203 ||Niall Horan|| IN REVISI...

By malfoyismyanchor

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"Ti posso giurare che ti amerò più che posso. Qualche giorno di più, qualche giorno di meno. Alcuni per nient... More

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SONO TORNATA?

Thirty-seven

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By malfoyismyanchor

Rimasi in silenzio per circa un minuto dopo aver sentito le parole di Niall, ero confusa ed il fatto che il suo sguardo fosse incatenato sul mio viso non rendeva le cose più semplici.

"Okay." dissi solo, mettendo su' uno dei sorrisi più falsi che potessi sfoggiare.

"Usciremo io e te, da soli. Andremo a cenare da qualche parte." affermò stringendo forte la mia mano.

"Penso che sia meglio di no. Vorrei provare a riallacciare il rapporto con mio fratello, e domani sarà quasi sicuramente a casa." continuai a sorridergli e dopo un momento di confusione, Niall mosse la testa in segno di conferma.

"Allora io resterò a casa a fare maratona di qualche serie tv." si allungò per baciarmi, e subito dopo mi alzai in piedi, porgendogli la mano.

"Forza, scendiamo al piano di sotto dai ragazzi." lo incitai.

Sapevo che quello che stavo tramando non mi avrebbe portata a niente di buono, ne ero totalmente consapevole ma mi sentivo sicura a correre quel rischio.
Avrei fatto finta di restare a casa, e mi sarei intrufolata alla festa con l'aiuto di chiunque per verificare se Niall davvero non fosse andato.

Quando scendemmo giù, Abigail mi fece un cenno ed io le mimai un 'dopo', prima di mettermi seduta tra Louis e Zayn che battibeccavano su chi avesse i capelli più belli.

"I tuoi sono pieni di lacca, ti sto dicendo che i miei sono morbidi come la seta. Guarda, tocca." Louis si sporse su di me per far sì che Zayn toccasse i suoi capelli, ma ovviamente lui non lo fece e si limitò a borbottare insulti incomprensibili.

"Invece di parlare di capelli come se foste due donnine, dovremmo concentrarci su quale brano portare ad x factor il prossimo mese." Liam si intromise ed improvvisamente il silenzio calò nel salone.

"Vamos a la playa?" propose Louis e tutti alzammo gli occhi al cielo.

"Certo, a questo punto indossiamo anche collane di fiori e gonnelline hawaiane." Harry lo derise e ridacchiammo tutti.

Dopo esattamente altre due ore trascorse a discutere su quale canzone dovessero portare i ragazzi ai provini, io ed Abigail andammo via insieme, dirette ognuna verso la propria casa.

"Allora, fammi indovinare. Niall ti ha detto che non andrete alla festa e ti ha proposto di trascorrere insieme la serata, tu hai mentito dicendogli che saresti restata a casa. Ma in realtà, alla festa ci andrai e verificherai il tutto." disse Abs tutto d'un fiato ed aprii leggermente la bocca, guardandola scioccata.

"Ci hai ascoltato?" chiesi.

"No."

"Hai una fottuta sfera magica?"

"No, l'arte dell'intuito." lo definì e roteai gli occhi.

"No, ti sbagli. L'arte dello spionaggio." la spinsi giocosamente e lei mi alzò il dito medio.

"Sii prudente, domani. Se Niall dovesse scoprirti, potreste seriamente lasciarvi." sospirò ed annuii.

Ovviamente avevo calcolato tutti i rischi, e tra quelli c'era un probabile Niall che mi avrebbe lasciata per mancanza di fiducia ed un Niall che avrebbe ricontattato il ragazzo della nave per scambiarmi coi due cammelli.

Quando rientrai in casa era sera inoltrata, mia madre era seduta sul divano a sgranocchiare patatine e di mio fratello non pareva esserci la minima ombra.

"È fuori coi suoi amici?" domandai e lei sobbalzò dalla paura, abbassando il volume del televisore.

"Che spavento, mio Dio. Cosa ho fatto di male per meritare una figlia idiota?" alzò gli occhi al cielo e risi, lanciandole contro un cuscino.
"No, è fuori da qualche parte." aggiunse poi dandomi un bacio sulla guancia.

"Allora, com'è andata oggi?" chiese e ci ritrovammo a parlare del più e del meno, sedute entrambe sul divano.
Aveva iniziato a raccontarmi di come, durante i mesi che avevo trascorso via di casa, avesse iniziato a frequentare un corso di giardinaggio, andato in rovina poiché aveva accidentalmente colpito il giardiniere con una pala, ferendolo.
Mia madre era un'infermiera, ed amava il suo lavoro, ma amava anche ritagliare del tempo per le sue più piccole passioni.

