Hybrid - L'Esperimento

By AlessiaSanti94

814K 47K 14K

Il mondo non è abitato solo dagli esseri umani. Loro lo ignorano, convinti di essere l'unica forma di vita pr... More

BOOK TRAILER HYBRID
.
1. Turno di Ronda
2. Buon Compleanno!
3. L'Incontro.
4. L'Attacco.
5. La Caserma.
6. Il Signor Clint.
7. Il Racconto - parte 1.
8. Il Racconto - parte 2.
9. Piano d'Azione.
10. Il Test - parte 1.
11. Il Test - parte 2.
12. Risposte.
13. Presentazioni Ufficiali.
14. Addio.
15. Cambio di Programma.
16. Il Nuovo Team.
17. Nuove Conoscenze.
18. Primo Allenamento.
19. Difesa Demoniaca.
20. Impegnarsi di Più.
21. Sogni Reali.
Genuine Goals!
22. Questione di Tempra.
23. In Missione.
25. Grazie.
26. Notti in Bianco.
27. Territorio Minato
28. Decisioni Notturne
29. Sensi di Colpa.
30. La Cura.
31. Voci.
32. Acqua.
33. Il Vero Jared.
34. Compromessi.
IMPORTANTE!
35. Domande.
36. Lacrima.
37. Litigio.
38. Da una Verità all'Altra.
39. Subisci o reagisci?
40. Ha Bisogno d'Aiuto - parte 1.
41. Ha Bisogno d'Aiuto - parte 2.
42. Offerta di Pace.
43. Bugie.
44. Chi è il Mostro?
45. Fiducia e Illusioni.
46. Concentrazione.
47. Joyland.
48. Blue River.
49. Chilometro Centoventi.
50. Ritorno al Presente
53. Destinati a Soffrire.
51. Lasciati Andare
52. Vinculum Aeternum.
54. Prepararsi a combattere.
55. Bloody Night - parte 1.
56. Bloody Night - Parte 2.
57. Assassina
58. Esequie Celesti.
59. Verità.
60. Punto di Rottura.
61. Vuoto Dentro.
62. Il Giudizio.
63. Epilogo.
DIRETTA INSTAGRAM/ PRESENTAZIONE NUOVI LIBRI
Avatar dei personaggi
Sequel di Hybrid
SPECIALE! CAPITOLO EXTRA
Disegni personaggi

24. Inferiorità Numerica.

10K 695 229
By AlessiaSanti94


Abby.


Non capisco cosa sta succedendo fino a quando non mi ci trovo completamente immersa.

Dal buio più totale, saltano fuori decine di persone, che si calano dal tetto fino al pavimento. Sembra che abbiano già un piano. Iniziano ad accerchiarsi intorno a noi, lasciando Nikolaj sulle retrovie, protetto.

Nolan, Jared e Janise si guardano esterrefatti, prima che cali su di noi un tetro putiferio.

Ma questo lo realizzo soltanto dopo. Soltanto quando è troppo tardi.

Le grida e gli strepitii dei Sottomessi si fanno sempre più vicine a noi. Ormai, siamo ridotti a un piccolo cerchio. Siamo schiena a schiena, mentre studiamo i nostri nemici. Loro sono di più e sembrano davvero fuori controllo. Noi siamo solo in quattro, ma io valgo ancora per mezza. Non ci vuole un genio a capire che siamo in netta inferiorità numerica.

«Cosa facciamo?» sibila Janise, sfoderando un pugnale dalla cintura. Rivolge la domanda a tutti, ma dentro di me so a chi è diretta.

Jared continua a fissare una a una le creature, fulminandole con lo sguardo. Ha nelle mani due stiletti e li brandisce come se fossero dei giocattoli. «Dobbiamo combattere. Non abbiamo scelta.»

«Oh, ti sbagli, invece» Nikolaj avanza, con un sorriso sfacciato che gli solleva le labbra. Sta giocherellando con una rosa secca all'occhiello della giacca becera, ma quando alza lo sguardo, sento che mi sta fissando intensamente «C'è sempre una scelta.»

«Sapevi già che ti saremmo venuti a cercare, non è così?» ringhia Janise, senza distaccarsi dal cerchio.

