Last Chance

By Camrenismorethanreal

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Lauren Jauregui, 30 anni, neurochirurgo prodigio di fama mondiale. Nonostante la giovane età, ha già avuto tr... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Ultimo capitolo

Capitolo 35

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By Camrenismorethanreal


"Ancora? Ho detto che voglio essere lasciata da sola!" - urlò la corvina esasperata contro la porta chiusa del suo ufficio -

"Mi perdoni..."

Un uomo giovane, sulla trentina, che indossava un paio di occhiali neri ed  un completo blu, entrò sommessamente nella stanza, dopo non essere stato accolto nel migliore dei modi. Portava, a tracolla, una valigetta con bottone, da cui, all' improvviso, estrasse un foglio che poggiò sulla scrivania.

"Sono un ispettore del tribunale incaricato dal giudice di consegnarle questo documento di denuncia, sporta dai familiari della signora Moore" - spiegò il ragazzo indicando il documento -

"Denuncia?" - Lauren sbiancó - "Non ci posso credere!"

" È invitata a presentarsi in tribunale nell'ora e nel giorno indicati per l'udienza preliminare. Sarà poi il giudice a decidere il proseguimento." - l'uomo chiuse la sua valigetta e prese la strada dell'uscita, bloccandosi poi improvvisamente - "Ah naturalmente, se non si presenta, manderanno degli agenti a prenderla"

La porta si richiuse ma Lauren rimase immobile, ancora ferma alla parola denuncia, che ora leggeva ben chiara in grassetto nero, sul foglio di fronte a lei. Il suo peggior incubo si era appena avverato: la famiglia della paziente aveva preso provvedimenti contro di lei. All' improvviso sentì mancarle il respiro, come se un enorme masso le schiacciasse il petto. Cominciò a girarle lievemente la testa e sentire delle vampate di caldo lungo tutto il corpo.

"Dottoressa Jauregui? Mi scusi ma.." - Demi si bloccò subito, vedendo la donna stare male - "Dottoressa? Hey, Lauren? Stai bene? Hey!" - le prese il viso tra le mani, scuotendoglielo leggermente -

"Vorrei un po' d'acqua" - sussurrò flebilmente la corvina che aveva le labbra assolutamente secche -

Demi afferrò subito una bottiglietta che giaceva lì poco distante dalla scrivania e le fece bere qualche sorso d'acqua, in modo che potesse riprendere la regolare salivazione e riuscisse un attimo a calmarsi. Era pallida in viso, come se avesse appena visto un fantasma ed il suo corpo, nonostante sentisse caldo, era ghiacciato.

"Sta meglio? Vuole che chiami qualcuno?" - Lauren bloccò la specializzanda per un polso -

"Non serve!" - deglutí ardentemente - " Ho solo bisogno di uscire da qui e prendere un po' di aria..." - affermò sospirando, dopo che leggermente, il cuore aveva ristabilito il suo battito -

"Venga l'accompagno qui fuori nel terrazzo per..." - la corvina scosse subito la testa -

" Non intendevo fuori da questa stanza, fuori dall'ospedale intero!" - esclamò quasi con il fiatone -

" Conosco io un posto dove portarla, tanto io ho finito il turno. Venga!"

La dottoressa Lovato la prese per mano e la trascinò in questo luogo a lei ancora sconosciuto. Lauren si era sentita in trappola in quella quattro mura, soffocata da un posto che le stava diventando stretto. La sua carriera stava per cadere a picco, tutto il lavoro e la fatica che aveva fatto negli anni precedenti, stavano per andare in fumo. La sua abilitazione, la sua reputazione, la sua bravura, la sua voglia di svegliarsi ogni mattino e fare il lavoro che amava, tutto, stava per svanire.

In quel momento era completamente su un altro pianeta, non riusciva nemmeno a rendersi conto di dove fosse: seguiva Demi senza nemmeno fare domande. La testa era stracolma di dubbi, di possibilità, di scenari che le facevano tremare le gambe al solo pensiero.

"Eccoci, vieni!" - la voce della ragazza, risvegliò Lauren dallo stato di trance in cui si trovava -

Non appena alzò lo sguardo da terra, la corvina vide che si trovava di fronte ad un edificio che sembrava quasi abbandonato, almeno dallo stato di manutenzione che portava all'esterno. Non conosceva molto bene quel quartiere, poteva dire di non esserci mai stata. A New York esistevano centinaia di strade e vicoli, che anche dopo anni, non si sarebbero mai potuti conoscere tutti.

"Che ci facciamo qui?" - domandò confusa -

"Ssssh!" - la zittì Demi - "Entriamo e lo vedrai!"

La ragazza aprì la porta dandole una leggera spinta, senza nessuna fatica, come se quel posto fosse aperto a chiunque. L'androne di quel palazzo era abbastanza scuro ed aveva un odore stantio, di vecchio. La luce, nonostante fosse pieno giorno, non riusciva ad entrare pienamente, rendendolo così ancora cupo.

