I'm not o-fucking-kay.

By cctvjh

113K 12.6K 15.3K

Eravamo riusciti a raggiungere le 66.6K visualizzazioni ma é durato tipo solo un'ora, poi é diventato subito... More

La mia camicia sa di tonno.
Questa va su Facebook.
Ricordi.
Liquidi Arancio.
Infortuni.
Non sei la mia ragazza, Way.
Presunto bulletto.
Pallidino.
Predatori.
Stai attento.
A domani, Gee.
Pansy.
Ci vendicheremo.
Non puoi scappare.
Pasticche.
Tremiti.
Principessa.
Approvazioni.
Lui mi rende felice.
Nuoto.
Farai il bravo?
Canta per me.
La gara.
Non parla.
Non mi conosci.
Richiamami.
Fischio.
Ritardo.
||NON É UN CAPITOLO||
Occasioni sprecate.
Come il vetro.
||Avviso||
Solo un egoista.
Tu, Frank, cosa provi?
Vattene.
||Nuova storia!||
Mikey, l'ho distrutto, non è così?
La cena.
La fotografia.
Piccolo avviso.
Non sarà un addio, vero? (pt. 1)
Non sarà un addio, vero? (pt.2)
||PICCOLA CONSOLAZIONE||
Epilogo - To the end.
Nota autore.
Just another chapter in the end.

Ricatto.

2.6K 275 931
By cctvjh

Camminava svelto per i corridoi.

L'aveva fatto davvero?

Aveva davvero appena baciato Gerard?

E gli aveva davvero appena detto, a modo suo, di amarlo?

Era incredibile, a dir poco incredibile.

Gerard era incredibile.

E lui era sconvolto. Ma nonostante questo non riusciva a trattenere il sorriso prepotente che gli si stava disegnando da un orecchio all'altro.

Si diresse verso la classe dell'ora dopo.

I corridoi erano vuoti, e lui respirava pesantemente.

Sentiva ancora la bocca dell'altro sulla sua.

E poi, era incredibilmente adorabile, rosso in viso, avvolto dall'asciugamano dello stesso colore, mentre tentava di esporgli i propri sentimenti.

Avrebbe tanto voluto non avere lezione, ad essere onesti.

A costo di rimanere chiuso in quegli spogliatoi a dir poco sudici.

Si immaginò Gerard là, a cambiarsi.

Guardandosi attorno, per controllare se ci fosse qualcuno o meno.

Sfilarsi il costume, cercando i suoi vestiti.

Tentò di cacciar via quelle immagini poco innocenti.

Si sentiva strano.

Più pensava al bacio, più si sentiva strano.

Ed era una sensazione totalmente nuova.

Con Gerard, era tutto nuovo.

Quindi era questo il famoso amore, di cui tanto si parla?

Avere il cuore in gola, sentirsi oppressi, ma allo stesso tempo felici, come non mai?

Di questo si trattava?

Fingersi confusi per non accettare la realtà? Buttarsi a capofitto in nuove esperienze senza idea di dove porteranno?

Mettere a rischio le proprie certezze per una persona? Mettere in dubbio ciò che si pensava di essere fino a quel momento?

E lui, Frank, lui era pronto a tutto questo?

Probabilmente lo era, perché tutte quelle emozioni, quelle constatazioni, lo stavano travolgendo, buttandolo di qua e di là, quasi fosse stato un ceppo di legno bloccato nel bel mezzo d'un mare in tempesta.

Gli facevano male le guance.

Non aveva ancora smesso di sorridere.

La testa gli scoppiava, sentiva il basso ventre pulsargli lievemente, e non riusciba a smettere di sorridere.

Sembrava avesse una paralisi facciale.

Anche questo faceva parte dell'essere innamorati?

Essere prede di una paralisi facciale dopo l'altra, sembrare stupidi e inebetiti, solo perché il pensiero é altrove, con la persone che si desidera?

Ora l'amore, dopo quei pensieri, più che bello gli sembrava complicato.

Complicato, anche perché non ci sarebbero stati solo gli ostacoli che lui e Gerard avrebbero creato.

