Tutto nasce dal nulla|| Carlo...

By aurorabrozzetti

61.7K 2.3K 327

Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite op... More

Capitolo 1
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56
Capitolo 57
Capitolo 58
Capitolo 59
Capitolo 60

Capitolo 2

1.7K 43 0
By aurorabrozzetti

Finalmente nella mia camera d'hotel a pochi passi dal centro di Madrid. Avendo l'appuntamento alla mostra tra due ore, mi vado a fare una doccia per scacciare con un pò di acqua fredda lo stress e la stanchezza accumulatosi fino ad ora. Quando termino con solo l'asciugamano che avvolge il mio corpo mi sdraio sul soffice piumone del letto matrimoniale destinato solo a me. Prendendo il telefono noto una notifica in particolare di venti minuti fa, Carlos mi ha scritto e non nego di aver perso un battito. Mi chiedo come abbia fatto a trovarmi su Instagram ieri sera. Apro il direct

'Ciao Cloe, scusa il disturbo. Io sono arrivato a Madrid questa mattina e tu?'

decido di rispondergli tranquillamente anche se mi domando quale interesse abbia uno come lui nell'informarsi su una perfetta sconosciuta

'Ciao Carlos, qualche ora fa sono atterrata anche io, mi trovo in hotel'

la risposta arriva dopo cinque minuti

'quanto dista dal centro?'

'dieci minuti buoni'

'ti va se stasera ci facciamo un giro?'

rimango spiazzata con il telefono in mano mentre sento lo stomaco distorcersi davanti questa proposta più che inaspettata. Esco dalla chat e chiamo Alexa <<pronto Cloe!>> risponde raggiante

<<Alexa di nuovo un fatto surreale. Mi ha scritto Carlos se fossi arrivata e se stasera mi andrebbe di fare un giro con lui>> perdo l'orecchio destro a causa dell'urlo proveniente dall'altra parte del telefono

<<Fuck Cloe! Carlos Sainz ti sta chiedendo di uscire! Che aspetti digli subito di si! O my god!>> esclama, la immagino saltare da una parte all'altra della casa

<<non so se sia una buona idea, non voglio avere a che fare con queste cose>>

<<vivi la vita Cloe, pensaci, a quante capitano occasioni del genere?>>

<<si ma cosa c'entro io?>>

<<questo me lo chiedo anche io, sarebbe stato meglio uno scambio di ruoli tra me e te>> pronuncia con nonchalance strappandomi una risata <<vacci e dai una svolta alla tua vita>> torna seria lasciandomi con questo consiglio prima di attaccare senza lasciarmi ribattere

'va bene, tra due ore ho la mostra, finirà per le sei e mezza'

'se mi mandi la posizione dell'hotel passo a prenderti per le nove'

senza aggiungere altro mando direttamente la posizione tornando poi a prepararmi.


Finito di mostrare le foto fatte in queste ore all'allestitore della mostra, al suo artista e al proprietario della struttura messa a disposizione, li avviso che nei prossimi giorni controllerò e modificherò per bene le foto che gli verranno poi mandate via email. Hanno parlato di somme di denaro davvero alte, non credevo fosse possibile, anche se non sono i soldi il mio scopo sono orgogliosa di essere arrivato a ciò da sola, in compagnia semplicemente della mia passione. Saluto e ringrazio gentilmente quest'ultimi e mi dirigo verso la sala in cui ho lasciato le mie cose custodite nell'armadietto. Mentre percorro curiosa i corridoi allestiti, appare una figura conosciuta che con le mani dietro la schiena osserva ciò che lo circonda <<Carlos?>> sbatto più volte le palpebre

<<ciao Cloe>> ad ogni passo che mi avvicina a lui sento il cuore esplodere da questo incontro inaspettato

<<ma che ci fai qui?>>

<<ho visto le tue storie Instagram e ho deciso di fare un salto>>

<<era solo una scusa per potermi vedere prima? Non riuscivi ad aspettare ancora qualche ora Sainz?>> si morde il labbro inferiore per trattenere un sorriso

<<mi hai beccato Ferrara>> sussulto quando pronuncia il mio cognome <<guarda che coincidenza, Ferrara, Ferrari, chissà>> alza le sopracciglia facendomi avvampare

<<devo prendere le mie cose in una stanza>>

<<ti aspetto fuori>> mi da le spalle lasciandomi raggiungere la stanza. Poggio la schiena al muro scuotendo la testa, che piega ha deciso di prendere la mia vita? Quando esco fuori il rombo di una Ferrari grigia attira la mia attenzione, il finestrino si abbassa facendo apparire la figura di Carlos <<cazzo>> sussurro

<<forza sali>> deglutisco ed entro accomodandomi sul basso sedile <<che ne pensi?>>