"Entra" - le disse Demi aprendo una porta nel sottoscala -

"Non mi sembra molto allettante, se vuoi uccidermi, ci sono posti migliori.." - scherzò la corvina -

Quella stanza era completamente buia, non vi erano finestre ma solo tubi di metallo che si intrecciavano: doveva essere l impianto idraulico del palazzo. 

"Che ci facciamo qui dentro?" - domandò la corvina sbigottita -

"Sei pronta?"

Lauren non sapeva che rispondere visto che non era al corrente delle intenzioni della ragazza ed alzò le spalle in segno di approvazione, non potendo fare altro. Demi si allontanò per qualche secondo, avvicinandosi ad un enorme manovella rossa posta proprio nell' angolo dello stanzino.

"Ehm, Demi? Sei sicura di quello che stai facendo vero?" - domandò la corvina preoccupata -

" Lasciati andare e goditi ogni singolo secondo!" - le ordinò Demi -

La ragazza girò con leggera fatica quell' enorme pezzo di metallo ed all' improvviso il pavimento cominciò ad illuminarsi di una luce gialla e flebile. Lauren vide che stava poggiando i piedi sopra ad una grata, da cui però non poteva vedere cosa vi era in profondità. Sentì un attimo le gambe tremare per la paura di cadere ma subito fu raggiunta da Demi che le prese la mano, stringendola con la sua.

"Chiudi gli occhi"

In quell' esatto istante un getto d'aria tiepida cominciò ad uscire leggermente dal pavimento: era una sensazione strana ma piacevole. Man mano, il getto diventò sempre più consistente tanto che, i vestiti delle due ragazze, cominciarono a svolazzare. Lauren provò un qualcosa di mai sentito prima: quell'aria che le colpiva la pelle e le sparava i capelli in faccia, facendola quasi fluttuare, come se stesse volando, le dava una sensazione di leggerezza, di libertà che erano proprio quello di cui aveva bisogno al momento. Si lasciò andare completamente, come se il suo corpo, per un attimo, non fosse sotto al suo controllo.

Il getto d'aria durò circa un minuto, lo stesso che Lauren si godè il più intensamente possibile. Fu come se fosse stata trasportata in un altro universo per un breve periodo di tempo e le era piaciuto. Molto. La corvina sospirò pesantemente, inginocchiandosi a terra con un grande sorriso stampato sul viso.

"Te l'avevo detto che ti sareb..."

Demi non fece in tempo neanche a finire la frase, che le labbra della corvina si impossessarono delle sue. Naturalmente la ragazza non ci pensò un attimo a ricambiare quel bacio, che per lo più, sembrava essere un gesto d'impeto, di irrazionalità, come se Lauren, non stesse minimamente pensando a quello che stava facendo.  Le mani della corvina si posizionarono dietro la nuca di folti capelli neri e lisci della specializzanda, intrecciandole tra le sue ciocche. In questo modo, riuscì a spingerla più verso di sé, sentendola più vicino.

Non appena però Demi provò ad approfondire il bacio, facendo si che le loro lingue si incontrassero, Lauren si staccò improvvisamente, come se quel gesto avesse provocato un immediato clic nella sua testa. Il suo sguardo era un misto di emozioni: confusione, paura, imbarazzo, tutte mescolate dentro a quelle due iridi verdi.

"Perdonami, perdonami!" - continuò a ripetere, alzandosi di scatto in piedi -

"Tranquilla Lauren, non è successo nulla!" - cercò di moderare la situazione Demi -

"Sono un disastro! Un enorme ed incasinato disastro!" - borbottò mettendosi le mani tra i capelli, inclinando la testa all' indietro -

" E chi non lo è!" - le sorrise dolcemente la ragazza -

"Perché sei così gentile con me? Sono stata una stronza con te in passato ed ora, non sto facendo certo di meglio.." - scosse la testa in senso di disapprovazione -

"Sei solamente confusa, amareggiata, triste ed avresti voglia soltanto di scappare il più distante possibile, lontano da tutto e tutti, ma non puoi. Per questo ti ho portato qui: speravo di allegerire per qualche secondo il peso che porti sullo stomaco.." - Demi posò la sua mano sulla guancia della corvina, lasciandole una leggera carezza -

"Ne avevo proprio bisogno! Grazie" - le disse sinceramente Lauren per poi abbracciarla -

"Ti chiedo però una cosa.." - la ragazza diventò subito seria - " se non la senti, dico quella sensazione che ti stringe lo stomaco e che ti fa vibrare il cuore, la prossima volta, non mi baciare, perché per me avrebbe un significato diverso dal tuo. Non sarebbe soltanto attrazione fisica e so che sei persa di Camila ora, quindi non ho alcuna possibilità..."

In quell'istante, quando Demi pronunció il suo nome, Lauren si rese conto che proprio Camila non le avrebbe mai perdonato quel gesto, che se glielo avesse raccontato l'avrebbe persa per sempre. Non erano proprio in un bel momento nella loro relazione: troppi i fraintendimenti, i dubbi e soprattutto le bugie, di cui entrambe non erano al corrente.

