più piccola, il tuo?"
"Sicuramente un palestrato, o un atleta di rugby" continuò lui.
"Tu" disse lei spedita, interrompendolo.
"Davvero?" chiese lui accarezzandole dolcemente i capelli.
La ragazza annuì.

"Ethan"
"Mi preoccupi quando mi chiami per nome" disse ridacchiando.
"Come hai saputo di Emma?" chiese lei, seria.
"Mi ha scritto questa mattina"
"Provi ancora qualcosa per lei?" lo interruppe.
"Me lo stai chiedendo davvero?" chiese lui scocciato.
Non rispose.
"No, non provo niente per lei da un po'"
Quasi sollevata, la ragazza tirò un lungo respiro.
"Credi che questa sia una semplice scopata? Abbiamo fatto l'amore, che è diverso, perché io amo te, non Emma" disse tutto d'un fiato.
"Ti amo anch'io" disse accennando un sorrisetto.
"Allora smettila di pensare a lei, va bene?" le sussurrò.
Annuì.

Una rosa piena di spine | Ethan, MåneskinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora