Tutto nasce dal nulla|| Carlo...

By aurorabrozzetti

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Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite op... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
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Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60

Capitolo 42

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By aurorabrozzetti

Pov Cloe

Indossati gli scarponi da neve, afferro il telefono aspettando il ritorno di Carlos sceso mezzora fa. Per ammazzare il tempo vado sull'email, che da quando ho iniziato a lavorare per la Ferrari sono stracolme, così da eliminare quelle che di solito arrivano a manetta per pubblicità..è da diversi giorni che ho notato arrivare in particolare email da New York e giuro che alla prossima lancio il telefono <<princesa >> la porta della camera si apre segnando l'ingresso dello spagnolo

<<possiamo andare?>> essendo soltanto primo pomeriggio abbiamo deciso di stare qualche ora sulla neve, faremo un aperitivo e poi ci rivedremo tutti per cena. Con tutti intendo davvero quasi tutti, Alexandra e Charles, Pierre e Kika, Daniel con due suoi migliori amici tra cui Michael che già avevo conosciuto mesi fa, Lando, Max con Kelly e la piccola Penelope. Noi soliti quattro siamo arrivati quattro giorni fa, gli altri ci hanno raggiunto ieri per aspettare Capodanno che sarà proprio domani, mi tremano le gambe al solo pensiero di poterlo passare assieme a queste persone fantastiche 

<<tra qualche minuto scendiamo>> si passa una mano tra i folti capelli neri in un gesto che esprime agitazione

<<che c'è?>> lo guardo insospettita, lo vedo improvvisamente abbastanza teso

<<devo..ti devo dire una cosa>> lo invito a proseguire con un cenno del capo <<non ne sapevo assolutamente nulla o meglio, so che lei viene ogni anno qua ma direttamente, non ero a conoscenza di nulla..Rebeca è qui>> sento il sangue gelarmi nelle vene per poi subito, invece, ribollire <<è insieme a quello che presumo sia il suo fidanzato>> incrocio le braccia al petto schiarendo la voce

<<quindi presuppongo che debba stare con noi>>

<<starà principalmente con il suo ragazzo ma conosce tutti e credo che per loro sarà brutto non includerla>> non so che dire, l'entusiasmo è andato a scemare. La vedrò dal vivo per la prima volta, la vedrò in un ambiente in cui è compreso Carlos. Non c'è solo la gelosia, quello che più mi terrorizza sono le mie insicurezze, le mie insopportabile paranoie <<mi prometti di stare tranquilla?>> poggia le mani sulle mia spalle, in risposta le alzo <<mi devo cambiare anche io, poi scendiamo>> afferra tutto ciò che gli occorre ma poco prima di sparire all'interno del bagno si volta nella mia direzione <<Cloe>>

<<mh?>> lascia cadere a terra quel che aveva in mano ed, a passo spedito, si avventa su di me facendomi cadere all'indietro sul letto. Con un braccio si sorregge come sempre per evitare di schiacciarmi, l'altra mano invece affonda tra i miei capelli quando preme con forza le labbra sulle mie. La sua bocca è prepotente. Picchietta la lingua sul mio labbro inferiore ed io non posso negargli l'accesso. Continua ad arrossare le mie labbra, poi decide di staccare il contatto

<<spero di aver placato le voci dentro la tua testa, immagino già le tue infinite preoccupazioni>> rivolgo lo sguardo da tutt'altra parte <<Cloe>> con un dito sotto il mento mi riporta tra i suoi occhi cerbiatto <<por qué tiene esto efecto en ti? Che ho perso perdutamente la testa per te è ormai chiaro e poi ti ho detto che è qui con il suo fidanzato>> aspetta una mia risposta ma non voglio parlare, con la voce incrinata dalle insicurezze, risulterei soltanto una stupida ragazzina <<dai..>> sussurra

<<ho paura>> sussurro a mia volta

<<di cosa?>>

<<della sua sola presenza in un luogo in cui ci sei tu, siete stati comunque importanti l'uno per l'altra e non credo ci sia totale indifferenza>>

<<non è il mio primo amore, è stata una relazione di tre anni si ma non sono mai stato patito per lei e mai lo sarò. Ficcati in questa testolina>> picchietta il suo indice su quest'ultima <<che se una certa Cloe Ferrara dovesse di punto in bianco lasciarmi anche semplicemente dopo un anno, io rimarrei strainnamorato di lei per tutta la vita. Potrò avere nuove fidanzate, mogli, quello che vuoi ma sono convinto che rimarrei innamorato di te. Non me lo toglie nessuno dalla testa questo pensiero, perchè so di avere due opzioni: o passerò il resto della mia vita con te o come ti ho detto, nonostante potrò rifarmi una vita, continuerò ad amarti>> quella singola lacrima che stavo contenendo per la preoccupazione della situazione, scivola via a queste parole <<stupida>> sorride asciugandomela con il pollice

<<ho paura di non essere abbastanza, magari hai me accanto con lei attorno>>

<<no veo el problema>>

<<non sono nulla rispetto a lei, tutte qui sono qualcuno: almeno, modelle o influencer. Carlos Sainz invece? Con chi?>>

<<con la mejor fotografa de Ferrari, che non ha tantissimi follower perchè sponsorizza i prodotti ma perchè alla gente piacciono i suoi contenuti, frutto delle sue capacità>>

<<se sono arrivata a cinquanta mila è anche e soprattutto perchè sono la tua ragazza>> sdrammatizzo con una risata, scatenando sul suo volto invece un ghigno soddisfatto

<<ahora puedo ir >> percependo il mio rilassamento, si alza per tornare in bagno.