«Nikolaj lo immaginava. Ma non credeva che foste così idioti da portarvi dietro lei» il russo sogghigna, indiandomi con un cenno del mento «Sento tuo odore, bambina. È inconfondibile. L'ho captato da quando sei scesa da macchina. Per questo, Nikolaj ha chiamato rinforzi.»

Io sussulto, mentre le sue parole snocciolate in un terribile accento russo mi arrivano fredde alle orecchie.

Jared mi spinge nervosamente dietro al suo corpo, forse con l'intenzione di farmi da scudo. «Cosa vuoi, Novikov?»

Il Sottomesso ride. Dalla sua bocca sembrano uscire le tenebre più nere. «Curioso... Voi volete uccidere me, ma Nikolaj non ha intenzione di uccidere voi... Dovrete solo scendere a patti» ci guarda uno a uno, studiandoci «Dateci ragazzina e noi vi lasceremo vivere.»

Oh, Dio. Vogliono me.

Sento i battiti aumentare, mentre la paura mi attanaglia i piedi e le parole, impedendomi di fare anche il più semplice gesto.

«Certo, come no» ribatte ironicamente Nolan «Avevamo già pronto un pacchetto regalo, in realtà.»

Nikolaj non sorride alla battuta, ma sbadiglia annoiato. «Tentativo due. Voi date a noi la ragazza, e noi non torceremo a lei nemmeno un capello. Ci serve solo come garanzia.»

Ma di che diavolo sta parlando? Garanzia per cosa, per chi?

«Jared, ma di cosa sta...»

«Zitta» mi intima lui, a bassa voce «Non parlare, non muoverti, non respirare. Riescono a sentire la tua paura. Sono in grado di captare che nel tuo sangue c'è qualcosa di diverso, ma non ne sono ancora sicuri» sussurra, senza però togliere gli occhi di dosso dai nemici.

Annuisco e deglutisco in silenzio. Devo mandar via la paura, devo mandar via la paura. Ma come diavolo si fa? Siamo contornati da orripilanti creature, accidenti! Sto morendo dalla paura!

«Mi dispiace per voi, ma non siamo in via di contrattazione» rifiuta Jared, stavolta scandendo le parole ad alta voce.

«Pessima scelta, ragazzo» Nikolaj sospira, mentre scuote il capo «Adesso morirete tutti e noi prenderemo lei.»

«Fatevi sotto allora, stronzi!» grida Janise, con la solita grazia.

Nikolaj stavolta accetta la sfida e lancia un segno liberatorio agli altri Sottomessi. «Vi pentirete di essere passati a maniere forti, ragazzini» lo sento vociferare, prima che torni a stanziare nelle retrovie.

Quello che accade dopo è fulmineo e spiazzante. Faccio solo in tempo a battere tre volte le palpebre, che vedo piombare su di noi tutti i Sottomessi che si trovano all'interno della stanza. E non arrivano da una sola direzione, no... Arrivano da ogni antro della stanza, da ogni angolo. Alcuni si gettano persino dal soppalco, senza soppesare le possibili conseguenze del gesto.

La paura mi immobilizza. Non so cosa fare, non so chi guardare. Resto semplicemente ferma come un'idiota, a fissare i miei compagni che si danno da fare, agili e sicuri.

Dopo un momento di puro terrore, però, si spazia dentro di me una sensazione di amarezza. Non posso continuare a essere così inutile per il gruppo.

Diamine, mi sono allenata duramente in queste settimane e so fare più di starmene ferma con la bocca spalancata. Con la mano integra, sfilo dalla cintura il mio pugnale e lo stringo. Mi guardo intorno con l'intenzione di cercarmi un nemico appetibile, ma sono tutti impegnati in combattimenti multipli con i miei compagni: Jared si sta battendo con tre di loro contemporaneamente; Nolan lo spalleggia, dedicandosi ad altri due Sottomessi, mentre Janise sta cercando di tenerne a bada uno particolarmente rognoso, dall'altra parte della stanza.

«Tieni d'occhio Abby!» sento mugugnare Jared a Nolan. Con un colpo deciso, trafigge il petto di un nemico, ma quasi allo stesso tempo ne sopraggiunge un altro «Non riesco a togliermeli di dosso!»

«Jared, amico, forse non te ne sei accorto, ma sono nella tua stessa situazione di merda» ringhia il ragazzo dai tratti asiatici senza nemmeno guardarlo.

