Capitolo 33

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Pov Cloe

Il rumore insistente della sveglia disturba il mio sonno ma appena mi passa per la mente come prima cosa che la causa di questa sveglia è la sorpresa che Carlos ha preparato, scatto a cavalcioni sopra di lui non ancora del tutto sveglio <<estas haciendo todo esto solo por la sorpresa, non è vero?>> domanda  con la voce totalmente impastata dal sonno, allungando il braccio verso il telefono per interrompere il suono

<<certo!>> si stropiccia gli occhi e poi finalmente mi guarda poggiando le mani sulle mie cosce. I raggi del sole di questa mattinata di giugno che attraversano le tende, si posano sul suo viso illuminando lateralmente le iridi. Riesco invece a vedere meglio le lentiggini, rispetto all'inverno ora che è arrivato il caldo e le belle giornate ho riscontrato quanto si notano maggiormente mescolando il suo volto da adulto con quello di un tenero fanciullo

<<allora facciamo una colazione leggera e poi andiamo>> scatto in piedi aiutandolo ad alzarsi, per aver fatto 25 anni devo dire mi sento molto energica. Sono pronta a saltellare per dirigermi in cucina ma vengo bloccata dai fianchi <<ehy ehy ehy>> fa scontrare la mia schiena al suo petto <<auguri ancora mi princesa>> inclino la testa di lato per sfoggiargli il sorriso creatosi e quelle labbra carnose si posano sul mio collo provocando una scarica di brividi.


<<Quanto manca?>>

<<Cloe è la ventesima volta que me preguntas eso en menos de cinco minutos, non credevo fossi così rompi palle sai>>

<<non è colpa mia se mi hai bendata facendo accrescere ancora di più la curiosità>> terminata la colazione mi ha fatta vestire abbastanza sportiva e poi una volta saliti nella mia macchina mi ha bendata non permettendomi di capire la destinazione. Sento che la macchina si ferma così porto subito le mani sulla benda, aspetto però il suo permesso

<<puoi toglierla>> sbatto più volte le palpebre quando torno ad aprire gli occhi per poi mettere a fuoco ciò che mi circonda. Siamo fermi davanti ad un cancello. Quel cancello. Sono passati 7 mesi. Osservo le sbarre grigie di quest'ultimo, proprio quelle accanto a cui ci siamo rivolti parola per la prima volta sia con Carlos sia con Charles ma anche quelle in cui mi sono innamorata per la prima volta, semplicemente tramite gli occhi. Sul momento ero infastidita dal suo atteggiamento troppo spocchioso ma non posso negare di essere rimasta folgorata da quello sguardo penetrante e di essermene per qualche attimo resa conto. Mai però avrei immaginato che da quel giorno la mia vita potesse completamente ribaltarsi, seguita dal mio cuore

<<che ci facciamo qui?>> mostro tutti e trentadue i denti al ragazzo accanto a me che mi guarda con occhi sognanti, forse farà anche a lui lo stesso effetto

<<ora vedrai>> accende il motore

<<aspetta>> poggio la mano sul suo braccio per bloccare il suo prossimo movimento. Mi sporgo verso di lui e lo bacio. Lo bacio appassionatamente, come per dimostrare a questo posto cosa ha creato

<<sette mesi fa proprio in questo punto eravamo due semplici sconosciuti>> realizza poggiando la fronte contro la mia <<probabilmente ti chiederò di sposarmi aquì>> per un attimo il mio cervello sembra essersi sconnesso a questa parole, per poi subito riattivarsi. Lo so, è pochissimo tempo che stiamo insieme, sarebbe assurdo pensare anche ad una semplice convivenza figuriamoci ad un eventuale matrimonio. Però soltanto al fatto che lo abbia pensato, che lui in questo momento abbia in mente che in un futuro voglia sposarmi, sento i rinoceronti fare una gara di velocità nel mio stomaco. Ho detto 'in questo momento' perchè ne sono consapevole, da subito mi sono preparata che tutto possa finire prima o poi. Sia per un nostro motivo, sia per la sua vita che lo porta a conoscere miliardi di persone

Tutto nasce dal nulla|| Carlos Sainz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora