Kintsugi

Od Raelchel

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"Spero di essere l'oro per il tuo cuore." Více

0. Intro
1.Finalmente a casa*
2. Claire
3. You've got a friend
4. Arrivi
5. Bentornata
6. La realizzazione di un sogno
7. Scatoloni
8. Piccola palla di pelo
9. James & Adele
10. Strategie
11. Doti Culinarie
12. Colloqui e sorprese
13. Piccolo irlandese biondo
14. Girasoli e peonie
15. Kintsugi
16. Meravigliosa
17. Pancake ai mirtilli
18. Grandi notizie
19. Cocktail e istinto
20. Sono talmente innamorato di te
21. She's a rainbow
22. Scommessa
23. Paure, inchiostro e promemoria
24. Elsie
25. Primo amore
26. Per favore
27. Sono davvero felice per te
28. Appuntamento
29. Voglio raccontarti tutto
30. Claire, sei davvero così stupida?
31. Abiti importanti
32. Insieme
33. Papà
34. Non avere paura
35. I tre moschettieri
36. Andrà tutto bene
37. Déjà vu
38. Realizzazioni
39. Non fermarti
41. Grease
42. Guerriera
43. Il mio cuore è tuo
44. Ovunque
45. Senza vergogna
46. Ti meriti un amore
47. Fenice
48. Ti aspetto
49. Rifugio
50. Restare
Epilogo

40. Tappi per le orecchie

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Od Raelchel




Questi mesi sono volati e ormai ci troviamo già a settembre. Mancano solo 4 mesi al matrimonio di Julie e grazie a Dio sembra che i preparativi siano a buon punto. Per oggi però i miei doveri di testimone e damigella d'onore verranno messi da parte, insieme alla scelta dei fiori, agli inviti da finire di imbustare e tutte le altre cose, per dare spazio ai festeggiamenti per il compleanno di Niall. Ha organizzato un falò in spiaggia, a detta sua con solo gli amici più intimi, peccato che lui reputi suo amico intimo ogni persona che conosce e che gli sta simpatica, perciò prevedo una festa parecchio affollata. L'unica cosa positiva è che abbiamo deciso di organizzarla sulla spiaggia proprio di fronte a casa mia, così da avere un posto vicino in caso di qualsiasi tipo di bisogno, ovviamente ho acconsentito solo sotto promessa che nessuno a parte noi sarebbe entrato in casa. Per questo da ieri il mio soggiorno è invaso da qualsiasi tipo di alcolico, bibite, snack e tutto il necessario per i festeggiamenti, fortunatamente il festeggiato e Louis arriveranno qui tra qualche ora e insieme a Harry e Steve sposteranno il tutto in spiaggia.

Stamattina mi sono svegliata presto, lasciando un Harry ancora dormiente tra le mie lenzuola, per poter preparare con calma la colazione e per godermi, finché sarà possibile, un po' di tranquillità. Dopo aver acceso il bollitore per il the, recupero la frutta dal frigo, tagliandola a pezzi e sistemandola in due piatti, poi preparo la pastella per i pancakes e una volta pronta inizio a cuocerli, riempiendo la casa del loro dolce profumo. Sorrido, quando sento le sue braccia stringermi da dietro e la sua bocca sfiorarmi l'orecchio.

"Buongiorno." La sua voce ancora impastata dal sonno è più bassa e roca e ogni volta che la sento mi ricopre la pelle di brividi.

"Buongiorno ragazzino." ribatto, mentre tolgo gli ultimi pancakes dal fuoco e spengo il gas, perché nel ultimo periodo, a causa sua, ho bruciato più colazioni che nel resto della mia vita. "Hai dormito bene?" gli domando mentre mi volto nel suo abbraccio così da poterlo vedere in volto.

"Meravigliosamente." Mormora, stringendo la presa sul mio corpo avvicinandomi maggiormente al suo torace scoperto, lasciandomi un dolcissimo bacio a stampo.

"Dovresti metterti qualcosa addosso, Claire potrebbe alzarsi da un momento all'altro."

"Peccato che qualcuno abbia rubato la mia maglietta." Ribatte con un sorriso furbo a disegnargli le labbra.

"Te la ridarei, ma poi sarei io quella a restare senza vestiti addosso." Affermo con nonchalance, vedendo il suo sguardo accendersi quando realizza quello che gli ho detto. Ieri sera, dopo aver fatto l'amore, ci siamo addormentati nudi uno tra le braccia dell'altro e stamattina per non svegliarlo ho indossato la prima cosa che mi è capitata tra le mani.

"Fammi capire bene, mi stai dicendo che sei completamente nuda se non per la mia tshirt!?" Se non fosse che so che si è appena alzato dal letto, penserei che la sua aria sconvolta sia a causa dell'informazione che gli ho appena dato.

"Esatto." Affermo enfatizzando con un movimento di assenso la mia risposta, mentre poso le mie mani sul suo petto. "Ora che abbiamo reso chiara anche questa cosa che ne dici di fare colazione?" Appena finisco di parlare, le sua braccia si spostano sotto le mie cosce, sollevandomi da terra e facendomi scoppiare a ridere mentre lego le braccia al suo collo per non finire con il culo per terra. "Harry!" esclamo pizzicandogli un fianco quando mi poggia sopra l'isola della cucina, facendosi spazio tra le mie gambe. "Che diavolo stai facendo!?"

"Colazione." Afferma, prima di afferrarmi per i fianchi per trascinarmi più vicino al suo corpo e far incontrare la sua bocca con la mia. Il sorriso che era dipinto sulle mie labbra si spegne per poter rispondere ai movimenti delle sue e quando la sua lingua scivola sul mio labbro inferiore, le mia bocca si dischiude istintivamente lasciandogli approfondire il bacio. L'atmosfera però si scalda in fretta e quando la sua mano si chiude in un pugno intorno ai miei capelli per farmi piegare la testa all'indietro così da avere più spazio per potersi dedicare alla pelle del mio collo, le sue attenzioni sono così piacevoli da farmi azzerare i pensieri e per un momento penso di lasciarlo continuare, poi però mi torna in mente mia sorella che ancora dorme al piano superiore e la lucidità si fa di nuovo strada tra i meandri della mia mente.

"Harry." Lo richiamo con voce affannata, ma in maniera troppo poco convincente perché si fermi. "Harry!" ripeto, piegandomi all'indietro per allontanarmi dalla sua bocca, ma le sue mani me lo impediscono tenendomi stretta a lui. "Amore, aspetta."

"Che c'è?" mormora a diretto contatto con la mia pelle accaldata, mentre una delle sue mani si posa sul mio ginocchio iniziando a risalire la mia gamba scoperta.

"C'è che Claire è al piano di sopra." Riesco a dire prima che il fiato mi si blocchi in gola nel sentire le sue dita arrivare appena al di sotto del mio sedere e affondare nella mia carne.

"Sta dormendo." Afferma con tono sbrigativo, per poi continuare quello che stava facendo e quando lo sento succhiare un punto sotto al mio orecchio, mi mordo le labbra per non far sfuggire il gemito che mi risale dalla gola.

"Cazzo." Impreco tra i denti, arrendendomi alle sue attenzioni e sentendo le sue labbra piegarsi in sorriso, perché sa benissimo quali punti toccare per farmi cedere; spero di riuscire a mantenere un briciolo di lucidità solo per riuscire a sentire Claire scendere dalle scale. Entrambe le sue mani poi si spostano sul mio sedere portandomi più vicina al bordo dell'isola e avvicinandomi completamente al suo corpo e quando percepisco il rigonfiamento dei suoi boxer contro la pelle sensibile tra le mie gambe, un gemito fin troppo rumoroso abbandona le mie labbra.

"Shh" bisbiglia, allargando lo scollo della sua maglia per poter lasciare un scia di baci lenti sulle mie clavicole e sulla mia spalla ora scoperta. "Fai piano amore, non vogliamo svegliare Claire."

"Vaffanculo!" ribatto, strattonando con poca gentilezza i capelli sulla sua nuca e facendogli riportare il viso alla mia altezza così da portelo baciare. Le mie gambe poi si allacciano intorno ai suoi fianchi, facendo pressione con i miei talloni sul suo sedere e nel premere completamente il mio torace contro il suo, sento il suo petto gonfiarsi in respiro profondo. Sono le mie labbra poi che si spostano lungo il suo collo, baciando, mordendo e leccando la sua pelle profumata e quando faccio scontrare nuovamente i nostri bacini, creando quella piacevole pressione che mi fa annebbiare la vista, dalla sua gola risuona un profondo verso gutturale.

"Ora chi è che fa rumore?" lo stuzzico, continuando la mia tortura fatta di labbra, lingua e denti.

"Stronza." Ansima e sussulto quando stringe con poca delicatezza una mia natica.

"Ti ricordo che questa stronza ti ha anche preparato la colazione."

"Oh credimi amore, non ho mai apprezzato così tanto un pasto." Afferma beffardo, mentre fa risalire una sua mano sul mio busto al di sopra del tessuto della sua maglietta per poi stringere nel palmo il mio seno e una vampata di calore mi fa chiudere gli occhi a quel contatto. Il suo bacino poi spinge nuovamente contro il mio, facendo ansimare entrambi quando inizia a muoverlo ritmicamente creando una piacevole frizione che sembra alleviare il calore che sento crescere nel mio bassoventre. Siamo entrambi senza fiato ormai, tanto da non riuscire più nemmeno a baciarci, ma lasciamo  comunque che le nostre labbra continuino a sfiorarsi. Quando ormai sto per cedere del tutto e sto per pregarlo di fare l'amore con me sul bancone della cucina, la voce squillante di mia sorella mi riporta alla realtà facendomi allontanare di scatto da Harry e scivolare giù dal ripiano per poter tornare sui i miei piedi.

"Ma che cazzo, non di nuovo!" esclama Claire, regalandoci un'occhiata di fuoco. "Porca puttana io capisco che adesso abbiate iniziato a scopare, ma almeno non fatelo dove mangio e se proprio non riuscite a resistere fino ad arrivare in camera da letto, fatelo quando io non sono in casa."

"A nostra discolpa dopo avremmo disinfettato ogni superficie." La prendo in giro solo per il gusto di vedere il suo disappunto trasformarsi in sbigottimento, mentre mi mordo le labbra per trattenere un sorriso.

"Elisabeth Jane Stevens!" strilla mentre le sue guance si colorano di rosso e porta le mani a tapparsi le orecchie in maniera melodrammatica. "Non voglio sapere niente di queste cose!" esclama facendoci scoppiare a ridere entrambi.

"Ok." Affermo sollevando le mani in segno di resa. "Per farmi perdonare ti lascio i miei pancakes." Le dico recuperando il piatto con la mia colazione.

"Non basterebbe la tua Range Rover per farti perdonare." Borbotta prendendo il piatto che le sto porgendo, mentre fa per sedersi all'isola della cucina, ma quando si accorge di quello che sta facendo un espressione di disappunto le compare sul volto. "Penso che mangerò fuori." Afferma, lanciandoci un'occhiataccia. "Ora vi prego andate a vestirvi, per oggi ho già visto abbastanza di entrambi." Aggiunge prima di sparire oltre la porta finestra.

"Penso che andrò a mettermi quella famosa maglietta." Afferma Harry con un sorriso divertito sul viso. "Tu che fai? Vieni con me?" Il suo tono lascia intendere chiaramente il sottinteso nascosto nella sua domanda.

"Qualsiasi cosa tu stia pensando in questo momento la risposta è no." Ribatto, puntandogli un dito contro il petto come avvertimento.

"Non sto pensando niente." La sua aria innocente potrebbe anche ingannarmi, ma lo conosco abbastanza da sapere che non c'è nulla di innocente nella sua testa in questo momento.

"Harry." Lo richiamo, facendo un passo indietro quando lo vedo avvicinarsi a me.