Cerco di far loro un segno con la mano, a dimostrazione che sto bene, ma il gesto muore ancor prima che possa venire alla luce: un omone mi si para davanti, sogghignando in modo famelico. Scrocchia le nocche delle mani e avanza verso di me, che rispondo arretrando a piè pari.

«Dove credi di andare?» biascica.

D'istinto, mi porto il pugnale al petto e lo brandisco come se avessi una spada, al suo posto. «Sta' lontano da me!»

Il Sottomesso si ferma e mi fissa, scuotendo lievemente la testa. Sembra confuso, ma in maniera appena percettibile.

«Nikolaj ha ragione. C'è qualcosa di diverso in te...» riflette, socchiudendo gli occhi dilatati.

«Forse perché mi lavo? Dovreste provare a farlo anche voi, ogni tanto. La fogna di Henver profuma più di te» ribatto ironicamente, senza riuscire a trattenermi. Il secondo dopo me ne pento. La creatura torna ad avanzare con più foga verso di me, e stringe i pugni.

«Tu, stupida putt...» inizia, prima di caricare un pugno.

«Abby! Concentrati, cazzo!» sento Jared gridare, ma è troppo distante e troppo impegnato a togliersi dalle calcagna altri nemici «Ricorda quello che ti abbiamo insegnato!»

Annuisco, con il fiato corto per la paura, e mi butto a terra prima che il pugno possa arrivare a colpirmi. Mi allungo sul pavimento e con la mano ferita mi aggrappo al polpaccio della creatura. Il gesto mi provoca una fitta di dolore, ma la ignoro e mi concentro sull'arma che impugno con fermezza.

La creatura, che non si aspettava questa mossa, cerca di allontanarmi, scalciandomi via. Io resisto e mi tengo stretta, poi, con un movimento secco e veloce, infilo la lama del pugnale nel suo polpaccio.

L'uomo grida e lascia la presa su di me, indietreggiando. Si porta una mano sulla ferita, poi osserva stupito il palmo insanguinato. Quando alza di nuovo lo sguardo su di me, scorgo l'odio nei suoi occhi. Se prima era arrabbiato, adesso è completamente inferocito. Sorride in modo malvagio e sputa per terra, trascinandosi di nuovo verso di me. Non sembra molto ammaccato, nonostante il mio tentativo di ferirlo.

In questo momento, capisco appieno le parole di Nolan e Jared, durante il mio primo allenamento: colpire i nemici nei punti cruciali e ucciderli. Ferirli li rende solo più irascibili.

Oh, merda. Sono nei guai.

Quando l'uomo è a pochi passi da me, la sua ombra mi oscura, facendolo risultare una figura ancora più inquietante. «Tu bambina cattiva...» alza la mano per afferrarmi la gola, ma la lascia cadere l'attimo dopo, senza un apparente motivo.

Sbatto le palpebre, senza capacitarmi di quello che sia successo. Ero talmente pronta all'impatto, che non mi sono resa conto dell'arrivo di Jared. Ma nemmeno il Sottomesso deve averlo fatto, perché si porta la mano alla pancia e sgrana gli occhi. Quando la rialza, è intrisa di sangue. La poltiglia densa inizia a gocciolare sul pavimento, poi Jared sfila lo stiletto dalla sua schiena e lascia che la creatura rovini a terra, priva di vita.

Lo guardo esterrefatta, con il cuore che minaccia di uscirmi dal petto. Lui ricambia lo scambio di occhiate e si pulisce le mani sulla maglietta, prima di fulminarmi.

«Impara a uccidere, Abby» mi congela, prima di tornare a buttarsi sugli altri nemici.

Io deglutisco e mi porto una mano sulla fronte. Sto sudando freddo e non credo di potercela fare. Insomma, non ho mai fatto questo genere di... attività. Non so combattere prontamente come loro, né tanto meno riesco a far fuori persone come se fossero moscerini da schiacciare. Abbasso lo sguardo sulla creatura accasciata di fronte a me e trattengo un gemito.

Dio, ha ancora gli occhi aperti.

