Il principe azzurro è gay

By TheRabbitWriter

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✨IN FASE DI PROFONDA CORREZIONE✨ In un'epoca medievale, eppure non così diversa dalla nostra, un giovane fanc... More

⚜C'era Una Volta⚜
⚜Fiato corto⚜
⚜Tuorlo⚜
⚜Baci sotto il salice⚜
⚜La vera luce del giorno⚜
⚜Camelia appassita⚜
⚜Garofano⚜
⚜Giacinto rosso⚜
⚜La collina⚜
⚜Iris⚜
⚜Europhanelle⚜
⚜Lavanda⚜
⚜A polmoni pieni⚜
⚜Albume⚜
⚜Cuore, mente & spirito (pt.1)⚜
⚜Cuore, mente & spirito(pt.2°)⚜
⚜Preghiere udite⚜
⚜Il fiume mi ha condotto⚜
⚜Vent'anni sotto le stelle (pt1) ⚜
⚜Vent'anni sotto le stelle (pt2) ⚜
⚜Vent'anni Sotto Le stelle (pt3)⚜
⚜Molte sono le stelle⚜
⚜Sulle orme del pastore⚜
⚜Diaspro & il gregge⚜
⚜La punizione del pastore⚜
⚜Presso il lago curuleo⚜
⚜Magra & sottile speranza⚜
⚜Palato amaro⚜
⚜Giacinto porpora⚜
⚜Piccolo agrifoglio⚜
⚜Un fior di Anemone (pt 1)⚜
⚜Un fior di Anemone (pt 2)⚜
⚜Dente di leone⚜
⚜Principessa Calendula⚜
⚜Malva, l'amore di mia madre⚜
⚜Castagna⚜
⚜Mietitura⚜
⚜Glicine, a te il mio sorriso⚜
⚜Erica bianca⚜
⚜Adonide⚜
⚜Fior di loto⚜
⚜Ortica viola⚜
⚜La montagna⚜
⚜Bethelthea⚜
⚜Confronto⚜
⚜Manto azzurro⚜
⚜Baci per dimenticare⚜
⚜Mughetto⚜
Ringraziamenti

⚜Cuore, mente & stomaco⚜

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By TheRabbitWriter

Il significato del nome ricopre un ruolo fondamentale.
Esso funge da abito, altera e racconta la personalità di colui e colei che lo porta, è per questa ragione che i genitori scelgono il nome dei propri figli con molta cura.

La calendula è un fiore meraviglioso, delicato e solitario che possiede molte proprietà, cresce nei campi e nelle vigne come una fanciulla attaccata alla terra. Tuttavia lo strascico che si porta dietro non è incantevole come il suo aspetto.

Dolore, dispiacere e pene d'amore è l'amarezza che si eclissa dietro i petali di questo fiore arancione.
Esistono così tanti fiori là fuori con significati meravigliosi, perché non darle uno di questi? Magari mio padre mi avesse dato il nome di un fiore, ma sul momento della scelta decise di onorare suo zio per il ruolo che aveva ricoperto nella sua vita quando suo padre, mio nonno, lo aveva rinnegato come figlio. 'Gloria degli elfi' è il significato del mio nome, calza perfettamente per l'erede al trono di questo regno e chi mai lo sostituerebbe con il nome di un fiore?

Tuttavia mia madre voleva chiamarmi Elanor come il celebre cantautore e scrittore di poesie elfiche, ma nonostante il bel significato che ha, a causa delle sue ignobili origini e del suo tradimento verso il nostro popolo, mio padre non accettò di farmi chiamare con il nome di un traditore, facendolo avrebbe solo dimostrato pensieri favorevoli nei confronti di quell'impostore, e quale re vorrebbe guadagnarsi l'odio dal suo regno?

«Vostra maestà, l'acqua per il vostro bagno è pronta»
mi riferisce il servo picchiettando alla porta.
«Grazie»

Rispondo restando di spalle verso la mia finestra e udito la porta chiudersi, comincio a prendere passo verso i bagni.

