Tutto nasce dal nulla|| Carlo...

By aurorabrozzetti

49.6K 1.9K 248

Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite op... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55

Capitolo 36

797 37 0
By aurorabrozzetti

Pov Cloe

4 mesi dopo...

L'Italia. Precisamente, Monza. La tappa più attesa dai ferraristi: che siano tifosi, meccanici, ingegneri e piloti stessi. L'Italia è casa, la Ferrari è a casa. Cori innalzati, bandiere al vento non solo nelle tribune ma nelle vie della città, appese ai balconi di ogni casa. Nei tre giorni di Gran Premio di Monza in giro si possono intravedere adolescenti, adulti, bambini con merchandising della scuderia, macchie rosse che emanano calore, rosso passione. E' un momento di alta tensione per i tifosi della Ferrari, mi basta ricordare ad ogni domenica d'Italia la tensione di Alexa che regnava nella casa: gambe che si muovono agitate, mani giunte simulando una preghiera, il battito del cuore irregolare. E' questa la Ferrari, ed ora più che mai l'ho capito, ora che mi basta affacciarmi al balcone della nostra camera d'albergo da cui vedo sotto i tanti tifosi che aspettano con ansia l'uscita dei piloti, ogni giorno e ogni sera da quando siamo arrivati due giorni fa. Anche in questo momento li osservo ma dalla finestra chiusa, così da non dare troppo all'occhio, sanno perfettamente quale sia la camera dello spagnolo e del monegasco <<dobbiamo andare>> due braccia scoperte dalla maglia a maniche corte cingono i miei fianchi mentre un respiro caldo si scontra sul mio collo

<<va bene>> mi giro per guardarlo negli occhi, afferrandogli poi le mani. E' teso quanto una corda di violino. Da due giorni dorme poco rigirandosi più volte nel letto e spesso lo trovo incantato, immerso tra i suoi pensieri <<goditi la gente qua sotto appena scendiamo, è qui per te, per voi. Assorbi il loro amore, il loro calore e portatelo con te fino ad oggi pomeriggio quando sfreccerai su quella monoposto>>

<<me prometes que siempre rimarrai al mio fianco?>> sono passati cinque mesi da quando stiamo insieme e dieci da quando ci conosciamo, l'intensità del nostro rapporto si fa sempre più forte. Carlos è un ragazzo abbastanza sulle sue, non esprime quello che prova davvero con gesti o parole, questo in generale. Con me non è mai stato effettivamente così, da subito ha sempre sentito il bisogno di esprimere a voce quel che gli passava per la testa e a gesti quello che il corpo gli richiedeva ma anche nel nostro rapporto ha sempre avuto qualcosa che lo tenesse un minimo sulle sue eppure, più il tempo passa più non ci sono tracce di questo Carlos. In questi dieci mesi di conoscenza siamo cambiati entrambi, essendo più piccola di lui sono cresciuta ancor di più maturando su diversi aspetti del mio carattere. In questi invece cinque mesi di fidanzamento come coppia abbiamo fatto grandi progressi, non abbiamo più quel timore di farci vedere avvolti dall'amore che ci lega, anche se una buona parte la teniamo sempre privata, per custodirla tra noi. Abbiamo scoperto quanto è divertente prenderci in giro con le storie Instagram nella nostra quotidianità, quanto è romantico scambiarci dei baci dentro al suo box prima che salga in macchina, con attorno centinaia di persone ma che poi in quel frangente fanno solo da sfondo alla nostra bolla

<<te lo prometto se anche tu me lo prometti>> punto il naso all'insù per 'sfidarlo', annuisce <<bene>> prendo felicemente il mio kit che include la fotocamera regalatami il giorno del mio compleanno proprio da lui. A proposito di compleanni due giorni fa, il 1 settembre c'è stato quello di Carlos, era giorno delle prove libere perciò tutti hanno avuto il tempo impegnato ma la sera abbiamo festeggiato in un locale al centro, senza esagerare con l'orario. Che regalo gli ho fatto? E' stato banale, di certo non mi sarei mai potuta permettere qualcosa di altamente costoso come gli altri quindi ho badato più al mio cuore: ho stampato tutte le foto che ci siamo fatti creando un grande collage decorato da scritte 'lo appenderò nel mio appartamento a Sassuolo, così quando ci abiteremo insieme sarà lì con noi' mi disse. Si, abbiamo cominciato a pensare ad una convivenza temporanea diciamo più per sperimentare la sua possibilità. Ormai stiamo sempre insieme anche nelle settimane di pausa, salvo impegni lavorativi di Carlos, un pò a casa sua in Spagna e un pò da me a Fiorano, al che abbiamo pensato di provare a breve una vera e propria convivenza.