Tra lo sferragliare di armi di Jared e Nolan, un urlo di dolore cattura la mia attenzione e mi fa alzare lo sguardo: a pochi passi da me, Janise sbatte contro una cassa di legno, reggendosi il braccio con la mano. È alle strette, con un Sottomesso davanti che non le concede nemmeno di respirare. Aguzzo lo sguardo e mi rendo conto che dalla presa sul braccio le scorre un rivolo di sangue, che continua a colare senza sosta. È stata ferita dal Sottomesso, che non accenna a lasciarla andare. Janise rimane immobile, con gli occhi strizzati in una smorfia di dolore e il respiro affannoso.

Mi volto verso gli altri ragazzi, alla ricerca della loro attenzione, ma si stanno barcamenando ancora in mezzo ai nemici, che adesso si sono ridotti notevolmente. A terra, c'è un bagno di sangue raccapricciante. Provo a urlare i loro nomi, ma niente. Il frastuono delle armi e delle grida è superiore al mio misero tentativo di chiamarli.

Nel frattempo, il Sottomesso si è fatto ancora più avanti e ha bloccato Janise alla parete, mettendole una mano sulla gola. Nell'altra, tiene una piccola arma lucente, che a colpo d'occhio ha l'aria di essere un coltellino svizzero. Quando le avvicina la lama al volto, lei reagisce e, in un movimento fulmineo, solleva il ginocchio per assestargli un calcio in pieno stomaco.

Il Sottomesso arranca, ma non si tira indietro. Anzi, continua ad attaccarla con violenza, ferendola superficialmente in vari punti. Adesso, ha le braccia e il collo ricoperti di sangue. Ma questo non è sufficiente a fermarla.

Di punto in bianco, vedo comparire dietro di lei un'altra tetra figura, che avanza minacciosamente alle sue spalle. Ha una sbarra di metallo in mano e sembra volerla usare di soppiatto contro Janise, che è ancora concentrata sul Sottomesso che ha di fronte. Ormai, lo ha ridotto a un cumulo di sangue.

«Janise, dietro di te!» urlo, sperando che mi senta. Ma lei continua ad accanirsi sulla creatura che ha di fronte, tirandogli calci e pugni, e inveendogli contro.

Il Sottomesso che le sta alle spalle decide di agire, forse mosso dalla rabbia per l'uccisione del suo compagno. L'attacca alle spalle e la solleva da terra, allontanandola dal cadavere che ha di fronte. Quando faccio per urlare per la seconda volta il suo nome, il Sottomesso la colpisce sul costato con la barra di metallo con violenza. Con troppa violenza. Sento il rumore di qualcosa che s'incrina, seguito da un lamento straziante di Janise.

La sta uccidendo, Abby! Fa' qualcosa!

Mossa da un mix di rabbia e coraggio, prendo la rincorsa e stringo il pugnale con entrambe le mani. Non m'importa di essere silenziosa. Il Sottomesso mi è talmente vicino che non farebbe comunque in tempo a fuggire. Gli arrivo dietro alla schiena proprio quando sta per infliggere un altro colpo alla ragazza, e stavolta non temporeggio. Spingo la lama del pugnale sul fianco della creatura, che grugnisce e impreca. Lascia cadere Janise a terra, che tossisce e si mette carponi sul pavimento polveroso, poi si volta verso di me, con uno sguardo che racchiude in sé l'Inferno.

Deglutisco un grumo di nervosismo ma non indietreggio, mentre continuo a tenere saldamente l'arma tra le mani.

Il Sottomesso mi squadra con un'espressione tra l'arrabbiato e il divertito, poi, con calma, avanza verso di me. Io nascondo il pugnale dietro alla maglietta e mi mostro disarmata di fronte a lui. Quando mi è a poche spanne dal volto, lo caccio avanti con impeto e glielo spingo nel petto.

Sul primo momento non capisco bene la sensazione che sto provando. La lama si fa strada nel corpo della creatura come un coltello nel burro. Quando la estraggo, è completamente sporca di sangue nero fino al manico.

Il Sottomesso adesso mi fissa sbalordito. È come se non si aspettasse una mossa del genere da parte mia. Tossisce e cade in ginocchio, abbassandosi alla mia altezza. Sputa sangue sul pavimento e si passa una mano per pulirsi la bocca, prima di perdere completamente le forze e scivolare a terra con un tonfo sgraziato.

