Tutto nasce dal nulla|| Carlo...

By aurorabrozzetti

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Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite op... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
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Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55

Capitolo 17

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By aurorabrozzetti

Pov Cloe

<<Carlos Sainz, il pilota di Formula 1 che va su una monoposto a 340 km/h ha davvero ansia nell'incontrare i miei genitori?>> mi scappa una risata mentre saliamo le scale dell'appartamento

<<callate>> sospira passandosi nervosamente le dita tra i folti capelli quando suono il campanello

<<mio padre ti adora, non devi temerlo>>

<<mi adora in quanto pilota, non si sa se anche in quanto tuo ragazzo>> la porta si apre e la figura di mia madre ci accoglie lucente, avevo informato i miei genitori soltanto del mio ritorno

<<credevo venissi sola!>> esclama lei abbracciandomi calorosamente

<<mamma sai già bene chi lui sia>> al momento delle presentazioni poggio una mano dietro la schiena dello spagnolo <<Carlos lei è mia mamma, Carla>>

<<piacere di conoscerla Carla>> in un gesto principesco le bacia la mano, questo ragazzo ha un'educazione dei vecchi tempi, soltanto conoscendo Reyes e Carlos Sr non ci si può che non aspettare altro 

<<che succede?>> ed eccolo, papà, che appena ci raggiunge all'entrata dell'appartamento rimane bloccato

<<lui è papà, Marco>> spezzo questo momento imbarazzante creatosi

<<piacere signor Marco>> mio padre gli stringe la mano fissandolo negli occhi, sembra un bambino davanti al suo idolo, spero solo non stia mettendo in imbarazzo il mio ragazzo

<<dammi del tu>> scuote la testa lentamente, comincio a preoccuparmi seriamente per quando scoprirà essere il mio fidanzato <<scusate è che..non me lo aspettavo insomma, devo dire che non è una cosa comune>>

<<grazie per avermi salutata>> dico con tono sarcastico scatenando una risata, in seguito vengo accolta anche tra le sue braccia che inevitabilmente sanno di casa, protezione

<<accomodatevi, volete qualcosa da bere?>>

<<due corona con il limone!>> esclamo mentre trascino Carlos nella mia camera <<questa era la mia cameretta, sono stata qui fino ai 19 anni, a 20 mi sono trasferita a Fiorano>>

<<così giovane>>

<<te l'ho già detto, volevo subito sentire la mia autonomia>>

<<esto?>> indica uno strumento coperto dal suo apposito telo nero

<<quella è la mia tastiera>> sorrido scoprendola <<a 16 anni ho iniziato un corso di pianoforte, ho continuato per altri 3 anni ma poi mi sono fermata, mi bastava imparare a suonare qualcosa però devo dire che non mi ricordo molto>>

<<da quanto non suoni?>>

<<da quando mi sono trasferita a Fiorano, se stai 4 anni ferma indubbiamente ti scordi. Mi dispiace però, sarebbe stato bello>>

<<chiedi lezioni a Charles, lui è davvero forte quando suona>>

<<sarebbe forte>> annuisco sorridente coprendo di nuovo con malinconia lo strumento <<si quella sono io da piccola>> arrossisco coprendomi il viso dall'imbarazzo quando indica delle foto appese al muro

<<piantala, eri e sei stupenda>> mi afferra dal polso togliendomi così le mani dal viso, mi fa scontrare con il suo petto circondarmi il collo con le sue braccia <<sono contento di stare qua>>

<<mi fa piacere>> sentiamo mia madre chiamarci dal salone <<pronto per l'annuncio?>> mostra i denti facendomi ridere. Sulla soglia della porta lo fermo stampandogli un bacio sulle labbra <<eccoci>> ci accomodiamo sul balcone dove mia madre ha riempito il tavolo di stuzzichini <<questo è il classico aperitivo che alle sei o sette di sera si fa quasi obbligatoriamente a casa nostra>> spiego a lui

<<vorrà dire che starò sempre qua>> dice mentre entrambi afferriamo la nostra birra

<<Carlos volevo farti i miei complimenti per ieri, sei stato eccezionale>> interviene mio padre, alzo gli occhi al cielo, non voglio che si parli del suo lavoro anche ora 

