Fifteen

17K 1.3K 379
                                    

[Corretto il 27/08/2018]

Pov's Niall

La sveglia suonò e imprecai in ogni lingua del mondo, non accennando al volermi alzare.
La mia testa martellava e sembrava quasi che il cervello volesse uscire da essa per annegarsi nel gabinetto.

Il rumore insistente di quell'aggeggio mi mandò in bestia e con una mano colpii qualcosa.

Solo che quel qualcosa non era la sveglia, ma un liquido.

Mi alzai a mezzo busto di scatto e fui costretto a chiudere gli occhi a causa dei forti giramenti di stomaco.

Dopo essermi ripreso girai la testa verso il comodino, notando un bicchiere d'acqua con accanto una pasticca ed un bigliettino.

Ricordi confusi della sera precedente si fecero spazio nella mia mente, ma non c'era nulla che riguardasse me che torno in camera. Qualcuno mi aveva aiutato, era impossibile che ci fossi arrivato da solo, calcolando che durante le sbronze a malapena riuscivo a stare seduto.Ingoiai velocemente l'aspirina e lessi il bigliettino

Prendi questa aspirina, forse dopo starai meglio.

-Mackenzie Miller

Appena lessi il nome mi venne un tuffo al cuore. 

Mi aveva portato lei, si era presa cura di me, dopo tutto quello che le avevo fatto.

Feci una smorfia notando che aveva messo anche il suo cognome, segno di serietà e freddezza.

Mi lavai e vestii velocemente e, infilando il bigliettino in tasca, uscii fuori andando a cercare la mia Mack.

Pov's Mackenzie

"Si mamma..scusa"-dissi mentre facevo smorfie assurde con la faccia, intenta a mettere del mascara con una mano, mentre con l'altra mantenevo il cellulare.

"Non ti sei fatta più sentire...si può sapere cosa fai?"-urlò dall'altro capo del telefono.

"Mamma, studio.Sono sempre occupata"-inventai la classica scusa.

Non potevo mica dirle che il mio compagno di stanza, un fottuto ragazzo, per il quale avevo una cotta, mi odiava e che mi aveva persino dato un ceffone.

"Lo so tesoro, scusa.Sono nervosa.Tra una settimana è quasi un anno che..."-fece per continuare la frase ma la interruppi.

"No mamma, non dirlo.Lui è ancora qua."-sospirai fissando l'orologio appeso alla parete della caffetteria.

"Ora vai, che io devo andare a lavoro e tu devi studiare"-affermò con voce raggiante, come se non avessimo toccato uno dei discorsi più brutti al mondo e sorrisi.

Mia mamma era forte.

"Okay, prometto di richiamarti o oggi o domani.Salutami Alex"-le chiesi e dopo un consenso attaccò. Riposi il mascara in borsa ed i miei pensieri andarono verso mio fratello.
Ventuno anni, decisamente meno maturo di me e decisamente più festaiolo di me. Avevamo sempre avuto il classico rapporto tra fratello-sorella, litigavamo spesso ma quando c'era bisogno di difendermi lui era sempre lì presente.
Ricordai il momento in cui diede un pugno sul naso di un ragazzo che mi fece stare male e ridacchiai tra me e me, valutando seriamente l'idea di fargli conoscere Niall.

Mi sentii osservata e mi girai, ma nessuno guardava nella mia direzione, così continuai a sorseggiare il caffè e a leggere l'ennesimo libro di Nicholas Sparks.

Si posò con un tonfo un bigliettino davanti la mia visuale e mi girai di scatto, incrociando gli occhi di Niall.

Aprii di poco la bocca dallo stupore, non mi aspettavo di certo che venisse qua.

203 ||Niall Horan|| IN REVISIONE.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora