Tutto nasce dal nulla|| Carlo...

بواسطة aurorabrozzetti

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Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite op... المزيد

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Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
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Capitolo 27
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Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54

Capitolo 7

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بواسطة aurorabrozzetti

<<Prenditi quel posto, realizza il tuo sogno. Ci vediamo tra qualche giorno>> tre giorni di Gran Premio in qualche parte del mondo e due settimane di distanza dalla gara prossima, non starò nove mesi lontana da lei eppure la sensazione di non averla vicina in un esperienza nuova per me fa lo stesso effetto, tanto che mi ritrovo a piangere in una zona appartata dell'aeroporto

<<ti manderò tantissime foto, da ogni punto della pista>>

<<sono orgogliosa di te solo per questo>> ironizza lei stringendomi tra le sue braccia <<fai quello che ti senti>> mi sussurra all'orecchio quando vediamo Carlos avvicinarsi a noi dopo avere parlato con il pilota del suo Jet, non ho bisogno che aggiunga altro, so a cosa si riferisce

<<princesa possiamo andare>>

<<Carlos Sainz>> la fan si pone davanti a quest'ultimo che la guarda con faccia stupita per questo momento autoritario <<fai che accada qualsiasi cosa di brutto, che c'entri tu o meno, alla mia migliore amica e sei un uomo morto>> nascondo una risata mentre mi godo la raccomandazione <<bene, ciao ragazzi>> mi lascia un ultimo bacio sulla guancia. Raggiungiamo la pista salendo sul Jet di Carlos, siamo solo io e lui. Niente menager attorno. Non sono mai salita su un Jet privato, è tutto assurdo qua dentro, sembra quasi un piccolo appartamento. Mi accomodo sul sedile, il doppio di quello del solito aereo economico <<ti piace?>> probabilmente ha notato i miei occhi vagare in ogni punto

<<è davvero forte, non sono abituata a tutto questo lusso>>

<<ora vivrai solo con quello, tra Jet, macchine, hotel, feste>> il mio sogno è sempre stato girare con la mia macchina fotografica per il mondo e farlo come lavoro, non sognavo sicuramente di diventare nello specifico fotografa della Ferrari che comporta a ciò che ha appena detto Carlos. E' la Formula 1, lo sport che forse supera il calcio per i soldi che girano dietro..sono davvero pronta ad immergermi in questo mondo pericoloso a me sconosciuto? <<a che pensi?>>

<<che forse non sono pronta ad affrontare tutto questo mondo>>>

<<ti ci devi solo ambientare ma fidati, se entri nel team ti sentirai parte di un enorme famiglia con loro..e poi ci sono io, resterò sempre al tuo fianco per qualsiasi cosa>> addolcisce il suo tono nell'ultima frase facendo fare una capriola al mio stomaco

<<spero di riuscire a conquistarli>>

<<hai talento e sei anche un pò raccomandata dal qui presente>>

<<se comincerò a lavorare per la Ferrari diventeremo colleghi, parte dello stesso team>>

<<e non lo trovi eccitante? Colleghi che appena sono soli si baciano>> un improvvisa vampata di calore pervade il mio corpo, una scarica di adrenalina nel basso ventre. Il viso malizioso di Carlos mi fanno annebbiare la mente e lui questo lo percepisce <<ti guardo prima della gara sapendo che appena finita potremmo ritrovarci a baciarci nel mio motorhome>> al solo pensiero sento le gambe tremarmi, usa troppo bene il suo timbro provocatorio, odio come mi rende impotente solo utilizzando delle parole

<<solo baciarci?>> sputo di getto, voglio giocare anche io, voglio scoprire che effetto posso provocargli. Resta a guardarmi, uno sguardo penetrante. In modo automatico il mio corpo si alza andandosi a sedere sulle sue gambe. Continua a rimanere pietrificato, con le braccia ferme sui braccioli <<magari oltre a vincere il premio della gara vinci anche altro nel motorhome>> soffio sul suo orecchio facendo alzare e abbassare in maniera irregolare il suo petto