Quando scendiamo nella hall veniamo accolti da Rupert che rimprovera scherzosamente l'amico di averlo abbandonato a colazione avendola fatta in camera con me. Neanche il tempo di uscire all'aperto che un enorme boato si innalza alla vista del pilota spagnolo. Centinaia di persone circondano l'intero perimetro della struttura, infinite braccia si sporgono in mezzo alla ringhiera per farsi autografare qualsiasi cosa abbiano nelle mani o per ottenersi un selfie. Carlos si avvicina a quest'ultimi pronto ad addentrarsi nelle infinite foto e firme ma non è solo, Charles è qui da poco prima di lui. I due teammate si salutano con una stretta di mano poi il monegasco porta l'attenzione su di me, così scendo le scale per avvicinarmi

<<buongiorno>> mi stampa un bacio sulla fronte scatenando ancor pù grida da parte delle ragazze

<<buongiorno. Alexandra?>>

<<è andata a farsi un giro in centro, ci raggiunge poco prima di pranzo>> annuisco alla sua risposta per poi rimandarlo dai suoi tifosi. Tiro fuori la macchina fotografica scattando diverse foto ai piloti ma anche all'ambiente che circonda questo albergo

<<Cloe! Possiamo farci una foto?>> delle voci verso sinistra, quelle che hanno già ottenuto un autografo mi chiamano invitandomi verso di loro

<<va bene>> sorrido ancora un pò intimorita, sono soltanto la ragazza di Sainz ma anche le ragazze di chi è famoso diventano a loro volta 'importanti', mi sono capitate diverse fanpage su di me, così come ce ne sono parecchie di Alexandra. Questo avviene non solo nella Formula 1 ma nel cinema, nella musica. Afferro il telefono della ragazza avvicinandomi a quest'ultima

<<adoro le foto che fai, sei bravissima>> le rivolgo uno dei miei sorrisi più sinceri

<<allora mettiti in posa, magari capiti in qualche post>> punto l'obiettivo nella sua direzione, cappello, maglietta Ferrari, con il pennello nero un 16 sulla guancia destra e un 55 sulla guancia sinistra, è così tenera. Le scatto una foto e mi allontano rivolgendole un occhiolino

<<andiamo ragazzi>> Andrea richiama i piloti e così tutti e 5 ci dirigiamo nel van che ci porterà direttamente all'autodromo

<<ciao a tutti>> saluta Charles allegro, Marco e Davide, davanti a cui lui e Carlos si vanno a sedere. Marco e Davide si occupano invece delle riprese e montaggi, andiamo comunque a pari passo. Io vado a sedermi dietro insieme ad Andrea e Rupert, Andrea ricordo che era molto diffidente nei miei confronti all'inizio, soprattutto per quella storia con Charles ma poi con il tempo tutto è migliorato e ora non facciamo nient'altro che prenderci in giro, Rupert invece sta abbastanza sulle sue, è un ragazzo davvero dolce e simpatico ma sfoggia queste qualità in particolare con Carlos conoscendosi da 8 anni.


<<In bocca a lupo Charl>> mi rivolgo al mio amico dopo aver concluso diversi scatti. Ci scambiamo entrambi un occhiolino e poi torno nel box 55

<<Cloe>> nomina il mio nome come se avesse temuto non tornassi in tempo prima dell'inizio

<<spacca bebecito>> afferro il suo volto tra le mani premendo le mie labbra sulle sue.

Che la gara abbia inizio.

Carlos parte in prima posizione, il suo compito sarà soltanto quello di mantenere la posizione, un compito impegnativo avendo alle spalle Verstappen. Charles parte in terza posizione, alle sue spalle invece c'è l'altra ReBull, quella di Perez..diciamo che per la Ferrari sarà importante tenere un buon passo gara, superiore a quella della RedBull.

Siamo al decimo giro, Carlos sente inevitabilmente la pressione dell'olandese ed infatti ad una curva viene superato dall'esterno <<cazzo>> mi lamento insieme ai meccanici all'interno del box dello spagnolo 'Charles Perez è a un 1.2 da te'  'io sto dando il massimo, loro sono indiscutibilmente più forti di noi' risponde lui

<<tra poco lo supererà>> commenta Rupert riferendosi al monegasco <<e se Perez continua di questo passo riuscirà a superare anche Carlos>> decido di andare nel box del 16 per raggiungere la mia amica

<<tesa?>> annuisce abbracciandomi

<<Charles più di qualsiasi altra cosa spera di vincere ogni volta in Giappone e a Monza>>

Come previsto dal veggente Rupert, Perez fa il primo sorpasso al dodicesimo giro, al quindicesimo riesce invece ad ottenere il secondo posto, strappandoglielo via quindi a Carlos. Mancano ancora quarantuno giri, tutto può succedere. Per alleggerire la tensione ci dirigiamo nel bar sopra i box, così da poter continuare a seguire però la gara <<Alexa? L'hai più sentita?>> mi chiede una volta esserci accomodate sugli sgabelli che ci consentono di vedere la pista sotto di noi, mando giù un sorso del mio frullato prima di risponderle

<<no, l'ultima volta è stato per il mio compleanno. Sono passati praticamente quattro mesi>>

<<e come la pensi a riguardo?>>

<<sinceramente non ci penso spesso. Nella gran parte del tempo ho la testa impegnata tra spostamenti, lavoro, Carlos e sto bene, mi sento realizzata e appagata, può capitare soltanto in un momento morto che io ci pensi e in base a come sto quel giorno ci sto male o meno>>

<<ne abbiamo già parlato qualche tempo fa ma continuo a temere che sia anche colpa mia>>

<<Alex>> poggio la mano sulla sua <<la colpa è soltanto mia, della mia gestione. Tutti voi, tutto questo, non c'entra nulla. E' stata tutta una mia scelta e una mia responsabilità>>

<<si ma forse abbiamo esagerato a stare sempre insieme e a non coinvolgerla>>

<<non l'abbiamo coinvolta perchè noi due eravamo più facilitate stando sempre negli stessi luoghi e poi ripeto, è stata anche una mia scelta. Volevo stare con voi, con te ed è orribile dirlo ma non mi è passata per la testa>> accenna un piccolo sorriso.