<<non mi piace la Formula 1 ma amo le macchine e questa beh..non so che dire>> mi rivolge un sorriso che ricambio accarezzando gli interni di questo splendore

<<ti riservo un bel giro per stasera, in alcune strade di notte non c'è nessuno. Ora ti porto in hotel così potrai prepararti>> sento tutto il tempo il cuore battermi forte, non so se è dovuto nello stare sopra una Ferrari con un motore scoppiettante o se è dovuto alle volte che mi cade l'occhio sul pilota accanto a me. Le sue mani poggiate sul volante mostrano numerose vene, il suo sguardo è rilassato ma al contempo serio <<eccoci qui>> mi lascia davanti l'ingresso

<<a stasera>> scendo dal veicolo che subito dopo la mia entrata sfreccia lungo la strada.

Decido di rifarmi la doccia e come quando ero adolescente e dovevo uscire con un ragazzo, mi depilo, indosso le maschere e nel mentre scelgo il vestiario. Opto per una gonna attillata, un maglioncino bianco e degli stivali con il tacco neri che arrivano fino a metà coscia. Rendo i miei capelli ondulati e poi passo ad un trucco davvero leggero. Sento il rombo della Ferrari di prima e poco dopo quello di una notifica 'sono giù' visualizzo. Indosso un soprabito beige come la gonna e scendo. Quando le porte scorrevoli si aprono, credo di scendere le scale molto lentamente alla vista di Carlos in camicia bianca, pantalone nero, ciuffo ribelle che sistema passandoci la mano. Oggettivamente non si può rimanere indifferenti se tra l'altro chi hai davanti è un pilota, avendo come passione la fotografia ho capito che se una persona di un certo rango sociale non è esteticamente bella sarà il suo mestiere a rendere affascinanti anche le sue pecche estetiche. A pochi passi da lui vengo travolta dal suo profumo <<stai molto bene>> si complimenta come un vero gentiluomo che accoglie una fanciulla

<<grazie>> abbasso la testa imbarazzata non essendo abituata a ricevere complimenti <<non sei male neanche tu>> mi apre lo sportello permettendomi di accomodarmi, anche qui vengo avvolta dal suo profumo più intensificato rispetto a prima. Accomodatosi al posto del guidatore, stavolta, quando accesa la macchina si sente il rumore del motore si gira per guardarmi con un sorriso fiero <<è fantastico>>

<<non capisco perchè non ti piaccia la formula 1>> avvia la conversazione su quella che è la sua passione

<<perchè ci sei tu>> giro la testa verso di lui, non stacca gli occhi dalla strada ma alza le sopracciglia

<<pazienza non ho bisogno del tuo sostegno tanto>>

<<chissà forse un giorno mi piacerà>>

<<ci penserò io>>

<<dove mi porti?>>

<<in un ristorante cinque stelle>>

<<bene, non ci sono mai stata e speravo non accadesse mai>> dico sarcastica, anche se in fondo un pizzico di verità c'è.

Dopo dieci minuti facciamo ingresso nel ristorante, è molto soft, nel mio stile devo dire <<bienvenido señor Sainz, señorita>> rivolgo un sorriso di cortesia al cameriere che ci porta verso il nostro tavolo volutamente più appartato rispetto al cuore della sala

<<ti piace qui?>> chiede lo spagnolo una volta esserci accomodati sulle morbide sedie in pelle nera

<<molto, adoro gli ambienti soft e poco rumorosi>>

<<primo colpo andato bene>> scherza prendendo il menù, lo copio <<sei più da carne o da pesce?>>

<<assolutamente carne>> scorro gli occhi sulla quantità di cibi non riuscendo a non far cadere l'occhio sui prezzi <<ma non posso non prendere la paella>>

<<troppo famigliare per me, prenderò una bistecca>> quando arriva il cameriere prende le ordinazioni accompagnate da un vino rosso

<<nonostante tu sia spagnolo sai molto bene l'italiano>> ci viene versato il vino

<<ogni pilota inizia più o meno a tre anni con le go-kart e la maggior parte dei circuiti si trovano in Italia, perciò ci si ritrova a dover apprendere qualcosa sin dalla tenera età, essendo poi la Ferrari una casa automobilistica italiana in qualche modo devi saperlo, la maggior parte delle persone che ci lavorano sono italiane e in più devi abitare preferibilmente in Italia dato che la sede si trova a Maranello>>

<<quando sei venuto in Italia?>> bevo un sorso del mio vino assaporandolo con piacere

<<quattro anni fa, prima ho fatto parte di altre scuderie di cui non ti dirò il nome perchè immagino tu non sappia nulla>>