"Liz." Pronuncia il mio nome e quando gli do le spalle per mettere ancora più distanza tra di noi, sento le sue braccia afferrarmi e avvolgere il mio busto. "Scappi?" mi domanda sfiorando con la punta del suo naso la curva del mio collo.

"Si, perché devi smetterla di tentarmi." Affermo, cercando di svincolarmi dalla sua presa, ovviamente inutilmente.

"La colpa è tua e del tuo andare in giro nuda."

"Non sono nuda." Ribatto "Non ti è bastata ieri notte?"

"Oh Liz io ti avevo avvertito che quando sarebbe successo poi non ne avrei avuto più abbastanza di te." Mormora con voce suadente al mio orecchio, cercando di farmi cedere nuovamente, ma stavolta non ho nessuna intenzione di arrendermi.

"Mi sa che prima di vestirti avrai bisogno di una bella doccia fredda, tesoro." Alla mia risposta percepisco le sue labbra sollevarsi in un sorriso, lascia poi un morso giocoso sul mio collo, prima di lasciarmi andare.

"Ok, hai vinto." Solleva le mani in segno di resa facendo un passo indietro quando mi volto verso di lui.

"Ma?" aggiungo, perché so che non è finita qui.

"Ma stanotte non ti lascerò vincere così facilmente." Il suo tono beffardo mi fa sorridere divertita.

"È una minaccia?" domando inarcando un sopracciglio.

"Oh no amore mio, è semplicemente una promessa." Afferma, prima di raggiungermi e lasciarmi un lungo bacio sulle labbra. " E dovresti sapere bene che mantengo sempre le mie promesse." Aggiunge per poi andare via e sparire al piano superiore, lasciandomi da sola in cucina con un sorriso da ebete stampato in faccia.

***

Dopo un pranzo leggero i ragazzi hanno preparato tutto l'occorrente per la festa in spiaggia, mentre io, Claire, Julie e Noah ci siamo rilassati in piscina, godendoci il sole californiano. Ora invece è arrivata l'ora di iniziare a prepararci per la serata, per questo mi ritrovo rinchiusa nella mia camera insieme alle ragazze e al piccoletto, i ragazzi invece hanno occupato una delle stanze degli ospiti per potersi dare una rinfrescata e vestire, stanza che saggiamente Louis e Niall occuperanno anche stanotte perché saranno sicuramente troppo ubriachi per poter guidare.

In piedi fresca di doccia con solo l'intimo addosso, faccio passare i vestiti del mio armadio cercando qualcosa di comodo, ma carino per stasera, mentre Noah è seduto alla mia scrivania preso dai suoi disegni, Julie e Claire invece, già pronte per la serata, si sono comodamente spaparanzate sul mio letto, pronte a dare giudizi su quello che deciderò di mettermi addosso.

"Pantaloni o vestito?" Domando alle ragazze, perché come ogni donna pur avendo un armadio pieno di vestiti, alla fine mi sembra sempre di non aver nulla da mettere.

"Vestito!" Esclamano in coro, facendomi sorridere divertita.

"Ok." Acconsento e recupero due abiti che potrebbero andare bene per una festa in spiaggia. Il primo è un vestito lungo fino alle caviglie a stampa floreale, l'altro un abito bianco a spalline larghe, stretto in vita che scende in una morbida gonna a ruota una spanna sopra al ginocchio. "Quale?" Chiedo mostrando entrambi gli abiti ai loro sguardi attenti.

"Quello bianco, decisamente." Afferma Julie, puntando l'indice verso la sua scelta.

"È bello anche quello lungo, ma per una festa in spiaggia un po' scomodo forse." Aggiunge mia sorella, in effetti non ha tutti i torti, ma non sono molto convinta.

"Non è troppo corto?" Alla mia domanda sollevano entrambe gli occhi al cielo.

"Liz, è una festa in spiaggia ad un certo punto nemmeno ce lo avrai più addosso il vestito."

"Beh con Haz intorno niente di più facile." Afferma mia sorella con tono scherzoso, strappando una risata alla mia amica.

"Qui è successo qualcosa." Ovviamente ha colto anche lei che l'affermazione di mia sorella non è stata detta a caso.

"Noah tesoro." Richiamo l'attenzione del piccolo, così da bloccare sul nascere qualsiasi tipo di discorso imbarazzante. "A te quale piace di più?" Gli chiedo e i suoi occhietti vispi scorrono su entrambi gli abiti, osservandoli attentamente.

"Sono belli tutti e due." Dice "E poi zia Liz tu sei sempre bella." Aggiunge sorridendomi con una dolcezza tale da far sospirare intenerite tutte e tre.

"Grazie amore." Mormoro, avvicinandomi a lui e lasciandogli un bacio sulla testa. "Tuo figlio a sei anni è già l'uomo perfetto." Dico alla mia migliore amica e il merito va tutto a lei e Steve che lo stanno crescendo in maniera impeccabile.

"Già, quando sarà più grande dovrò scacciare le pretendenti da casa." Scherza Julie, strappandomi un sorriso. "Ma ora voglio sapere che è successo." Continua con un'espressione furba in volto.

"Non sono discorsi adatti ai minori." Afferma mia sorella, facendo un cenno verso Noah di nuovo troppo preso dai suoi colori per prestare attenzione a noi.

"Amore, perché non vai a vedere che cosa stanno facendo papà e gli altri?" Si rivolge al piccolo, che annuisce alle sue parole.

"Prima però devo mettere via i colori." Afferma, iniziando a sistemare le sue matite nell'astuccio.

"Per questa volta lo faccio io, tu vai pure." Praticamente sta scacciando suo figlio dalla stanza e scoppierei a ridere se non fosse che sarò io quella a subire il suo terzo grado.

"Ok." Noah salta giù dalla sedia e dopo averci salutate con la manina, esce dalla stanza lasciandoci sole.

"Sei scandalosa!" Dico alla mia migliore amica, infilandomi il vestito bianco.

