Capitolo 15

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Pov Carlos

<<Si! Vamos! Si!>> urlo una volta sorpassata la bandiera a scacchi. Pole position ad Imola. Cazzo. Le gambe tremano quando mi trovo sul podio, con i coriandoli che scendono, lo spumante che mi inonda completamente e la distesa di tifosi che innalzano un coro con il mio nome. Una volta sceso raggiungo il mio team buttandomi sopra di loro che mi avvolgono lasciandomi baci e pacche sulla spalla <<sei stato fenomenale>> dichiara Fred <<complimenti>> il mio teammate si avvicina timorosamente porgendomi la mano che prettamente stringo liquidandolo con un ringraziamento fugace. Vengo chiamato per fare le interviste e ne esco vivo solo dopo un'ora <<estoy orgulloso de ti>> a raggiungermi nel mio motorhome è mio padre che mi attira in maniera forastica a se per stringermi forte. Non è un tipo affettuoso ma quando si tratta dei miei successi non riesce a contenere la gioia <<mi amor!>> al contrario, la voce stridula di mia madre mi strappa una risata. Passo un pò di tempo con la mia famiglia e poi li saluto per andare in hotel e farmi una doccia. Entro in stanza sfinito, andando diretto sotto il getto d'acqua freddo. Dall'Arabia Saudita la mia prestazione è più che migliorata. Ho sempre messo professionalità nel mio lavoro ma da quando ho cominciato ad inserirci anche le mie emozioni, come se fosse una valvola di sfogo, ho sempre ottenuto ottimi risultati. Oggi ho vinto anche per lei, me la sono immaginata davanti la televisione con Alexa accanto che la costringeva a guardare. Ho vinto per lei perchè ho sentito una strana sensazione, ero sicuro mi stesse guardando, lo sentivo nella pancia. Quando finisco di vestirmi qualcuno bussa alla porta <<Lando!>> ci catapultiamo uno nelle braccia dell'altro

<<sei stato straordinario>> scuote la testa senza parole da aggiungere

<<grazie amico>> mi avvicino al frigo bar e tiro fuori due birre, le stappo entrambe in modo barbarico e quella che aspetta al mio amico gliela porgo

<<come ti senti?>>

<<mi sento da Dio, mi sembra di aver toccato il cielo>>

<<e se ti dicessi una cosa?..>>

<<por ejemplo?>> poggio il fondoschiena sulla ringhiera vetrata del balcone

<<Cloe è qui>> con il dorso della mano mi affretto ad asciugare le gocce di birra cadutemi sul mento a causa della bomba appena sganciata. La sensazione in pancia sentita prima allora non mi ha tradito, sentivo qualcosa, credevo mi stesse guardando dal televisore di casa sua magari mentre mangiava uno snack e invece era qua. Lei è qua <<come fai a saperlo?>>

<<era poco distante da me sotto al balconcino del podio, ti guardava con gli occhi lucidi e un sorriso sincero stampato in faccia. Avresti dovuto vederla, ti guardava come se fossi l'unico. Dico sul serio>> Lando è sempre stato schierato dalla mia parte in quella situazione passata e ora sentirlo pronunciare queste parole fa svolazzare nella mia pancia le famose farfalle

<<e che dov->> vengo interrotto da qualcun altro che bussa alla porta <<credo sia Rupert>> tempo di avvicinarmi che una lettera sbuca da sotto la porta, la raccolgo e poi apro per vedere chi sia, il corridoio è vuoto

<<chi era?>> torno in balcone cominciando ad aprire la busta

<<non lo so nel corridoio non c'era nessuno ma è sbucata questa>> sventolo la lettera

<<leggila ad alta voce, sono curioso>> apro il foglio e una calligrafia perfetta mi si palesa sotto gli occhi

<non ho mai sopportato la Formula 1>> punto gli occhi su Lando sentendo crescere in me una sensazione di euforia, mi sembra essere tornato adolescente

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Where stories live. Discover now