<<se continui così finisce che questo 'altro' lo vinco ora>> mi mordo il labbro inferiore trattenendo un sorriso. Il mio autocontrollo è quasi esaurito. Passo la mano alla base dei suoi capelli, dietro il collo, a questa mia azione lui lascia abbandonare la testa al sedile chiudendo gli occhi. Osservo da vicino il suo viso, qualche lentiggine sparsa sulle guance e sul naso, la pelle scura come un tipico spagnolo, le ciglia nere lunghe da fare invidia a tutte le ragazze, le labbra carnose ormai diventate un mio vizio. Mi avvicino al suo collo lasciandoci una striscia di umidi baci mentre il suo profumo invade le mie narici. Preso alla sprovvista stringe la mia coscia con la mano che aveva poggiata sopra di essa <<Cloe>> trattengo un sorriso continuando facendo salire le labbra dal collo alla mandibola, dalla mandibola all'angolo della sua bocca <<mi stai uccidendo lentamente>>

<<ah si?>> sussurro ad un millimetro dalle sue labbra. Prende la mia mano portandola sul cavallo dei suoi pantaloni, quando sento cosa gli ho provocato un sussulto esce dalla mia bocca, quel poco di autocontrollo che mi era rimasto sparisce completamente, ora non faccio altro che pensare a dove la mia mano sia posizionata, a Carlos e a me

<<mira lo que tu me haces>> con la bocca aperta rimango vittima di un incantesimo causato da quelle parole spagnole <<che c'è? Ti fa effetto quando hablo en espanol princesa?>>

<<piantala>> con prepotenza mi precipito sulle sue soffici labbra che mi divorano bramose, aspettava questo avvicinamento quanto me. Nel mezzo dell'ardente bacio la sua mano si infila fugacemente sotto la felpa e poi sotto la maglietta facendomi rabbrividire a quel contatto nuovo per me, la sua mano sotto i miei vestiti vaga lungo i fianchi, lungo la pancia, lungo la schiena ma purtroppo tutto si interrompe a causa del telefono di Carlos che comincia a squillare. Quest'ultimo impreca e risponde, mentre io, vado a ricompormi sul mio sedile ridendo però del suo aspetto, capelli scompigliati dalle mie dita, un evidente rigonfiamento sulla patta dei suoi jeans blu chiaro, la bocca arrossata. Per farmi capire di piantarla mi fulmina con lo sguardo

<<d'accordo ci vediamo all'aeroporto>> attacca

<<chi era?>>

<<mio cugino, ci aspetta all'aeroporto e ci porterà in albergo>>

<<ti va di spiegarmi qualcosa sulla Formula 1?>>

<<se mi va?>> i suoi occhi si illuminano <<fammi tutte le domande che vuoi>> dice ospitando poi sul suo volto un enorme sorriso

<<intanto beh come funzionano questi giorni?>>

<<partiamo dal fatto che abbiamo tre giorni ma tutto il team, piloti compresi arriviamo nel paese in cui dobbiamo gareggiare almeno due giorni prima. Già da oggi ogni scuderia allestisce il proprio box e rimonta le vetture. Il giovedì vengono effettuate le prime verifiche tecniche. Iniziano poi i tre giorni: venerdì si hanno le Free Practice, sono tre prove libere ma la terza avviene di sabato giorno in cui ci sono anche le qualifiche, quest'ultime stabiliscono l'ordine in cui noi piloti dobbiamo disporci sulla griglia di partenza per la gara. Più veloce si è nelle qualifiche migliore è la posizione, ed il più veloce di tutti guadagna la pole position ovvero la prima posizione>> si interrompe <<ci sei?>> annuisco molto concentrata facendo un piccolo resoconto sulle note del telefono <<la sessione delle qualifiche ha tre fasi: Q1 di 18 minuti, Q2 di 15 minuti, Q3 di 12 minuti per girare in pista e fare un tempo che ci fa rientrare tra i 15 migliori. Domenica è il miglior giorno della mia vita, la gara. Non c'è molto da dire, devi sfrecciare a più di 300km/h su quella monoposto per almeno conquistarti il podio>>