"Sono solo curiosa." Ribatte scrollando le spalle con un sorriso innocente a dipingerle le labbra."Quindi?"

"Quindi la tua migliore amica ha ricominciato ad avere una vita sessuale." Dichiara mia sorella arricciando il naso in segno di disappunto.

"Questo già lo sapevo o meglio l'ho intuito subito quando ci siamo viste il giorno dopo il grande fatto."

"Non l'hai intuito, te l'ho raccontato io."

"Liz la tua faccia quando sei arrivata urlava sesso a caratteri cubitali e poi continuavi a sospirare come una ragazzina innamorata." Ribatte la mia migliore amica lasciandomi sbigottita alle sue parole.

"Perché lo è." Afferma Claire con un sorriso furbo sulle labbra.

"È cosa?" Chiede Julie mente un cipiglio le disegna la fronte.

"Innamorata." All'affermazione di mia sorella la mia migliore amica spalanca la bocca incredula, per poi lanciare un urlo talmente alto che non mi stupirei se l'avessero sentita fino a Venice.

"Stronza questo non me l'hai detto!" Esclama, lanciandomi addosso un cuscino fintamente indispettita dalla mia omissione.

Sto per risponderle quando bussano alla porta e un attimo dopo compare Steve sulla soglia.

"Tutto bene?" Chiede alla sua futura moglie. "Ti ho sentita urlare."

"Tutto bene amore, Liz mi ha solo confessato una cosa sconvolgente." Dice facendolo sorridere divertito.

"Ok, allora vi lascio alle vostre confessioni tra donne." Afferma prima di richiudere la porta e lasciarci nuovamente sole.

"Adesso parla!" Mi ordina Julie, lanciandomi addosso anche l'altro cuscino.

"Piantala di tirarmi addosso roba!"

"Tu parla e io smetterò di attentare alla tua vita."

"Non te l'ho detto perché non lo sa nessuno tranne noi tre e mia mamma."

"Anche Liam." Aggiunge mia sorella.

"Liam?" Domanda Julie confusa.

"Si,Liam. È stato lui a farmelo capire. Ti ricordi quando io e Harry non ci sentivamo?" Annuisce alla mia domanda. "Ecco l'ho incontrato in quel periodo e tra un chiacchiera e un ragionamento ho realizzato di essermi innamorata." Le racconto a grandi linee, mentre le do le spalle indicandole la lampo sulla schiena, così che mi aiuti a chiuderla.

"E non l'hai detto all'unica persona che aspetta di sentirselo dire!?" Esclama sbigottita.

"Già, non l'ho ancora confessato ad Harry. Ho paura, è già tanto che sia riuscita a capirlo e ad ammetterlo a me stessa, non sono ancora pronta per dirlo a lui."

"Quando sarà il momento lo capirai." Il suo tono comprensivo e il sorriso che mi rivolge, mi fanno sorridere di rimando. "E tu invece Claire di che parlavi?" Penso di non aver mai conosciuto nessuno curioso come Julie.

"Stamattina Liz e Harry hanno pensato che scopare in cucina fosse una buona idea." Racconta sollevando gli occhi al cielo contrariata.

"Non stavamo scopando!"

"Ci mancava poco!"

"Io al tuo posto avrei fatto finta di niente e li avrei fatti continuare." Afferma Julie scrollando le spalle, per niente toccata da quello che le ha riferito mia sorella, facendole spalancare la bocca indignata.

"Io ci mangio lì!"

"Sai hanno inventato una cosa chiamata igienizzante, una passata di quello e potresti mangiare anche sul pavimento del bagno." Le risponde con nonchalance e scoppio a ridere all'espressione sempre più sconvolta di mia sorella.

"Ma perché parlo ancora con voi due!" Sbuffa esasperata Claire, affondando la faccia sul materasso.

"Non vorrei rigirare il coltello nella piaga, ma hai avuto tanto da ridire sul bancone della cucina e ora sei comodamente sdraiata nel mio letto." Alle mie parole balza in piedi, come scottata iniziando a emettere versi di disgusto, mente io e Juls scoppiamo in una fragorosa risata.

"Non potevi dirmelo prima!" Sbotta con tono lamentoso.

"Direi che era più che ovvio." Ribatto "E comunque ho cambiato le lenzuola stamattina." Non è vero, ma almeno la smetterà di fare tutte queste scene. Alle mie parole tira un sospiro di sollievo, ma va a sedersi sulla sedia.

"Direi che ora di andare." Afferma Julie lanciando un'occhiata al suo orologio, per poi alzarsi dal letto e uscire dalla stanza con me e Claire subito dietro di lei. I ragazzi sono già pronti e li troviamo fuori sul porticato, ovviamente Niall e Louis con già una birra tra le mani.

"Eccole!" Esclama il biondo, che è il primo ad accorgersi del nostro arrivo. "Siete bellissime ragazze!"

"Solo per te Horan." Afferma Julie, facendogli un occhiolino.

"Lo apprezzo, ma il tuo futuro marito non penso." Ribatte con tono scherzoso, sollevando la bottiglia verso Steve, che gli rivolge un sorriso divertito.

"Che dite andiamo in spiaggia?" Domanda Louis facendo scorrere lo sguardo su ognuno di noi.

"Si! In spiaggia!" Esulta Noah con entusiasmo, battendo le mani.

"Ricordati tesoro che tra un'ora però viene a prenderti nonna Carol."

"Lo so, mamma. Ora possiamo andare?" Julie annuisce e raggiunge il piccoletto insieme a Steve prima di incamminarsi verso la spiaggia con Niall, Louis e Claire.

"Andiamo?" Mi volto verso Harry, porgendogli una mano che subito avvolge con la sua.

"Sei davvero bella stasera." Mi rivolge un sorriso adorante e il modo in cui mi guarda mi ci fa sentire davvero bella, tanto da dimenticarmi tutti i problemi che mi sono fatta poco fa sulla lunghezza del vestito.

