Tutto nasce dal nulla|| Carlo...

By aurorabrozzetti

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Chissà perchè la vita attrae sempre ciò che all'apparenza sembra così lontano. Due mondi opposti. Due vite op... More

Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
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Capitolo 53
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Capitolo 55

Capitolo 1

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By aurorabrozzetti

In un pomeriggio di Dicembre, in compagnia della mia migliore amica Alexa, conosciuta durante l'anno all'estero 7 anni fa, passeggio per il centro della nostra cittadina. Ora abbiamo ventiquattro anni e abitiamo a Fiorano, in provincia di Modena. Non è una grande città, non è la classica Milano, Roma, Napoli ma ce un motivo se viviamo qua, ed il motivo si trova in Alexa. Quest'ultima viene dall'America ed è sempre stata attratta da tutto ciò che riguardasse le macchine, risiedeva una passione per la Super GT, più volte si è trovata a guidare quel tipo di macchina grazie a degli agganci del padre. Crescendo il suo interesse si è spostato per la Formula 1, la trova più adrenalinica. Cosa c'entra tutto questo? Con gli anni siamo diventate sempre più amiche, così una volta raggiunta la giusta età è voluta venire in Italia dove insieme abbiamo deciso di andare a convivere ed essendo ossessionata dalla Formula 1 ha deciso tra tutte le città di Italia: Fiorano, perchè qui risiede la pista in cui si allena la Scuderia Ferrari. A me non interessa lontanamente questo argomento ma ho deciso di accontentarla come per ringraziarla per quello che lei ha fatto per me quando sono stata ospite a casa sua per un anno intero e per tutte le volte a seguire terminate le superiori <<andiamo please!>> adoro quando mischia il suo italiano quasi perfetto alla sua lingua originale <<forse se escono possiamo incontrarli!>> mi afferra il braccio, vuole andare fuori i cancelli del circuito sperando di incontrare i due piloti..di cui mi scordo sempre il nome

<<d'accordo>> mi arrendo alle sue richieste, dal momento cui stavamo passeggiando per il centro torniamo verso la macchina. Montiamo su e metto in moto per dirigerci verso il circuito che dista solo cinque minuti dalla nostra posizione <<eccoci>> neanche il tempo di aprire lo sportello che corre verso il grande cancello principale. Io resto poggiata alla mia fantastica macchina con le braccia conserte, sicura che resteremo qua a lungo senza risultato.

Passano trenta minuti, Alexa ancora freme davanti l'ingresso, io ormai arresa estraggo il telefono dalla tasca per scrollare i post su Instagram quando improvvisamente sento il rumore del cancello che lentamente si apre mostrando due ragazzi abbastanza slanciati: indossano entrambi il cappellino della Ferrari e anche se da lontano, riconosco siano quelli attesi dalla mia amica <<scusate..i can..>> rido per il suo essere impacciata, non sa che lingua usare, anche se presuppongo i due sappiano parlare sia l'inglese che l'italiano <<possiamo fare una foto?>> riesce a chiedere ricevendo il loro consenso <<Cloe corri!>> mi incita lei ad avvicinarmi <<facci una foto>> mi porge il suo telefono una volta avvicinatami a loro tre con un falso sorriso di cortesia, ne scatto una decina di fila così che possa soddisfare la mia amica <<fatto>>

<<anche tu vuoi una foto?>> domanda quello che sembra essere il più grande fra i due

<<io sinceramente non so neanche come vi chiamate>> mi stringo le braccia al petto sollevando le spalle

<<oh>> rispondono entrambi guardandosi, non sono abituati alla schiettezza?

<<te l'ho detto centinaia di volte, lui è Charles Leclerc>> indica il ragazzo dagli occhi di un colore affascinante, un misto tra il verde e l'azzurro, quest'ultimo mi stringe la mano spiazzandomi

<<piacere Cloe>> dice lui con un accento simile al francese, ricambio la stretta di mano, mentre le mie guance arrossiscono a causa del mio nome pronunciato con quell'accento

<<e lui è Carlos Sainz>> indica invece il moro dai folti capelli, quest'ultimo non copia l'amico per stringermi la mano, che si fottesse e continuasse a sentirsi il supereroe del mondo, odio chi ha una certa fama e non è colloquiale con le persone perchè troppo altezzoso <<grazie mille, scusatela>> ride nervosa mentre sento gli occhi di quel Carlos addosso, alzo lo sguardo incastrandolo nei suoi occhi nocciola ma lo fulmino. Terminato questo eclatante incontro i due ci liquidano e saliamo di nuovo sull'auto.