<<mio dio sembra tutto così perfettamente schematico che lo adoro>>

<<lo è fin troppo>> gli scappa una leggera risata <<la gara a cui hai assistito è stata la prima su 24. Siamo 20 piloti e 10 scuderie. Partiamo tutti con zero punti, dalla prima gara ognuno riceverà il punteggio in base alla posizione che ottiene. Chi arriverà ad ottenere il numero più alto di punti sarà campione del mondo>>

<<ti è mai successo?>>

<<no>> stavolta è una risata amara <<ma non smetterò mai di crederci>>

<<quante scuderie esistono?>>

<<pronta?>> indica il telefono su cui sto scrivendo, segno che dovrò appuntarmene diverse <<ogni scuderia ha due piloti a volte c'è anche il terzo. Sta alla scuderia stabilire chi è il primo pilota o chi il secondo o se non dare peso a ciò. Esistono diverse scuderie: Mercedes, McLaren dove sono stato per un anno, Alphatauri che quando ne facevo parte si chiamava Toro Rosso ci sono stato per tre anni, Alpine, Williams, Haas, Aston Martin, Alfa Romeo, Ferrari, Sauber>>

<<e con la Ferrari come ti è andata fino ad ora?>>

<<non posso lamentarmi sono entrato quattro anni fa, possiedo tre vittorie ma voglio di più>>

<<ci credo>> sorrido riuscendo nei suoi occhi a cogliere tutta la sua passione

<<comunque non ti preoccupare, quando entrerai nel circolo tutte queste informazioni ti si incolleranno nella mente>>

<<e per quanto riguarda me..>>

<<ti verrà spiegato non appena arriveremo, facciamo una piccola riunione con tutti>> non sono una persona chiusa ma sapermi in uno studio con tutto il team Ferrari crea ansia in me <<ehy>> si sporge verso il tavolino che ci separa così da poter raggiungere la mia mano e stringerla <<andrà tutto bene, sei cocciuta>> quegli occhi color ambra ormai non mi fanno capire più niente, sono così dolci da farmi sciogliere ogni nodo che tengo dentro <<ti va di riposarci? Mancano ancora un pò di ore>>

<<si>> si alza prendendo dallo sportello sopra la mia testa una coperta con cui poco dopo copre il mio corpo <<grazie>> abbozzo un sorriso che ricambia premendo le labbra sulla mia fronte, sto cominciando a bearmi di questi piccoli suoi gesti, sono quelli che più riescono a mandarmi in tilt. Torna sul suo sedile ed entrambi chiudiamo gli occhi, accompagnati dal rumore del motore del Jet.

[...]

<<Benvenuta in Arabia Saudita!>> esclama una voce gioiosa

<<Charles!>> lascio la valigia correndo tra le braccia aperte di quest'ultimo

<<sono così felice che tu sia qui a realizzare il tuo sogno e che noi ne facciamo parte>> accarezza la mia schiena. Credo sia il ragazzo più affabile che io abbia conosciuto. Non c'è malizia in quello che fa, è fidanzato ama e rispetta la sua ragazza ma non smette di essere un gentiluomo o un tenero ragazzo almeno nei miei confronti

<<grazie>> mi stacco da lui sorridendogli. Ci ha accolto proprio all'entrata dell'hotel, all'interno del circuito di Jaddah, dove alloggeremo <<il team è dentro l'Hospitality della scuderia, lascia anche la valigia alla receptions, te la faranno trovare direttamente in camera al tuo ritorno>> mi avvisa il ragazzo dagli occhi verdi

<<d'accordo>> eseguo insieme a Carlos ciò che dice, tenendomi la borsa fotografica ben salda sulla spalla

<<andiamo?>> mi chiedono i due piloti ed io annuisco camminando al centro tra i loro corpi slanciati. Camminiamo nel paddock che si può definire vuoto rispetto al giorno della gara, oggi come mi ha detto Carlos semplicemente ogni scuderia allestisce il proprio box e rimonta le vetture quindi in giro si vedono solo meccanici, tecnici, piloti e giornalisti. Quando alcuni di loro vedono i pilastri della Ferrari cominciano a scattare foto

<<se ti da fastidio ti presto la mia felpa per coprirti in faccia>> interviene premuroso Carlos

<<tranquillo, dovrò farmene un abitudine, presto sarò io a fotografare tanto>> strappo loro dei sorrisi