Giunto nella stanza uno dei servi solleva dalle mie spalle il manto per poi tenerlo piegato sul braccio, nel frattempo mi spoglio del resto degli abiti i quali verranno poi piegati e messi nella cesta apposita per i panni da lavare.

Hansel sposta la tenda attorno la grande tinozza e mantenendo l'inchino attende che vi ci entri, cenno un sorriso per il suo atteggiamento servile. Una volta dentro, i due servi sollevano sulle spalle le brocche per inclinarle e versare l'acqua, Hansel l'aromatizza con petali di lavanda appena colti, oli profumati e piccoli quantitativi di cedro. Le fragranze galleggiando sulla superficie sprigionando un affluvio di aroma soave per le mie narici, le quali, inspirano il tutto con piacere.

Limpida come un lago senza fango la mia voglia di condividere questa tinozza profumata con il mio amato, i miei occhi seguono solo le sue movenze come il viso del girasole rivolto ai raggi del sole. La mia coscienza si depura di turpe fantasie represse che se confessate a tono alto turberebbero persino un ragazzo  come lui.

Purtroppo però, posso solo accontentarmi della mia immaginazione per soddisfare questa smania, tempo fa per farsì che rimanessimo solo io e lui, egli faceva appositamente cadere qualcosa di fragile a terra, oppure mi tirava una ciocca dei capelli con la spazzola, affinché io potessi fingere d'infuriarmi e ordinare a ogni presente di abbandonare la stanza e lasciarmi solo con Hansel con il proposito di rimproverarlo.
Sebbene sia una bella scorciatoia verso un luogo piacevole, il trucco è stato usato così tante volte che se dovessimo rifarlo potremmo far crescere dubbi e sospetti.

Mi accontenterò di averlo semplicemente nella stessa stanza, la sua compagnia malgrado sia accompagnata, significa già molto per me.

Immaginare il suo corpo nudo nell'acqua assieme al mio è sufficiente per placarmi, dopotutto ci siamo promessi di vederci sotto il salice questa notte, e posso solo immaginare che cosa faremo, oh, il solo affioro del pensiero mi consolida, rende il gambo del fiore più robusto e i cieli leggeri.

Con la spazzola tra le mani, Hansel si mette dietro le mie spalle, chino il capo appoggiando il dorso del collo al margine della tinozza per permettergli di passare al meglio i denti della spazzola tra i miei capelli.
Rilassante e piacevole il movimento che compie man mano che le punte della spazzola affondano, chiudo gli occhi e mi godo a pieno il suo tatto delicato e sublime.

«Un po' più a destra»

farfuglio stordito dal piacere. «Come desiderate, vostra maestà» Risponde gentilmente Hansel pettinando a destra «Perfetto»

Rilasso ogni muscolo del corpo e mi gusto le grattatine che mi fa sotto la nuca mentre spazzola, le sue dita sono nascoste sotto i miei capelli perciò gli altri due servi non sono in grado di vedere ciò che sta facendo, possono solo domandarsi come faccia Hansel a essere così tranquillo e confidente nelle sue gesta.

Sorrido e lo guardo compiaciuto, lui ricambia sorridendo e continuando a grattare.
Incrocio gli alluci ed espiro, lascio la mia testa viaggiare in luoghi scandalosi e proibiti in cui il fulcro di tutto è solo la bramosia di poter unirmi seduta stante con il mio amato.

«Cosa volete che usi per i capelli, vostra maestà?»
Domanda con voce dolce e condita di malizia.
«Olio e miele vanno bene, ma non esagerare»
Rispondo, egli appoggiata la spazzola sullo scanno in legno, prende la chicchera d'argento dove all'interno vi sta l'infuso di olio e miele, poi versa la miscela sui miei capelli e comincia a massaggiare per distribuirla dalla radice fino alle punte. Le sue mani si muovono con molta più libertà e sicurezza rispetto agli altri due, che nelle loro azioni, trattano il mio corpo con delicatezza e timore, come se stessero curando l'anemone più fragile del suo genere.
Non possono immaginare il motivo di questo ma io e Hansel sì, colui le cui mani hanno già carezzato ogni parte di me, avranno forse timore di massaggiarmi la testa?