<<Che figura di merda Cloe!>> esclama guardando per la centesima volta le foto da me scattate nel pomeriggio

<<che c'è? Ho solo detto la verità>> mi infilo il giubbotto <<non ricordavo come si chiamassero, per me non sono delle santità da venerare, sono persone comuni e anche loro meritano schiettezza>> scuote la testa non concependo il mio pensiero <<dai, io vado>>

<<ti aspetto!>> dopo avermi mandato un bacio volante esco fuori dal nostro appartamento.

Sto raggiungendo a piedi il club in cui lavoro, si trova al centro di Fiorano, diciamo sia una sorta di pub che si trasforma in discoteca a causa della musica e del grande affollamento che si crea la sera <<un mojito grazie, non metterci troppo ghiaccio, so che voi barman mettete più ghiaccio e poco alcol>> prendo in giro Mattia, il mio collega preferito che si trova dietro al bancone questa sera

<<ai suoi ordini!>> mi siedo sullo sgabello guardando la gran folla alle mie spalle <<mentre te lo preparo potresti portare la bottiglia nel privé?>> strabuzzo gli occhi quando mi passa uno champagne che viene a costare 1.200 euro

<<per una volta che non lavoro>> sbuffo afferrando il boule avente al suo interno la bottiglia accompagnata dal ghiaccio. Passo tra la folla molto facilmente essendo abituata a fare slalom anche con un vassoio pieno di bicchieri, arrivando poi nel privé. Quando scosto la tenda mi scappa quasi da ridere per l'assurdità: i due piloti della Ferrari nel locale in cui lavoro mi si palesano davanti, Alexa mi ucciderà quando glielo racconterò solo una volta tornata a casa

<<ehy ma tu non sei per caso la ragazza di oggi pomeriggio?>> si ricorda di me.. un pò di sforzo..Charles!

<<si sono io>> poggio il boule sul tavolino al centro della stanza <<lavoro qua e anche se oggi non è il mio turno ed ero venuta semplicemente a bere in santa pace, il mio collega mi ha fatto portare questo per voi>> gesticolo come se stessi conversando con un mio amico, non con uno dei migliori piloti del mondo

<<allora ti offriamo un bicchiere per ringraziarti di avercela portata lo stesso>> scherza lui mentre versa lo champagne nel flute <<tieni>>

<<grazie davvero ma non devi>> rifiuto l'offerta al quanto surreale, surreale quanto questa situazione creatasi

<<insisto>> continua a porgermi il bicchiere e forse, a causa dei suoi occhi dolci casco in tentazione ritrovandomi alla fine ad accettare <accomodati>>

<<non voglio che pensiate che io me ne stia approfittando>> mi sistemo sul divano accanto a lui, intimorita più dal lusso che dalla loro figura

<<io non lo penso, non sapevi neanche i nostri nomi>> ride riportando a galla quel momento vissuto qualche ora fa, dall'essere indifferente mi ritrovo a voler sparire per quella mia schiettezza <<sembri simpatica>> prosegue lui versando da bere anche agli altri suoi compagni, non l'ho guardato fino ad ora ma seduto davanti a noi ce Carlos, il suo nome ahimè è l'unico ad essermi rimasto in mente

<<grazie. Scusate per essere stata così schietta oggi, la mia amica è fissata con la Formula 1, nonostante parli spesso di voi io mi scordo sempre i vostri nomi>>

<<io sono Charles>> ripete poggiando una mano sul petto

<<io Carlos>> quest'ultimo poggia entrambi i gomiti sulle ginocchia come per prendere parte della conversazione

<<loro sono nostri amici e alcuni di loro lavorano anche con noi>> mi spiega Charles senza avere problemi sul chi sia io, una semplice sconosciuta

<<venite spesso qui?>> mi azzardo a chiedere

<<solo il giovedì, diciamo che è il giorno più tranquillo per noi dopo gli allenamenti>> risponde solo il pilota al mio fianco