"Solo stasera!? Perché a sentire Noah lo sono sempre." Lo rimbecco. "Lo sapevo io che dovevo aspettare che crescesse e poi mettermi con lui." Sospiro melodrammaticamente, trattenendo un sorriso all'espressione imbronciata di Harry.

"Ovvio che lo sei sempre,solo che stasera lo sei ancora di più."

"Mi dispiace dirtelo Styles, ma un bambino di 6 anni ci sa fare più di te con in complimenti."

"Vorrà dire che dovrò farmi dare qualche consiglio da Noah su come conquistare nel modo migliore una ragazza." Mi fa un occhiolino, circondandomi le spalle con un braccio per stringermi a lui.

"Più che sul come conquistarla, su come tenertela." Scherzo, circondandogli la vita con un braccio, mentre raggiungiamo gli altri.

"Vuoi dire che ti ho già conquista?" Mi domanda con un sorriso compiaciuto stampato in faccia.

"Già, ma qualche frase giusta ogni tanto è sempre utile, soprattutto quando si fanno determinate promesse." I miei denti si infilano nel mio labbro inferiore, mentre osservo le sue sopracciglia sollevarsi in un'espressione stupita. Scivolo via dalla sua presa, percorrendo gli ultimi metri che mi separano dalla festa, trovando, come era prevedibile, la spiaggia già abbastanza affollata e ovviamente non conosco metà della gente presente. Solo dopo qualche minuto riesco ad individuare i miei amici, ma appena sto per fare il primo passo vengo stretta contro il torace caldo e possente del mio ragazzo, mentre il suo profumo mi avvolge e mi inebria come se fosse la prima volta, mescolandosi con il mio. Infila il viso tra i miei capelli, lasciati liberi a cadermi sulla schiena e sulle spalle, mentre porta le labbra vicino al mio orecchio.

"Magari non sarò bravo con le frasi ad effetto." Mormora a bassa voce. "Ma stanotte, appena sarà finita la festa e ti avrò nuda sotto di me nel tuo letto, ho tutte le intenzioni di dimostrarti quanto sei meravigliosa per me. Sappi solo che appena ti ho vista con questo vestito, ho subito maledetto i festeggiamenti per il compleanno di Niall." Le sue mani si posano delicate su i miei fianchi, facendomi poi girare tra le sue braccia, così da poterci guardare negli occhi.

"Perché?" gli domando e la voce sembra essermi sparita tale è l'intensità con cui mi guarda, parla e tocca.

"Perché sei talmente meravigliosa, che mi è solo venuta ancora più voglia di fare l'amore con te." Afferma, facendomi bloccare il fiato in gola alle sue parole così cariche di ammirazione e desiderio.

"Fortuna che non sei bravo con le frasi ad effetto." Ribatto, strappandogli un sorriso.

"Sto semplicemente dicendo la verità Liz, non lo dico per poter ottenere qualcosa." Ribatte e il mio cuore perde un battito alla sua affermazione, perché so che tutto quello che esce dalla sua bocca è sincero, sincero e onesto come lui e come le sue iridi verdi che sembrano accendersi ogni volta in cui mi guarda.

"Che me ne faccio delle frasi ad effetto,quando mi guardi nello stesso identico modo in cui ti guardo io, come se non avessi visto mai niente di più bello prima d'ora." Sussurro, posando le mie mani sul suo petto e sorrido quando da sotto il mio palmo riesco a percepire il battito accelerato del suo cuore. "Sappi solo che anche io in questo momento preferirei essere nel mio letto con nient'altro addosso se non il tuo corpo, la tua bocca e le tue mani, ma abbiamo tutto il tempo che vogliamo, perciò adesso partecipiamo a questa dannata festa e poi avremo tutto il resto della notte solo per noi." Mi stringe più vicino al suo corpo, così attaccati fino a far sfiorare la punta del suo naso con quella del mio, in un gesto di una dolcezza disarmante.

"Tutta la notte?" Mi stuzzica poi, sollevando l'angolo della bocca in un mezzo sorriso.

"Beh l'idea era quella, ma se pensi di non farcela non c'è problema." Affermo scrollando le spalle, perché ho bisogno di alleggerire l'atmosfera che si è creata prima di perdere il controllo e piantare una salutata a tutti per rinchiudermi nella mia stanza con lui. La sua espressione imbronciata mi fa sorridere divertita, così mi avvicino con l'intento di baciarlo, ma all'ultimo gira il volto facendo scontrare le mie labbra con la sua guancia liscia. "Non prendertela ragazzino e fatti baciare come si deve." Mormoro stampandogli un altro lungo bacio sul viso.

"Sei una ruffiana, non li voglio i tuoi baci e se non la smetti di prendermi in giro stanotte dormiremo e basta." Afferma con tono offeso e un adorabile espressione corrucciata, facendomi scoppiare a ridere perché sappiamo entrambi che dormire è l'ultima cosa che faremo.

"Oh amore ti crederei anche, ma lo so io come lo sai anche tu che non sei per niente in grado di resistermi." Mormoro con voce suadente al suo orecchio. "Ma qualche ora di sonno non ci farà sicuramente male, peccato solo che non vedrai il completino che indosso." Lascio un altro bacio appena sotto il suo lobo e sorrido soddisfatta quadro sento il suo sospiro scompigliare i miei capelli e le sue dita aumentare la presa sui miei fianchi. "Ora andiamo a festeggiare!" Aggiungo facendo un paio di passi indietro, allontanandomi da lui mentre lo osservo guardarmi con un sorriso divertito a incurvagli le labbra e scuotere piano la testa.

"Andiamo perfida seduttrice." La sua espressione e lo sguardo che mi rivolge, mi fanno capire che anche stavolta sono io ad aver vinto e che sicuramente tutto il pizzo che indosso al di sotto del vestito sarà più che apprezzato. Dopo aver recuperato un paio di birre per entrambi, raggiungiamo gli altri che sono già tutti riuniti attorno al falò, tranne il festeggiato che è occupato a ballare e divertirsi con una moretta, che sembra più che lusingata dalle attenzioni di Niall.