Con il resto del gruppo ci siamo dati direttamente appuntamento sulla pista, così quando per mano ci addentriamo sulla neve li vediamo riuniti seduti ad un tavolo <<Cloe!>> una voce stridula corre verso la mia direzione a braccia aperte

<<piccola P!>> mi abbasso alla sua altezza per poterla stringere e prenderla in braccio

<<a me non saluti?>> le chiede Carlos affiancandomi, Penelope arrossisce nascondendo il viso nel mio collo

<<probabilmente fai effetto anche ai bambini>> lui accarezza comunque i suoi capelli e per un attimo mi vedo all'interno di un quadro di famiglia

<<stai pensando a quello che penso io non è vero?>> mi chiede sorridendo ed io annuisco <<sarebbe stupendo>> conclude lasciandomi un bacio sulla fronte <<ciao a tutti>> Penelope scende dalle mie braccia correndo sulla soffice neve, direi anche piuttosto abbondante

<<pensavamo di andare subito a sciare>> ci informa Charles che con la mano coperta del guanto accarezza la gamba di Alexandra

<<perfecto>> risponde Carlos mentre io vorrei farmi piccola piccola per la vergogna

<<io aspetto qui>>

<<dai, perchè?>> sbuffa Lando

<<non so sciare e non mi piace neanche così tanto>> mi guardano tutti dispiaciuti e sotto i loro occhi mi ritrovo ad arrossire <<posso restare qui con Penelope, non c'è problema>>

<<sei sicura che non sia un problema? Sulla neve sa essere molto stancante>>

<<non importa Kelly, mi fa solo che piacere giocare con lei>>

<<resto io con te, così non rimani sola>> Ricciardo sei stato appena folgorato da uno spagnolo, è quello che esprime la faccia di Charles

<<va bene>> gli sorrido. Tutti gli altri si alzano per andare verso la cabina che affitta gli scii <<è un problema?>> sussurro al mio ragazzo

<<no claro, a me infastidisce soltanto il suo modo>> corruccia le labbra, un gesto che trovo davvero tenero <<sei sicura di voler rimanere qui? Staremo a sciare per un bel pò. Rimango con te?>>

<<ogni tanto puoi anche liberarti dalle mie grinfie>> sghignazzo <<stai tranquillo>> gli scocco un bacio <<scia con attenzione, non vorrei venirti a cercare in un dirupo>>

<<farò attenzione te lo prometto!>> esclama mentre si allontana per raggiungere con una corsetta, il resto del gruppo già avviatosi. Mi volto verso sinistra dove Daniel poco distante da dove sono, ha cominciato a giocare con la piccolina

<<mi sono già stancato>> sbuffa affaticato sedendosi a terra

 <<i 35 anni si fanno sentire Ricciardo>>

<<ehy!>> afferra della neve che mi lancia addosso

<<Dan>> P lo chiama per attirare la sua attenzione e proprio quando quest'ultimo si gira, lei le tira dritto in faccia un palla di neve

<<P!>> urla divertito <<adesso vieni subito qui!>> si alza di scatto per rincorrerla. Daniel ha un cuore di panna, non mi stancherò mai di dirlo eppure non ha nessuno, sentimentale, che gli stia accanto e non so perchè ma ce qualcosa che mi fa dire che se lo merita più di qualsiasi altro. Quelle volte che siamo in gruppo, noto che gli altri gli prestano meno attenzione di come se la prestano a vicenda. Mi chiedo, perchè? Forse, perchè ha ancora un animo bambinesco? Però è così bello quel suo lato, come non si può stargli accanto costantemente?

<<Cloe, vieni, vogliamo costruire un pupazzo di neve>> mi invitano ad avvicinarmi, entrambi. Ci accomodiamo sulla neve mettendoci tutti e tre all'opera. Sento ogni tanto lo sguardo di Daniel posarsi su di me e quelle volte che lo becco, mi rivolge un sorriso in grado di sciogliere tutto il ghiaccio qui presente.

<<Ecco fatto>> affermo dopo quaranta minuti di duro lavoro <<ti piace P?>>

<<è bellissimo!>> batte le mani saltellando entusiasta, questa bambina è così vivace da sembrare caratterialmente figlia di Daniel

<<che vuoi fare ora?>>

<<lotta di palline!>> io e il pilota ci guardiamo abbattuti ma per il sorriso di una bambina tutti farebbero qualcosa e così, lotta di palline sia. Io e Penelope, contro l'unico maschio

<<Ricciardo!>> urlo quando la neve da lui lanciata entra a contatto con la pelle del mio collo, scorrendo poi lungo la schiena <<sei morto>> raggruppo un mucchietto di neve, creando una sfera perfetta con cui lo colpisco, non appositamente, in pieno viso <<o mio dio>> mi porto le mani davanti la bocca <<scusa non volevo>> trattengo le risate andandogli vicino <<ti ho fatto male?>>

<<diciamo che non è stata una carezza e poi Jesus..è ghiacciata>> ride toccandosi il punto in cui è stato appena colpito, gli sposto la mano per controllare

<<sei leggermente rosso>> abbassa la testa con una smorfia di dolore e temo di avergli fatto davvero male ma all'improvviso vengo sollevata da terra e caricata sulle spalle <<Daniel!>> corre verso un punto in cui la soffice neve crea una montagnetta e mi ci lancia contro

<<mi accontento di questo per definirci alla pari>> rivolgo uno sguardo di sfida sia a lui, sia a Penelope che ci ha seguiti divertita <<oh, ecco i ragazzi>> prende in braccio la bambina <<torniamo da mamma>> quando riesco a stare al loro passo, lascio dei pizzicotti sul fianco ad entrambi. 

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