<<io il giovedì non sono di turno, ecco perchè non sapevo veniste>>

<<Charles guarda qua!>> uno dei ragazzi poco più distanti da noi lo invita con la mano ad avvicinarsi per guardare qualcosa sul telefono, quest'ultimo si scusa per la breve assenza ed io rimango sola. Per un momento mi immagino tra loro, in questa vita, ma scuoto la testa cancellando questo pensiero appena mi sento fuori luogo, non è per niente il mio mondo e mai potrà esserlo, troppo lusso e troppa poco importanza alle piccole cose

<<se non conosci la Formula 1 che cosa fai di così noioso nella vita?>> alzo lo sguardo verso il ragazzo di fronte a me, ha un accento spagnolo, posso notarlo solo ora dato che fino a questo momento è riuscito soltanto a pronunciare due parole

<<credo che una cosa più noiosa di lavorare per servirti non c'è>> sputo acidamente ma in maniera sarcastica fingendo un sorriso che viene ricambiato invece da un suo sorriso sincero

<<Cloe, giusto?>> annuisco bevendo l'ultimo sorso, contenta di poter dire di aver bevuto uno champagne dal livello prestigioso per la prima e ultima volta

<<e tu?>> lo guardo beffarda, ricordo come si chiama ma non voglio dargli questa soddisfazione

<<Carlos>> sospira rassegnato sollevando le sopracciglia

<<è meglio che vada, non voglio disturbarvi troppo>>

<<beh allora chissà se ci ribecchiamo in giro>> si alza Charles che nel vedermi andare mi raggiunge per lasciarmi due baci sulla guancia per gentilezza

<<vedremo>> sembra essere davvero un ragazzo gentile, sia per la delicatezza che emana il suo corpo sia per il tono di voce che usa nel rivolgersi con altre persone, difficile trovarne così nel loro mondo

<<ti accompagno all'uscita>> si propone Carlos alzandosi lasciandomi per un attimo interdetta, quando mi si affianca noto la differenza di altezza che ci contraddistingue

<<oh ehm>> aggrotto le sopracciglia <<va bene. Ciao Charles, gentilissimo>> esco dal privè scortata da Carlos e da Marco, un signore sulla quarantina davvero possente, non a caso il suo mestiere è quello di bodyguard. Affianca Carlos poggiando una mano dietro la sua schiena mentre io sgattaiolo via ma prima di trovarmi fuori da qua di sfuggita guardo il bancone dove Mattia rimane a bocca aperta, gli mimo solo un 'ti scrivo dopo' e poi mi trovo fuori dal locale o meglio, ci troviamo

<<grazie>> il pilota si rivolge alla sicurezza per segnalargli che può andare

<<ciao Marco>> saluto il mio collega e rimaniamo soli poco più appartati dal locale

<<hai la macchina?>>

<<no in realtà sono venuta a piedi, abito a neanche dieci minuti da qua>>

<<oh, se vuoi ti faccio compagnia>> si guarda attorno <<non c'è molta gente in giro, è pericoloso>>

<<pericoloso per me e vantaggioso per te>> ci scappa una risata <<fammici pensare>> sospiro teatralmente <<va bene, accetto la tua compagnia>>

<<ottimo>> cominciamo ad incamminarci tra le vie deserte illuminate dai lampioni, accompagnati da un silenzio abbastanza imbarazzante ma che per fortuna lui spezza ed io mi ritrovo a ringraziarlo mentalmente <<non mi era mai capitato di imbattermi in qualcuno che mi rispondesse 'io sinceramente non so neanche come vi chiamate'>> cerca di imitare la mia voce ricevendo in cambio una mia spinta, quando rimane divertito dal gesto arrossisco per la spontaneità con cui ho agito

<<che c'è Carlos>> marco il suo nome <<non sei abituato ad incontrare persone non interessate a te?>>

<<lo ammetto>> alza le mani in segno di resa <<non sono abituato>> sussegue altro silenzio <<che fai nella vita oltre che lavorare lì?>>

<<mi piace fotografare, ho tutto un mio kit necessario>>

<<sei una professionista?>>

<<non proprio ma aspiro a diventarlo, mi sono iscritta a molti corsi, mi hanno a volte chiamato anche influencer importanti, cantanti ma poi finisce sempre là >>

<<caspita>>

<<domani devo partire per Madrid, mi hanno chiamato per fare delle foto ad una mostra>>

<<non ci credo>> ride fermandosi di punto in bianco

<<cosa?>> lo guardo confusa, ritrovandomi involontariamente a sorridere anche io, la sua risata sa essere contagiosa