Da un lato Camila le stava nascondendo il suo secondo lavoro al club, cosa a cui Lauren non sarebbe mai passata sopra, dall' altro, quest'ultima, le avrebbe nascosto questo bacio, che forse per lei, aveva significato un po' più di niente. Demi sapeva capirla, conosceva ciò di cui aveva bisogno al momento adatto, senza bisogno di troppe parole o pensieri. Questa cosa l'aveva spiazzata: conosceva quella ragazza da quasi cinque anni e non l'aveva mai vista sotto quella luce. Per lei, era sempre stata la specializzanda insipida ma bellissima, con cui una volta aveva fatto sesso e non aveva provato nulla, se non passione.

Camila invece era stata tutt'altro per lei, sin da subito: quei due grandi occhi marroni l'avevano stregata, quasi ipnotizzata e non era più riuscita a liberarsene. Le piaceva tutto di lei, dal gesto più insignificante a quello più importante. Le piaceva come si muoveva, come parlava, il suo sorriso, la sua espressione arrabbiata, quella felice, persino quando era triste la trovava bellissima. Era stato per lo più un colpo di fulmine che forse però, non le aveva fatto considerare la loro diversità di carattere.

In quel momento Lauren si sentiva abbondantemente confusa, un mix di emozioni fluttuavano nel suo cervello senza arrivare a nessuna conclusione.

"È meglio se torno a casa ora! Ho tante cose a cui pensare ma grazie, grazie davvero per questo momento."

Le due ragazze si guardarono intensamente per un istante: negli occhi di Demi vi era una leggera delusione per la mancata risposta al suo discorso. Era ormai consapevole però, di star cercando qualcosa, che non avrebbe mai trovato. Il suo istinto però, la sua determinazione, tenacia ma soprattutto emozione che provava quando la corvina le stava vicino, non riuscivano a farla desistere, nonostante i due rifiuti presi. Cercò di dissimulare e sfoggiò un luminoso sorriso che fu subito ricambiato da Lauren che poco dopo, sparì dietro alla porta appena chiusa.

La corvina guardò il cellulare e vide subito che la sua ragazza, l'aveva cercata più di una volta. In quel momento però non poteva parlarle, si sentiva troppo in colpa e confusa per avere una normale conversazione con lei. Avrebbe potuto dire cose di cui si sarebbe subito pentita. Così ripose il telefono nella tasca e tornò a casa, facendo una lunga passeggiata forse chiarificatrice, per le strade di New York.

"Buongiorno Alfred!" - salutó come ogni mattina il suo portiere -

"Buongiorno a lei signorina Jauregui! C'è una persona che la sta aspettando fuori dal portone, ho pensato di farla entrare dato che l'avevo vista già molte volte in sua compagnia.." - spiegò l'uomo -

" Chi è?" - chiese Lauren confusa -

" Quella ragazza bellissima dalla pelle olivastra con dei lunghi capelli castani  ed un sorriso meraviglioso.."

Dalla descrizione capì subito si trattasse di Camila e sul suo viso, comparve un sorriso involontario, sapendo di come la cubana avesse un potere enorme su ogni persona che incontrasse. Era magnetica, il suo carisma travolgente.

"Ho pensato di fare bene ma se non è così, io vado..." - Lauren poggiò una mano sulla spalla dell uomo -

" Va tutto bene Alfred! Tranquillo e grazie!"

Lauren prese l'ascensore mentre l'ansia aumentava ad ogni piano completato. Non aveva idea di cosa dirle, di come comportarsi, sapeva che Camila avrebbe notato qualcosa di strano in lei. Decise di fare un respiro profondo e non appena sentí il campanellino che le faceva notare di essere arrivata a destinazione, si diede una sistemata ed andò verso il suo appartamento.

Non appena arrivó, vide la cubana seduta a terra con lo zaino poggiato al petto e la schiena sulla sua porta. Sembrava una bimba rimasta chiusa fuori, che attendeva l'arrivo dei genitori.

"Ciao.." - disse semplicemente la corvina -

"Ciao? Hai pure il coraggio di dirmi ciao? Sono due ore che ti chiamo, dove cazzo sei stata?"

Improvvisamente quell'espressione innocente diventò arrabbiata ed aggressiva e Lauren sapeva di andare incontro all'ennesima litigata, che ancora una volta, le avrebbe fatte allontanare un po' di più.

______________________________________


Ciao a tutti :)
Sono qui per precisare che si, per i fan di grey 's anatomy, ho rubato l'idea a Shonda, rivisitandola un po'. Perdonami Shonda, non succederà più.

E poi che cosa credete che succederà?
Riusciranno a chiarirsi o prenderanno strade diverse e opposte?

E poi, Clarissa, si fermerà qui o sarà disposta a spingersi al limite per distruggere Lauren?

Ma soprattutto chi è Clarissa?

Stay tuned. E grazie a tutti per i vostri commenti, voti e letture. <3

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