Sarebbero anche dovuti andare contro a molte persone, a molti giudizi.

D'improvviso non si sentì all'altezza.

Non era ancora pronto ad amare.

Fate calmare questo dannato mare, lui non é pronto.

E Gerard non si meritava una persona incerta, non si meritava una persona neancora mentalmente pronta.

Alla fine, Frank doveva diventarlo. Doveva prepararsi.

Solo per lui, solo per quel ragazzo dai capelli lunghi e gli occhi più profondi del mondo, che lo stava rapendo sempre di più, giorno dopo giorno.

Entrò in classe, sospirando.

Gerard vieni qui.

-

Ce l'aveva fatta.

Aveva capito tutto.

Aveva anche le prove.

Certo, non se lo sarebbe mai aspettato da lui.

Ma come negare l'evidenza?

Aveva visto coi suoi occhi.

E la cosa era sembrata bizzarra, inizialmente.

Me lo staró solo immaginando.

Che illusione straordinariamente verosimile!

Ma se quello che vedeva fosse stato reale?

Sbrigati, fa qualcosa.

Qualsiasi cosa.

Dovrai dimostrare che dici il vero.

Ci sarà un ricatto.

Un ricatto che girerà solo e soltanto a suo favore.

-

Non appena tonrò a casa, si guardò intorno. Non c'era nessuno.

I suoi erano a lavoro, probabilmente.

E Mikey era a scuola, con Ray e Frank.

Oh, Frank.

Cos'avevano combinato?

Non poteva crederci.

Si era reso conto di aver aspettato quel momento, di averlo bramato in segreto, di averlo immaginato più volte, senza farsi scoprire, nemmeno da se stesso.

E finalmente era successo, ed era stato meraviglioso, e sentiva ancora il sapore di Frank sulle labbra.

Corse in camera sua, buttandosi sul letto a braccia aperte, quasi a volerlo abbracciare.

Abbracciami, letto, sono così felice.

Stava sorridendo come mai prima.

Tra la gara, e quello che era successo dopo, il suo corpo e la sua mente avevano tante cose da assimilare.

Era stanco.

Stanco e felice.

Stanco e felice e innamorato.

Un mix devastante per i suoi poveri nervi.

Gli sarebbe tanto piaciuto passare delle ore fissando il soffitto bianco, rimuginando sull'accaduto. Ma il sonno ebbe la meglio, impossessandosi del suo corpo.

Sbatté le palpebre più volte, tentando di rimanere cosciente, temeva che al momento del suo risveglio le tracce che Frank aveva lasciato sarebbero svanite.

Ma era una battaglia persa in partenza.

Dopo pochi minuti crollò, inevitabilmente.

«Gerard?»

Una mano.

Lo stavano scuotendo, per caso?

«Gerard?»

E ora lo stavano chiamando.

Era tutto buio.

Che succede?

Sentiva caldo, era sudato.

«Gerard alzati.»

Un grugnito.

Andatevene, chiunque voi siate, lasciatemi dormire.

Ma non demordevano.

«Gerard! Hai visite!»

Questa volta, la voce di un tono più alta.

Un ricordo.

Mi sono addormentato.

Un pensiero.

Ho visite.

Un nome.

«Frank?»

Silenzio per qualche secondo.

«Uhm, no, é una ragazza.»

Un secondo grugnito.

«Mikey, a parte la mamma non conosco ragazze.»

Fece forza sulle braccia, staccando il volto dal cuscino, sfregandosi gli occhi.

«E invece c'é una ragazza che ti cerca.»

Guardó il fratello minore, non capendo.

«Quindi non é Frank?» Tentò un'ultima volta.

«Muoviti e va' a vedere cosa vuole.» Rispose il fratello, spintonandolo.

Okay, okay. Calmati.

Scese le scale, lentamente.

L'euforia per quella mattinata che tornava a crescere, il sorriso che riaffiorava alle labbra.

Poi, la porta.

La aprì, tentando di sembrare il più disinvolto possibile.