<<domani devo partire anche io per Madrid, sai sono nato là. Vado a trovare la mia famiglia>>

<<surreale>> scuoto la testa <<siamo arrivati>> mi stringo nelle spalle quando arriviamo davanti al portone del mio appartamento

<<bene..come ha detto Charles chissà se ci rivedremo>> rimaniamo entrambi l'uno davanti all'altra a guardarci. Osservandolo bene è un ragazzo dallo stile affascinante ed i suoi occhi sono in grado di catturarti per il modo in cui ti penetrano <<ciao Cloe>>

<<ciao, grazie per avermi accompagnata>> ci sorridiamo a vicenda e quando apro il portone si volta cominciando a incamminarsi

<<ehy, sei tornata>> vengo accolta da Alexa nel mentre appendo il giubbotto all'attaccapanni

<<è successa una cosa assurda>> scuoto la testa ricevendo la sua attenzione, mi affaccio alla finestra e riesco ancora a vedere Carlos allontanarsi <<guarda>> la invito accanto a me

<<MA QUE->> le tappo subito la bocca chiudendo la finestra <<MA QUELLO E' CARLOS SAINZ?!>> urla una volta che ne ha la possibilità <<devo scendere subito!>> si avvia di fretta e furia alla porta

<<no, no Alexa!>> la fermo precipitandomi alla porta così da bloccarle l'accesso

<<perchè!>> esclama quasi in un capriccio come fosse una bambina

<<l'hai visto oggi, lo importuni così>> dico riuscendo a farla placare <<ti dico questa cosa ma mantieni la calma>> si accomoda sul divano ed io sul tavolino difronte <<sono andata al locale, ho chiesto a Mattia un mojito e nel mentre mi ha chiesto di portare una bottiglia nel privè. Quando sono entrata c'erano Charles e Carlos>> slancio la bomba

<<e non mi hai chiamata!>> la fulmino con lo sguardo quando torna a strillare

<<Charles mi ha riconosciuta, gli ho spiegato che lavoro lì e che anche se non era il mio turno mi è stato chiesto di portargli la bottiglia. Lui come sorta di ringraziamento mi ha offerto da bere invitandomi a sedere con loro, ha insistito un pò così ho accettato. Siamo rimasti a "parlare" ma per non sembrare di troppo me ne sono andata e Carlos si è proposto di accompagnarmi all'uscita, quando gli ho detto che andavo a piedi si è offerto di accompagnarmi invece fin sotto casa>> mi ritrovo a spiegare velocemente

<<tu..>> rimane a bocca aperta <<tu hai vissuto il mio sogno>> sussurra lei sconvolta dal racconto

<<lo so, ti ho pensata, ci saresti dovuta essere tu al mio posto>>

<<Charles Leclerc ti ha invitata a stare con loro, Carlos Sainz ti ha accompagnata fin sotto casa..>> ripete lei gli avvenimenti accaduti come per metabolizzarli

<<come se non bastasse gli ho detto del mio viaggio, domani anche lui parte per Madrid>>

<<e se fosse destino?>> salta in piedi sul divano facendomi roteare gli occhi <<vi incontrerete, vi innamorerete, vi fidanzerete ed io che sono la tua migliore amica potrò averlo sempre vicino!>> la guardo spostarsi da una parte all'altra <<purtroppo Charles è fidanzato>> abbassa poi lo sguardo lasciandomi perplessa ma strappandomi una risata

<<cara io vado a dormire, tu placa la tua immaginazione>> le lascio un bacio sulla guancia <<buonanotte>> raggiunta la mia camera controllo per l'ultima volta la valigia, poi, quando mi sono appena infilata nel letto mi arriva una notifica da Instagram 'Carlossainz55 ha iniziato a seguirti' tra i miei followers è presente qualche influencer o fotografi di un certo livello ma nulla che competa con un pilota di Formula 1. Sorrido a quella notifica ricambiando il segui e prima di addormentarmi mi diverto a passare un pò di tempo sul suo profilo.


SPAZIO AUTRICE

Una nuova storia! Di nuovo in pista su Wattpad ma questa volta con un tema diverso.. spero possa piacervi e suscitare come sempre in voi delle emozioni. Pubblicherò spero quotidianamente, impegni permettendo! Buona immersione.

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