<<grazie mille>>

<<c'è una cosa che devo dirvi>> i due puntano subito lo sguardo su di me <<io e Carlos stiamo insieme>> susseguono soltanto pochi secondi di silenzio o meglio, di realizzazione e formulazione della frase che mia madre prende parola

<<è una notizia stupenda! Sono contenta per voi ragazzi>>

<<grazie>> rispondiamo in coro, Carlos allunga la mano sulla mia gamba così inizio a giocare con le sue lunghe dita

<<caspita ora non è più il pilota di Formula 1 ma il ragazzo di mia figlia quindi..>> ci scappa una risata <<beh Carlos, inutile dire che se dovessi farle del male io te ne farò a te>>

<<papà>> mi porto una mano davanti al viso

<<è la classica frase che un papà dice, quindi l'accetto volentieri>> risponde il mio ragazzo <<non è mia intenzione e mai lo sarà, ho 29 anni e non mi è mai successa una cosa come la nostra>> si gira a guardarmi e automaticamente le nostre mani che erano già a contatto si intrecciano <<ho avuto delle ragazze, tipico dell'adolescenza ma nulla di serio. L'unica relazione seria avuta è durata tre anni e ci siamo lasciati due anni fa>> non ho mai chiesto nulla a riguardo, forse gliene parlerò, è un modo per conoscere di più il passato dell'altro, è un pezzo della vita che ti porta ad essere quello che sei ora <<certo è stata una relazione importante ma ho capito che non era amore, c'era un grande sentimento ma non riesco a definirlo amore. Amore per me è quando non hai limiti, quando tutto viene da se e non era così con questa ragazza. Per esempio lei raramente è stata invitata a casa mia: sono fortemente legato alla mia famiglia ed è difficile che io presenti loro qualcuna portandola a casa, perchè nel momento cui faccio conoscere i miei genitori e le mie sorelle, quella persona ha un enorme importanza per me>> si prende una piccola pausa per sorseggiare la sua corona <<e poi, dal nulla, è arrivata Cloe. Tre giorni dopo esserci conosciuti l'ho portata a casa mia e ieri ha conosciuto la mia famiglia>>

<<mi sento onorata a questo punto>>

<<è per questo che dico che non mi è mai successa una cosa come la nostra. Ieri sentivo la voglia di presentarti alle mie sorelle, ai miei genitori, mi sentivo orgoglioso di sfoggiarti a loro>>

<<sei davvero un tesoro Carlos>> si complimenta mia madre ricevendo un sorriso da quest'ultimo

<<e tu ora dove stai?>> domanda mio padre afferrando una manciata di noccioline

<<ho un appartamento a Sassuolo per quando stiamo qui in Italia, altrimenti o giro per il mondo o sto a Madrid>> sento vibrare il telefono nella mia tasca, così lo estraggo fuori, una chiamata

<<scusate mi allontano un attimo, mi stanno chiamando>> guardo sullo schermo il numero sconosciuto e mi alzo dalla sedia <<non lo tartassate di domande>> mi raccomando con i miei genitori ed entro in salone rispondendo <<pronto?>>

 <<ciao Cloe, sono  Piero...Ferrari>> mi fermo di scatto sul posto, ieri sera mi ha avvertita di tenere il telefono sott'occhio ma non gli ho dato molto peso per non illudermi troppo

<<oh, salve Piero>>

<<hai qualche minuto?>>

<<certo, mi dica pure>>

<<so che le tue foto sono piaciute a molti dei piloti, parlavano di volerti come propria fotografa e per questo ho pensato 'la vogliamo perdere sul serio?' Ma non deve più verificarsi nulla con i nostri piloti>>

<<certamente, non ricapiterà più ve lo prometto>>

<<mi spiego: non deve ricapitare ciò che è successo con Charles. Ho visto che sei molto vicina ad entrambi, non sto dicendo che non dovrete neanche più guardarvi ma dovrete mantenere le giuste vicinanze lavorative. Altrimenti mi dispiace ma non ci saranno altre possibilità oltre questa. In questo mondo in cui ti sei addentrata funziona così, troppe chiacchiere che non c'entrano con lo sport rovinano l'immagine e di conseguenza porta i giornalisti a chiedere di quello e non di cose inerenti al proprio lavoro. Aspetto la tua conferma, puoi darmela direttamente anche al prossimo Gran Premio>>