Terminato il bagno il mio corpo è ormai limpido e lavato come un bambino appena dato alla luce avvolto in fasce, mentre abbandono la stanza, la mia ultima occhiata la rivolgo ad Hansel, sperando che anch'egli si volti per guardarmi, ma è talmente preso ad aiutare i suoi compagni che non fa caso a me.

Chiudo la porta e cammino per il corridoio rivestito con un morbido e caldo telo, verso la mia camera da letto. Procedo sotto scacchi di luce che entrano dalle finestre sulla parete destra del corridoio, qui è dove rallento il passo per godere della vista dei numerosi quadri dei miei avi, dai dipinti del mio bis nonno re Gavhrielle I con la regina Ursa, a mio padre. Dipinti realizzati in differenti stagioni per conseguire la mia crescita.

Giungo di fronte la porta di camera mia, abbasso la maniglia e una volta varcata la soglia mi trovo di fronte, seduta ai piedi del letto mia madre.
Con le dita intrecciate sul ginocchio alzato, le spalle abbassate, schiena ricurva e il capo leggermente chinato.
Le punte dei suoi lunghi e lisci capelli smeraldi sono stesi come radici sul letto mentre quelli più indomabili scorgono da sotto la tiara cascando e celando il suo volto. Chiudo la porta e resto inerme a guardarla.

«Scusa, non ho potuto fare abbastanza, ma io la mia parte da madre l'ho fatta» dice alzando gli occhi ai miei.


«Posso solo sperare che Calendula sia quella giusta per te»

Aggiunge, le mie labbra bramano di confessare la verità dei fatti, ma la mia coscienza è consapevole del fatto che non potrebbe andare come il cuore spera, è possibile che mia madre non possa digerirlo, ma se così non fosse?
Che farà mi ripudierà?

Mia madre non è mai stata una donna dalla lingua cruda e svelta nel giudicare, come regina si è sempre abbassata al livello di tutti dal momento che sa com'è essere di una scala in meno, lei stessa lo era prima che sua madre sposasse un monarca, rendendola così una di sangue viola.

Mi avvio dietro il parato divisorio in carta dove comincio a vestirmi, nel frattempo mia madre continua a sfogarsi contando tutte le volte che aveva la possibilità di poter parlare con mio padre.
La sua inconsapevolezza sulla verità che le celo mi punge man mano che prosegue con il discorso, cuore e mente lottano tra di loro, uno vuole confessare e l'altro vuole tacere.

Non so quale delle due scelte sia la migliore, ma ho sempre appagato i desideri del mio cuore giacché sia ciò che dicono di seguire.
Così mentre indosso la biancheria dico.
«Madre, se vostro figlio, di sangue blu, fosse innamorato di una persona di sangue fulvo, cosa fareste? Vi opporreste?»

Ovviamente non posso vedere il volto suo, perciò non potrò neanche vedere la reazione che avrà quando le porgerò l'ultima domanda.

«Non vedo perché dovrei arrabbiarmi, l'amore vince sempre sulle classi sociali»
Risponde serena, così mentre infilo le calzature proseguo con la seconda domanda pregando che mantenga lo stesso tono.

«Se vostro figlio fosse innamorato di una persona più grande di lui, cosa fareste? Glielo impedireste?»

«Non è un numero che rende un ragazzo un uomo, né una ragazza una donna»

Risponde usando lo stesso tono tranquillo e limpido, ma posso percepire il suo sospetto che dietro le mie domande si cieli qualcosa.
Infilata la maglia le pongo l'ultima domanda.

«E se vostro figlio fosse innamorato di qualcuno del suo stesso genere, cosa fareste? Gli vorreste comunque bene?»
Non esiste qualcosa che batte più veloce del mio cuore in questo momento, le dita tremano come se possedute e il mio respiro viene alterato dall'ansia.

