Più che un amico

By FarfallaBiancaa

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Questa è la storia di Niccolò e Chiara. Chiara e Niccolò si sono conosciuti quando avevano sedici anni. La lo... More

Capitolo 1
Capitolo 2
Capitolo 3
Capitolo 4
Capitolo 5
Capitolo 6
Capitolo 7
Capitolo 8
Capitolo 9
Capitolo 10
Capitolo 11
Capitolo 12
Capitolo 13
Capitolo 14
Capitolo 15
Capitolo 16
Capitolo 17
Capitolo 18
Capitolo 19
Capitolo 20
Capitolo 21
Capitolo 22
Capitolo 23
Capitolo 24
Capitolo 25
Capitolo 26
Capitolo 27
Capitolo 28
Capitolo 29
Capitolo 30
Capitolo 31
Capitolo 32
Capitolo 33
Capitolo 34
Capitolo 35
Capitolo 36
Capitolo 37
Capitolo 38
Capitolo 39
Capitolo 40
Capitolo 41
Capitolo 42
Capitolo 43
Capitolo 44
Capitolo 45
Capitolo 46
Capitolo 47
Capitolo 48
Capitolo 49
Capitolo 50
Capitolo 51
Capitolo 52
Capitolo 53
Capitolo 54
Capitolo 55
Capitolo 56💙
Capitolo 57
Capitolo 59
Capitolo 60
Capitolo 61
Capitolo 62
Capitolo 63
Capitolo 64
Capitolo 65
Capitolo 66

Capitolo 58

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By FarfallaBiancaa

POV'S NICCOLÒ
Sono appena atterrato all'aeroporto di Roma Fiumicino... Ebbene sì, sono finalmente riuscito a farmi dare un paio di giorni per tornare a Roma.
Non ce la facevo più a stare da solo a Milano, così, quando mi hanno detto che potevo tornare non ho perso tempo a prenotare un biglietto aereo per Roma.
Non ho detto nulla a Chiara perché voglio farle una sorpresa... Cristo, non vedo l'ora di abbracciarla e baciarla di nuovo. Mi manca davvero troppo.

Ho avvisato solo i ragazzi del mio ritorno.
Ho chiesto a  qualcuno di loro se potessero venirmi a prendere e Adriano ha subito accettato.
Sto camminando verso l'uscita, dato che mi ha appena mandato un messaggio dove mi avvisava del fatto che mi stesse aspettando fuori.

Appena sono fuori, sento chiamarmi:<Nicooo> e subito dopo qualcuno che mi abbraccia fortissimo.

<Fratèee, quanto me sei mancato> dico io mentre ricambio il suo abbraccio.

<Anche te me sei mancato... Allora, com'è andato sto mese a Milano?>

<Te dico solo che non vedo l'ora che aprano la sede qui a Roma... Da solo è davvero difficile> dico io mentre andiamo verso la macchina di Adriano.

<Ma te hanno detto più o meno quanto tempo ci vorrà?>

<Non mi hanno detto la tempistica precisa, ma hanno detto che non manca moltissimo>

<Vabbè dai, sono certo che manchino pochi mesi>

Siamo finalmente arrivati alla sua macchina.

<Speriamo> dico io mentre salgo in macchina. Stessa cosa fa Adriano e partiamo per tornare a casa.

<Chissà che sta a fa' Chiarè> dico io mentre guardo fuori dal finestrino.

<Ho sentito Camilla e mi ha detto che è andata a  lavoro. >

<Quanto me manca>

<Daje che stasera la rivedi>

<Approposito, voi a che ora andate a casa sua per la cena?> Gli chiedo io. Stasera Chiara ha organizzato una cena con tutti i miserabili e le ragazze a casa sua. Io ho intenzione di spuntare poco dopo l'inizio della cena.

<Noi dobbiamo essere lì verso le ventuno... In caso, prima facciamo andare le ragazze, poi tu vieni con noi e rimani nascosto al piano di sotto fino a quando ti decidi a salire.>

<Perfetto>

...

*LA SERA*

POV'S CHIARA
Sono a casa mia con le persone che amo di più al mondo. Stiamo tranquillamente cenando... mentre tutti ridono e scherzano tra di loro, io sono preoccupatissima perché oggi Niccolò non ha risposto a nessuna delle mie chiamate e nemmeno a uno dei tantissimi messaggi che gli ho inviato.

<Chiarè, e ridi un po'> dice Adriano

<No, Niccolò continua a non rispondermi... E se gli fosse successo qualcosa?> Dico io iniziando seriamente ad allarmarmi.

<In qualche modo ci avrebbero rintracciati... O per lo meno avrebbero avvisato la sua famiglia. Ma siccome sta bene, non c'è bisogno di preoccuparsi così tanto>

<Se sta bene, allora perché non mi risponde?> Dico io con la testa piena di dubbi.

Adriano stava per controbattere, ma io non gli presto attenzione, perché vedo qualcuno entrare.

Lo osservo e noto che è il mio Niccolò.
Sbatto più volte le palpebre, incredula che lui sia qui, e sento il mio cuore che inizia a battere sempre più veloce.
Mi alzo dalla sedia e corro ad abbracciarlo.
Quando sono tra le sue braccia, scoppio a piangere.

<Amore, no. Dai, non piangere> dice lui mentre mi stringe e mi accarezza i capelli.

Io non lo ascolto e continuo a piangere sulla sua spalla. Sto così per altri cinque minuti e poi Niccolò dice: <Adesso basta piangere, mh? Che dici, me lo dai un bel bacio?>

Io mi asciugo le lacrime e faccio unire le nostre labbra, dando vita a un bacio pieno di passione.

<A zozzoni, basta così. Vi ricordo che certe cose non si fanno in pubblico> dice Gianmarco dato che né io né Niccolò avevamo intenzione di staccarci da quel bacio.

Niccolò in risposta, gli alza un dito medio e continua a baciarmi.
Ci stacchiamo solo quando non abbiamo più nemmeno un briciolo di fiato. Io gli sorrido e gli lascio un ultimo bacio a stampo sulle labbra.

<Eh basta, ve state a consuma' le labbra> dice Adriano.

<Amò, ma fatte un po' de cazzi tua oh> gli dice Camilla per poi dargli un leggero schiaffo in testa.

Ci mettiamo tutti a ridere. Io e Niccolò prendiamo posto.

<Amore, la vuoi una birra?> Gli chiedo io.

<Si, grazie. Se mi dici dov'è, vado a prenderla>

<Non c'è bisogno, vado io. Tu riposati, sarai stanco>
Mi alzo, vado in cucina, apro il frigo e prendo una birra per Niccolò. Torno di là e gli dò la birra.

<Grazie> mi risponde Niccolò sorridendo.
Io ricambio il suo sorriso come per dire "non c'è di che".

Mi stavo sedendo sulla mia sedia, ma Niccolò mi prende dal braccio e mi trascina costringendomi a sedere sulle sue gambe. Niccolò inizia a bere...

Osservo da molto vicino la scena delle sue carnose labbra che si attaccano alla bottiglia... Dio. Penso di non aver mai desiderato così tanto di essere una semplice bottiglia... OK CHIARA, BASTA. CALMATI E CERCA DI CONTENERTI.

Lui posa la bottiglia sul tavolo e poi mi guarda. Io ricambio il suo sguardo, allaccio le mie braccia intorno al suo collo e lo bacio. Le sue mani si posizionano sulla mia vita per poi scendere piano piano verso i miei fianchi e dopo sul mio sedere. A quel punto, mi stacco dal bacio e gli sussurro: <Signor Moriconi... Le mani si tengono al proprio posto>

<Questo è il loro posto, non vedi? Ci stanno perfettamente... Comunque, questo vestito ti sta da Dio... Peccato, però> dice lui a voce bassa.

<Peccato per cosa?> Gli chiedo io non capendo.

<Peccato che dopo sarò costretto a togliertelo di dosso> sussurra lentamente al mio orecchio.
Io arrossisco e mi alzo per tornare sulla mia sedia.
Lui si mette a ridere per la mia reazione.

.....

La cena sta procedendo abbastanza tranquillamente.

Stavo parlando con i ragazzi, quando sento la mano di Niccolò (che stava sulla mia coscia) andare sempre più su.
Mi blocco un attimo, perché questa cosa mi fa perdere la concentrazione, e poi riprende a parlare. 

I ragazzi notano questo mio disorientamento improvviso e guardano Niccolò che stava sorridendo.
<Fratè, ma te sei proprio un porco. Ma te pareva il momento? Quella povera ragazza stava parlando> dicono tutti ridendo.

Niccolò scoppia a ridere e io divento tutta rossa.

<È meglio se lo portiamo un attimo fuori a fuma' na sigaretta... sto maiale> i ragazzi escono in balcone e si portano Niccolò dietro.

<Niccolò stasera è tremendo> dice Priscilla ridendo seguita dalle altre.

<Voi ridete, ma io ho seriamente paura> dico io facendo una faccia da finta impaurita.

<Ma smettila. Tu non vedi l'ora più di lui> dice Arianna.

<Non vi interessa> dico io facendo la linguaccia alle ragazze mentre porto in cucina alcune delle bottiglie vuote che c'erano sul tavolo.

<Ma quanto sei brava a scappare dalle discussioni> dicono loro mentre mi seguono.

Io mi metto a ridere. Fortunatamente cambiamo argomento e iniziamo a parlare del più e del meno.

Quando sentiamo i ragazzi rientrare, noi torniamo in salotto con i dolcetti che avevano portato alcuni di loro.
Ci sediamo negli stessi posti di prima.

Sentivo un caldo tremendo nonostante fosse febbraio... Sarà sicuramente perché indosso un coprispalle molto pesante, che copre tutte le mie braccia e la pronunciata scollatura che il vestito ha davanti. Come se non bastasse ho anche i capelli sciolti, ci credo che sento caldo.
Basta.

Devo necessariamente togliermi questo coprispalle di dosso, non riesco più a sopportarlo.
Lo tolgo e finalmente smetto di sentire caldo.