<<d'accordo, le farò sapere. Grazie comunque>> termino la chiamata un pò scossa. E' come se fosse un ricatto: o uno o l'altro, o hai una relazione con loro o fai la fotografa. E' davvero così impegnativo vivere per un personaggio famoso? Sono gli altri che stabiliscono la loro vita? O riguarda solo me perchè agli occhi degli altri sembro una povera ragazza che cerca di attaccarsi al primo pilota che trova? <<va tutto bene?>> tornano tutti e tre dentro casa avendo terminato l'aperitivo

<<si è tutto ok>> mi esce un sorriso più che tirato <<noi ora andiamo, ci dobbiamo preparare per stasera>>

<<che avete programmato?>> domanda curiosa mia madre mentre ci accompagnano alla porta

<<abbiamo affittato un appartamento qua vicino per tre giorni, stasera gli cucino io>>

<<la carbonara!>> esclama contento lo spagnolo, mi ha detto essere il suo piatto preferito e che spesso lo cucina per la sua famiglia..non oso immaginare cosa può creare con i loro ingredienti e le sue doti culinarie 

<<e poi lo porto in giro per Roma>>

<<divertitevi. Sarai sempre il benvenuto qui>>

<<grazie Carla>> si scambia due baci sulla guancia sia con lei che con mio padre e una volta aver fatto lo stesso scendiamo giù. Ho chiesto a mio padre se ci potesse prestare la sua Smart per questi tre giorni dato che la mia è nelle mani di Alexa, che stamattina è tornata a casa, così saliamo su quest'ultima e dopo un pò di traffico entriamo nell'appartamento affittato. Mentre Carlos vaga tra i canali della televisione, io mi dirigo in cucina per controllare se nella spesa di prima abbiamo preso tutto. Dopo essermi assicurata poggio il telefono sul bancone davanti a me scrollando tra gli aggiornamenti di Google <<ehy>> un calore mi avvolge da dietro <<che succede?>> poggia il mento sulla mia spalla ma sono costretta a girarmi per poterlo guardare in faccia <<mh?>> i famosi occhi da cerbiatto, quelli che sono così dolci da lasciarti incantata, hanno il potere di ipnotizzarti

<<prima, al telefono, era Piero>>

<<e?>> si poggia a braccia conserte sulla penisola dietro di lui, siamo uno davanti all'altra

<<ha detto che girano voci tra i piloti sulle mie foto, voci molto positive e si è detto 'è davvero il caso di perderla?'>>

<<è fantastico no? Torniamo a girare per il mondo insieme, ora non ci dobbiamo neanche più nascondere>> è così entusiasta che mi dispiace spezzare questo suo umore ma dalla mia faccia non convinta capisce che c'è altro <<che c'è?>>

<<posso tornare a lavorare con voi è vero ma ad una condizione, che io non abbia alcun tipo di relazione con voi. Non intende che non bisogna guardarci o parlarci ma bisogna mantenere le giuste vicinanze lavorative, quindi non potrei farmi vedere in quel modo con Charles ne tanto meno con te, altrimenti non ci saranno altre possibilità oltre questa>>

<<por que razon?!>>

<<dice che troppe chiacchiere che non c'entrano con lo sport rovinano la vostra immagine e che si crea tutto un loop con i giornalisti>>

<<sei la mia ragazza se non gli sta bene me ne vado io>>

<<Carlos piantala>> mi scappa una risata a questa frase soprannaturale

<<non voglio nascondermi ancora, io voglio che tutti sappiano chi sei per me ed io per te>>

<<non credo che sarebbe d'accordo Piero, prima mi ha vista così con Charles e ora fidanzata con te>>

<<allora cosa vuoi fare? Piantarmi già e tornare in Ferrari come fotografa?>>

<<no, no Carlos>> mi avvicino a lui prendendogli la mano <<non è mia intenzione lasciarti. Anche io non voglio più nascondermi o allontanarmi da voi, dall'altro lato ho sempre l'opportunità più grande della mia vita>>

<<decidi subito, non ho problemi a prendere un volo e tornarmene a casa>>

<<perchè fai così?>> punta gli occhi su tutta la cucina, tranne che su di me

<<perchè voglio soffrire il meno possibile>>

<<e credi che io ti voglia far soffrire?>> continua a non guardarmi, poggio la mano sulla sua guancia e gli scosto la testa fino a far incastrare i nostri occhi <<credi che io ti voglia far soffrire?>> non risponde, scuote solo delicatamente la testa. Mi sporgo verso di lui per lasciargli diversi baci sulle sue soffici labbra. E' impressionante come si chiuda diventando freddo in così poco tempo ma al settimo bacio ricambia trasformandolo in un bacio casto, sono semplicemente le nostre labbra che si toccano dando vita ad un lento bacio

<<ci parliamo quando saremo a Monaco questo weekend>> dice durante il bacio <<ora non voglio pensare a niente se non a questo>> fa riferimento al bacio intenso che sussegue. Mi prende in braccio posizionandomi sulla penisola mentre lui si infila in mezzo alle mie gambe, tutto sotto le nostre lingue che si intrecciano freneticamente <<ci facciamo una doccia?>> annuisco allacciando le gambe attorno alla sua vita quando mi prende in braccio fino al bagno. Accendo l'acqua e aspettando che si riscaldi gli sfilo lentamente la maglia, poi il pezzo sotto, lasciandolo completamente nudo, dopo aver fatto lo stesso con me ci mettiamo sotto il getto d'acqua

<<mi fai andare fuori di testa>> soffia sul mio orecchio mentre stringe nelle sue mani i miei glutei, al che arrossisco girandomi di spalle <<Cloe>> deglutisce rumorosamente <<cazzo>> sospira quando comincio a strusciare i glutei sulla sua intimità, ho così voglia di lui in questo momento ma è più divertente ridurlo così <<basta>> mi gira poggiandomi alla parete, trasalisco quando la mia pelle nuda entra in contatto con le mattonelle fredde. Le sue labbra morbide divorano ogni punto del mio collo mentre le sue mani si divertono a giocare con il mio seno. Poi però vengo sollevata da terra e un immenso piacere si fa strada in me quando Carlos affonda tra le mie gambe. Nel bagno riecheggiano i nostri sospiri e gemiti che aumentano quando affondando le dita tra i suoi capelli aumenta la velocità. Continuiamo così  fino a che entrambi raggiungiamo contemporaneamente l'apice del piacere.


<<Dios mio, es muy muy buena>> dichiara con il boccone pieno 

<<lo so, sono una buona romana>> lascio nel piatto, ormai piena, le mezze maniche alla carbonara che subito vengono puntate da lui <<Carlos la dieta>> rido porgendogli comunque il piatto

<<ogni tanto qualche sgarro è consentito>>

<<ti va se domani mattina ci svegliamo presto e andiamo a correre?>>

<<certo>> termina anche il mio piatto <<ahh, eccezionale>> copia il gesto ' al bacio' di noi italiani 

<<non ti vizierò, mi dispiace>> mi alzo per sparecchiare seguita da lui

<<ti aiuto>> svuotiamo la tavola e raggiungiamo il lavello <<io insapogno? Così si dice?>>

<<no>> scoppio a ridere piegandomi in due 

<<dai non mi prendere in giro, non è che ora so tutti i verbi o tutti i termini>> mi da una leggera spinta ma viene contagiato dalla mia risata

<<verbo insaponare, io insapono>>

<<io insapono>> dice correttamente stavolta <<e tu lavi>> annuisco e cominciamo ciò che abbiamo appena stabilito

<<Carlos! Tanto sapevo lo avresti fatto>> dico pulendomi dal viso la schiuma lanciatami

<<eh! Volevi!>> cerco di bagnarlo con l'acqua ma riesce a scansarsi, sono troppo preparati nel loro lavoro con i riflessi che è impossibile fregarli

<<ciao>> gli do le spalle offesa

<<che permalosa>> mi circonda da dietro il collo con le sue braccia muscolose riempiendomi di baci sulla testa <<non voglio uscire, voglio stare con te sul letto o sul divano>>

<<va bene, abbiamo altri due giorni per uscire>> concluso il lavoro di pulizia, raggiungiamo il centro del salone che è un tutt'uno con la cucina, afferro il telecomando e metto della musica