L'improvviso campanello di casa ci riportò nella vita reale, e mi alzai trascinando i piedi per aprire, ed una volta aperta la porta realizzai che non ci fosse nessuno.
Mi guardai attorno spaesata, ma il mio sguardo venne catturato da un pacco piuttosto grande appoggiato sul tappetino, e lo presi confusa.

"Chi è?" mia madre urlò dal salone, e quando mi vide arrivare con un enorme pacco regalo iniziò ad urlare come un'adolescente.
"È da parte di Niall?" domandò battendo le mani, e lo appoggiai sul tavolo, cercando da qualunque parte un biglietto che potesse farmi capire chi lo avesse mandato.

"Non credo." sussurrai, ed il nome Mackenzie Miller incombeva a caratteri cubitali sull'enorme scatola.

Lo aprii e rimasi sconvolta dal suo interno.

Era un abito lungo e bordeaux, con una scollatura prominente nel dietro, ed un bigliettino sul fondo della scatola attirò la mia attenzione.
Lo presi con le mani tremolanti, e lo lessi

Starai d'incanto con questo vestito, domani sera alla festa.

Questo c'era scritto.
Niente di più, niente di meno.
Nessun nome, nessuna iniziale, niente di niente.

La mia prima reazione fu di confusione, rimpiazzata da terrore puro.

Non avevo detto a nessuno, eccetto Abigail, che sarei andata alla festa e per un momento l'idea che Niall avesse ascoltato per sbaglio la conversazione o che avesse captato qualche mio strano comportamento, mi fece tremare.

"È bello, molto bello." mia madre interruppe i miei pensieri e corsi per le scale, componendo velocemente il numero di Niall.

"Pronto?" la sua voce echeggiò dal telefono e tentai in tutti i modi di mantenere la calma.

"Niall, mi hai mandato un pacco stasera?" chiesi frettolosamente.

"No, di cosa parli" domandò, e dal suo tono innocente capii che lui non avesse fatto niente.

"Niente, ora vado. Ti amo." affermai frettolosamente prima di chiudere la chiamata.

Inviai anche un messaggio ad Abigail, in cui le esprimevo l'obbligo di muovere il culo e presentarsi a casa mia.

Venti minuti dopo, la finestra della mia camera si spalancò rivelando una figura completamente nera, presi la lampada stringendola forte a me.

"Ancora con questa lampada?" quando la figura si girò, rivelò il viso di Abigail ed imprecai.

"E tu ancora con questa finestra? Esiste una cosa chiamata porta." ammisi freddamente e lei senza dire una parola prese posto sul mio letto.

"Avanti, cos'è successo?" chiese e le mostrai dapprima il bigliettino, per poi portarla al piano di sotto per mostrarle il vestito.

"Io non ho fatto nulla, questo vestito è un fottuto modello Yves Saint Laurent." Abigail strillò eccitata, per poi placare la sua immensa gioia quando vide la mia espressione seria.
"Potrei permettermelo in una prossima vita, ma neanche." aggiunse poi.

"Se non sei stata tu e non è stato Niall, chi diavolo ha fatto questo?" chiesi e la mia migliore amica assunse un'espressione pensierosa.

"Non so, ma la persona che ti ha mandato il vestito, ti sta esplicitamente invitando alla festa." sospirò lei, ed io continuai a scrutare il biglietto che avevo tra le mani.

SPAZIO AUTRICE

Finalmente eccomi con un nuovo capitolo a distanza di un anno o anche di più.
In due giorni sono riuscita a modificare per quanto possibile i capitoli precedenti e a renderli un minimo accettabili.
Non avete idea di quanti errori facessi e mi sono imbarazzata almeno un migliaio di volte per le cose che scrivevo.
Ho corretto errori di ortografia ed ho espresso concetti in modi diversi, inoltre ho anche tentato di sistemare i tempi di narrazione poiché a volte mettevo presente ed a volte passato, ASSURDO

Comunque, ho deciso anche di mettere all'interno della storia un pizzico di mistero per rendere tutto più carino da leggere ed anche per evitare di far sfociare tutto nella solita e monotona storia d'amore.
Spero vi piaccia e grazie a tutte quelle che nonostante il tempo, mi sono rimaste accanto.

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