Sono tornata diversi minuti fa nel box, è l'ultimo giro e qua dentro la tensione è alle stelle <<sono impazziti?!>> esclama Gianluca, uno dei meccanici accompagnato dagli altri. Quello che sto vedendo è davvero preoccupante, Carlos e Charles si stanno battendo. Due teammate che si sfidano l'uno affianco all'altro. Da quel che sto ancora imparando almeno che non ci sia un passaggio 'pulito' acconsentito dal team principal, si deve assolutamente evitare una situazione del genere soprattutto per il brutto messaggio che trasmettono: due compagni di squadra più affiatati che mai nel loro rapporto lavorativo e non, si stanno sfidando per avere la meglio. So che entrambi puntano al podio ma così rischiano di rovinarsi entrambi la gara 'dovete smetterla subito' la voce di Fred appare tremendamente cruda nelle cuffie, i due non demordono. Charles ha un bloccaggio ai freni ed esce per qualche secondo dalla pista rischiando di sbattere contro Carlos. Mi porto una mano davanti alla bocca, un pò come tutti qua attorno, tra mani nei capelli, mani in volto. Questo strazio improvviso finalmente cessa con una doppietta RedBull e terzo Carlos seguito dal compagno. Nessuno esulta come si dovrebbe anche per un terzo posto, la rabbia prevale su tutto. Vorrei davvero sapere cosa è passato per la testa ad entrambi, era evidente che soltanto uno dei due avrebbe affiancato sul podio Max e Checo ma era davvero necessario entrare in una spietata competizione? Passano minuti interminabili prima che Carlos ritorni a piedi nel box dopo aver concluso la prima intervista sotto al podio. Come una saetta Fred si affretta a poggiare una mano sulla schiena del mio ragazzo conducendolo dentro il box del teammate dove mi trovavo per scattare delle foto al monegasco <<che cazzo vi è saltato per la testa eh?!>> sbotta come mai l'ho visto fare, il team principal <<avete rischiato di finire entrambi fuori solo per battervi! Due compagni di squadra? Non voglio fare sceneggiate davanti a migliaia di telecamere perciò ci vediamo domani soltanto noi tre. Siete stati veramente infantili>>conclude il rimprovero con questa frase, lasciando l'aerea completamente silenziosa. Tutti siamo dello stesso pensiero, nessuno infatti ha fatto volare complimenti, troppo delusi dal loro atteggiamento. Ogni scuderia è una squadra, tutti vorrebbero pensare soltanto a se stessi ma nelle occasioni come quella capitata ai due piloti della rossa esiste soltanto il gioco di squadra, totalmente mancato da parte loro.

Sono nell'hospitality, seduta sul solito divanetto rosso aspettando insieme ad Alexandra che i due ragazzi terminino le interviste. E' passata un'ora e infatti li vediamo fare il loro ingresso, entrambi con il volto buio <<si può sapere che vi è passato per la testa? I social sono impazziti e tutti qui nel paddock non fanno altro che parlare di voi. Siete compagni di squadra, non potete fare un duello come quello di oggi, rischiavate di portare la Ferrari completamente fuori>>

<<non sono fatti tuoi Cloe, non sai un cazzo del nostro lavoro perciò callate>> spalanco la bocca altamente sorpresa da come si è rivolto

<<scusa?>>

<<entendiste bien, non sono cose che ti riguardano. Tu no eres nadie per giudicare quello che faccio, no sabias nada de mi trabajo fino a dieci mesi fa perciò piantala subito di fare la ramanzina>> con le braccia al petto scuoto la testa, che faccia da cazzo che sa essere a volte

<<ciao>> saluto la coppia e mi avvio frettolosamente all'uscita.

Continue Reading

You'll Also Like

13.2K 445 20
Una ragazza di 22 anni che vive a Milano incontra un calciatore di serie A durante una partita della squadra del cuore del fratello minore. Il calcia...
49.6K 1.9K 55
Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite opposte. Due nazionalità opposte. Due inte...
56.7K 3.4K 78
una storia sulla ship migliore di questa edizione, sarah x liljolie. non credo abbia bisogno di una descrizione, le conoscete fin troppo bene
24.1K 1.2K 35
Victoria è una ragazza di 21 anni che si sta trasferendo a metà degli studi universitari di giurisprudenza da Bologna a Empoli per alcuni motivi pers...