<<vuoi ballare conmigo mi princesa?>

<<accetto molto volentieri>> fingo un inchino ottocentesco e gli afferro la mano. Non è un ballo lento o sdolcinato, anzi tutt'altro, è un miscuglio di movimenti casuali e strambi ma poco importa, siamo noi due in un piccolo appartamento al centro di Roma. Due ragazzi che da totali sconosciuti si ritrovano a ballare come se nessun altro al mondo esistesse

<<mi stai facendo vivere una vita nuova>> ci fermiamo davanti a questa frase, lui nel pronunciarla io nell'ascoltarla <<il Carlos di 6 mesi fa non avrebbe mai fatto questo>> fa riferimento al momento <<non avrei mai ballato così, come se niente a parte noi due esistesse, come se i 29 anni siano tornati ad essere 9. Sono spensierato con te>>

<<credo si la cosa più bella essere spensierati insieme>> sorrido con gli occhi lucidi a causa della sua maledetta sincerità

<<è stupendo>> non sapendo che altro aggiungere avvolgo le mie braccia attorno al suo busto stritolandolo il più possibile <<ahia!>>

Tra una chiacchiera e un'altra accompagnata da un calice di vino rosso sul piccolo balconcino che affaccia in una delle strette vie di Trastevere abbiamo fatto l'una. Stanchi anche dal viaggio ci siamo diretti poco fa nel letto ed ora lui dorme con la testa poggiata sul mio seno e con il braccio destro che circonda il mio bacino. A differenza sua sono rimasta ancora sveglia per poterlo guardare anche se non posso vedere il suo volto. Lo schermo del mio telefono poggiato sul comodino si illumina attirando la mia attenzione, così afferro l'oggetto continuando a fare i grattini in testa a Carlos 'disturbo?' è Charles

'non disturbi'

'non credevo fossi ancora sveglia a quest'ora'

'troppo persa a guardare il tuo amico dormire su di me. Tu? Perchè sei ancora sveglio?'

'troppo perso a guardare la tua amica dormire su di me'

'siamo due casi persi evidentemente..come mai mi hai scritto?'

'volevo sapere se vi andasse di venire qualche giorno prima qui a Monaco, sareste ospiti a casa mia'

'stiamo qui a Roma per altri due giorni, abbiamo il volo per Monaco proprio mercoledì mattina'

'allora per dopo il weekend? Magari ci rilassiamo e divertiamo al contempo sullo yacht'

'per me non ci sono problemi, domani sentirò anche Carlos'

'ottimo'

'Piero mi ha chiamata, ha detto che posso tornare a lavorare nella scuderia ma ad una condizione: che io non abbia alcun tipo di relazione con te e con Carlos, ha notato l'affinità che ho con voi'

'in che senso con questa condizione?'

'dato quello che abbiamo fatto ormai sono un punto 'debole' e dovremmo avere solo rapporti lavorativi così da non creare altre voci che potrebbero distrarvi, altrimenti non avrò un'altra possibilità'

'è una cazzata lo sai vero? Tu e Carlos state insieme ed io e te abbiamo un'ottima amicizia, non possiamo nasconderci o addirittura rompere i rapporti per una proposta di lavoro'

'lo so, Carlos ha temuto lo lasciassi ma non sarà così. Al costo di continuare la mia vita normale preferisco non lavorare nella scuderia, comunque abbiamo detto che ne parleremo con Piero dal vivo una volta a Monaco'

'voglio essere presente anche io, è surreale una proposta del genere'

'non voglio metterti nei casini'

'Cloe, ci conosciamo da soli 6 mesi e ti ritengo una delle amiche più strette, ti voglio bene dico sul serio e per questo per 'tutelarti' voglio esserci'

'grazie, ti voglio bene anche io Charles'

ci scambiamo entrambi un selfie, io con Carlos dormiente sul mio seno e lui con Alexandra dormiente sul suo petto. Ci auguriamo la buonanotte e poi spengo il telefono <<mhh>> mugola a causa dei miei movimenti

<<tranquillo dormi>>

<<vieni qui>> sbiascica scansandosi da me per aprire le braccia, tutto ad occhi chiusi, è così tenero. Mi infilo tra le sue braccia e chiudo gli occhi. Cullata dal suo respiro, dal suo calore e dal suo profumo, mi addormento.

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