POV'S NICCOLÒ
Stavo tranquillamente parlando con i ragazzi del più e del meno, mentre mangiavamo i vari dolci che c'erano sul tavolo.  Cazzo se sono buoni. Devo necessariamente chiedere alle ragazze, dove li hanno acquistati. Non li avevo mai assaggiati prima.

Giro la testa per guardare un attimo Chiara, la quale è seduta al mio fianco. Vedo che si è tolta il coprispalle... Ma, solo dopo averla guardata con più attenzione, noto la scollatura del suo vestito.

Mi metto a fissare la parte del suo seno che sporgeva dal vestito e sento i pantaloni diventare sempre più stretti.

Cazzo.

Non credo di riuscire a resistere ancora per molto.

<Nì... Ti consiglio di andare in bagno per cercare di calmare la situazione lì sotto...> Dice Adriano notando le mie condizioni.

Io non dico niente e mi alzo andando il più lontano possibile da lei.

Entro in bagno e inizio a dire a me stesso a voce alta: <ok Niccolò, respira profondamente e cerca di eliminare l'immagine di Chiara con quel vestito dalla tua testa... Pensa a qualcosa di noioso>

Ci stavo provando e riprovando a non pensare a lei, per cercare di placare la mia erezione... Ma niente da fare, non ci riuscivo. Cazzo.

Dopo un quarto d'ora, io ero ancora in bagno e finalmente sono riuscito a calmarmi. Mi stavo sciacquando la faccia, quando sento bussare alla porta. Mi asciuga il viso e dico: <avanti>

La porta si apre e lascia spazio alla splendida figura di Chiara.

Deglutisco pesantemente quando entra e si avvicina a me.

<Niccolò, tutto bene? È un quarto d'ora che stai chiuso qui dentro>

<Oh... Ehm... Io... Si, va tutto bene>

<Sei sicuro?> Dice lei mentre si avvicina sempre di più. Mette una mano sulla mia guancia e la accarezza dolcemente.

Io annuisco con lo sguardo perso nei suoi occhi. Chiara alterna lo sguardo tra i miei occhi e le mie labbra... Si mette sulle punte per arrivare alla mia altezza e mi bacia.
Inizialmente era un semplice bacio a stampo, ma sento la sua lingua che batte leggermente contro le mie labbra per chiedere l'accesso, che io (ovviamente) le concedo subito.
Le nostre lingue si intrecciano e danno vita a un bacio pieno di desiderio.
Faccio scendere le mie mani sulla sua vita per poi scendere fino ai suoi glutei. Lei allaccia le sue braccia dietro il mio collo e fa scorrere le mani fra i miei capelli mentre li tira un po'.

Quando ci stacchiamo dal bacio, guardo Chiara negli occhi, mi allontano per poi dirigermi in salotto.

<Ok ok, serata bellissima e fantastica, grazie per essere venuti e tutto... Adesso andate via per favore?> Dico io a tutti.

Nel frattempo,  Chiara mi aveva raggiunto.
Mi stava letteralmente fulminando con lo sguardo. Mi dispiace, ma non riesco più a resistere.

<A Moricò, statte calmo, e tranquilli che non avemo capito niente...> Dice Gianmarco ridendo insieme a tutti gli altri.

<Vabbè, noi togliamo il disturbo, buon divertimento> dice Adriano quasi in lacrime per le risate mentre prende il suo giubbotto e lo indossa. Gli altri ripetono la stessa azione e ci avviciniamo alla porta con loro.

<Ragazzi, scusatelo... Io davvero, non so cosa gli sia preso> dice  lei per poi lasciare un piccolo schiaffo sulla mia testa. Io la guardo un po' male.

<Tranquilla, l'importante è che usate le precauzioni e non ci fate diventare zii> dice Priscilla.

Chiara le alzo un dito medio e lei esce di casa insieme a tutti gli altri. Io chiudo la porta e la guardo fissa.

<Che vuoi?... Niccolò, ma ti sembra modo di trattare così i nostri amici?>

<Sssh> dico io mentre mi avvicino e la prendo in braccio.

<Niccolò, non fare il cretino. Mettimi giù.> Dice lei.
Me lo ripete altre cento volte, ma non la ascolto e continuo a camminare.

Quando siamo in camera, la adagio delicatamente sul letto e inizio a sbottonare la mia camicia.
Lei guarda ogni singolo movimento delle mie mani e la vedo mordersi il labbro inferiore quando mi tolgo la camicia.

Mi metto su di lei e iniziamo a baciarci. Le mie mani vagano su tutto il suo corpo e, una delle due, va a finire sul suo seno destro. Lo stringo e lei sospira sulle mie labbra.

Lei mi sfila via i pantaloni e io le tolgo il vestito...
Inizio a baciarle il collo, per poi scendere a baciare il suo seno e lasciare qualche segno violaceo qua e là.

La sento gemere innumerevoli volte per il piacere, questo è il suono più bello di tutti per me.

Le tolgo le mutande, ma lei improvvisamente inverte le posizioni.
Si mette a cavalcioni su di me e, mentre mi bacia appassionatamente, mi toglie i boxer.
Indosso il preservativo e finalmente i nostri corpi si uniscono.

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