<<esatto>> ridiamo entrambi <<io conosco solo l'inglese, quando avevo 17 anni ho fatto un anno all'estero dove ho conosciuto quella che ora è la mia migliore amica. Ti ricordi la ragazza che vi ha fermati la prima volta che ci siamo incontrati?>> annuisce <<è lei, si chiama Alexa, è americana. Mi ha ospitata a casa sua nell'anno all'estero e da lì non ci siamo più separate, ora a 24 anni conviviamo insieme..c'è una storia assurda dietro>>

<<raccontami>> poggia un gomito sul tavolo e sulla mano chiusa a pugno regge il mento, mostrandomi il suo totale interesse

<<Alexa aveva come passione la Super GT, con il tempo però la sua più grande passione è diventata la Formula 1. Ha da subito tifato per voi, quando abbiamo deciso di andare a vivere insieme lei tra tutte le città di Italia ha scelto Fiorano e sai perchè?>> scuote la testa <<perchè è dove vi esercitate, allora avendo lei fatto tanto per me in passato ho deciso di accontentarla>>

<<caspita>> ride <<non posso credere che esista gente che sceglie di vivere in un posto solo per me e Charles o per la nostra scuderia insomma>>

<<è ossessionata da voi due, segue ogni gran premio, ogni vostro aggiornamento. Mi parla di voi ma faccio finta di ascoltarla>>

<<sei pessima, prendi esempio da Alexa>> ci viene servito ora il cibo <<è eccezionale, vuoi assaggiare?>>

<<d'accordo>> arrossisco quando mi passa un pezzo di carne direttamente dalla sua forchetta, mi imbocca mentre ci fissiamo intensamente, non è fatto apposta è come se i miei occhi fossero attratti come calamite dai suoi <<si, hai ragione>> chiudo gli occhi per gustarmi il più possibile la tenerezza di questa carne ma anche per staccare quel contatto che cominciava a farmi mancare il respiro

<<quindi, di te so che lavori nel locale dell'altra sera e che hai una passione per la fotografia che ormai è anche un lavoro, cosa pensi di fare?>>

<<punto a girare il mondo con la mia macchina fotografica, sono disposta anche a scattare foto in mezzo alla savana per National Geographic>>

<<sarebbe fantastico. Come è nata questa passione?>>

<<sinceramente? Non ne ho idea, forse a quattro anni con la macchinetta fotografica finta, che poi crescendo è diventata vera ma di poco valore giusto per accontentare una piccola bambina, arrivando all'adolescenza in cui sono passata ad acquistare macchine fotografiche di un certo costo che mi hanno fatto sviluppare maggior interesse>>


Il resto della cena passa in modo sereno e scorrevole. Nonostante la mia insistenza Carlos decide di pagare <<pronta a sfrecciare?>> chiede imboccando una strada davvero lunga e deserta

<<si>> rispondo eccitata. Qualche istante dopo mi ritrovo completamente sbattuta al sedile per l'alta velocità, sentire il rumore del motore che accresce e scoppietta sempre più mi manda fuori di testa. L'alta velocità fa scorrere l'adrenalina in tutto il mio corpo

<<ti piace?>>

<<è fottutamente pazzesco!>> prende la mia mano e la poggia sul volante, rimango immobile facendomi fare tutto, è come se davanti a questa velocità tutto scompare. Poggia la mano sulla mia per poter avere miglior controllo del volante e quel contatto mi manda a fuoco il corpo. Al che trasalisco per questa sensazione a me nuova. Continua così per molto fino a quando non arriviamo in un posto leggermente isolato, una specie di parco. Parcheggia la macchina e poi si affianca a me conducendomi fino a un muretto, più mi avvicino più la maestosità di Madrid mi si palesa davanti <<è bellissima la vista>>

<<ci vengo spesso da solo per riflettere>> si siede sul muretto, io invece mi ci poggio solamente

<<provate quello quando state in pista?>> mi riferisco alla sensazione appena provata sul veicolo

<<quello è solo un 50%, in pista con le monoposto, le macchine che guidiamo>> apre una piccola parentesi per spiegarmi <<raggiungiamo gli oltre 300km/h>>

<<cavolo, cosa si prova?>>

<<ti senti vivo. A quella velocità senti solo un effetto adrenalinico a livelli estremi e solo quella sensazione mi fa capire effettivamente di essere vivo>>

<<e non è pericoloso?>>

<<ci sono curve, ci sono altre auto alla tua stessa velocità, ce contatto e molti altri rischi, si è pericoloso ma è una passione, un lavoro, è come se non mi importasse del rischio>> annuisco lentamente immaginandolo sfrecciare a più di 300 km/h <<che c'è ti sto convincendo a seguire la Formula 1?>>

<<smettila>> mi spintona <<non si spintonano le donne Sainz>>

<<neanche gli uomini Ferrara ma l'hai fatto proprio ieri sera>> odio quando qualcuno ha la risposta pronta, di solito sono l'unica ad avercela