"Zia Liz!" Esclama Noah, quando ci vede arrivare. "Ci sono i marshmallows!" Il suo entusiasmo di bambino per una cosa così semplice mi fa sorridere dolcemente.

"Fantastico! Ne hai già abbrustolito qualcuno!?" Gli domando mentre prendo posto accanto a lui, su uno dei tronchi che i ragazzi hanno sistemato attorno al fuoco, con Harry al mio fianco.

"Me li sta preparando Louis." Afferma, indicando il mio migliore amico.

"Pessima scelta Noah, rischi di mangiare dei marshmallows carbonizzati." La sua espressione preoccupata mi fa scoppiare a ridere.

"Stronza!" Afferma il mio migliore amico colpendomi con uno dei dolcetti. "Non ascoltarla Noah, sono un mago nel abbrustolire marshmallows." Il piccolo lo guarda annuendo piano, ma non sembra molto convinto dalla rassicurazione del mio amico.

"Ok, ma ne faccio fare qualcuno anche a papà." Afferma, facendo spalancare la bocca in un'espressione offesa a Louis, mente Noah si alza per raggiungere Steve e farsi preparare qualche dolcetto.

"Quel bambino prende per oro colato tutto quello che esce dalla tua bocca." Borbotta Lou.

"Non essere geloso Boo, lo sai che mi adora." Scrollo le spalle, prendendo un sorso dalla mia bottiglia e lui solleva gli occhi al cielo fintamente scocciato, ma non mi sfugge il mezzo sorriso che gli fa arricciare le labbra.

"Niall sembra divertirsi." Cambio discorso, facendo un cenno verso il nostro amico, occupato a far viaggiare le mani su tutto il corpo della ragazza di prima, facendo voltare Louis e gli altri nella sua direzione. Fortuna che Noah è troppo preso dai suoi dolcetti per accorgersi di altro.

"Ti conviene tenerlo d'occhio se non vuoi ritrovartelo rinchiuso in qualche stanza stanotte." Afferma facendomi storcere il naso all'immagine che mi si para davanti agli occhi e ricordandomi del famoso divano che ho dovuto cambiare a causa sua.

"Speriamo che la tipa che è con lui apprezzi dello scomodo sesso in spiaggia." Constata mia sorella, facendo spalancare a tutti gli occhi sorpresi dalla sua affermazione.

"E tu che ne sai che è scomodo?" Le domanda Julie con un sorriso furbo a dipingerle le labbra, mentre le guance di mia sorella di tingono di rosso e abbassa lo sguardo imbarazzata.

"Non lo so, solo immagino che lo sia." Farfuglia giocando con la cannuccia del suo cocktail.

"Fingeremo di crederti." Risponde Juls, controllando poi il suo telefono. "È arrivata mia suocera, ma mentre le porto Noah puoi sempre chiedere a tua sorella se è davvero così scomodo." Alle sue parole quasi mi strozzo con la birra che stavo bevendo, mentre Noah ci saluta tutti prima di allontanarsi con sua madre e suo padre.

"Forza Liz, non vediamo l'ora di sapere!" Il mio amico rincara la dose, fin troppo divertito dalla situazione.

"Parli come se tu non l'avessi mai fatto!" Sollevo gli occhi al cielo, ma alla fine accontentandolo comunque. "L'unica cosa scomoda è che poi ti ritrovi la sabbia in posti in cui non dovrebbe mai finirci."

"Oh mio Dio!" Esclama mia sorella scoppiando in una sonora risata. "Comunque non ti facevo tipa da sesso in spiaggia."

"Come se tu non avessi mai fatto sesso in qualche posto strano."

"Solo in auto."

"Noiosa." Sbuffa Louis. "Tu Haz?" Chiede spostando lo sguardo sul ragazzo al mio fianco.

"Non saprei..." farfuglia nervoso passandosi una mano tra i capelli e lanciandomi un'occhiata preoccupata.

"Liz non si arrabbierà di certo se ce lo dici." Lo incita il mio migliore amico cogliendo il suo disagio nel raccontare le sue esperienze passate, più per rispetto nei miei confronti che per imbarazzo.

"Lou ha ragione, certo non mi fa impazzire l'idea di te con un'altra, ma sarebbe da sciocchi prendersela per cose avvenute prima che ci mettessimo insieme." Dico poggiando una mano sul suo avambraccio e rivolgendogli un sorriso incoraggiante.

"Ok, nella camera oscura dell'università." Confessa, lasciandoci tutti stupiti.

"Beh questo si che è interessante." Afferma Louis, con un sorrisetto sghembo sulle labbra. "E io che pensavo che farlo nei bagni dell'università fosse già abbastanza trasgressivo." Aggiunge strappando una mezza risata ad Harry.

"Comunque deve essere eccitante." Affermo pensierosa, lanciando un sguardo al ragazzo al mio fianco che mi guarda confuso. "Sai che atmosfera con quelle luci rosse!? Se non completamente al buio, quello si che sarebbe il massimo."

"Devi sapere amico che il sogno erotico di Liz è fare sesso da bendata." Gli dice Louis con tono divertito, perché ha sempre trovato assurda questa mia idea.

"Guarda che privando una persona di un senso, gli altri quattro si acuiscono, quindi immagina in certe situazioni."

"Harry fossi in te mi procurerei una benda." Ribatte Louis facendo colorare di rosso le guance del mio ragazzo. Sorrido nel vedere il suo imbarazzo, perché con me ormai ha tirato fuori un lato più audace, che a gli altri però non mostra.

"A che vi serve una benda?" Ci domanda Julie, prendendo di nuovo posto con Steve di fronte a me e Harry.

"Per bendare Liz." Le spiega mia sorella.

"Perché vuoi essere bendata!?" Mi domanda la mia migliore amica confusa dalla spiegazione di Claire.

"La domanda giusta non è perché, ma quando." Ammicca Louis con un sorriso divertito sul viso.

"Ancora con questa fantasia!?" Mi chiede retorica la mia migliore amica, sbuffando una risata.