«Mio figlio rimane mio figlio, l'amore che ho verso di lui non può cambiare. Ma il mio cuore non riuscirebbe a reggere il fatto di avere un bardasso per figlio, ne rimarrei profondamente delusa, addolorata e furiosa»

«Ma non credete che l'amore sia sempre
amore in qualsiasi circostanza?» chiedo titubante e offeso dal tono aggressivo e acido da lei usato, si è rivolta al figlio con la parola "bardasso", attributo violento e pesante da poter digerire senza dover strizzare un occhio.

«Esiste l'uomo e la donna e da questi si può generare un figlio, come possono due persone dello stesso genere generarne uno? Che abominazione, non è così che Madre Natura opera»

Il mio cuore si appesantisce di colpa e dolore, avrei dovuto dar retta alla mia paranoia e mettere una morsa alla lingua. C'era la possibilità che reagisse così considerando la sua grande fede e la famiglia da cui viene, ma allo stesso tempo speravo che mi avrebbe compreso.

«Eledhwen»

Il suo tono di voce scende dalla scala su cui stava attimi fa, ciò che prima suonava dolce e sereno ora è nero e lucubro.

«Sì, madre?»
Tartaglio con un po' di timore, deglutendo addirittura la saliva per la paura di ciò che sta per defluire dalle sue labbra.

«Vi è un detto che dice: che se le orecchie non odono, lo stomaco non si torce. Non deludermi. Come madre del principe azzurro e moglie di re Rowan II ho una reputazione da mantenere e avrò da dire quando verrò giudicata»

La sua voce vacilla come se stesse cercando di soffocare uno stretto nodo alla gola, il mio cuore rulla così forte contro il petto che a momenti la pelle si lacera e mie unghie sono troppo corte per essere consumate dalla fame di sopprimere l'ansia.


«No madre, certo che non vi deluderò»

rispondo contenendo la voce.

Oramai è indubbio che sappia la verità, ha già visto Hansel piangere durante il discorso di mio padre e la mia ultima domanda svela già ciò che sta sul fondo del fiume. Ma se le sue orecchie non odono il suo stomaco non si torcerà.
Dal letto sfugge un cigolio, seguito poi da una serie di passi e il crepitio della porta.
Ha appena abbandonato la stanza eppure sento ancora una pesante presenza, lo strascico del suo abito ha lasciato una scia asillosa e tetra dietro di sé che la mia pelle sensibile com'è è già vestita di brividi.
Il mio cuore è ancora trafelato come due paia d'ali in movimento in una gabbia stretta, una strana sensazione di angoscia e remora appesantiscono il mio cuore afflitto da una fastidiosa sensazione colpa.
Credevo che mi avrebbe capito, credevo che mi avrebbe sostenuto e appoggiato come qualsiasi madre.
Invece mi ha rivelato che l'idea di avere un figlio "bardasso" l'amareggia e io ovviamente per l'affetto che ho per lei non voglio deluderla, ma allo stesso tempo voglio amare.
Credevo che solo le persone come mio padre potessero ripudiare questa cosa, ma non un animo angelico e puro come mia madre.

Esco da dietro il divisorio e mi siedo di sasso sullo sgabello della toeletta, resto inerme con lo sguardo fisso e assente sulla lucida pavimentazione della stanza.
Il mio cuore pulsa ansioso dirimpetto al mio torace, la mia testa si appesantisce di ripensamenti, dubbi e preoccupazioni.
Mia madre, donna dal carattere pacato e gentile, ha pronunciato quelle parole con un tono talmente austero che sembravano pronunciate da una creatura senza cuore.
Sono assalito da così tante emozioni che tutto ciò che posso fare per non delirare è riflettere e calmarmi, cercare di calmarmi.
Alzo gli occhi allo specchio e mi guardo «Perché tu e non qualcun altro?»  Domando «Non ho chiesto a nessuno di essere di sangue turchino e là fuori ci sono così tanti ragazzi che desiderano essere me, perciò perché io?»

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