<<come pensate di fare? Insomma si non state insieme però spesso vi tenete per mano, vi avvicinate e vi lasciate qualche bacio>> comincia a introdurre il discorso Charles a 'qualche bacio' senza volerlo io e lo spagnolo ci schiariamo la voce <<ok non voglio sapere altro>> continua il monegasco

<<eviteremo di farlo in pubblico, non voglio che si venga ancora a sapere di questa cosa>> non ci rimango male per la durezza con cui lo esordisce, alla fine è giusto così, non stiamo insieme e nessuno dei due ha voglia di stare sulla bocca di tutti con questo argomento, vogliamo starci ma solo per le nostre passioni: lui la Formula 1 e io la fotografia. Entriamo all'interno della Hospitality, saliamo le scale e arriviamo davanti a quello che sembra essere uno studio

<<ho paura>> mi blocco davanti la porta

<<hai talento>> dicono entrambi all'unisono, ci scappa così una risata

<<ok detto così mi avete dato più stima, forza>> scaccio un sospiro, bussiamo segnando il nostro ingresso

<<ciao ragazzi!>> vari componenti della scuderia cominciano a lanciare sorrisi, strette di mano e pacche sulle spalle ai loro due ragazzi <<Cloe, piacere di conoscerti>> un uomo vestito in giacca e cravatta mi si avvicina stringendomi la mano <<io sono Benedetto Vigna amministratore delegato della Ferrari>> ricambio il saluto mostrandomi più calorosa possibile, lo stesso faccio con un signore dall'aspetto più vissuto <<Piero Ferrari, vicepresidente della Ferrari>> solo Dio sa della forza che sto usando per non scappare davanti a queste figure potenti <<Mattia Binotto ingegnere, Fred Vasseur team principal>> mi vengono presentate anche queste altre due figure ma il mio sguardo si poggia come per trovare solidarietà su una donna dai capelli rossi, quest'ultima essendo l'unica femmina in stanza mi rivolge un sorriso che emana conforto. Mi consentono di accomodarmi, da quanto ho capito mi verranno fatte domande da loro che sono le figure con più spicco qui in mezzo, che l'interrogatorio abbia inizio <<raccontaci un pò di te>>

<<ho vissuto una vita molto classica, dopo le superiori ho deciso di laurearmi in storia dell'arte nel mentre avevo iniziato a lavorare in un piccolo club a Fiorano>> vedo le loro facce sorprese <<si io abito la, c'è una storia dietro>> sorrido pensando alla mia amica e sotto richiesta mi ritrovo a ripetere questa storia assurda che alla fine mi ha portata qua <<ho 24 anni ma ho capito da quando ero piccola che io e le foto eravamo una cosa unica, sui social postavo davvero tanto forse potevo passare come una semplice ragazza ossessionata dalle storie Instagram ma io sapevo che non c'era strafottenza era solo perchè adoravo fotografare ciò che ritenevo bello, originale. A 17 anni ho ricevuto la mia piccola macchina fotografica una piccola Canon SX540 HS>> sorrido al ricordo, anche se ormai non la uso più la porto sempre nel mio kit <<crescendo, avendo i miei soldi, ho cominciato a fare le cose seriamente, facevo già dei corsi di fotografia riuscendo a raggiungere una certa professionalità. Vengo contattata da influencer, cantanti. Due mesi fa ad esempio sono stata chiamata a Madrid per fotografare ad una mostra>> cancello ancora prima che prendano il sopravvento, le immagini di me e Carlos in quei giorni, mi distrarrebbero dal mio discorso <<certo, non sono nessuno, non sempre tutto va secondo i piani ma ora sono qua>>

<<volevi proprio arrivare a fotografare nella Formula 1?>>

<<oh no, assolutamente no>> Charles, Carlos ed io scoppiamo a ridere, i due prima di me e so bene perchè

<<l'abbiamo conosciuta mentre ci diceva 'io sinceramente non so neanche come vi chiamate'>> spiega Charles agli altri presenti, vedo le loro facce divertite ed io mi ritrovo ad arrossire ma ormai mi rende felice pensare che questa frase sarà un nostro aneddoto

