capther 12-A F T E R

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Dopo la nottata di ieri Serena non è riuscita a pensare altro a ciò che aveva fatto...aveva perso la verginità con la persona di cui era innamorata.
Dopo un evento del genere non sarebbe mai riuscita a dormire, neanche se avesse voluto.

Ricordava tutto: ogni parola, gesto, movimento.
D'altronde come poteva dimenticare qualcosa del genere?
Non poteva.

"Sere, dobbiamo parlare"
"Dimmi tutto" disse lei preoccupata, mettendo il vivavoce.
"Ieri sera è successa una cosa"
"Vic cos'è successo?"

"Io e Damiano abbiamo parlato un po' e ci siamo accorti di provare qualcosa...di forte e adesso stiamo insieme"
"Oh mio dio! Sono così felice per te Vic" disse l'amica euforica.
"Sono così felice, ho sempre pensato che lui volesse solo un'amicizia e non mi sono mai fatta avanti perciò non ho mai detto nulla" continuò la chitarrista.

"Anch'io devo dirti una cosa"

"Daje non farmi preoccupare"
"Non è nulla di preoccupante solo che"
"Solo che cosa?" chiese la bionda insistendo.

Serena iniziò a raccontarle tutto dalla volta del bacio, all'accaduto della sera precedente, senza fermarsi mai.

"Cioè tu mi stai dicendo che.. Ethan e tu-"

"No, non stiamo insieme, è solo successo" la interruppe la mora.
"Non so come o perché sia successo, ma è successo e non tornerei mai indietro" continuò lei.

"Wow...sei proprio innamorata"
"A quanto pare" disse lei ridacchiando.

"Ma sei sicura di questo? Vuoi essere la sua compagna di letto?" le chiese l' amica, quasi rimproverandola.

"Non ho idea di cosa voglio, l'unica cosa che so è che non voglio essere una qualunque, non voglio fare la troia. Vic, io non credo che lui ricambi" spiegò Serena.

"Conosco Ethan, non andrebbe a letto con la prima che capita, dovresti parlargli"

"Forse hai ragione, so dove trovarlo"
"Buona fortuna"
La ragazza accennò un sorriso e chiuse la chiamata.

Sapeva dove cercarlo.
Ethan non è mai stato un tipo facile.
Era complicato, bisognava saperlo gestire.
Lui è l'oscurità, le tenebre, ma in fondo, sotto il buio c'è sempre il sole; e Serena era riuscita a far uscire una parte di Ethan che non aveva mai visto nessuno.

Sapeva di poterlo trovare nella sua stanza, probabilmente con una sigaretta alle labbra e con i capelli spettinati.

"ehy" sussurrò lei sedendosi accanto al ragazzo.
"Che ci fai qui?" chiese lui, non guardandola nemmeno.
"Ti stavo cercando, volevo parlare"

"Ethan" continuò lei.
"Cosa c'è?" chiese lui annoiato.
"Guardami" rispose seria.
"Non posso" disse deglutendo.
"Perché?"
"Cose mie" disse lui quasi ringhiando.

Lei si avvicinò a lui, portando la sua mano al suo mento, attirando la sua attenzione.
Finalmente si voltò e la guardò negli occhi.

"So che non hai voglia di parlare ma ho bisogno di sapere" continuò lei non distogliendo mai il suo sguardo da quello del batterista.
"Sapere cosa?"
"Tutto. Ti va di raccontarmi cos'è successo con Emma?"
"Perché dovrei?" chiese il ragazzo, sbuffando.
"Perché sono qui per te, e so che hai bisogno di parlare"

Fece un grosso respiro ed iniziò a parlare.

"Vuoi saperlo? Vuoi davvero saperlo? Va bene,se ti interessa coì tanto eccoti accontentata. Mi ha tradito!" sclamò lui.
"Mi dispiace, non volevo-" sibilò lei in imbarazzo.
La interruppe.

"Non dispiacerti, l'avrei lasciata lo stesso" continuò lui.
"Come mai?"
"Perché quando stavo con lei, un po' speravo fossi tu. Sei sempre stata il mio primo pensiero; all'inizio non capivo cosa stessi provando; pensavo fosse odio e ho cercato di tenerti il più lontano possibile, ma anche se volevo, non riuscivo a starti lontano" disse lui tutto d'un fiato.

"Perché mi hai tenuta lontana, perché Ethan?"
"Perché non ti merito. Non sai cos'è successo a mia madre? E' morta per me, mettendomi alla luce, ed io sto vivendo al posto suo" disse secco, distogliendo lo sguardo.

Serena gli prese la mano, intrecciandola alla sua.

"Ascoltami, non devi essere così duro con te stesso. Tua madre ci teneva a te, proprio come tu tieni a lei e non devi fartene una colpa. Sono sicura che ti ama tutt'ora, e so anche che non vorrebbe che ti struggessi così tanto, quindi smettila di pensare questo, almeno per un secondo. Ethan, non è colpa tua, e allontanandomi non concluderai nulla perché nemmeno io riesco a starti lontana."

"Non voglio farti del male"
"Non mi farai del male, puoi solo farmi del bene" concluse lei.

Il ragazzo annuì avvicinandosi sempre di più a lei, osservandole le labbra, per poi assaporarne ogni centimetro.

"Puoi restare a dormire, solo se ti va ovviamente"
"Va bene" bisbigliò lei sorridendo.

Una rosa piena di spine | Ethan, MåneskinWhere stories live. Discover now