Si trovò davanti una ragazza minuta, capelli mori, occhi d'un verde intenso, come i suoi.

L'aveva già vista.

Fu travolto da un ricordo non troppo piacevole.

Lei.

«Ciao, tu sei Gerard, giusto? Io sono Marceline.»

«Sì, lo so. Come conosci il mio indirizzo?» Domandò freddo. Quella ragazza non gli andava a genio.

Lei sorrise flebilmente.

«Posso entrare?» Si finse timida.

Lui scrollò le spalle, e la fece passare.

«Devo parlarti.» Iniziò Marceline.

Gerard non aveva la minima intenzione di parlare.

Prima finiva, prima se ne andava.

Lei si guardò intorno, incrociando lo sguardo di Mikey, che era sceso in quel momento.

«...In privato.» Aggiunse.

Gerard alzò gli occhi al cielo ma, suo malgrado, la guidò fino a camera sua.

Una volta arrivati si sdraiò a pancia in su sul letto.

«Muoviti.» Le disse «Non ho tempo da perdere.»

La ragazza osservò la stanza, facendo passare le dita sui mobili, osservando i vari disegni sparsi sulla scrivania.

Ghignò.

«Non ti vado a genio, eh?»

Il ragazzo scrollò di nuovo le spalle.

Hai baciato il ragazzo per cui ho una cotta. Contro la sua volontà. Direi che é lecito che tu non mi vada a genio, cara Marceline.

«Disegni?» Chiese, all'improvviso, afferrando uno dei suoi schizzi.

«Uhm. Marceline, arriva al punto. Perché sei qui?»

Lei si sedette sulla sedia davanti la scrivania, le gambe incrociate.

«Abbiamo fretta vedo.»

«In effetti é così.»

Ci fu un attimo di silenzio.

Gerard continuò a fissare il soffitto, non degnando la giovane di uno sguardo.

Sentì un tintinnio.

«Io so tutto, Gerard.»

Lui alzò di scatto la testa.

«Tutto cosa

Si irrigidì.

«So che Frank ha una ragazza.»

Oh, si, certo, sai tutto.

A quell'affermazione si rilassò un po'.

«Oh, interessante. Se sei qui per chiedermi come si chiama, mi dispiace, ma non posso aiutarti.»

Lei rise, di una risata premetidata, ironica.

«Già, é molto interessante. E sai cos'é ancora più interessante?»

Gerard fece roteare gli occhi.

«Dimmi, se proprio ci tieni.»

«Che la ragazza...beh...Non é una ragazza!»

Sgranò gli occhi.

Costa stava farugliando?

Come faceva a saperlo?

Calmati. Magari pensa ad altro e si sbaglia.

«Che..Che intendi dire?»

Sentì i passi di Marceline farsi più vicini.

«Che, a quanto pare, sta con un ragazzo. E sai cosa? Tu sai anche il nome di questo ragazzo.»

Sospirò, e si sedette accanto all'altro. Gli prese una ciocca nera tra le dita, giocherellandoci. Lui era come bloccato.

«Sai, non me lo sarei mai aspettato dal mio Frankie. Quindi le voci che girano sono vere. Il mio Frankie é un frocetto.»

Un'altra risatina.

«Non. Chiamarlo. Così.» Sibilò Gerard.

«E perché? Non lo sei anche tu? Oh, Gerard. Gerard, Gerard, Gerard.» Scosse la testa.

Quella ragazza era strana. Qualcosa in lei non andava, ne era certo. Metteva i brividi.

«Io potrei cambiarlo. Potrei renderlo normale. Impedirgli di prendere la strada sbagliata con...te.» Disse, con una punta di disprezzo.

«Lui protrebbe innamorarsi di me, se solo tu ti facessi da parte e lo lasciassi stare.»

«Non lo conosci nemmeno, Marceline. E quello che stai dicento non ha senso.»

La giovane si avvicinò ulteriormente, portando il suo viso a pochi centimetri da quello di Gerard. Aveva una luce strana negli occhi. Gli sembrava di vedere il riflesso dei suoi, solo che quelli di lei erano folli.

«Io lo conosco. Meglio di quanto tu creda. E quello che dico ha senso. Vi ho visti oggi negli spogliatoi, piccioncini. Una scena davvero...raccapricciante, oserei dire.»

Lui sentì la rabbia montargli dentro, mista a puro e semplice terrore, mentre quella specie di vipera si alzava, camminando avanti e indietro.

«Tu...Tu...Dov'eri? Non ti ho vista...» Farfugliò, confuso e sconcertato.

«Nella mia vecchia scuola venivo infilata da ogni parte, in ogni spazio, che fosse piccolo o grande. So essere invisibile quando voglio.» Abbassò lo sguardo. Per un attimo parve solo una ragazzina triste.

Ovviamente era molto di più.

Tirò fuori dalla borsetta un cellulare, e glielo sventoló davanti agli occhi.

Sullo schermo compariva la foto di lui e Frank, appiccicati l'uno all'altro, intenti a baciarsi.

Gerard sbiancò.

«E con questo? Cosa...Cosa vuoi fare?»

«Io? Niente!» Rise sguaiatamente.

In meno di un secondo se la ritrovò sopra, mentre si sorreggeva con le braccia sottili.

I lunghi capelli marroni gli pizzicavano il viso.

«Niente, sempre se tu gli starai alla larga.»

«C-Che intendi?»

«Intendo che potrei anche farla vedere a tutta la scuola.»

Lui tentò di non sembrare turbato. Dopotutto, se lo vedeva disinteressato, magari avrebbe lasciato perdere.

«Non m'importa.»

«Non mentire, Way. Tu e Frankie non avete una bella fama, eh? Lui già viene preso in giro. Pensaci: cosa gli farebbero se scoprissero che se la fa col depresso della scuola? In quel caso, per difenderlo dovresti subire molto di più che una scazzottata. Ma se vuoi che questo non succeda, ho una richiesta.» Sussurò.

Già se lo immaginava. Il suo povero Frank, indifeso, preso di mira da tutti, solo per colpa delle loro emozioni.

Non poteva permetterlo.

«Che richiesta?» Disse con un filo di voce. Sapeva cosa voleva chiedergli. Non poteva sopportarlo.

Avrebbe fatto male.

Sarebbe stato difficile.

Proprio ora che ci stavano riuscendo.

«Devi stargli lontano. Ignorarlo, se necessario. Lasciarmi piazza pulita. Dimenticarlo. Lui sarà mio, ed io sarò sua.»

Gerard scosse la testa, fece per parlare, ma lei lo zittì.

«Shhh. Pensaci. Posso rovinarvi tutti e due, quando voglio. Pensaci.»

E detto questo sorrise, rialzandosi, uscendo dalla stanza e scendendo le scale, lasciando finalmente casa Way, portandosi dietro un uragano.

***

Cancer

TA-DAAA

Marceline versione lato oscuro psicopatica malvagia.

Mi dispiace, ma stava filando tutto troppo liscio.

Nemmeno Mikey e il padre di Frank li hanno fermati. Forse questo ci riuscirà.

Scusatemi se il momento di puro Frerard é durato solo un capitolo e poco più, ma così sarà tutto più interessante.

||A||

Continue Reading

You'll Also Like

80.9K 3.6K 45
Where... Camilla Leclerc e Lando Norris scoprono cosa c'è oltre la linea sottile che divide il punzecchiarsi e l'amore. Non possono o meglio non vogl...
78.4K 3.3K 35
Due cuori spezzati si incontrano e familiarizzano tra di loro. È possibile unire le parti rotte per formare un nuovo amore, pronto a risanare tutto i...
85.1K 2.6K 67
perché ho gli occhi molto più cechi del cuore e non sono mai riuscita a vederci amore... rebecca chiesa, sorella di federico chiesa, affronta la sua...
3.5K 221 17
Questa storia è ambientata dopo la guerra magica a Londra e in un universo alternativo Harry James Potter 31 anni ex mago prescelto ora scrittore...