Finito l'effetto dell'adrenalina, mi piomba il mondo addosso. Sbatto le palpebre in maniera inconsulta e indietreggio. Sento un grumo di bile venirmi su dallo stomaco e la testa mi gira come una giostra per bambini. Mi fisso le mani insanguinate e allontano un conato di nausea. Lascio cadere il pugnale a terra e alzo le braccia, come se volessi far finta che non sia stata io a uccidere l'uomo che ho di fronte. Come se volessi illudere me stessa.

Sento gli occhi appannarsi dalle lacrime. Mi passo le mani insanguinate sul volto, sugli occhi, sulle guance. Non voglio più vedere lo spettacolo che ho di fronte. Non lo posso più sopportare.

Il mio corpo sta per crollare.

Due mani grandi e bollenti mi circondano da dietro le spalle. La mia schiena s'incastra nel petto di qualcuno, che mi sorregge.

«Va tutto bene?» è Jared a parlare. La sua voce mi arriva alle orecchie attutita.

Mi giro verso di lui e trattengo un tremolio del labbro. Sento il sapore del sangue in bocca e inorridisco al pensiero che possa essere quello del Sottomesso. «No...» rispondo in un balbettio «Ma tua sorella sta peggio. Dobbiamo... dobbiamo pensare a lei.»

Jared stringe i pugni, come infastidito dalla mia frase. «Lo so. Se n'è occupato già Nolan. Sta portando Janise in macchina. Dobbiamo tornare subito alla Caserma.»

«E i Sottomessi? E Nikolaj?» chiedo, senza nemmeno capire come faccia ancora a formulare delle domande di senso compiuto.

«Li abbiamo uccisi, ma Novikov è riuscito a fuggire» spiega, furioso «Ci hanno teso un'imboscata. La missione è fallita.»

Annuisco ancora una volta, ma stavolta non replico. Mi lascio semplicemente trascinare fuori dall'edificio, sostenuta dal braccio di Jared che mi cinge la vita.

Ho smesso di pensare, di formulare frasi e domande. Nella mia testa, si inculca una semplice affermazione, ripetuta in continuazione, ancora e ancora...

Sei come me, adesso. Sei un'assassina. Sei come me. Sei un'assassina. Assassina, Abby, assassina!

Non faccio difficoltà a riconoscere la voce estranea che mi risuona dentro.

È l'uomo dagli occhi pece, a parlarmi. L'artefice dei miei incubi. 


Angolo dell'autrice.

Spero davvero che questo capitolo vi piaccia! Non è stato facile scrivere 2500 parole di puro combattimento, e ho cercato di renderlo il più scorrevole possibile. 

Come avrete notato, Abby è finalmente riuscita a trovare il coraggio per entrare in azione. Nonostante tra lei e Janise non corra ancora buon sangue, di fronte al pericolo non ha mostrato la minima esitazione, aiutandola. Nel prossimo aggiornamento, vedremo le reazioni dei ragazzi al salvataggio da parte di Abby, e soprattutto, cosa ne sarà della povera Janise...

P.S. Per coloro che leggono anche la saga Vulnerabile/Indomabile, nell'ultimo aggiornamento ho reso pubblica la proposta di una ragazza, che chiedeva di creare un gruppo Whatsapp sulle mie storie, per condividere pensieri, idee e, perché no, anche qualche piccolo spoiler ;) Chiunque sia interessato, può mandarmi il suo numero di telefono su messaggio privato, e non appena avremo raggiunto un minimo di partecipanti, creerò il gruppo! 

Alla prossima :*


Continue Reading

You'll Also Like

150K 10.2K 73
[ IN REVISIONE ] N° 1 in classifica Horror il 29/4/18 N° 2 in classifica Horror il 19/5/18 N° 1 in classifica Horror il 24/5/18 N° 1 in classifica M...
222K 13K 45
PRIMO LIBRO DELLA TRILOGIA (Siate clementi con la sottoscritta dato che è il primo libro che pubblico) Cosa succederebbe se le leggende che ti racco...
5.9K 227 28
Tutti gli studenti ad Hogwarts considerano Draco Malfoy un ragazzo "senza cuore". Dafne, invece, riesce a comprendere Draco e lo accetta per ció che...
1M 49.6K 94
*Primo volume della saga di Sentimenti Oscuri* Anno 1626. Meredith è una giovane ed inesperta donna di appena diciotto anni. Sin dall'infanzia ha cap...