Last Chance

By Camrenismorethanreal

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Lauren Jauregui, 30 anni, neurochirurgo prodigio di fama mondiale. Nonostante la giovane età, ha già avuto tr... More

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
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Capitolo 41
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Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Ultimo capitolo

Capitolo 23

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By Camrenismorethanreal

QUALCHE ORA PRIMA

"Non mi interessa nulla dei tuoi principi morali Jack, sappiamo benissimo che non ti faresti nessun scrupolo se non ci fosse in ballo la figlia della tua amante!" - urló Lucy inferocita -

"Che cazzo urli ragazzina? Vuoi per caso farti sentire da tutto l'ospedale?" - si agitò l'uomo, guardandosi intorno per assicurarsi che nessuno avesse sentito-

Jack Davemport era diventato direttore del Saint Ambrose un paio di anni prima, secondo una graduatoria che lo aveva visto precedere ogni altro medico adatto a quel ruolo, davanti allo sgomento di tutti, il suo compreso, che non si sarebbe mai aspettato di farcela. Era un chirurgo nella norma, né troppo bravo, né troppo scarso. Dava i suoi servigi senza sprecarsi troppo, per lui, essere un medico, era soltanto un semplice lavoro come un altro. Non gli importava di nessuno, se non di sé stesso, i pazienti molto spesso, si lamentavano della sua freddezza.

Aveva preso il comando dell' ospedale non certo per merito ma per conoscenza. Dopo aver lavorato per qualche tempo sotto le direttive della dottoressa Clara Jauregui, il loro rapporto era diventato tutto altro che lavorativo. Passavano le notti insieme a casa dell' uomo quando il marito di lei era in viaggio per affari e Lauren era troppo impegnata a studiare per accorgersi di qualcosa. Nessuno aveva saputo mai nulla, si erano assicurati di fare le cose per bene, fino a quando, Lucy, sotto gli ordini di qualcuno, lo aveva scoperto.

Questa tresca andava avanti ormai da anni e quando un giorno, Clara dovette lasciare il suo posto da direttrice per altri impegni, Jack, miracolosamente, salì nella graduatoria, diventando così, capo dell ospedale.

"Mi spieghi per quale motivo la odi così tanto?" - domandò l'uomo, notando gli occhi spiritati della ragazza -

"Quella donna ha rischiato di mandare in fumo il mio sogno di diventare medico soltanto perché volevo starle vicino e se non fosse stato per qualcun  altro, io, oggi, sarei in un locale  a servire ai tavoli.  Si crede chissà chi soltanto perché ha due attestati appesi al muro ma questa volta la pagherà e non vedo l'ora di vedere la sua faccia non appena avrà perso tutto!" - sorrise maliziosamente Lucy -

"Con chi stai lavorando?" - domandò Jack curioso di sapere chi fosse la mente di tutto quel piano -

"Credi che io lo venga a dire a te? Tu devi solo eseguire i miei ordini, niente di più e niente di meno.." - affermò dura la ragazza -

"E se non volessi farlo?" - domandò mentre Lucy scoppiò a ridere divertita -

" Capiamoci bene signor Davemport.." - la dottoressa si avvicinò a pochi centimetri dal suo viso -

"Tra me e te, non esiste nessun se. Tu fai esattamente quello che ti dico io senza fare nessuna domanda. Se poi vuoi giocare con me.." - si udì il clic di un coltellino che si apriva -

"Giocherai alle mie condizioni, che non credo ti piaceranno.." - Jack sentì la lama fredda posarsi sul suo collo - "ci siamo capiti?" - domandò Lucy -

"S-si" - disse flebilmente l'uomo ancora sotto la presa di quel coltello -

"Perfetto. Ora che non ci sono più dubbi, possiamo parlare di affari."

Lucy ripose il coltellino nella tasca, mentre si diresse verso il mobiletto dove era sicura che Jack tenesse qualche alcolico. Infatti, non appena lo aprì, trovò una bottiglia di whisky single malt che gli era costata un sacco di soldi. Prese uno dei bicchieri e ci versò tranquillamente il liquore dentro.

"A te no, perché poi potrebbe offuscarti la mente e farti combinare dei casini e noi non vogliamo che accada giusto?" - Lucy sorseggiò un goccio di alcol mentre l'uomo annuì -

"Non lo vedi che anche tu sei soltanto una pedina, non appena avrà finito, la persona con cui lavori ti distruggerà.." - ribadì l'uomo che stava visibilmente sudando -

" Questi non sono affari tuoi!" - sbatté il bicchiere sulla scrivania rischiando di frantumarlo - "che cosa ti ho appena detto? Tu non saprai altro che i tuoi ordini, il resto non ti interessa!" - continuó Lucy irritata -

"Come sei diventata così meschina? Addirittura con un coltello addosso? Eppure conosco i tuoi genitori, sono delle brave persone..." - le disse l'uomo contrariato -

" Io non sono diventata niente, io sono sempre stata così! Abbiamo sempre vissuto in quel mondo dorato di falsi sorrisi e lealtà, quando tutti, prima o dopo, si sarebbero voluti pugnalare alle spalle! Ho deciso di non essere più ipocrita caro Jack, dovresti imparare anche tu ogni tanto!" - gli rispose Lucy -

"Che cosa devo fare?" - domandò l'uomo titubante -

" Una cosa semplicissima, buttare fuori da questo ospedale quella famiglia di poveracci dei Cabello.." - esclamò la ragazza -

"E come pensi io possa fare? Non posso cacciarli a caso e nemmeno andare contro la legge.." - obiettó il direttore -

"Jack, Jack, Jack.." - disse con tono stanco la donna - " Non sarebbe la prima volta che fai sparire documenti a tuo beneficio no? O vogliamo parlare del tuo ruolo qui? Direttore.." - prese in mano la targhetta sopra la scrivania - "Vuoi che racconti ai membri del board come ci sei finito a sederti li?"

L'uomo deglutí visibilmente, diventando quasi pallido. Credeva ormai di averla scampata, soprattutto perché a sapere quel segreto erano soltanto lui e Clara, che non avrebbe mai parlato in quanto coinvolta. Si tolse la giacca, sbottonandosi i primi bottoni della camicia, visto che cominciava a sentire caldo e far  fatica a respirare bene. Di fronte a lui, Lucy sembrava molto sicura di sé, aveva un atteggiamento spavaldo di chi possiede delle belle carte ed aspetta soltanto di fare scala reale.

"Quali documenti devo rubare?" - decise, costretto, di stare al gioco -

"E bravo che finalmente inizi a ragionare!" - la donna si sedette sulla sedia, accavallando le gambe e mostrando lo spacco del vestito che le lasciava scoperta metà gamba -

" Dovrai entrare in amministrazione e modificare i dati dell' assicurazione dei Cabello, in modo che siano esclusi da qualsiasi tipo di cura e dirgli poi, che se non pagano l ammontare degli esami, cosa che non faranno mai perché non hanno il denaro, dovranno andarsene dall' ospedale. Ah e mi raccomando, cerca di essere convincente quando glielo racconterai! Io intanto farò in modo di occuparmi che questo avvenga per ogni struttura presente nello stato americano." - raccontò fiera -

" Così tu poi potrai accoglierli nella tua clinica ed essere la salvatrice giusto?" - chiese Jack -

" Vedo che hai capito tutto. Devi fare solo questa minima cosa, sei il direttore, non avrai problemi. Vedi di non fare casini, non vorrei che i tuoi segreti, diventassero di dominio pubblico improvvisamente.." - continuó a minacciarlo Lucy -

"E se Lauren si intromettesse? Sai quanto ci tiene a quella specializzanda" - fece notare l'uomo -

" A Lauren ci penso io, tu fai come ti ho detto. Domani voglio i Cabello fuori da questo ospedale!" - ordinò senza diritto di replica -

"Sembra che il tuo piano non stia andando esattamente come vuoi però.." - Jack indicò il corridoio dove passarono Camila e Lauren insieme -

" Non ti preoccupare. Fra non molto, Lauren Jauregui non avrà più nulla, nemmeno la dignità di cui si vanta tanto!" - Lucy guardò la scena delle due ragazze, facendo una smorfia di disprezzo -

In quell' istante, la situazione venne interrotta dal cellulare di Lucy che inizió a squillare e la donna si precipitò a rispondere.

"Si pronto?" - disse quasi timorosa -

"Hai fatto quello che ti ho detto?" - domandò la voce femminile al di là della cornetta -

"Sì signora. Non ci sono problemi. Tutto sta andando come deve." - assicuró Lucy -

"Bene. Sono qui sotto che ti aspetto. Devo parlarti. Muoviti!"-le ordinò con il solito tono glaciale-

"Certo, arrivo."