"Che c'è di così assurdo!?"

"Niente solo non ci trovo nulla di così eccitante." Afferma il mio amico, prendendo un sorso della sua birra.

"Io almeno non mi sono fatta legare come un salame!" Ribatto facendo spalancare gli occhi ad Harry e Claire in un'espressione sorpresa, Julie e Steve invece scoppiano a ridere, perché conoscono fin troppo bene quella storia, mentre il mio migliore amico mi trucida con lo sguardo.

"Legare come un salame!?" Mi domanda Harry, credendo di aver capito male.

"Già, la sua ex l'ha legato alla sponda del letto, poi si è spogliata, ha iniziato a toccarsi e quando ha finito se ne è andata, lasciandolo lì nudo e insoddisfatto."

"Come mai?" Mi domanda incuriosita mia sorella.

"Semplice vendetta." Scrollo le spalle,come se dalla mia bocca non fosse appena uscita una storia che ha dell'incredibile.

"Che le hai fatto per meritarti una cosa del genere!?" Domanda Claire al mio migliore amico, sforzandosi di trattenere un sorriso.

"Era solo un stronza." Borbotta Lou.

"Eh no caro, lo stronzo in quel caso eri tu, perché se lo avessi tenuto nelle mutande lei non si sarebbe vendicata in quel modo." Lo rimbecco, perché voglio bene a Louis, ma si era meritato un trattamento simile, visto che l'aveva tradita.

"Finché non mi ha piantato lì come un cretino è stato anche parecchio eccitante."

"E poi come hai fatto a liberarti?" Domanda Harry.

"L'ho liberato io, grazie a Dio quando l'ho trovato almeno aveva ancora indosso le mutande." Dico, sollevando gli occhi al cielo al quel ricordo.

"Non ci posso credere!" Esclama mia sorella in preda alle risate, mentre sul viso di Louis si fa spazio un'espressione indispettita.

"Piantala di prendermi in giro piccola Stevens."

"Scusa Lou, ma è davvero esilarante questa storia." Biascica divertita mia sorella con le lacrime agli occhi.

"Comunque c'è da dire che è stata fantasiosa." Afferma Julie.

"Sicuramente più di quella pazza che ha frequentato Niall per un periodo. Com'è che si chiamava?" Mi sfugge il nome al momento, ma il ricordo di quello che ha fatto è ancora ben impresso nella memoria di tutti noi. "Annabelle!" Esclamo appena mi ritorna in mente.

"Come la bambola di quel film horror?" Domanda Harry e io annuisco in risposta. "Con un nome del genere...ma che ha fatto?"

"Ha pensato bene che non bastava brucare le gomme e decorare con il cacciavite solo l'auto di Niall, ma anche tutte le nostre." Gli racconta Lou con tono secco, ancora infastidito al ricordo della sorpresa che ci aveva lasciato fuori dal locale la ragazza.

"È una festa, perché state parlando di quella pazza di Annabelle!?" È la voce di Niall a interromperci, attirando tutti i nostri sguardi su di lui, mentre con le guance arrossate e i capelli scompigliati si unisce a noi.

"Stavamo ricordando alcuni episodi del passato." Dico muovendo la mano a mezza aria facendogli capire di lasciar perdere. "Allora festeggiato dove hai lasciato la moretta di prima?" Gli domando poi quando mi accorgo che non è più in dolce compagnia.

"Starà raccontando alle sue amiche delle mie incredibili doti." Afferma beffardo con un sorriso malizioso a incurvagli le labbra, recuperando una bottiglia di birra. "L'ho portata in auto prima e..."

"Ok Niall, non vogliamo sapere altro." Ribatte mia sorella, tappandogli la bocca con una mano e interrompendo il suo racconto.

"Parli così perché non hai mai avuto la fortuna di testare le mie capacità, ma sappi che quando vuoi io sono sempre disponibile per una lunga notte di passione." Ammicca sollevando su e giù le sopracciglia e cingendole le spalle con un braccio.

"La piccola Stevens può avere di meglio." Afferma Louis, facendo arrossire mia sorella.

"Grazie Niall, ma credo che rifiuterò la tua proposta." Ribatte Claire, rivolgendogli un sorriso timido.

"Sei come tua sorella!" Solleva gli occhi al cielo fintamente infastidito dal suo rifiuto. "Comunque peggio per voi, non sapete cosa vi perdete."

"Mi spiace Nialler ma il tuo fascino irlandese non funziona con le sorelle Stevens." Ribatto sorridendogli e lui scrolla le spalle in tutta risposta, continuando a bere la sua birra. "L'unica cosa positiva è che almeno non dovrò preoccuparmi di ritrovarti a far sesso in casa mia questa notte."

"La notte è ancora giovane Liz e qui ci sono tante ragazze carine e disponibili, però stai tranquilla la mia auto andrà più che bene." Afferma con tono malizioso. "Più che altro mi serviranno dei tappi per le orecchie per questa notte." Aggiunge facendomi corrugare le sopracciglia confusa dalle sue parole.

"Che te ne fai dei tappi?"

"Per quanto io sia un fan accanito del porno, non ci tengo a sentire quello che combinerete voi due." Alle sue parole scoppiano tutti a ridere, mentre io sollevo gli occhi al cielo.

"Il problema non è quello che puoi sentire, ma quello che potresti vedere." Dichiara mia sorella, attirando l'attenzione del biondo che le fa cenno di continuare parlare. "Potresti scendere in cucina per fare colazione e trovarli occupati sul bancone e sicuramente non a mangiare."

"Allora la benda servirà a noi, non a te Elsie." Ridacchia il mio migliore amico, mettendo in imbarazzo soprattutto Harry.

"Ok, che ne dite se andiamo a ballare?" Domando alzandomi in piedi, interrompendo la discussione sulla mia vita sessuale.

"Harry?" Lo chiamo quando vedo che non ha nessuna intenzione di seguirci.

"Ti fa niente se resto qui?" Mi giro guardando Lou e mia sorella che ci stanno aspettando, facendogli segno di andare pure, per poi sedermi di nuovo accanto a lui.

"Che succede? È per quello che hanno detto?" Gli chiedo facendomi più vicina a lui e cercando una sua mano per poterla stringere alla mia.

"No." Ribatte con una mezza risata. "Sono solo un pessimo ballerino."

"Anche io, ma voglio ballare con il mio ragazzo."

"Davvero Liz, meglio di no." Ribatte rivolgendomi un sorriso di scuse.

"Non posso fare nulla per riuscire a farti cambiare idea?" Mormoro piano, facendo strusciare il mio naso sulla pelle liscia del suo collo e strappandogli una risata, mentre avvolge la mia vita con un braccio, sollevandomi così da farmi sedere sulle sue gambe.

"Stai cercando di corrompermi?" Mi domanda poggiando una mano sulla mia gamba.

"Non lo so, sta funzionando?" Ribatto circondandogli il collo con i miei palmi.

"Forse, ma comunque non abbastanza da farmi alzare per venire a ballare con te e rendermi ridicolo." Sorride con tanto di fossette e quando il mio indice si infila in una di queste, diventa ancora più profonda a causa del suo sorriso ancora più grande.

"Ci renderemmo ridicoli entrambi comunque e poi è un ottimo motivo per poter stare appiccicati senza che Claire o chiunque altro si sconvolga." Scoppia a ridere alla mia affermazione, spostando la sua mano dalla mia coscia alla mia nuca, facendo scorrere lentamente il pollice sulla pelle della mia guancia.

"Non è abbastanza." Mormora facendomi sbuffare fintamente infastidita.

"E poi..." lascio la frase in sospeso, avvicinandomi fino a far sfiorare le nostre labbra.

"E poi!?" Lo lascio giusto finire di parlare prima di far scontrare le nostre bocche, facendo pressione sul suo collo con le dita per tenerlo il più vicino possibile, mentre faccio scorrere la mia lingua sul suo labbro inferiore, sentendo la sua presa farsi più stretta e le sue labbra dischiudersi , permettendomi di approfondire il bacio e di percepire sulla lingua il sapore amarognolo della birra.

"Questo è abbastanza?" Gli domando, la voce flebile, il respiro affannato. Chiude gli occhi e la sua lingua scorre lenta sulle sue labbra come se stesse assaporando ancora il nostro bacio.

"Credo di non aver capito bene l'ultimo punto." La sua mano preme sulla mia nuca, così da avere la mia bocca abbastanza vicina per poterla congiungere di nuovo con la sua. "Ok, mi hai convinto." Parla piano direttamente sulle mie labbra facendomi percepire chiaramente il suo respiro spezzato, mentre un sorriso vittorioso si fa spazio sul mio viso. Mi alzo dalle sue gambe, porgendogli una mano e trascinandolo con me in mezzo a tutta l'altra gente che balla sfrenata, lasciandosi trasportare dalla musica. Quando trovo un punto poco affollato, mi giro portando le braccia intorno al suo collo, mentre le sue mani si posano sopra i miei fianchi.

"Mi sento un'idiota." Borbotta imbarazzato, iniziando a muoversi, anche se più che ballare il nostro è dondolarci sulle gambe.

"Se può farti stare meglio, sappi che sono davvero felice di poter anche solo ondeggiare con te."

"Perché hai giocato sporco." Sorride divertito e le sue mani si spostano sulla parte bassa della mia schiena, così che il mio torace sia a diretto contatto con il suo.

"Non ho giocato sporco, ti ho dato delle motivazioni più che valide." Ribatto imbronciata. "Ora però stai zitto e balla." Scoppia a ridere alla mia affermazione e mi fare una piroetta per poi stringermi nuovamente tra le sue braccia. Iniziamo a muoverci, seppur male, ma sinceramente non me ne frega nulla se sembriamo due idioti , perché sono stretta a lui, con la luna e le stelle a farci da sfondo, le note di "Shut up and dance" dei Walk the Moon come colonna sonora, i nostri occhi incatenati gli uni negli altri e tutto il resto si annulla, esistiamo solo io e lui.

"Sai Niall non ha tutti i torti." mormora poi sulla pelle del mio collo, facendomi chiudere gli occhi alla sensazione delle sue labbra su di me.

"Su cosa?" gli domando, beandomi delle sue attenzioni e sospirando profondamente quando sento i suoi denti stringere il mio lobo.

"Penso che i tappi gli serviranno davvero stanotte." Al suo tono graffiato e suadente sento il mio corpo fremere e i brividi scorrere lungo la mia spina dorsale, mentre la sua bocca si fa ancora più insistente e piego il collo così da potergli concedere più spazio, ingorda delle sensazioni che mi provoca.

"Se ce ne andiamo adesso i tappi non serviranno a nessuno." Ribatto con voce affannata, infilando le dita tra i suoi capelli e spingendomi ancora di più contro di lui.

"Sei sicura? È pur sempre il compleanno di Niall."

"Cazzo." Impreco a bassa voce, quando sento la sua lingua scorrere lungo la curva della mia gola, facendomi attraversare il corpo da una vampata di calore. Fino a poco fa arrossiva per quello che dicevano i miei amici e ora sembra che nemmeno sappia cosa voglia dire essere in imbarazzo. "Abbiamo festeggiato abbastanza." Gli sfugge una mezza risata al mio tono frenetico, ma quando al suo ennesimo bacio stringo con forza i suoi capelli e lo sento sospirare pesantemente, capisco che non sono l'unica ad essere impaziente di andarmene da qui.

"Andiamocene, ora." Solleva il viso, per poi sciogliere il nostro abbraccio e trascinarmi via da lì in tutta fretta, dopo aver afferrato la mia mano.

Il mio ultimo pensiero prima di mettere piede in casa ed essere schiacciata dal suo corpo contro la parete, mentre la sua bocca cerca famelica la mia è che alla fine Niall aveva ragione, stanotte a tutti loro serviranno i tappi.

***

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