<<quindi no, non ho mai avuto interesse nella Formula 1, sta nascendo ora. Sia chiaro, le macchine mi sono sempre piaciute, la velocità crea un'adrenalina nel mio corpo che vorrei vivere ripetutamente, il rombo di un motore è in grado di provocarmi i brividi>> sento lo sguardo di Carlos bruciare su di me <<però la Formula 1 non ha mai attirato la mia attenzione, sono sincera. Il mio sogno è fare la fotografa come lavoro viaggiando per il mondo ma mi è stata fatta questa proposta e ho accettato volentieri perchè il mio sogno si realizza lo stesso: faccio la fotografa e giro per il mondo. Niente di più e niente di meno>>

<<domani ci saranno le Free Practice, non c'è molto lavoro per voi fotografi in pista in una giornata come venerdì ma potrai sempre fare dei scatti a Charles e Carlos, al nostro team>> annuisco <<il tuo lavoro inizia quindi da domani, buona fortuna Cloe>> ringrazio davvero tutti stringendo nuovamente le loro mani.

<<Cristo santo!>> comincio a saltellare una volta tornata all'aria aperta

<<mio dio quanto pesa questa roba>> si lamenta Charles con il mio kit in mano

<<dammi qua nullafacente>> gliela strappa dalle mani lo spagnolo <<noi ora dobbiamo restare qua, tu vai anche in hotel. Ti scrivo quando ho finito, questa te la porto io>> muove il braccio con la borsa fotografica

<<va bene, allora ciao ragazzi>> dopo uno scambio di sorrisi i due si dirigono insieme nella parte opposta alla mia.

Quando mi ritrovo sola nella mia camera la prima cosa che faccio è affacciarmi al balcone. Rimango senza fiato notando la pista sotto di me, sarebbe un sogno addormentarsi mentre quelle monoposto ad una velocità disarmante sfrecciano sotto. Sapendo che in questo momento Alexa è impegnata decido di scriverle un riassunto della giornata da quando ci siamo salutate, dopo di che chiamo mio padre, entrambi i miei genitori li ho sentiti la sera prima di partire <<pronto, tesoro>>

<<papà ciao, come va?>>

<<tutto bene, tu? Sei arrivata? E' andato tutto bene?>>

<<si sono arrivata, mi trovo in hotel, sotto ho la pista!>>

<<hai già fatto la riunione?>>

<<si ho conosciuto le figure principali, mi hanno fatto poche domande ma buone. Domani inizio>>

<<siamo orgogliosi di te piccola, ti passo tua madre>> poco dopo il suo saluto la voce di mia madre squilla dall'altro capo del telefono

<<mamma calmati>> rido <<sto bene>>

<<sei con quel ragazzo..Carlos?>> alzo gli occhi al cielo

<<mamma non siamo fidanzati, non dobbiamo stare sempre insieme>>

<<ho fatto un pò d ricerca, che mi dici di Char->>

<<ciao mamma ci sentiamo>> attacco ridendo prima che continui anche con il povero Leclerc. Ho raccontato di Carlos ai miei, mio padre ci ha messo un pò per realizzare che stavamo parlando proprio di Carlos Sainz, numero 55, pilota di Formula 1 della Scuderia Ferrari. Lui non è mai stato appassionato di quest'ultima, è molto più tifoso del calcio ma mi ha raccontato di aver visto due gare da giovane e che fino a pochi anni fa la domenica si metteva a seguire la F1, perciò sa bene chi sia. Dovendo passare il tempo decido di farmi una doccia. Passo venti minuti buoni sotto al getto poi esco fuori indossando una tuta e una felpa grigia abbinata. Quando concludo di asciugarmi i capelli prendo il telefono, una notifica da Carlos 'tra un'ora sono in hotel, tutto bene?'

'alla grande' gli mando una foto del panorama

'bello vero?'                                                                                                                                                                             'è stupendo'

'giovedì sera di solito tutti noi piloti ceniamo insieme, vuoi venire? Altrimenti facciamo qualcosa solo io e te'

'se sono ben accetta vengo volentieri'

'd'accordo, ci vediamo direttamente a cena allora'

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