Non fece in tempo neanche a dire nulla, che dall' altra parte, aveva già interrotto la comunicazione. Lucy aveva paura di quella donna, si vedeva da come il suo sguardo, non appena sentiva la sua voce, diventava fisso e sbarrato, nonché le sue mani, che iniziavano a tremare come foglie. Doveva essere parecchio folle per impaurire una come Lucy che di solito, era la persona più coraggiosa del mondo.

" Ora devo andare ma credo tu abbia capito perfettamente ciò che devi fare. Domani i Cabello devono essere fuori. Non deludermi Jack, anche perché poi, non sarò io a decidere cosa ti capiterà e ti assicuro, potrebbe non essere piacevole. Buonanotte!"

" Sei spregevole!" - esclamò l'uomo mentre stava uscendo -

"Detto da te, è un complimento!" - Lucy chiuse la porta sbattendola -

Si precipitò dal suo capo che la stava aspettando in auto, non le piaceva attendere più di tanto.

Lucy aveva conosciuto quella donna durante il suo periodo più buio, quando credeva di aver perso tutto, anche la sua famiglia. Dopo lo scandalo con Lauren, lei era stata decretata l'unica colpevole, mentre la dottoressa Jauregui, grazie anche all' aiuto della madre e di persone importanti, era riuscita a nascondere tutto e fare come se niente fosse successo. I suoi genitori avevano minacciato di deseredarla e tutte le università di toglierla dai programmi medici. Si sentiva sola e persa, fin quando arrivò il suo angelo custode ad aiutarla. Ma come quasi sempre succede, quell aiuto doveva essere ricambiato in qualche modo e quale occasione migliore se non quella di distruggere insieme colei che le aveva rovinate?

"Allora? E' dalla nostra parte?" - domandò la donna nella penombra del lampione che le copriva leggermente il viso -

"Credo di si, l'ho spaventato abbastanza per far si che faccia quello che gli ho detto. Entro domani quella famiglia, sarà sul lastrico!" - affermò Lucy  -

"Molto bene, davvero eccellente!" - disse soddisfatta la donna accendendosi una sigaretta - "Normani ha già preparato tutto alla clinica. Non appena riceveranno la brutta notizia, ci sarai tu lì ad aspettarli e portarli in trappola." - inspirò il fumo, facendolo uscire dal naso -

"Sei sicura sia una buona idea? Lauren farà di tutto per quella specializzanda, anche pagare di tasca sua tutte le cure!" - ribadì Lucy convinta -

" Stai tranquilla, Lauren sarà fuori gioco molto presto. Tu fai come ti ho detto, promettile quella cura miracolosa che non abbiamo, portala da noi e da lì, incomincerà il nostro lavoro! Quella poveretta farà di tutto pur di salvare la sorella e noi punteremo proprio su questa sua debolezza!" - la donna aprì il finestrino, facendo entrare uno spiraglio di luce -

"E per quanto riguarda il locale?" - domandò la ragazza ignara -

"Quell incompetente del proprietario mi ha assicurato che non farà più errori. Non appena Camila andrà da lui ad elemosinare qualche soldo in più, scatterà il piano B. Ricorda per arrivare al nemico, è necessario colpire i suoi amici prima e per ora, quella specializzanda, sembra essere l'unica cosa di cui le importa davvero!" - le sorrise soddisfatta -

"A domani Clarissa! Buonanotte!" - disse Lucy prima di scendere dall'auto -

"Sperando domani sia un buongiorno!" - le rispose mentre la dottoressa Vives chiudeva la portiera -

La macchina sfrecciò via per le strade di New York senza lasciare alcuna traccia. Lucy respirò profondamente l'aria fresca di quella notte, pensando a tutto il lavoro che le sarebbe toccato fare l'indomani. Non era impaurita, solamente molto agitata. Questo piano le era stato raccontato per anni, ogni giorno, in modo che le entrassero in testa i minimi dettagli e particolari cosicchè tutto fosse perfetto.

Mentre stava camminando per tornare a casa, in lontananza, poco più in là dell'ospedale, vide Camila correre per entrare nella fermata della metropolitana, rischiando quasi di cadere per i gradini. Subito pensò a quella ragazza che in fin dei conti non le aveva fatto nulla, ma purtroppo era diventata una pedina che dopo essere stata utilizzata nel gioco, avrebbe dovuto essere eliminata. Un danno collaterale, in una guerra, in cui soltanto una, sarebbe sopravvissuta.

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"Non credo più nei lieto fini." [cominciata il 19 agosto 2015]