<<quanto rimani qui?>>

<<resto domani, dopodomani ho il volo verso le undici di mattina>> gli pongo la stessa domanda

<<io resto una settimana, il Gran Premio inizia a febbraio>>

<<come funziona?>>

<<allora ti sta interessando!>> sbuffo sedendomi accanto a lui <<funziona che devo girare tutto il mondo per mesi, magari ho una gara a Miami e l'altra in Italia, poi a Abu Dhabi>>

<<il mio sogno, adorerei viaggiare così tanto per lavoro>>

<<si fa parte del pacchetto, non mi lamento>> osservo a lungo le luci della città <<tutto ok?>>

<<si è che>> rido <<mi fa strano pensarmi in questo esatto posto con un pilota mondiale, perchè io?>>

<<credo sia semplicemente destino>> attira la mia attenzione <<si insomma, ci siamo incontrati che neanche sapevi i nostri nomi, ci siamo visti lo stesso giorno per puro caso nel locale in cui lavori per lo più in un giorno in cui non eri di turno e poi abbiamo scoperto di partire entrambi lo stesso giorno per Madrid>>

<<e che vorrà questo destino da noi due?>>

<<staremo a vedere>> rimane vago. Le nostre mani che ci reggono sul muretto si trovano a poca distanza. Non si toccano, quasi si sfiorano eppure sento un'elettricità disumana. Osserviamo le nostre mani che si scambiano qualche millimetro, lui però la sfiora con il mignolo per poi intrecciarlo al mio. Sento il cuore in gola. La pancia esplodermi. Odio le persone che si comportano così quando non c'è confidenza. Ho sempre allontanato i ragazzi che al primo appuntamento provassero ad avvicinarsi ma con lui non riesco, anzi, non voglio. Mi sta piacendo fin troppo questo contatto. Ma come se ci fossimo risvegliati da un sogno ritraiamo le mani <<non te l'ho chiesto fino ad ora>> torna a poggiare i piedi per terra stirandosi i pantaloni con le mani <<sei fidanzata?>>

<<oh, no>> rido nervosamente <<..e tu?>>

<<niente anche io>> si passa la mano tra il ciuffo ribelle <<vuoi che ti riporti in albergo? Si è fatto tardi>> controlla l'orologio al polso

<<si, grazie>> torniamo verso la Ferrari grigia che nel giro di mezzora mi porta davanti all'ingresso dell'albergo <<bene>> mi trovo in imbarazzo in questo momento, non so che fare, come salutarlo, cosa dirgli

<<ci eri mai stata qua a Madrid?>>

<<no, sono stata da adolescente con i miei genitori in Andalusia>>

<<ti va allora se domani ti faccio fare un giro per Madrid?>> ennesima proposta che mi lascia spiazzata, perchè mai vorrebbe continuare a sprecare il suo tempo con me?

<<verrai fermato ogni secondo, ti sarà impossibile>>

<<si lo so ma è il tuo ultimo giorno qui e poi davvero, chissà se ci rivedremo più>> poggia il braccio sul volante

<<va bene, faremo questo giro>> vedo i suoi occhi illuminarsi

<<ti passo a prendere per le otto, faremo colazione insieme>>

<<allora a domani mattina>>

<<buonanotte Cloe>>

<<buonanotte Carlos>> ci scambiamo un sorriso e poi scendo dal veicolo. Solo dopo essere entrata sento la Ferrari allontanarsi. Chiusa la porta mi lascio cadere sul morbido materasso. Come sono finita a Madrid per lavoro e girare insieme a Carlos Sainz? Decido di aggiornare Alexa della giornata con dei messaggi, lei come risposta mi manda tutte lettere casuali a caratteri cubitali per poi concludere con un 'gli piaci' sorrido scuotendo la testa per la sua tanta immaginazione. Non so perchè il famoso pilota di Formula 1 mi chieda di uscire insieme, di girare insieme, mi segue e scrive su Instagram. Però una parte di me sa di doversi sentire lusingata, privilegiata. Alla fine è divertente stare in sua compagnia, è simpatico ma anche riservato, lo riesco a notare condividendo con lui la stessa caratteristica.

Continue Reading

You'll Also Like

592K 23.9K 41
"Uno novembre. Ore zero quattro e sette di mattina. Il soggetto è esausto, sembra delirante. Si muove con lentezza nell'ombra, non reagisce agli stim...
27.6K 778 24
due personalità differenti ma che il destino non farà altro che fondere. lei, Madison Mount, ragazza matura, bellissima e solare, ma l'incontro con l...
61.7K 2.3K 60
Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite opposte. Due nazionalità opposte. Due inte...
18K 517 24
Giulia e Federico erano due giovani ragazzi quando si incontrarono per la prima volta, da quel momento in poi vissero molte avventure insieme, si ama...